Giovedì 4 Giugno 2020 -  Sant'Alonio, Anacoreta

Il tempo... ieri - Giornata variabile con diffusa nuvolosità, che ha portato nel pomeriggio una breve ma intensa pioggia. Deboli correnti settentrionali. Temperature in ulteriore rialzo: mass. 22,0°; min. 8,3°C; attuale 9,8° (ore 23,30).
 
   in primo piano
INAUGURAZIONE DEL RISTORANTE-PIZZERIA
LA TANA DELL’ORSO

VILLALAGO - Antonio Mancini, che per anni ha gestito a Villalago “La pizzeria da Michele”, questa sera dalle ore 19.00, aprirà al pubblico per una simbolica inaugurazione il “Ristorante-Pizzeria Tana dell’Orso”, ubicato presso l’omonimo albergo, in Via Risorgimento 78, a Villalago. Siamo certi che riuscirà a soddisfare i gusti della sua clientela con il solito “savoir faire”, che già molti hanno avuto modo di apprezzare durante la precedente gestione. In rispetto della normativa contro gli affollamenti per il pericolo di contagio dal Covid-19, Antonio riceverà per l’inaugurazione quanti vorranno visitare il nuovo locale e augurargli un buon avvio. Saranno offerti dolci e pizza d'asporto gratuita. Da domani, venerdì 5, il Ristorante-Pizzeria sarà operativo con tutti gli accorgimenti di distanziamento.
Ad Antonio giungano da questo giornale gli auguri di un proficuo lavoro.
 
   libro-catalogo
 
   letture  
Dopo la terribile "Spagnola"
le epidemie del XX e XXI secolo
Dopo la Spagnola del 1918-19, che fece 600.000 vittime solo in Italia, l’influenza ritornò al suo andamento abituale per tutti gli Anni Trenta, Quaranta e Cinquanta, fin quando non arrivarono nuove pandemie influenzali.
Nel 1957 comparve l'Asiatica. Fu molto diffuso ed evidente il fenomeno di polmoniti primariamente virali.
In contrasto a quanto osservato nel 1918, le morti si verificarono soprattutto nelle persone affette da malattie croniche e meno colpiti furono i soggetti sani. Nel 1968 la pandemia provenne da Hong Kong che provocò in Italia ventimila decessi e circa un milione nel mondo. Da allora sono stati identificati vari focolai, fino a quando non è stato messo a punto il vaccino. Nel XXI secolo abbiamo avuto: la Sars nel 2001 (La diffusione dell'epidemia fu rapidissima, facendo scattare misure di contenimento draconiane e quarantene rigidissime. La malattia produsse un'epidemia che determinò 8.096 contagi e 774 decessi in 37 nazioni, per la maggior parte nella Cina continentale e ad Hong Kong, nel periodo tra il novembre 2002 e il giugno 2004); l'influenza suina del 2009 (inizialmente provocava la malattia solo nei maiali. L'epidemia apparve la prima volta in Messico, per poi diffondersi in diverse nazioni. A livello mondiale si stima che la pandemia abbia causato tra i
100.000 e i 400.000 morti nel solo primo anno. L'epidemia si concluse ufficialmente nell'agosto del 2010); Mers nel 212 (La maggior parte dei casi si manifestava in Arabia Saudita. Inoltre, vi sono stati casi in Paesi non mediorientali, tra cui Francia, Germania, Italia, Tunisia e Regno Unito: tutte persone che si erano recate in Medio Oriente per un viaggio o per lavoro. Le persone colpite erano professionisti sanitari tornati di recente dal Golfo Persico. La principale fonte di infezione erano i dromedari, ma il modo in cui il virus viene trasmesso all'uomo non è noto); nel 2020 la pandemie da coronavirus che stiamo ancora vivendo.
Le pandemie del XX secolo e quelle successive hanno in comune una caratteristica molto importante: sono tutti virus zoonotici, cioè hanno come loro serbatoio naturale gli animali selvatici; dagli uccelli ai mammiferi.
Dalla nostro ricerca, riportata in questo giornale epoca per epoca, a cominciare dalla peste di Atena, e a terminare ai giorni nostri, è emerso che gli eventi scatenanti possono creare all'inizio confusione e disagio, ma che finiscono per  offrire enormi opportunità di prosperare, anche nel mezzo di una crisi, con un programma fondato sull’impegno per la democrazia e su un profondo senso di empatia collettiva, che ha garantito aiuto e cure gratuite agli indigenti. r.g.
Fabrizio Ludovico Porcaroli
S.O.S. Arte
dall'Abruzzo
Una mostra
per non dimenticare

