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Martedì 26 Maggio 2020 - San Filippo Neri, Sacerdote
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Il tempo... ieri - GIORNATA CON CIELO SERENO E SOLE FINO AL TRAMONTO. L’unico disturbo il vento di tramontana che non ha permesso un rialzo
termico.Temperature in calo di alcuni gradi: mass. 19,3°; min. 9,7°C; attuale 10,2° (ore 23,30).
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in primo piano
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MAMMA ORSA E QUATTRO CUCCIOLI
Un evento eccezionale quello che si è presentato agli occhi di due guardaparco: un orsa con quattro cuccioli. Da
quanto risulta negli annali del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è la prima volta che si osserva un’orsa con 4 cuccioli nel territorio del Parco, non avendo nessuna evidenza
scientifica che un altro episodio analogo si sia mai verificato in passato.
Ovviamente ora la sfida è quella di assicurare un futuro ai cuccioli di questa fantastica mamma orsa, uno
dei quali sembra un po’ più piccolo degli altri, com’è normale che accada in tutti i parti plurigemellari. «Questo evento, sicuramente eccezionale - ha dichiarato il direttore del Parco
Luciano Sammarone – è la testimonianza migliore che il territorio del Parco ha tutto ciò che serve per supportare la vitalità della popolazione di orso bruno marsicano. Conferma quanto sia importante la
ricerca scientifica nel contribuire ad aumentare la conoscenza e a creare una
base indispensabile per le scelte gestionali».
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libri
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letture
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PANDEMIE DI COLERA IN ITALIA NEL XIX SECOLO Colera di Napoli 1836-1837 (Parte V)
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Dal giorno 30 giugno l’epidemia cominciò a diminuire, anche se lentamente. Nel mese di Settembre scomparve ogni traccia
della malattia. De Renzi scrisse nella sua relazione che nella prima invasione
del colera furono denunziati 9671 casi e 18387 nella seconda per un totale di
28058. I morti furono 5242 nella prima invasione, e 11714 nella seconda per un
totale di 16956.
Le Autorità intervennero con decisione per fornire ai malati assistenza e materiali. Furono
forniti letti, vestiti e biancheria. In ogni quartiere della città, vi erano sezioni municipali ove prestavano servizio medici e farmacisti per
dispensare gratuitamente i farmaci. I cittadini ricoverati negli Ospedali
ricevevano spesso la visita del Re e dei suoi ministri nonché dalle altre autorità sanitarie. Anche i sacerdoti della diocesi e il Nunzio Apostolico Monsignor
Ferretti si prodigarono a favore degli ammalati e dei poveri. Per non turbare i
cittadini i cadaveri dei colerosi, chiusi nelle casse funebri, venivano
trasportati al cimitero durante la notte. Il Cimitero era lontano dalla città e quando il gran numero dei malati che morivano lo resero insufficiente ad
accogliere tutte le salme fu deciso di ampliarlo. Furono preparate allora delle
fosse comuni ove i cadaveri venivano interrati alla profondità di quindici palmi e ricoperti di calce e poi di terra.
Le morti furono tante ed intere famiglie furono smembrate e per soccorrere gli
orfani il Re volle che fosse aperta una casa di accoglienza. I medici svolsero
il loro lavoro con abnegazione. Di essi sedici persero la vita e altri tre dopo
essere stati contagiati guarirono miracolosamente.
Oltre De Renzi vi fu a Napoli un altro Medico,
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Gennaro Fermarello, che visse l’esperienza del colera durante quell’epidemia e rese la sua testimonianza in un testo intitolato “ Il Cholera in Napoli‐ L’Autunno del 1836‐ Osservazioni “. Dal suo scritto apprendiamo che quando infuriò l’epidemia allo sgomento iniziale seguì una reazione furiosa di popolani che pensavano che ci fossero degli
avvelenatori come gli untori. Un giorno in cui vi furono molti decessi due
medici che portavano in mano per difendersi dal contagio boccettine ripiene di
cloruro di calce, furono ritenuti avvelenatori e furono percossi violentemente
dalla folla inferocita. Qualcuno approfittò del colera come momento di sconvolgimento per esercitare delle vendette
private. Durante l’epidemia regnò in città molta confusione e tanto spavento. I cittadini erano tristi e avviliti specie
quando a sera, verso l’imbrunire, si vedeva passare la carretta funebre che trasportava fuori città le spoglie dei morti. Preti e monaci esercitarono in quei giorni un ruolo
importante nell’infondere coraggio, consolare i soggetti più fragili.
