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Martedì 15 Dicembre 2020 - Santa Maria Crocifissa Di Rosa, Vergine, Fondatrice
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Il tempo... ieri - CON L’ARRIVO DELL’ALTA PRESSIONE la giornata è stata bella e assolata, anche se le ore di luce vanno accorciandosi sempre di
più. Freddi venti grecali. Temperature stazionarie: mass. 7,5°; min. -0,4°C; attuale 1,1° (ore 23,30).
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in primo piano
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“Le vie del vino”
Dall’Archivio di Stato
di Pescara
una mostra in digitale
L’Archivio di Stato di Pescara, dal 14 dicembre 2020, propone il progetto di apertura
straordinaria dei luoghi della cultura presso la ns.Sede dell’Aurum, in forma digitale dal titolo “LE VIE DEL VINO” storia ,percorsi, luoghi,qualità Abruzzesi con particolare riferimento a Pescara e provincia. Il progetto viene proposto
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inizialmente in via digitale per le note vicende legate al Covid.
L’esposizione, sulle pagine social dell’Archivio, vede documenti, fotografie, locandine, tutte originali, inerenti al
mondo vinicolo. Con il suo patrimonio attesta le fonti dell’origine vitivinicola del territorio, tra manifesti, piantine e documenti dall’anno 1808 agli anni ’60 conservati nei Fondi Prefettura, Archivio Comunale, Intendenza e E.N.A.L. nazionale; il manifesto e la cartolina del Governo per la Festa Nazionale dell’Uva, del 1928.
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il libro del giorno
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abruzzo
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“COMPRABRUZZESE”
PER SOSTENERE
L’ECONOMIA
DEL TERRITORIO
In principio ogni città o paese ha chiesto di comprare in loco, per contrastare il commercio online,
che in questo periodo di emergenza sta ormai surclassando il commercio
tradizionale. Ed ecco fiorire iniziative come “iocompropasulmona” e così anche per Pratola Peligna ed altri centri. Adesso è la Regione a scendere in campo. “A Natale anche tu puoi fare qualcosa per contribuire a risollevare le sorti dell’economia regionale, messa a dura prova dalla pandemia. A Natale, sostieni l’economia del territorio: compra abruzzese” è quanto scritto oggi sulla pagina
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social della Regione. “L’Abruzzo siamo noi. #compraabruzzese #regioneabruzzo”. La gravissima crisi economica, effetto dell’emergenza covid, sta provocando un secondo effetto: l’autarchia, per combattere la pandemia. Sperando che almeno funzioni, a beneficio
del commercio.
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AA.VV
Racconti dall'Abruzzo
e dal Molise
Storie del passato, storie del presente, storie che oltrepassano la sfera della
finzione, storie che richiamano emozioni e ambizioni della nostra realtà quotidiana. Storie che Historica Edizioni ha cercato di raccogliere in questo
volume dedicato agli autori abruzzesi e molisani, separati solo da confini
geografici ma accomunati da un'unica e indissolubile passione: la letteratura
della vita.
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coronavirus
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Saliti a 32275 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo
Rispetto a ieri si registrano 192 nuovi casi, di età compresa tra uno e 93 anni, su 1766 tamponi processati. I positivi con età inferiore ai 19 anni sono 33, di cui 12 in provincia dell’Aquila, sei in provincia di Chieti e 15 in provincia di Teramo. Il bilancio dei
pazienti deceduti registra 19 nuovi casi e sale a 1057 (di età compresa tra 58 e 97 anni, cinque in provincia dell’Aquila, tre in provincia di Pescara e undici in provincia di Teramo). Gli
attualmente positivi in Abruzzo sono 14882 (-427 rispetto a ieri).
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pensieri in libertà di un ottuagenario
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CRISTIANESIMO
E MONACHESIMO A COCULLO
di Nino Chiocchio
Il Cristianesimo si era affermato riuscendo a soffocare la “pax romana” con la sovversione di un impero, che aveva imposto la pace simboleggiata dal
pollice verso dell’imperatore sugli schiavi sacrificati ai loro svaghi, e schiudendo un orizzonte
di vera pace alle plebi smarrite. In una terra travagliata da povertà, guerre, invasioni, non poteva non
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essere accolta con sollievo una religione che fondava i suoi valori sulla pace,
sulla consapevole libertà e quindi sul rispetto reciproco, su un’ordinata uguaglianza: i primi ad accoglierla e ad importarla furono coloro che
avevano assistito ai sermoni dei primi evangelizzatori e addirittura dei pochi
seguaci dei discepoli degli apostoli. A tempi immediatamente successivi
risalgono le testimonianze archeologiche, cioè le catacombe del IV secolo ed anche del III. I primi adepti operarono fra tante
difficoltà (non era ancora stato emanato l’Editto di tolleranza verso i Cristiani); tuttavia non tutti furono ...
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posta
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parlare poi dell'alimentazione, i mangimi costano cari. Poi c'è l'abbigliamento le cartucce e i fucili ( ogni cacciatore ha in media tre fucili
e per un fucile discreto non bastano 1000 euro). E per finire c’è il costo dell'assicurazione obbligatoria che in media è di 100 euro a cacciatore.