L'Abruzzo ha vissuto un periodo d'oro per l'arte nel Medioevo, sviluppando quel romanico abruzzese così caratteristico e ancora oggi possiamo ammirare chiese rupestri, eremi, chiese medievali e poi affreschi, sculture lignee, preziosi capolavori di oreficeria, di cui abbiamo in mostra alcuni splendidi esemplari. Esporre opere che rappresentano secoli e secoli di cultura e di tradizione della regione, amata ed apprezzata in tutto il mondo proprio per queste sue caratteristiche storiche, è un esempio di come l'arte esprime tutta la sua grandezza mettendosi al servizio di una giusta causa. Il recupero di questi capolavori ha significato molto per tutti gli abruzzesi perchè è stata fatta salva una parte importante della storia di un'intera città e mostrarla oggi al mondo intero è simbolo del recupero dell'identità di un popolo. Il contributo della Mostra e di questo catalogo sarà indispensabile per valorizzare il patrimonio artistico e culturale, diffondendo la conoscenza di un territorio dalle straordinarie peculiarità e con grandi potenzialità ancora inespresse. La mostra "S.O.S. arte dall'Abruzzo: una mostra per non dimenticare", in esposizione al Museo di Castel Sant'Angelo, di cui questo è il catalogo, a cura di Fabrizio Porcaroli, nasce con l'evidente e dichiarato obiettivo di evitare che, sui preziosi reperti abruzzesi, oltre alla polvere dei crolli, si depositasse anche l'oblio dell'opinione pubblica.
 
   abruzzo
Salgono a 3252 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo

Salgono a 3252 i casi totali di Coronavirus accertati in Abruzzo dall'inizio della pandemia, un aumento di 3 nuovi casi su un totale di 5761 tamponi. 112 pazienti (-10 rispetto a venerdì) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva; 3 (invariato rispetto a venerdì) in terapia intensiva, mentre gli altri 621 (-24 rispetto a venerdì) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. Gli attualmente positivi in Abruzzo (calcolati sottraendo al totale dei positivi, il numero dei dimessi/guariti e dei deceduti) sono 736.
 
   mostra
“RAFFAELLO UNO DI NOI”, MOSTRA
NELL’ISTITUTO ALBERGHIERO DI ROCCARASO
Una mostra itinerante e virtuale per celebrare Raffaello a 500 anni dalla sua morte. L’istituto Onnicomprensivo “De Panfilis-Di Rocco” di Roccaraso, con il patrocinio dei Comuni di Pescocostanzo, Rivisondoli e Roccaraso, promuove l’evento “Raffaello uno di noi”.
Una mostra della creatività e dell’interpretazione, itinerante e virtuale, che sarà realizzata con i contributi di chiunque intenda partecipare all’iniziativa dedicata a celebrare in maniera colletiva una delle figure leggendarie del Rinascimento. Testimonial di eccezione gli artisti Luca Luciano e Roberto Di Jullo. Il 10 giugno è possibile inviare gli elaborati da esporre, realizzati in qualsiasi forma
e mezzo.
 
   sindacato fnsi
Carcere per i giornalisti,

Il 9 giugno la Consulta si pronuncerà sull'eccezione di incostituzionalità dell'articolo 595 del codice penale e dell'articolo 13 della legge sulla stampa. «Quale sarà la decisione, diventerà fondamentale il lavoro del Parlamento», rileva il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso (foto a lato), per il quale «l'impegno del governo ribadito dai sottosegretari all'Editoria e alla Giustizia rappresenta un'importante novità».
Non è ancora tempo di cantare vittoria. L'impegno del governo a cancellare il carcere per i giornalisti, ribadito dai sottosegretari all'Editoria e alla Giustizia, Andrea Martella e Vittorio Ferraresi, rappresenta un importante elemento di novità. Di qui ad affermare che il risultato è stato raggiunto, però, ce ne passa. Di certo, è a portata di mano. Anche perché, a incalzare il parlamento potrebbe essere la Corte Costituzionale. I giudici della Consulta, com'è noto, il prossimo 9 giugno si pronunceranno sull'eccezione di incostituzionalità dell'articolo 595 del codice penale e dell'articolo 13 della legge sulla stampa, la numero 47 del 48. Entrambe le norme prevedono la pena detentiva per il giornalista che commette il reato di diffamazione a mezzo stampa.
 
