Giovedì 21 Maggio 2020 - San Carlo Eugenio de Mazenod, Vescovo e fondatore

Il tempo... ieri - SON TORNATI A SOFFIARE I VENTI GRECALI in una giornata variabile con prevalenza di nuvole e con una pioggerellina pomeridiana. Poco sole e molto vento. Temperature in calo: mass. 17,9°; min. 10,2°C; attuale 11,4° (ore 23,30).
 
   in primo piano
OGGI Giornata mondiale
della diversità culturale
per il dialogo e lo sviluppo

Il 21 maggio di ogni anno si celebra in tutto il mondo la “Giornata mondiale della diversità culturale” per il dialogo e lo sviluppo. La giornata, istituita nel dicembre 2002 dall’assemblea generale delle Nazioni Unite, ha l’obiettivo di incrementare la consapevolezza globale dell’importanza del dialogo fra differenti culture. “La diversità culturale stimola la creatività – ha dichiarato Irina Bokova, direttore generale dell’Unesco – investire in questa creatività può trasformare le società. È nostra responsabilità sviluppare l’istruzione e le competenze interculturali nei giovani per sostenere la diversità del nostro mondo e imparare a convivere in pace, tra lingue, culture e religioni diverse”.
 
   libri
 
   letture
PANDEMIE DI COLERA IN ITALIA
NEL XIX SECOLO (Parte I)
La peste di Marsiglia del 1720 fu l'ultima grande pandemia che colpì l'Europa. Ormai si conoscevano le strategie necessarie per fermarla, prima che il contagio si diffondesse tra la popolazione. Finita l'era della pesta, altre pandemie colpirono l'Europa. Una di queste fu il colera, che ebbe una massima diffusione. A differenza delle pandemie di peste, la propagazione del colera non dipendeva da popolazioni di roditori o insetti, ma dagli spostamenti delle popolazioni umane.  La prima epidemia di questa malattia si ebbe nel 1817. Partendo dal Bengala, il colera si espanse verso la Birmania, la Tailandia, Giava; raggiunse poi le province meridionali della Cina, la Malesia e il Giappone; contaminò le isole dell'Oceano Indiano, il Madagascar, senza tuttavia diffondersi sul continente africano. Si stabilì sulle rive del Golfo Persico e in Arabia, per salire lungo la Persia e giungere al Caucaso e sulle rive del Mar Caspio.
Il colera giunse in Inghilterra nel 1831 a causa del commercio con i porti russi del mar Baltico e provocò 5.500 morti. In Francia arrivò attraverso due vie diverse: dall'Inghilterra, con i contrabbandieri di Calais e dalla Polonia, tramite le missioni mediche che vi si erano recate per analizzare il fenomeno. Successivamente la pandemia si spinse a sud, colpendo nel 1834 la Spagna e nel 1835 l'Italia: in aprile a Milano, a Venezia in ottobre, Roma e Palermo nel luglio del 1837. Sempre seguendo le vie commerciali, il colera si trasferì sul continente americano (1832-1833), dove rimase attivo sino al
1837. La reazione degli ambienti medici e igienisti a queste epidemie fu vigorosa. Le missioni di studio s'intensificarono, furono pubblicate molte riviste specializzate e si moltiplicarono i rapporti e i trattati. L'impatto emotivo sulla popolazione fu terribile.
Arrivò in Europa in un'epoca di grande sviluppo economico e industriale. La pur progredita civiltà ottocentesca si abbandonò a reazioni esasperate che a molti ricordarono da vicino quelle apparentemente superate, osservatesi nei secoli precedenti per la peste.
Quando la malattia comparve per la prima volta in Italia, molti ne individuarono la causa nella collera divina, altri puntarono l'indice su strane combinazioni planetarie e meteorologiche, altri ancora parlarono di avvelenamenti voluti dal Governo per colpire le masse troppo cresciute numericamente; nello stesso tempo ci si abbandonava a sfoghi di violenza rabbiosa e ad esasperate esibizioni di religiosità, e si individuavano dei capri espiatori additati come untori, generalmente persone ai margini della società o stranieri, ma molto spesso pure medici e funzionari pubblici. Essendo una malattia urbana e che trae dalla sporcizia, dalle acque inquinate, ma in generale dalle carenze sanitarie, la propria linfa vitale, mise in luce le debolezze sanitarie, la drammatica arretratezza in fatto di igiene privata e pubblica, portando alla ribalta il problema della città come veicolo, come territorio privilegiato del contagio.
Furono soprattutto i ceti economicamente più poveri a venire colpiti. r.g. (Continua)
Marisa De Filippis
Le conseguenze
della memoria
Note da una permanenza
in Abruzzo

