Sabato 30 Maggio 2020 - Santa Giovanna d'Arco, Vergine

Il tempo... ieri - Giornata daI FENOMENI METEREOLOGICI autUnnalI. La pioggia, con alternanze di quiete, è stata sempre presente, spinta dal Maestrale. Temperature ancora in calo: mass. 15,8°; min. 5,9°C; attuale 7,1° (ore 23,30).
 
   in primo piano
giornata mondiale
della sclerosi multipla

Oggi 30 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla, istituita con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla malattia e mettere in contatto e sostenere i 2,3 milioni di persone che vivono con essa in tutto il mondo. Questa sera Palazzo Loggia, simbolo della città di Brescia nel cuore del suo centro storico, sarà  illuminato di arancio, il colore identificativo dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla. La Giornata è una significativa occasione per celebrare la solidarietà mondiale e la speranza per il futuro condividendo storie e promuovendo campagne d’informazione e di sensibilizzazione.

RACCONTI
DI POLITICA
INTERIORE

E’ in lettura il 75° racconto di politica interiore di Angelo Di Gennaro dal titolo: ”Il virus siamo noi. Quando un progetto o un evento modificano
identità e relazioni”.
 
   mostra
IN MOSTRA ALL’ARA PACIS I BOZZETTI
DELLA COSTUMISTA DI SERGIO LEONE
CONSERVATI ALL’AQUILA

Dopo il successo riscontrato in Francia presso la Cinémathequè Française a Parigi, anche in Italia è prevista la bellissima iniziativa sul grande regista romano denominata “C’era una volta Sergio Leone”, parafrasando proprio i titoli dei suoi celebri film. La mostra si tiene presso il prestigioso Museo dell’Ara Pacis di Roma. Fino al prossimo 30 agosto sarà possibile visitare anche i bozzetti della costumista del grande regista, conservati a L’Aquila.
L’esposizione è un vero e proprio percorso sull’universo artistico del regista non soffermandosi solo sulla sua produzione cinematografica ma andando ad esplorare anche l’uomo e la sua formazione.
L’iniziativa è ideata dalla Cineteca di Bologna con la collaborazione della Cinémathequè Française di Parigi, dell’Istituto Luce Cinecittà e vede la presenza di ben 8 bozzetti realizzati dalla costumista Marilù Carteny per il celebre film  
C’era una volta il West. I preziosi e rari materiali sono conservati nel Centro Archivio Cinematografico della “Lanterna Magica” e ritraggono la straordinaria attrice italiana Claudia Cardinale.
 
   libri
 
   letture  
"La Spagnola" 1918-1919
La grande influenza più letale della storia (Parte II)
La spagnola colpì ad ogni latitudine, coinvolgendo persino l'Artico e le remote isole del Pacifico. Si scatenò scatenò sullintero globo in tre ondate successive, nella primavera del 1918, nell'utunno dello stesso anno e nell'nverno 1918-1919. Il contagio avveniva per via aerea. Venne chiamata influenza, risalendo a due storici italiani, Domenico e Pietro Buoninsegni che nel 1580, si erano convinti che la malattia che colpiva in quell'epoca fosse dovuta all’influsso malefico delle stelle e l’avevano pertanto chiamata «Influenza» stellare.
I principali sintomi dell'infezione erano simili a quelli di altre malattie influenzali: insorgenza improvvisa; pronunciata sensazione di malattia in tutto il corpo: mal di testa e dolori muscolari, mal di schiena, stanchezza ed esaurimento, incapacità di concentrazione, apatia, brividi; tosse secca; febbre, con temperatura oltre i 40 °C per un giorno o due; frequenza cardiaca ridotta a 60 al minuto o meno. Durata della malattia in media tre giorni, meno spesso cinque o più. Nei casi più gravi, la polmonite si è verificata sotto forma di polmonite primaria da virus dell'influenza o sotto forma di polmonite secondaria da superinfezioni batteriche.
La medicina si dimostrò impotente. I dottori morivano contagiati e quelli che sopravvivevano vedevano i pazienti, parenti e amici, morire in massa. Le prime terapie che utilizzavano erano l’assunzione di
Fenazone per abbassare la temperatura, la tintura di Noce vomica per stimolare il sistema nervoso ed estratti dalla pianta Digitale per sostenere il cuore. Molti medici erano contrari all’uso dell’aspirina, che, pur abbassando la febbre, era accusata di favorire complicazioni polmonari e cardiache. Poi la fantasia di medici e farmacisti si sbizzarrì: un medico francese consigliava ai malati di bere molto vino rosso sino a che il berretto appeso al pomello della porta non fosse apparso sdoppiato. Lo scrittore veneziano Tito Spagnol fu caustico circa le cure in voga: «Quattro pastiglie di chinino e un po’ di paglia per morirvi sopra».
Di norma i soggetti maggiormente a rischio per l’influenza sono i bambini e gli anziani, stranamente, invece, il virus del 1918 uccise soprattutto giovani tra i 18 e i 40 anni. Questo, insieme al fatto che i focolai si svilupparono soprattutto in ambienti militari, diede spazio ad alcune tesi complottiste. Il virus apparso dal nulla, flagello degli uomini giovani e forti, altrettanto misteriosamente scomparso dopo la fine della guerra, fece ventilare ad alcuni che potesse essere stato, in origine, qualche tipo di arma batteriologica sfuggita di mano agli americani. Più verosimilmente, da alcuni studi emerge come gli individui delle generazioni «di mezzo» non avessero avuto contatti con il passaggio di altri ceppi influenzali che le persone più anziane avevano invece già vissuto, immunizzandosi al contagio.
Giancarlo Tartaglia
Il giornale
è il mio amore 
Alberto Bergamini
inventore del giornalismo
moderno