Ora intorno alla caccia gira un mondo di affari ragguardevole, tutti soldi che
escono dalle tasche dei cacciatori, il conto io me lo sono fatto, fattelo anche
tu. I cacciatori non ricevono alcun contributo né dallo Stato né dalle Regioni né da altri Enti pubblici.
Quest'anno che la caccia è stata chiusa per buona parte della stagione dovremmo richiedere indietro i
soldi spesi per le tasse.
Caro direttore fatti il conto e poi pubblicalo. Saluti da Castro, Antonio.
Caro Antonio, il conto facciamolo fare ai nostri lettori! r.g.
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DA ANTONIO DI CASTRO
Sulla Caccia in Italia
Caro Direttore,
leggo da qualche tempo gli articoli che pubblichi online, vorrei che pubblicassi
anche questo.
In Italia ci sono 750.000 cacciatori, il numero è sceso di molto dal milione e settecentomila degli anni settanta del secolo
scorso, ogni cacciatore versa allo Stato e alle Regioni dai 400 ai 450 euro
all'anno per tasse e varie., (l'ATC di Sulmona costa 60 euro all'anno ma in
certe zone arriva anche a 120 euro). Aggiungiamo la spesa che ogni cacciatore
fa per i cani e tra vaccini, alimentazione e veterinari stiamo, a dire poco,
sui 100 euro a cane, ogni cacciatore ne possiede in media quattro. Senza
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wilderness
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cercare, tutti, di valorizzare con lungimiranza, e non con l’occhio solo all’oggi, ciò che essi possiedono e nei limiti di una sopportabilità che non sciupi la gallina dalle uova d'oro che è l’ambiente di quelle montagne, i loro paesaggi, la loro ricchezza faunistica e
floreale. Un unicum che per essere sfruttato non ha bisogno di altre strade,
che aumenterebbero anche il rischio di collisioni con l’Orso marsicano, tanto più se migliorate per favorire i tempi di percorrimento e quindi la velocità delle auto! O si penserà di risolvere il problema installando ovunque i soliti inutili cartelli e
dissuasori elettronici (così nel budget di spesa ci sarebbero anche questi appalti!)? Le strade servono per
andare a visitare luoghi belli e caratteristici, se i luoghi li si rovinano
proprio con un eccesso di strade e superstrade, cosa dovrebbe attrarre i
turisti? O si pensa che lo scopo dei turisti sia di correre lungo le strade per
raggiungere più velocemente questi centri montani, banalizzati proprio dalla facilità di raggiungerli? A volte la bellezza di un luogo lontano sta proprio o anche
nella difficoltà di raggiungerlo, non nella velocità con cui lo si raggiunge e lo si attraversa! La montagna abruzzese non ha
bisogno di altre strade né di superstrade; ha bisogno che sia gestita con saggezza per non sciuparne la
bellezza, l’unica cosa che da sempre attrae i turisti da tutto il mondo. Che le strade
attuali siano quindi ben gestite, anche migliorate, questo sì, ma che non si stravolgano con la scusa che migliorarle significhi anche
ampliarle o aggiungendovi altri tracciati. Il rischio è che sciupino territori e paesaggi, e si finisca così di uccidere, svilendola, la loro gallina dalle uova d’oro! Magari accorgendosi poi che tutto ciò non è servito a frenare lo spopolamento, né a rialzare le quotazioni delle stazioni invernali il cui rischio di crisi sta
ormai soprattutto nei cambiamenti climatici che finiranno per renderle
obsolete! E allora resterà solo più l'antico valore... se nel frattempo non lo si è sciupato!
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Recovery Fund:
parte l'assalto alle montagne d'Abruzzo!