Il percorso del pensiero, raffigurato e illuminato dalle immagini pulitissime di Marco Pallini, acquarellista lancianese, profugo nella sua terra, non è di tipo descrittivo e consecutivo, ma si svolge tra continui flashback culturali, usati a rinforzo del discorso formativo di fondo, mai normativo o didascalico, ma impresso in ogni pagina, nelle sonorità acquatiche dell'"Acqua che pensa" o del "Lessico fluviale" o nelle rifrangenze di culture altre, o in vicinissime memorie territoriali come in "Lo straniero", gestite come fionde, vettori creativi, fino alla proposizione finale di un progetto concretamente sperimentato di riabilitazione ambientale, che, in fondo, giustifica la pubblicazione stessa del testo.
 
   abruzzo
Salgono a 3205 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo

Salgono a 3205 i casi totali di Coronavirus accertati in Abruzzo dall'inizio della pandemia, un aumento di 8 nuovi casi su un totale di 829 tamponi. 185 pazienti (-3 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva (18 in prov. dell’Aquila, 76 in prov. di Chieti, 78 in prov. di Pescara e 13 in prov. di Teramo), 6 (invariato rispetto a ieri) in terapia intensiva (1 in prov. dell’Aquila, 1 in prov. di Chieti, 2 in prov. di Pescara e 2 in prov. di Teramo), mentre gli altri 1126 (-69 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva Asl.
 
   bugnara
MARA TRITAPEPE VINCITRICE
DEL CONCORSO DI POESIA “BUGNARA”

BUGNARA - Mara Tritapepe di Sulmona è la vincitrice del concorso di poesia “Bugnara”, con la poesia “Sogni liberi”. Alle piazze d’onore si sono piazzati: secondo, Mirko Mocellin, di Roma, con la poesia “L’alba”; terzo Daniela Di Placido, di Sulmona, con la poesia “Parte di me” e quarto Federica Capaldi, di Bugnara, con la poesia “Come in un dipinto”. Il Concorso, ideato e organizzato da Marianna Nolfi, ha raccolto grande successo, di partecipazione e di critica. La cerimonia di premiazione si è tenuta online con diretta Facebook. Oltre un migliaio le visualizzazioni, con ben 140 spettatori che hanno seguito la diretta. I poeti si sono connessi tramite zoom e tutto è stato condiviso su facebook sulla pagina del Concorso Poesia Bugnara. L’organizzatrice Marianna Nolfi ha condotto la serata che ha visto partecipe il vicesindaco di Bugnara Domenico Taglieri, il rappresentante della ProLoco Fabrizio Taglieri e gli sponsor dell’evento: Katrina King, della Scuola d’inglese “Study Sulmona”, la “Cantina Margiotta” di Pratola Peligna con l’enologa Francesca Margiotta, e naturalmente il Comune di Bugnara insieme    
alla libreria “Libraio di Notte” di Paolo Fiorucci. Hanno fatto parte della giuria: la scrittrice Andreina Moretti, l’insegnante Genny Mummolo, la psicologa e psicoterapeuta Gilda Di Giammarco ed il giornalista Michele Di Tommaso. In tutto sono stati ottanta i concorrenti.
 
   teatro off limits
“NOVELLE DA QUARANTENA”
SCRITTORI IN ERBA PER UN PROGETTO BENEFICO