    wilderness
Come salvare l'Orso marsicano standosene a casa!

di Franco Zunino, segretario generale AIW

Sembra un paradosso, ma proprio il WWF, associazione nata per salvare animali a rischio estinzione e fondata da non pochi cacciatori, messa in mano agli animalisti di città ogni anno se ne inventa una per influire negativamente sulla vita dell'Orso marsicano, sempre anticipate da campagne raccolta fondi. In vista dell'estate sta programmando la solita campagna di volontariato, praticamente invogliando la gente a visitare le zone dell'orso marsicano; si noti bene, animale che per salvarsi ha soprattutto bisogno di quiete e di "dimenticare" l'uomo, visto che ormai ha "imparato" a cercarlo per trovare il suo cibo nelle vicinanze non dei campi da lui coltivati (ma poi lasciati in pace) o dagli stazzi dei pastori, ma direttamente nei paesi alle porte delle case dell'uomo!
Difatti l'annuale estiva campagna del WWF sembra proprio una iniziativa acchiappa soldi "per salvare l'orso marsicano". Come se fosse l'orso ad aver bisogno di soldi! Leggiamo dall'ultimo comunicato: "Il WWF cerca volontari che abbiano a cuore la salvaguardia dell'Orso e siano disponibili a dare un po' del loro tempo per realizzare azioni pratiche in favore delle specie". Ovvero, tutte opere che sarebbe bene che nessuno mettesse in pratica se si vuole veramente il bene dell'orso. Eccole: "incontri pubblici, flash mob, campi di volontariato, distribuzione e montaggio di recenti elettrificati, iniziative di sensibilizzazione rivolte ai bambini e adulti, potature e recupero di alberi da frutta, ricerca di segni di presenza, pulizia di sottopassi lungo i principali corridoi ecologici, fondamentali per ampliare l'area dell'orso". Ora chiediamoci: a cosa servono gli "incontri
pubblici" (per dire cosa e a chi?); o i "flash mob" (proteste contro chi, se poi le autorità sono sempre esentate dall'essere oggetto dei mob?); i "campi di volontariato" (per fare che, a parte per i giovani partecipanti il trascorrere le vacanze estive divertendosi tra loro?); "montaggio di recinti elettrificati" (perché, visto che essi spaventano gli orsi e li fanno allontanare dalle risorse alimentari di cui vanno alla ricerca?); "iniziative di sensibilizzazione" (perché, c'è forse ancora qualcuno che in Centro Italia sia contrario alla sopravvivenza dell'orso?); "potature e recupero di alberi da frutto" (perché, dopo decenni di tali inutili iniziative, esistono ancora alberi da frutto che hanno bisogno di essere curati?); "ricerca di segni di presenza" (a quale scopo, visto che peraltro per cercarli si arreca disturba all'orso? - piccolo particolare che è il caso non sia dimenticato: questa terminologia l'ha coniata il firmatario del presente comunicato!); "pulizia di sottopassi" (sottopassi di ché? E poi, i "corridoi ecologici", che cavolo sono? "Per ampliare l'area dell'orso"? Ma se l'orso se la sta ampliando da solo la sua area di vita, visto che ormai vive distribuito e DISPERSO in mezzo centro Italia?). Come si dice, in cauda venenum: ed ecco che infatti poi il comunicato del WWF precisa che l'appello per la ricerca di volontari per realizzare il succitato programma serve piuttosto ai volontari per ricrearsi dalla chiusa da coranavirus ("un'ottima occasione per tornare in natura", hanno scritto) e al WWF per attirare donazioni a suon di quote da pagare per iscriversi al volontariato. E allora qui si capisce tutto! Peccato che per salvare l'orso marsicano ci vorrebbero più contadini e più pastori e, soprattutto, meno "volontari" e turisti a spasso per i boschi e i monti del Parco a sfruculiare nell'habitat di vita dell'orso, disturbandolo. In pratica, il WWF se veramente vuole il bene dell'Orso marsicano dovrebbe lanciare un solo appello ai suoi iscritti, e non: se volete dare una mano a salvare l'Orso marsicano, restatevene a casa!
 