di Franco Zunino (Segretario Generale Wilderness)
Dai media si apprende che nei giorni scorsi si sarebbe tenuta una riunione “tra il Presidente dell’UNCEM Abruzzo, i vertici dell’ANAS e altri soggetti interessati” al fine di programmare “un sistema di infrastrutture stradali” che favorisca il collegamento “tra l’Alto Sangro e la Conca del Fucino”, ma anche con la “Valle del Sagittario”. Come se già non fossero unite da diverse strade statali e provinciali! In realtà si apprende che l’appetito si è scatenato dopo la voce che col Recovery Fund vi sarebbero “799 milioni di euro” in ballo, i quali potrebbero essere investiti per “creare una strada extraurbana secondaria con due corsie in totale sicurezza”. Inevitabile pensare che si voglia magari riprendere l’antichissima idea di unire Avezzano a Castel di Sangro con una strada che
passando per la Vallelonga e “sfondando” la serra dei monti che la dividono da Pescasseroli, si unisca alla statale per
Castel di Sangro! Se fosse per i politici, pur di spendere soldi e bandire
appalti, costruirebbero strade per unire ogni paese d'Italia da tutti i punti
cardinali! La scusa è lo “spopolamento” di questi paesi a causa del loro "isolamento", benché siano ben altre le ragioni per questo fenomeno sociale, peraltro endemico di tutti i
paesi di montagna; problemi che non si risolvono con la costruzione di una o più strade, essendo quasi sempre un problema legato al declino dell’economia rurale, per cui non tutti i paesi possono diventare città, non tutti possono divenire Pescasseroli, Scanno o Roccaraso, paesi che si
invidiano, e che pure piangono come gli altri, lamentandosi delle stesse cose
perché si guarda sempre avanti, a chi sta meglio, anziché
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scanno
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convocato il consiglio
comunale di scanno
IL PRESIDENTE del Consiglio Comunale, Armando Ciarletta, ai sensi dell'art. 10 dello Statuto
Comunale, art. 36 e 47 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio
Comunale e dell'art. 43, comma 1r del D. Lgs. 257/2000, e nel rispetto delle
misure normative di contenimento del contagio da virus vigenti alla data
odierna e di cui al protocollo anti Covid-19, ha convocato una riunione
consiliare in seduta pubblica da effettuarsi c/o la Sala Consiliare del Comune
di Scanno in Viale del Lago, 31 (ex edificio scolastico), con diretta streaming
sulla pagina facebook del Comune di Scanno, in prima convocazione per Venerdì 18 dicembre 2020 alle ore 17,30 e, all'occorrenza, in seconda convocazione per
Domenica 20 dicembre 2020 alle ore 17:30, per deliberare sul seguente
Ordine del Giorno:
1. Attivazione delle entrate proprie a seguito della dichiarazione di dissesto
finanziario ai sensi dell'art. 251 del D.Lgs. n° 267/2000;
2. Revisione ordinaria delle partecipazioni societarie possedute dal Comune di
Scanno in ottemperanza all'art. 20 del D.Lgs. n° 175/2016.
Approvazione;
3. Variazione al bilancio di previsione finanziario 2019-2021. Ratifica della
liberazione di Giunta Comunale n° 83 del 28/11/2020 adottata ai sensi dell'art. 175, comma 4 del D.Lgs n° 267/2000;
4. Variazione al bilancio di previsione finanziario 2019-2021. Ratifica
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della liberazione di Giunta Comunale n° 88 del 12/12/2020 adottata ai sensi dell'art. 175, comma 4,1del D.Lgs n° 267/2000;
5. Contratto di concessione di aree boschive e pascolive appartenenti al patrimonio del Comune di Scanno, all'ente autonomo Parco Nazionale d'Abruzzo
Lazio e Molise. Approvazione schema di contratto.
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abruzzo tourism
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SOS ristoratori e negozi tipici,
interceda sul Governo
la politica abruzzese
Abbiamo denunciato nei giorni scorsi la situazione di profondo disagio che stanno vivendo e che
peggiorerà se non si porrà rimedio, i ristoratori e i negozi tipici dei piccoli centri della provincia
abruzzese e italiana in genere, i più penalizzati dal divieto degli spostamenti fra Comuni nelle festività, i giorni di loro maggiore lavoro e incasso. I ristoratori e i negozi tipici
dei piccoli centri, infatti, sono proprio quelli che subiscono l'ennesimo duro
colpo dai Dpcm del Governo che stabilisce che i ristoratori potranno restare
aperti sempre fino alle 18.00 in zona gialla e lavorare solo da asporto e
consegne a domicilio in Zona Arancione in cui l'Abruzzo attualmente si trova e
si troverà almeno fino al 27 dicembre se non si ci sarà una deroga. Ma, siccome il Dpcm stabilisce anche che in Zona Arancione sussiste
il divieto di uscire dal proprio Comune di residenza, i ristoratori e i negozi
tipici dei piccoli centri non potranno servire la maggior parte della loro
clientela per lo più formata da utenti che vengono dalle città che sono attratti dalla bontà e dalla qualità dei prodotti offerti e dalla bellezza del posto lontano dallo stress della vita
cittadina. A tal proposito, abbiamo appreso che a fronte di un pressing
politico bypartisan, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte starebbe
pensando all'opportunità di rivedere i limiti agli spostamenti previsti nelle giornate del 25, del 26
dicembre e il primo gennaio.
Il Governo potrebbe rimettere mano al decreto Covid o prevedere una
interpretazione estensiva delle situazioni che giustificano lo spostamento tra
Comuni per non penalizzare non solo le attività commerciali dei piccoli centri, ma anche le famiglie che non possono riunirsi;
basta pensare ad esempio a quei genitori che hanno i figli che vivono a pochi
chilometri in un Comune limitrofo.
L'Abruzzo non ha nemmeno la metà degli abitanti del Comune di Roma, non può il Governo centrale prendere delle decisioni che valgono per tutto il
territorio nazionale, senza tenere conto delle istanze che provengono dai
territori locali,
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perché non si può trattare un piccolo Comune pedemontano o montano dell'Appennino Abruzzese come
una metropoli con milioni di abitanti.
Pertanto, come Associazione Abruzzo Tourism chiediamo l'intervento del
Presidente della Regione Abruzzo e dei deputati e senatori abruzzesi affinché intercedano col Governo per accelerare l'entrata dell'Abruzzo in Zona Gialla
prima di Natale o una deroga per i giorni delle festività.
Cristiano Vignali - Presidente
Associazione Abruzzo Tourism
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