Lunedì 6 Luglio 2020 - Santa Maria Goretti, Vergine e martire

Il tempo... ieri - LA GIORNATA E’ STATA VESSATA DAL VENTO DI MAESTRALE che ha causato un brusco abbassamento dei gradi di calore, pur essendoci il sole fino a sera. Temperature in calo: mass. 23,9°; min. 10,6°C; attuale 14,2° (ore 23,30).
 
   in primo piano
RIAPERTA AL CULTO LA CHIESA PARROCCHIALE DI VILLALAGO
CON UNA SOLENNE CELEBRAZIONE Presieduta DAL VESCOVO DELLA DIOCESI
VILLALAGO - Con la celebrazione solenne della santa messa delle ore 19,00, presieduta dal Vescovo della Diocesi di Sulmona-Valva Mons. Michele Fusco, concelebranti i parroci di Villalago, Scanno, Anversa-Cocullo, la chiesa parrocchiale ha riaperto le porte ai fedeli, dopo i lavori di restauro iniziati lo scorso anno. La liturgia, alla quale hanno partecipato il sindaco di Villalago, le autorità civili e militari  dei paesi della Valle del Sagittario, le confraternite di San Domenico di Villalago e di Fornelli, quelle di Scanno e Frattura, le maestranze, è stata animata dal coro parrocchiale. Dopo lunga attesa, la chiesa, che è luogo determinante della fede e dell’identità di un popolo, è apparsa ai suoi fedeli più bella e luminosa. Si è riempita in ogni ordine di posti, già prestabiliti e distanziati secondo le norme vigenti, con sedie anche all’esterno.
All’inizio don Alain, nel dare il benvenuto al Vescovo, ai sacerdoti, alle confraternite, alle autorità, ha espresso la sua gratitudine per i sostegni finanziari l’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici, le varie ditte e privati, insieme alle persone che si sono prodigate in vari modi durante l’esecuzione dei lavori, mentre l’arch. Aldo Cianfarani, progettista che ha curato il restauro, in una breve sintesi ha elencato gli interventi strutturali, il rinnovo degl’impianti di riscaldamento e di illuminazione, facendo notare anche la semplicità e l’eleganza delle due tonalità di colore.
Prima della celebrazione mons. Fusco ha asperso con l’acqua benedetta l’assemblea, ricordando che la chiesa è costituita dalle persone, che devono esultare di gioia andando incontro al Signore. Sicuramente ci saranno ulteriori interventi.
Il primo maggio 2017 mons. Angelo Spina, già vescovo della Diocesi, intervenne per la dedicazione del nuovo altare, con la benedizione dell’ambone e della sede del celebrante.
 
 
   libro
   evento del giorno
La giornata internazionale del bacio è stata istituita in Gran Bretagna nel 1990. Da quel tempo, ogni anno la festa è celebrata il 6 luglio.
Il bacio impegna 35 muscoli facciali, 112 muscoli posturali e coinvolge la bellezza di circa 80 milioni di batteri, ma fa un mondo di bene.
Nella nostra vita ci scambiamo circa 100.000 baci. Ricerche mostrano come baciarsi di frequente possa allungare la vita fino a 5 anni. Il bacio ha grandi poteri in tema di salute può persino abbassare la pressione, diminuire lo stress. Insomma baciare è bello e fa bene.
 
   abruzzo
Saliti a 3309 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo

i dati di ieri in Abruzzo registrano quattro nuovi casi: salgono così a 3309 i positivi emersi dall’inizio dell’emergenza su tutto il territorio regionale.
Rispetto a ieri non si registra nessun decesso. Sono 30 i ricoverati, di cui nessuno in Terapia Intensiva.
Dei 4 positivi di oggi 2 si riferiscono alla provincia dell’Aquila e 2 alla provincia di Pescara.
2682 i pazienti guariti.
Gli attualmente positivi in regione sono 163. I test complessivi effettuati da inizio emergenza 110052.
Marialuce Latini
Guida storico artistica d'Abruzzo
Le città, i paesi, l’arte, i monumenti, la natura per scoprire e conoscere la regione più verde d’Europa

