Lunedì 25 Maggio 2020 -  San Beda detto il Venerabile, Sacerdote e dottore della Chiesa

Il tempo... ieri - Perturbato inizio di giornata con cielo nuvoloso e correnti di aria fredda. Nel corso della mattinata il vento ha spazzato via le nuvole, facendo largo al sole. Temperature in rialzo: mass. 22,7°; min. 11,3°C; attuale 12,9° (ore 23,30).
 
   in primo piano
“Giornata Mondiale dei bambini scomparsi”

La Giornata celebrativa è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per ricordare la scomparsa del piccolo Ethan Patz, rapito a New York il 25 maggio del 1979, e per sensibilizzare l’opinione pubblica sul terribile fenomeno che colpisce il mondo dell’infanzia e che riguardava tutti i Paesi del mondo.
Purtroppo molti Paesi non consideravano questo fenomeno come una priorità e non disponevano di strutture e meccanismi adeguati per assicurarne il ritrovamento. Ecco, quindi, che in seno alle Nazioni Unite nacque la necessità di istituire una giornata che fungesse da potente magnete per attirare e unire le forze dell’ordine, le organizzazioni non governative e tutte le realtà che tutelavano il mondo dell’infanzia e si battevano per evitare rapimenti e scomparse.
 
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PANDEMIE DI COLERA IN ITALIA NEL XIX SECOLO Colera di Napoli 1836-1837 (Parte IV)
Salvatore De Renzi, medico responsabile dell’Ospedale Santa Maria di Loreto, nella sua “Relazione statistica e clinica degl’infermi di Colera Morbo trattati nell’Ospedale Santa Maria di Loreto”,  pubblicato nel 1837 sulla rivista Filiatre Sebezio, da lui stesso diretta, ci fornisce dettagliate cronistoria della malattia, che iniziata da Trani, cominciò a dilagare per tutte le principali città del Regno, come Barletta e Bari, nonostante che i medici facessero di tutto per nasconderla, per non penalizzare i commerci.
Il colera arrivò a Napoli - secondo la relazione del De Renzi -  il 24 Settembre 1836 portato da un barbiere di Lecce, tale Francesco Macchietella, proveniente da Bari, per visitare il padre che lavorava come cameriere presso una famiglia residente nel Palazzo dell'Incoronata. Alloggiò in una locanda nella strada dell’Incoronata e  dopo 24 ore dal suo arrivo fu colpito da dolori addominali con vomito e diarrea. Fu ricoverato nell'Ospedale della Pace e dopo due settimane fu dimesso guarito. Successe però che dopo quattro giorni dal ricovero del barbiere, un giovane romano fu ospitato nella stessa locanda  dormendo nella sua stessa stanza. Di notte fu colpito da dolori addominali con diarrea e vomito. Ricoverato in Ospedale morì dopo 20 ore circa. Il cadavere fu sottoposto ad autopsia e fu così stabilito con certezza che si trattava di colera. Dopo otto giorni fu contagiata anche Angela Faella proprietaria della locanda. Il
giorno 2 ottobre un soldato addetto alla Dogana, tale Gennaro Maggi, mentre era di guardia sul Porto a breve distanza dalla strada dell'Incoronata, manifestò i sintomi del colera. Ricoverato all’Ospedale morì dopo circa 24 ore. Il cadavere fu
sottoposto ad autopsia in presenza del Prof. De Renzi e del Dott. Carbonaro, delegato del Supremo Magistrato di Salute. Entrambi confermarono che il malato era morto per colera. Il giorno 5 Ottobre, presso il Porto, nella strada S. Bartolomeo si ammalava di colera il Diacono Gaetano de Guiso. Nella sera dello stesso giorno, al secondo piano della stessa casa, si ammalava un giovane, tale Gaetano Tipo. Il giorno 7 Ottobre,
nella stessa casa al terzo piano, si ammalò il medico Giuseppe Cimone, che morì qualche giorno, dopo aver assistito suo nipote il Diacono de Guiso che morì, a sua volta. Il giorno 8 Ottobre moriva, dopo 17 ore dalla comparsa dei sintomi del colera, Salvatore Nicotera da Messina abitante al primo piano dello stesso palazzo. Il giorno 10 moriva il fratello di Gaetano Tipo. Il giorno 11 moriva la cameriera del medico Cimone, e Giacomo
Catalano zio dei fratelli Tipo. Mentre ciò avveniva in uno stesso palazzo, in una casa vicina, sempre nella strada S. Bartolomeo al civico n° 8, moriva Rosaria de Angelis e nella vicina Rua Catalana si ammalava di colera Giovanna d’Agostino. r.g. (Continua)
Giuseppe Chiarizia
Pierluigi Properzi
Abruzzo
dei castelli
Gli insediamenti fortificati
abruzzesi dagli Italici
all'Unità d'Italia