Alberto Bergamini (1871-1962), giornalista e politico del '900 è stato l'inventore del giornalismo moderno. Fondatore e direttore de «Il Giornale d'Italia», il quotidiano più diffuso per decenni nel Centro e nel Mezzogiorno, ha inventato la terza pagina, ha introdotto l'uso delle illustrazioni e delle fotografie, ha messo al centro del giornalismo la ricerca e l'inseguimento costante delle notizie, arrivando a pubblicare sino a sette edizioni al giorno del suo giornale.
Senatore del Regno, è stato, insieme ad Albertini e Frassati, l'artefice e l'interprete di una stagione irripetibile della storia politico-giornalistica del
nostro Paese.
   abruzzo
Salgono a 3237 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo

Salgono a 3237 i casi totali di Coronavirus accertati in Abruzzo dall'inizio della pandemia, un aumento di 0 nuovi casi su un totale di 1603 tamponi. 122 pazienti (-6 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva (9 in prov. dell’Aquila, 54 in prov. di Chieti, 48 in prov. di Pescara e 11 in prov. di Teramo), 3 (invariato rispetto a ieri) in terapia intensiva (0 in prov. dell’Aquila, 0 in prov. di Chieti, 2 in prov. di Pescara e 1 in prov. di Teramo), mentre gli altri 645 (-48 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva Asl.
 
   scanno
Festa di Sant’Antonio 2020 a Scanno
al tempo del Covid-19
limitata alle celebrazioni liturgiche

SCANNO - La festa di Sant’Antonio, la prima grande festa religiosa sempre molto attesa da grandi e piccini, quest’anno non avrà le tradizionali e antiche manifestazioni di folklore e processioni, non ci saranno boscaioli e trattori per l’offerta della legna, né bambini con cestini di pagnottelle profumati di rose, neppure concerti bandistici.
La Parrocchia e il Comitato Promotore hanno reso noto il programma di celebrazioni liturgiche, con limitazione di posti, nella chiesa di Sant’Antonio. Non è prevista la “Tredicina”, che ognuno potrà iniziare personalmente dal 31 Maggio utilizzando i testi in proprio possesso o in formato digitale attraverso un app per smartphone “Il Messalino”. I fedeli, sempre in numero limitato, potranno seguire il Triduo nei giorni 10, 11, 12 Giugno con la celebrazione eucaristica alle ore 10,00 e alle ore 17,30. Sabato 13 Giugno, festività di Sant’Antonio, saranno celebrate tre messe solenni alle ore: 8,30, 10,30, 18.
 
    formaggi abruzzesi
Da “Gambero Rosso”
Guida ai migliori Formaggi 
di pecora abruzzesi 
Tra i più noti: Il Brigantaggio di Nunzio Marcelli,
Il Gregoriano di Gregorio Rotolo