Furono aperti negozi a spese dello Stato per fornire il pane a prezzi molto
bassi ed evitare così la carestia. Furono aperti ospedali per accogliere e curare i malati. A coloro
che avevano la fortuna di guarire nel lasciare l’Ospedale venivano concessi, come sostegno, vettovaglie e danaro. Anche molti
privati intervennero con grandi elargizioni di danaro a favore dei poveri ed
altri distribuivano gratuitamente il vitto alle vedove e agli orfani. Al
contagio erano predisposti soprattutto i poveri, abitualmente affamati e
sudici, nonché quelli che conducevano una vita sregolata. Meno predisposti risultarono le
persone di condizione agiata e quelli che conducevano una vita morigerata.
r.g. (Continua)
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Elso Simone Serpentini
Loris Di Giovanni
Gli Illuminati
un filo rosso
tra la Baviera
e l’Abruzzo
Il 1° maggio 1776, in quella che viene definita la”notte delle streghe”, ad Ingolstad, fu fondato l’Ordine dei Perfettibili, poi rinominato in Ordine degli Illuminati. L’Ordine si diffuse ben presto in tutta la Baviera, da qui in nome di Illuminati
di Baviera, il cui compito era quello di fare proseliti nell’ambito delle logge massoniche tedesche e poi europee. Uno dei più efficienti agenti reclutatori, che agivano nella massima segretezza, fu un
abruzzese, Costanzo Di Costanzo, figlio cadetto del duca di Paganica, nell’aquilano, trasferitosi giovanissimo in Germania. Militare a Monaco, era stato
avviato dal cognato, anch’egli militare, alla massoneria e poi tra gli Illuminati, assumendo il nome
iniziatico di “Diomede”. Agendo nell’ombra con questo nome, ebbe il grande merito di iniziare tra gli Illuminati il
barone von Knigge, colui che riuscì a dare all’Ordine una svolta che lo portò ad una straordinaria diffusione.
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abruzzo
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Salgono a 3227 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo
Salgono a 3227 i casi totali di Coronavirus accertati in Abruzzo dall'inizio della
pandemia, un aumento di 1 nuovo caso su un totale di 1173 tamponi. 149 pazienti
(invariato rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non
intensiva (12 in prov. dell’Aquila, 65 in prov. di Chieti, 62 in prov. di Pescara e 10 in prov. di Teramo),
3 (invariato rispetto a ieri) in terapia intensiva (0 in prov. dell’Aquila, 0 in prov. di Chieti, 1 in prov. di Pescara e 2 in prov. di Teramo),
mentre gli altri 894 (-46 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con
sorveglianza Asl.
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comunicato del parco
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Pascolo abusivo nel cuore del Parco
carcasse abbandonate in un SIC
Evidentemente ad aspettare la fine del lockdown non erano solo le persone, ma anche una
mandria di bovini che ha sconfinato, senza alcuna autorizzazione e soprattutto
senza controllo, in un’area del Parco con circa un mese di anticipo rispetto a quanto previsto dalla
normativa vigente. L’episodio è accaduto nei giorni scorsi in località Templo, nel Comune del Gioia dei Marsi, dove i bovini si sono recati perché incustoditi nell’area di svernamento, ubicata più a valle.