Il volume, con oltre 270 illustrazioni, a colori e b/n, ormai divenuto un "classico", è opera fondamentale di riferimento per lo studio e la comprensione storica di quel capillare fenomeno che è stato l'incastellamento in Abruzzo. Prima in epoca italica, e poi con rinnovata sistematicità nel Medioevo, l'incastellamento è stato infatti il sistema dominante di insediamento e difesa delle comunità umane nella regione abruzzese. Lo studio, curato in una prospettiva compiutamente interdisciplinare dai massimi studiosi del settore, è supportato da un apparato documentario fotografico non solo completo, ma francamente spettacolare, che consente un vero e proprio viaggio nei paesaggi straordinari dell'Abruzzo dei castelli.
 
   abruzzo
Salgono a 3226 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo

Salgono a 3226 i casi totali di Coronavirus accertati in Abruzzo dall'inizio della pandemia, un aumento di 5 nuovi casi su un totale di 1377 tamponi. 149 pazienti (-7 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva (12 in prov. dell’Aquila, 65 in prov. di Chieti, 62 in prov. di Pescara e 10 in prov. di Teramo), 3 (-1 rispetto a ieri) in terapia intensiva (0 in prov. dell’Aquila, 0 in prov. di Chieti, 1 in prov. di Pescara e 2 in prov. di Teramo), mentre gli altri 940 (-68 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.
 
   parliamo di cose concrete
ASPETTIAMO IL 3 GIUGNO
CON IL METRO IN MANO,
MA CON TANTI, TROPPI DUBBI,
PERPLESSITA’ E PROBLEMI

di Andrea Iannamorelli

La questione è quella che avevamo più o meno previsto: mancano le garanzie di controllo e pertanto nessuno di noi sa se è, e fino a che punto, portatore sano (del virus) ovvero già immune. E non è poco, anche perché in Abruzzo, specie qui nell’interno, siamo una fetta di
popolazione che sostanzialmente, fino al momento, ha schivato il Coronavirus (nonostante il caso San Raffaele a Sulmona) e, in assenza di un’indagine diffusa sostenuta da tracciamenti utili, non conosciamo la vulnerabilità di ciascuno, e quindi di tutti.
Guanti, mascherine e distanziamento. Ok. Ma personalmente non riesco a cancellarmi dalla memoria lo scetticismo del prof. Massimo Galli, direttore di malattie infettive all’Ospedale Sacco di Milano, il quale non ha nascosto le perplessità scientifiche sul come si sia arrivati alle “parziali” riaperture del 18 maggio scorso. Senza un fermo e deciso piano di tutela, ha detto, confidando soltanto sull’autodisciplina...

 
   editoriale
IL LUNEDI' DEL DIRETTORE
“Va detto e non taciuto”