    comunicato inps
Per entrambe le platee si precisa che sono on-line le domande di accesso con unico format per le due mensilità. Inoltre, coloro che con il requisito dei 30 contributi giornalieri che hanno già presentato domanda per il mese di marzo non devono presentare nuova domanda.
A seguito delle novità introdotte dal decreto legge Rilancio Italia del 19 maggio scorso, infine, i soggetti titolari di assegno ordinario di invalidità potranno presentare domanda per le indennità COVID19 in scadenza per il mese di marzo, fino a lunedì prossimo 8 giugno 2020 (termine previsto inizialmente al 3 giugno). L’eventuale ammissione al pagamento di marzo comporterà anche il pagamento dell’indennità per il mese di aprile.
Analogo termine prorogato dell’8 giugno 2020 viene previsto per i titolari di reddito di cittadinanza che, pur non avendo diritto all’indennità per il mese di marzo, possono beneficiare dell’integrazione del reddito di cittadinanza stesso fino a capienza dei 600 euro (500 euro in caso di lavoratore agricolo) per il mese di aprile 2020. In caso di ammissione al beneficio non sarà quindi pagata l’indennità COVID19, ma esclusivamente una integrazione del proprio reddito di cittadinanza in corso di percezione. Si precisa, infine, che ai sensi dell’articolo 82 del citato decreto legge Rilancio Italia, le indennità COVID sono incompatibili con il Reddito di Emergenza (REm).
Stefano Caranfa, Responsabile Team Rapporti Istituzionali
Inps: novità su indennità COVID19
 
Circa 42mila fra titolari di assegni di invalidità e lavoratori stagionali riceveranno l’indennità COVID 19 a seguito del riesame delle domande.
Nuove categorie di lavoratori dello spettacolo beneficeranno dell’indennità. Prorogate all’8 giugno i termini di presentazione delle domande per i titolari di assegno ordinario di invalidità e per l’integrazione del reddito di cittadinanza.
Si comunica che l’Istituto ha concluso il riesame d’ufficio di circa 42.000 domande di indennità COVID19 per il mese di marzo 2020, in precedenza respinte, relative ai titolari di assegno ordinario di invalidità (19mila circa) e ai lavoratori stagionali (23mila circa) con qualifica rilevata attraverso le comunicazioni obbligatorie (Unilav). Queste domande saranno quindi poste in pagamento sia per il mese di marzo sia per il mese di aprile 2020.
Il Decreto Rilancio Italia ha previsto poi per i lavoratori dello spettacolo una indennità COVID19 di 600 euro mensili per i mesi di aprile e maggio. I beneficiari iscritti al Fondo dei lavoratori dello spettacolo sono ricompresi in due platee: con almeno 30 contributi giornalieri versati nell'anno 2019 da cui deriva nel medesimo anno 2019 un reddito non superiore a 50.000 euro; con almeno 7 contributi giornalieri versati nell'anno 2019, da cui deriva nel medesimo anno 2019 un reddito non superiore a 35.000 euro. Per entrambe le platee è prevista l’incompatibilità con le pensioni dirette o con il lavoro dipendente verificati alla data del 19 maggio 2020.
 
    villalago

NECROLOGIO DA VILLALAGO

Martedì scorso è venuta a mancare nell’ospedale di Sulmona Teresa Prozzi. Aveva 90 anni e da diverso tempo era ricoverata nella RSA di Villalago. Non era sposata, ma era amata da tutti. Viene ricordata per aver gestito un negozio di genere alimentari, con annessa cantina “La lucetta”, nella piazzetta del vecchio Municipio. Oggi alle ore 15,30 la salma sarà benedetta nel piazzale del cimitero e alle 17,30 ci sarà la messa di suffragio. Siamo vicini ai nipoti e a tutti i suoi parenti ai quali vanno le nostre condoglianze.

 
Frattura