Grazie ad un’operazione congiunta tra Servizio di Sorveglianza del PNALM e i Carabinieri
Forestali della stazione parco di Gioia dei Marsi, si è riusciti a risalire alla proprietà del bestiame, identificare il titolare dell’allevamento ma, soprattutto, a ottenere che il bestiame tornasse nell’area di provenienza, nel rispetto delle vigenti normative regionali, del Parco e
della Rete Natura 2000.
Il trasgressore sarà deferito all’Autorità Giudiziaria per pascolo abusivo in area protetta e verbalizzato con una
sanzione amministrativa di alcune migliaia di euro, derivante dall’applicazione della L.R. 3/2014.
Sempre nell’ambito dei controlli territoriali finalizzati al rispetto delle norme a tutela
del territorio e del bestiame domestico, nei giorni scorsi, nell’ambito di un’operazione finalizzata alla verifica della presenza di esche e bocconi
avvelenati in comune di Montenero Valcocchiara (IS), nell’area contigua del versante molisano del Parco, è stato rinvenuto un altro deposito abusivo di carcasse di domestici morti. In
particolare Guardiaparco e Carabinieri Forestali del Nucleo Cinofilo Antiveleno
di Frosolone hanno riscontrato i resti di almeno 7 bovini adulti e 1 equino,
tutti vecchi di qualche settimana. Anche questa volta l’area interessata è quella del pantano Zittola, non molto distante dal sito dove non più tardi di qualche settimana fa era stata accertata una situazione analoga, a
conferma, purtroppo, del fatto che l’episodio denunciato non era un caso isolato. Di quanto accertato si riferirà alle competenti autorità, ma soprattutto si interesserà il servizio veterinario dell’ASREM di Isernia per richiedere una verifica in merito all’eccessivo numero di capi deceduti e illegalmente abbandonati sul territorio,
temendo la presenza di una eventuale patologia diffusiva pericolosa.
“Le attività di controllo del territorio – dichiara il Direttore del Parco – hanno la duplice finalità di garantire il rispetto delle norme che tutelano specie ed habitat protetti,
ma anche quelle a favore dei tantissimi
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operatori che nel settore agro-zootecnico investono risorse per offrire prodotti
di qualità e contribuire all’equilibrio degli ecosistemi naturali. Anche per questo il Parco crede e si
adopera, ormai da alcuni decenni, per garantire la continuità dei mestieri e delle attività agrosilvopastorali del territorio, supportando agricoltori e allevatori con
indennizzi per danni da fauna. Ovviamente tutto questo è possibile soprattutto se le attività agricole e zootecniche vengono svolte con attenzione alle norme sull’ambiente e attenzione verso i colleghi, quindi in un clima di rispetto e
collaborazione”.
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anversa
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ANVERSA SELEZIONATA
PER I TEST SIEROLOGICI
Su iniziativa del Ministero della Salute, la Croce Rossa Italiana eseguirà su tutto il territorio Nazionale test sierologici a campione per dosare gli
anticorpi presenti nei cittadini e verificarne l’immunità maturata al covid-19. Anversa degli Abruzzi è stata selezionata, insieme ad altri sei Comuni del Distretto Sanitario Peligno – Sangrino, per eseguire n. 40 test sulla popolazione residente.
La Croce Rossa, nei prossimi giorni, provvederà a contattare telefonicamente ogni cittadino scelto per concordare il giorno e l’ora del prelievo di sangue che verrà eseguito nell’Ospedale di Sulmona.
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rx home
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RADIOGRAFIE A DOMICILIO
E TELEMEDICINA
Radiografie a domicilio e telemedicina conquistano il mercato, oltre che le case degli
italiani. Emblematico il caso dell’abruzzese Rx Home che tra aprile e maggio ha raccolto oltre 86mila euro,
superando il suo obiettivo iniziale di 60mila, su CrowdFundMe, unica
piattaforma di Crowdinvesting (Equity Crowdfunding, Real Estate Crowdfunding e
Corporate Debt) quotata a Piazza Affari.