La consigliera comunale di Villalago, prof.ssa Lucrezia Sciore, con il suo articolo, pubblicato su questo giornale nella pagina dello scorso venerdì 22 maggio, dal titolo "Una brutta ferita al 'cuore' al lago di Scanno", ha ribadito implicitamente un annoso problema, che è quello dell'incuria, della mancanza di attenzione delle amministrazioni comunali di Villalago e Scanno verso le rive del lago. Il deprecabile episodio del taglio degli alberi di grosso fusto, denunciato dalla professoressa, si va a sommare a un litorale invaso da sterpaglie, a sostegni di legno infraciditi, a staccionate divelte lungo la pista pedonale e a nuove costruzioni prospicienti le rive. Chi ha tagliato gli alberi, non ha avuto neppure l'accortezza di raccogliere il frascame, lasciato negligentemente sparso sul terreno (non riporto le foto per rispetto del “Genius Loci”).
Nel 2017, mese di Febbraio, venne presentato a Scanno in un'assemblea pubblica un progetto per la "Salvaguardia e Riqualificazione del Lago", studiato e redatto da un' équipe di tecnici locali, che avrebbero percepito il compenso dovuto a finanziamento avvenuto. Gli interventi riguardavano tutto il perimetro lacustre. Zona per zona, furono previsti: aree attrezzate, parcheggi, camminamenti, spazi verdi, percorsi naturalistici, pontili e una piscina galleggiante. Per le strutture esistenti, quali la casa degli eremiti e la casa del pescatore, vennero ipotizzati un centro d’informazioni turistiche per la prima  e per la seconda un centro di ricerca per la piscicultura. Le aree a ridosso del lago furono riservate per colture particolari, per percorsi di trekkink e ippovie. Un progetto globale, suddiviso in sezioni per un finanziamento parcellizzato, qualora non fosse stato possibile ottenere l'intera somma, stimata intorno ai sette milioni e mezzo di euro. Di questo progetto non si sa più nulla. Nell'attesa che prima o poi "risorga", sarebbe opportuna una manutenzione delle rive e degli spazi verdi ad ogni fine stagione, da parte delle due amministrazioni. Va ringraziata, a questo proposito, l'associazione dei pescatori di Scanno e Villalago, che ogni anno organizza la "Giornata ecologica" per ripulire le rive del lago da quanto lasciatovi incautamente da turisti e locali. E' successo anche che chi doveva provvedere a ritirare gli accumuli ha abbandonato sul posto un contenitore pieno di rifiuti a bella mostra di sé (foto in alto).
Questo giornale unisce il proprio sdegno a quello della consigliera comunale, prof. Lucrezia Sciore. In più mi permetto alcune considerazioni.
Ho letto l'intervista sul quotidiano "Il Centro", rilasciata dal sindaco di Scanno, in merito alla "Bandiera Blu". Egli dichiara: «La conquista del prestigioso vessillo non è altro che il riconoscimento al lavoro che la
nostra amministrazione municipale sta facendo, sia sul versante della tutela ambientale sia su quello turistico… ".
Credo che chiuderò al più presto questo giornale, perché la dichiarazione del sindaco mette in discussione la mia capacità di seguire la regola dei "tre setacci". Lo scrittore statunitense Dan Millman, rifacendosi al pensiero socratico, invita, chi si appresta a dire o a scrivere, a farsi queste domande: “è vero?”, “è buono?”, “è utile?”. E se la risposta è negativa,  Millman consiglia di tacere. Senz'altro un buon metodo, per evitare menzogne e maldicenze.
Queste domande me le sono poste e non ho visto "il lavoro dell'amministrazione municipale che sta facendo, sia sul versante della tutela ambientale sia su quello turistico… (sul lago! per intenderci!). Per questo ritengo di dire la verità, per il bene e l'utilità del lago stesso. Se poi c'è l'incapacità mia di saper guardare e capire, spero che qualcuno mi apra gli occhi e la mente.
La "Bandiera Blu" è stata assegnata senza tema di dubbio alla qualità delle acque su le rilevazioni mensili dell'Arta Abruzzo. Questo risultato, non è di oggi,  ma ha una storia che inizia da molto lontano, quando si lottò per  il depuratore e per l'anello fognario circumlacuale.  Il lago è da anni che ha la Bandiera Blu e i meriti sono oggi esclusivamente di un'educazione ambientale, portata avanti dalla scuola e dalle associazioni ambientaliste locali e non certamente, come ha scritto qualcuno poco accorto, frutto di una "buona amministrazione".  r.g.
 
   scanno-villalago
Celebrazione della messa
a Scanno e Villalago
con la presenza dei fedeli
nella festa dell’Ascensione 

Con la riapertura delle chiese dal 18 maggio sono riprese anche le celebrazioni religiose aperte ai fedeli nel rispetto di determinate norme, come l’uso della mascherina e le distanze. Ieri, festività dell’Ascensione, dopo le domeniche di messa mediatica per le limitazioni imposte, c’è stato un ritorno alla consuetudine con la partecipazione diretta alla Celebrazione Eucaristica.
A Scanno l’ingresso era vigilato dai collaboratori parrocchiali che provvedevano ad igienizzare le mani alle persone che man mano entravano in chiesa. Per la limitazione dei posti ridotti a due per ogni banco, molti sono rimasti in piedi sulla soglia della porta centrale lasciata spalancata. La comunione è stata impartita mediante le pinze eucaristiche direttamente sulle mani, rispettando la distanza segnalata sul pavimento prima di avvicinarsi al sacerdote munito di mascherina. Le pinze metalliche erano in uso già dal XIV sec. e sono state usate in passato in occasione di pestilenze.
A Villalago le celebrazioni sono riprese nel salone dell’Hotel Stella Alpina, in attesa della riapertura della Chiesa. A fine settimana ci sarà la sanificazione e poi sarà il vescovo a stabilire la riconsacrazione dopo i lavori eseguiti nei mesi scorsi.
 
   scanno
l’amministrazione di scanno
ha deciso di ricorrere
al consiglio di stato

SCANNO - Con delibera del 23 maggio 2020 la Giunta Comunale di
Scanno ha autorizzato il Sindaco a dare l’incarico legale all’avv. Pietro Referza del foro di Teramo “per interporre appello avverso la sentenza N° 135 del 23 Aprile 2020, emessa dal tribunale amministrativo regionale per l’Abruzzo”, che ha rigettato la delibera di consiglio comunale di dissesto finanziario del Comune, approvata dalla sola maggioranza consiliare.
 
Villalago