“Gambero Today” dello scorso 27 maggio ha riportato un articolo di Mara Nocilla che fa un reportage sui formaggi di pecora abruzzesi.
«L’Abruzzo - scrive la giornalista - è una regione a misura di pastorizia e pecorini. Bassa densità di popolazione. Parchi e riserve naturali. Vaste aree marginali non coltivate, destinate all’abbandono se non ci fossero i lanuti ovini che ci pascolano sopra. La tradizione millenaria della transumanza, dal 2019 Patrimonio Unesco, con la rete di tratturi lungo i quali pastori e pecore si spostavano a inizio autunno dagli stazzi di montagna dell’appennino abruzzese per raggiungere il Tavoliere delle Puglie, l’Agro Romano e, scivolando nel Casertano, la Terra di Lavoro. Una storica vocazione per i formaggi di latte ovino, spesso proveniente da pascolo libero e lavorato crudo. Una grande biodiversità e una ricchezza di essenze che, attraverso l’animale, si riversa nel latte e nel formaggio».
«In Abruzzo - scrive la Nocilla - non mancano i produttori creativi che, prendendo spunto dal territorio e dalle sue memorie, hanno inventato formaggi esclusivi. Il più rappresentativo è il Brigantaccio (foto in alto), un pecorino affinato nella crusca ideato in contemporanea da due pastori casari. Punto di partenza vecchie forme di formaggio conservate nella crusca trovate insieme ad alcuni fucili all’interno di una grotta nella zona delle Gole del Sagittario. “Sembrava un covo di briganti, da lì si è accesa l’idea di fare un formaggio simile” racconta Nunzio Marcelli, scolpito dal sole e dal lavoro che nella sua Anversa degli Abruzzi ha messo in pratica con spirito talebano la sua tesi di laurea in Economia e Commercio sul recupero delle aree interne abruzzesi, avviando negli anni ’70 un’azienda, la cooperativa Asca La Porta dei Parchi, e una produzione di formaggi ovini di primordine a marchio Parco Produce, tra i quali premiate ricotte affumicate e “maritate” con erbe e spezie.
Il Gregoriano (foto a lato) di Gregorio Rotolo, famoso “artista” del latte di pecora, è invece affinato in botte con crusca e siero, “per creare una rifermentazione all’interno del recipiente di affinamento”. Altri caci di ricerca, sempre by Rotolo:    
il Gregoriano, un formaggio a pasta molle a crosta fiorita, simile al Camembert, e il pecorino Scorza Nera di Scanno, “un erborinato ispirato a un formaggio blu prodotto dalle nostre parti dal 1920, che io ripropongo con il carbone vegetale».
 
    dal pnalm
PICINISCO (FR): I CARABINIERI
FORESTALI SCOPRONO
UN TAGLIO BOSCHIVO ABUSIVO
NEL VERSANTE LAZIALE

Nella giornata di sabato 23 maggio i militari della Stazione Carabinieri Parco di Picinisco (FR), preposti al controllo del versante laziale dell’area protetta, nell’ambito dei consueti controlli finalizzati alla tutela e salvaguardia del territorio, hanno individuato un taglio abusivo su una superficie di circa 1 ettaro in comune di Picinisco (FR), in una zona ricadente nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
La Ditta responsabile dell’abuso, al lavoro su un appezzamento di bosco dove il taglio era stato regolarmente autorizzato dal Parco e dalla Regione, aveva infatti esteso l’intervento alla zona confinante, in parte di proprietà privata ed in parte comunale, soggetta ad uso civico. Il tutto però senza autorizzazione forestale e nulla-osta dell’Ente Parco. Inoltre, aspetto ancora più grave trattandosi di un’area protetta, erano state abbattute anche le piante da lasciare “ad invecchiamento indefinito”, ovvero le più grandi presenti, il cui ruolo di rifugio per uccelli, pipistrelli e per varie specie di insetti e funghi è essenziale per la conservazione della biodiversità e la sopravvivenza stessa del bosco.
Il titolare della Ditta è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per violazione alla Legge Quadro sui Parchi ed alle norme inerenti il Vincolo Paesaggistico. Gli sono state inoltre contestate le sanzioni amministrative previste dalla Legge Forestale della Regione Lazio mentre la legna derivante dal taglio non autorizzato è stata posta sotto sequestro penale a fini probatori.
Si suppone che il trasgressore, considerata la posizione isolata della località, scarsamente visibile dalle vie di comunicazione più frequentate, e presumendo una minore attenzione da parte del personale preposto alla Sorveglianza e al controllo a causa dell’emergenza coronavirus,
abbia creduto di poter procedere indisturbato e prelevare così il maggior quantitativo possibile di legna, ovviamente con danni evidenti per il patrimonio forestale, la tutela degli habitat e degli interessi della collettività.
“L’azione di controllo e vigilanza sul territorio del Parco e le sue preziose componenti naturali, il bosco, le acque, le specie di flora e fauna protette, non viene mai meno - ha dichiarato il Direttore del PNALM - neanche in un periodo come questo, segnato dalla grave crisi epidemica, anzi, maggiore è l’impegno a contrastare i comportamenti illegali di chi vorrebbe approfittarne per perseguire il proprio profitto a scapito dell’interesse generale”. COMUNICATO STAMPA
 
Ieri nel cielo di Villalago