La startup innovativa a vocazione sociale, che fa parte della scuderia del
venture builder Cantieri Digitali - il cui scopo è elevare talenti e fabbriche italiane a imprese digitali - nasce con l’obiettivo di offrire un servizio di radiologia domiciliare e di telemedicina per
il cittadino. E in questo momento è pronta per supportare la rete sanitaria territoriale, assistendo tutti i
pazienti non affetti da Covid-19, cronici e non (che non possono, o hanno
timore, di recarsi nelle strutture ospedaliere) e per valutare il quadro
polmonare nei pazienti Covid positivi (con i dispositivi necessari e un’accurata sanificazione dei macchinari).
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Rx Home, che ha sede a Pescara, sarà pienamente operativa entro la fine di maggio in Abruzzo (regione che, come
molte altre in Italia, non garantisce a tutti prestazioni di radiografia a
domicilio) e grazie ai fondi della campagna di Equity Crowdfunding potrà disporre di tre macchinari per radiografie e un ecografo. Inoltre, gli
investimenti ottenuti sul portale CrowdFundMe hanno accelerato il piano di
espansione dell’azienda che sta valutando la realizzazione di un modello di franchising, da
esportare in tutte le Regioni italiane, da un lato, per dotare di macchinari e
formazione i tecnici di radiologia e trasformarli in imprenditori e, dall’altro, per fornire le proprie prestazioni e apparecchiature ad aziende
ospedaliere e poliambulatori che non riescono a evadere tutte le richieste dei
pazienti. Un’analisi di mercato effettuata da Rx Home (dati forniti da Diego Catania,
presidente Ordine dei tecnici di radiologia di Milano, Como, Lecco, Lodi, Monza
Brianza e Sondrio), rileva che, durante la pandemia da Covid-19, l’80% delle radiografie programmate in regime ordinario non verranno eseguite. La
società stima quindi 28 milioni di potenziali di radiografie domiciliari all’anno in Italia.
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consiglio provinciale
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convocato il Consiglio
Provinciale dell’Aquila
E’ stato convocato per oggi, 26 maggio 2020, alle ore 10.30, nella modalità di videoconferenza, il consiglio della Provincia dell’Aquila con i seguenti punti all’ordine del giorno:
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1) Approvazione del Documento Unico di Programmazione (DUP) 2020/2022;
2) Approvazione del bilancio di previsione 2020/2022;
3) Approvazione del piano triennale delle azioni positive 2020/2022;
4) Mozione dei Consiglieri, Rocci, Calvisi, De Santis e Morelli avente ad
oggetto: ”Rimborso abbonamenti TUA a studenti pendolari”;
5) Mozione dei Consiglieri, Alfonsi, Giovagnorio e Ramunno in tema di ripristino
corse TUA/Sangritana.
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turismo
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«IL TURISMO MONTANO
ESORDISCE IN REGIONE»
Un milione e mezzo di euro per garantire la sicurezza delle attività legate al turismo montano e la prevenzione sanitaria nella fruizione delle aree
di accoglienza, di rifugi, dei centri visita, delle aree e dei parchi
attrezzati che ricadono nei Comuni montani e nelle aree protette. È quanto prevede un emendamento sulla prevenzione del coronavirus nelle aree
montane promosso dal Vicepresidente della Giunta Emanuele Imprudente, dall’Assessore regionale al Bilancio e alle Aree interne,
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Guido Liris e dal Vicepresidente del Consiglio Regionale Roberto Santangelo. Il
provvedimento è inserito nell’ambito del progetto di legge approvato dal consiglio regionale per il sostegno
al comparto economico-produttivo e sociale dell’Abruzzo. La norma prevede che la Regione erogherà per il 2020 ai Comuni e agli enti Parco nazionale e regionale un contributo, la
cui entità è stabilita dalla giunta con deliberazione su proposta dei dipartimenti
competenti in materia di parchi e riserve naturali e aree interne, che conterrà criteri e modalità per la presentazione delle domande e per la quantificazione del contributo, le
spese ammissibili le modalità di erogazione e rendicontazione. A copertura del provvedimento è stato definito uno stanziamento di 1,5 milioni di euro.
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