Per scoprire e godersi tutto, ma proprio tutto, quel che c’è di meglio in Abruzzo. Indispensabile per il turista e per chiunque voglia conoscere in tutti i suoi aspetti la regione più verde d’Europa. Un’opera ricchissima per scoprire e girare ogni angolo d’Abruzzo. La Guida suddivide infatti la regione in 25 aree territoriali, per ognuna delle quali vengono presentate – con ricchezza di illustrazioni a colori e schede informative complete – tutte le emergenze, comune per comune: l’arte, la storia, gli ambienti, i paesaggi, la natura. Un vademecum indispensabile per chiunque ami il turismo di scoperta, anche in occasione di una semplice gita domenicale.
 
   il trenino
IL TRENINO
TURISTICO DEI BORGHI

E’ partito ieri, alle ore 10,30, dalla Locanda Lago Lucciola di Villalago il “Trenino Turistico dei borghi”, che fa tappa a Scanno, a Villalago e al Lago di Scanno con fermate intermedie a richiesta lungo la circumlacuale.
Il trenino, in viaggio già dall’anno scorso, è stato ideato e messo su strada dal Circolo Acli di Scanno e Villalago. E’ un mezzo per facilitare ai turisti la conoscenza del territorio lacustre e dei due borghi rivieraschi.
 
   parliamo di cose concrete
Domenica pomeriggio, in spiaggia, una signora anziana a mia moglie, medico in pensione, che da medico le diceva l’importanza di vaccinarsi, in autunno, contro i rischi delle ordinarie influenze stagionali, in assenza di uno specifico rimedio anti-COVID, ha risposto “i ne me vaccine manche morta”. E alla domanda di mia moglie: “Perché?”, la risposta è stata: “ne me so ma vaccinata, picchè l’essa fa mo’? Qua nen’emma avuto niente”. Eravamo ...

SENZA L’EUROPA NON ANDIAMO
DA NESSUNA PARTE

di Andrea Iannamorelli

Ho la sensazione che (l’enfatico) “nulla sarà come prima” sia stato già archiviato. Passato nel dimenticatoio, quasi come il brutto ricordo di momenti difficili. Nonostante il virus sia ancora in circolazione, nonostante non siano ancora disponibili né terapie, né vaccini.
 
   editoriale
IL LUNEDI’ DEL DIRETTORE
Ragioniam di mamma orsa
e dei suoi quattro cuccioli a Villalago

L’orsa, che da più di un mese risiede nelle campagne di Villalago, più che una risorsa turistica per la sua magra economia, sta divenendo un problema. Se si prevedeva che pian piano risalisse con i suoi quattro orsacchiotti la montagna, questo non è avvenuto, ma è scesa sempre di più vicino al paese, non disdegnando di cercare un po’ di refrigerio dalla calura di questi giorni nelle acque del Lago Pio.
Nella mattinata di sabato 4 Luglio, alle ore 5,30, l'orsa e i cuccioli sono stati visti nella piazza del paese, poi incamminarsi verso Santa Maria e andare a fare colazione a base di insalata e ciliegie in un orto contiguo alle abitazioni. Nulla toglie che porterà ben presto i suoi figlioli a conoscere il centro storico, così come è successo in passato con un’altra orsa e con i suoi due cuccioli. Intanto, com’era da aspettarsi, gironzola ovunque con gli orsacchiotti al seguito in cerca di cibo.
Il direttore del Parco, dott. Sammarone, in una mia estemporanea intervista aveva promesso che per impedirle di avvicinarsi alle abitazioni, avrebbe fatto installare una rete elettrificata.
Credo che sia stata la sua una “spiritosa battuta”, perché sa che l’operazione avrebbe richiesto chilometri di rete e che non avrebbe risolto comunque il problema, come non sono stati risolti i problemi degli assembramenti quotidiani di fotografi, animalisti e curiosi.
Per aver fatto l’escursione nell’anello da Val di Rose a Valle Jannanghera, so che nel Parco si cammina in fila indiana, in silenzio e in numero limitato per non disturbare gli animali.
Dal sito del Parco leggiamo: «È passato poco più di un mese da quando, increduli e felici, vi abbiamo comunicato la bella notizia dell’avvistamento dell’orsa con i 4 cuccioli. La presenza stabile dell’orsa vicino ad un centro abitato ha richiesto una sorveglianza costante: la nostra premura è stata quella di verificare che nessuno adottasse comportamenti sbagliati nei confronti dei plantigradi. Allo stesso modo, di non far divulgare e
diffondere la reale posizione di mamma orsa e dei suoi 4 cuccioli, ma questo, come ben sapete, non è stato possibile».
Perché non è stato possibile? Nella prima ordinanza del Sindaco, fatta - come vi è scritto - in accordo col Parco, si è detto chiaramente dove si trovava la famigliola di orsi: mancava solo il numero civico!
Nella suddetta nota si legge ancora: «In questa delicata situazione, però, una nota meravigliosa è emersa sin dal primo giorno: abbiamo visto un’intera comunità fatta di giovani, adulti ed anziani preoccuparsi e gioire per un orso bruno marsicano. Abbiamo visto un’intera comunità vegliare su mamma orsa e sui suoi cuccioli».
Io vivo in paese e questa fantasiosa retorica è solo letteraria, come nei romanzi ottocenteschi. Non bisogna mai addossare a un’intera comunità il comportamento di alcuni, quando molti sono di parere opposto.
E’ vero, invece, quello che si legge più avanti: «Evidentemente tutti i nostri sforzi, come Parco e come territorio, non sono stati sufficientemente ripagati in termini di responsabilità e sensibilità. Le persone sono aumentate giorno dopo giorno, addirittura in maniera esponenziale nel corso dei fine settimana. Alcuni, pur avendo visto l’orsa e i cuccioli, continuano a tornare giorno dopo giorno. Gruppi organizzati sono stati portati dalle Guide ad osservare l’orso. Addirittura, indagando sulla rete, il personale del Parco ha scoperto che in alcuni gruppi privati di Facebook veniva segnalata la presenza o meno della Sorveglianza sul punto di osservazione» .
Il punto di osservazione doveva essere posto a più di un chilometro dalla zona frequentata dall’orsa e non a cento metri, proibendo ogni tipo di assembramento, in ottemperanza anche alle norme anti-Covid.
E tutto si sarebbe svolto nel rispetto degli orsacchiotti, ignari del perché la loro mamma ha abbandonato il vasto territorio del Parco, mentre essi dovrebbe stare in montagna, il mondo degli animali selvatici, lontani dall’odore dell’uomo.
Il mio paese è invaso dai cervi. Potrebbe accadere che in un futuro prossimo sempre più orsi arrivino dentro l’abitato, perché l’imprinting nei primi 36 mesi di vita, secondo alcuni studiosi, è anche territoriale. r.g.
 
   premio giornalistico
– a consegnare i riconoscimenti ai vincitori sabato 3 ottobre a Trieste, nell'ambito di Link, Festival del giornalismo 2020 in programma dal primo al 4 ottobre in piazza Unità.
«Sensibilizzare i cittadini, per non dimenticare le emergenze del mondo che non si sono arrestate con la pandemia di questi mesi, è l'obiettivo dell'edizione 2020 del Premio Luchetta. Gli indifesi hanno continuato a morire, non solo di coronavirus: fra questi innanzitutto i bambini, che restano i più indifesi. Guerre, conflitti e carestie si sono sommati drammaticamente alla diffusione del virus», spiega Giovanna Botteri.
Il Premio Luchetta è stato istituito nel 2004 dalla Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin con la Rai ed è organizzato da Prandicom.
I vincitori del Premio giornalistico
“Luchetta 2020”

I vincitori Sono: Sara Giudice per la categoria Tv News; Nello Scavo per la sezione Stampa italiana; il filmaker pakistano Adnan Sarwar (Reportage); Antonio Pampliega (Stampa internazionale); Andrea Frazzetta (Fotografia). La consegna sabato 3 ottobre, a Trieste, nell'ambito del Link Festival. Sarà Giovanna Botteri – presidente della giuria di cui fanno parte, fra gli altri, Giuseppe Giulietti (presidente Fnsi), Carlo Muscatello (presidente Assostampa Fvg) e Cristiano Degano (presidente Ordine Fvg)
 
Villalago