Il Teatro Off Limits, in collaborazione con lo studio grafico DL Print e l’ agenzia letteraria Ponte di Carta, scende in campo con un nuovo progetto letterario a scopo benefico. Si chiama “Quarantelle: novelle da Quarantena” e si tratta di un’antologia di racconti a scopo benefico che concorreranno a realizzare uno o più libri dedicati alla situazione di emergenza e di isolamento che stiamo vivendo.
L’antologia sarà composta da racconti senza alcun limite di genere realizzati da scrittori, in erba e non solo, che vivono nella provincia dell’Aquila, e il cui ricavato sarà destinato all’associazione Avis.
“L’idea nasce dalla volontà di creare una specie di ‘memoria storica’ del nostro territorio in questo momento difficile, costituita da racconti (di fantasia o reali) ambientati al tempo presente, durante la quarantena. Pertanto l’invito è rivolto a tutti coloro che abbiano voglia di cimentarsi nella creazione di un racconto che soddisfi i requisiti indicati nel regolamento previsto”, spiega Alessandro Martorelli, co-direttore del Teatro Off Limits.
“Il libro che verrà stampato dallo studio DL Print di Avezzano, sarà venduto nelle librerie della province e anche durante le manifestazioni del nostro Teatro Off. L’intero ricavato, al netto delle spese di realizzazione, sarà devoluto, in maniera chiara e trasparente, all’associazione Avis”, aggiunge Antonio Pellegrini, co-direttore della stagione di prosa  
La partecipazione è totalmente gratuita.
 
   parchi letterari
E' tempo di fare i bagagli
per un Gran Tour
con "Leggere:tutti"
e i Parchi Letterari

Bisogna ripartire e noi intendiamo farlo alla grande! Dopo il successo della Giornata Mondiale del Libro, il mensile Leggere: tutti ci invita il 5 giugno a celebrare la Giornata Mondiale dell?Ambiente con un Gran Tour in Italia tra natura e cultura. Un nuovo appuntamento con scrittori, economisti, filosofi, sociologi, paesaggisti, architetti, rappresentanti delle Istituzioni, operatori della filiera turistica e agroalimentare per dialogare e prendere appunti per viaggiare all?insegna del rispetto dell?ambiente e della crescita culturale. Nei prossimi giorni il programma completo sulle pagine Leggere:tutti. Gran Tour in italia tra natura e cultura e Gran Tour
accogliere chi arriva in treno, in camper, a piedi, in moto o in biciletta. Come tutti siamo ancora preoccupati della situazione che stiamo vivendo. Malgrado ci? le Comunit? de I Parchi Letterari hanno mantenuto vivo l?entusiasmo nel raccontarsi e farsi raccontare. In poco pi? di due mesi? nata una raccolta di articoli e iniziative a cura di scrittori, giornalisti, poeti e attori che narrano con le emozioni di oggi i luoghi che hanno ispirato i nostri autori nel passato. Un omaggio prezioso che abbiamo ritenuto giusto iniziare con un ricordo di Stanislao Nievo e che intendiamo portare avanti anche in futuro in vista dei nuovi Parchi che stiamo per aprire e riaprire dal Nord al Sud Italia, Isole comprese.

Stanislao de Marsanich
ne I Parchi Letterari
I 26 Parchi Letterari sono ormai tappe obbligate del Gran Tour e hanno aderito con entusiasmo all?iniziativa. Foreste, borghi, ville, giardini, monasteri, musei, miniere storiche, Parchi Naturali e riserve che hanno ispirato i nostri autori stanno pian piano riaprendo per garantire a visitatori - e residenti - soggiorni unici e in sicurezza ?tra le pagine di un libro?. Dai B&B, agli agriturismo, dalle piazzole per camper, alle reti museali, dalle guide autorizzate ai sentieri naturalistici fino ai ristoranti siamo pronti ad
 
   pd sulmona
rimasto ormai sguarnito di personale (a proposito di riordino della  macchina burocratica) per cui di fronte ad una possibile auspicata richiesta di pratiche da smaltire per  usufruire dei bonus previsti nell’edilizia, si corre il rischio di non potersene servire con danni facilmente  immaginabili per gli interessati e per quel comparto dell’economia che normalmente fa da traino. A settembre/Ottobre, auspicabilmente, si potrebbe tornare a frequentare quelle aule scolastiche che già  prima del virus mancavano. A parte il caso del Liceo – diventato ormai pari ai segreti di Fatima per la
impenetrabilità del suo stato dell’arte - a che punto siamo per tutte le altre opere riguardanti la messa in  sicurezza degli edifici scolastici?
La proiezione di una città medievale a vocazione spiccatamente turistico-ambientale non può ormai più  prescindere da un piano di riordino del Centro Storico. In proposito esistono studi di realizzazione, praticamente a costo zero, che attendono solo di essere sperimentati. A margine ed in stretto collegamento con questo modello di sviluppo possibile, si lanci un “concorso di idee” tra i professionisti della città per un completamento del progetto con la prospettiva di una vera e propria “rivoluzione” che veda nel Centro Storico e nelle attività produttive tutte il fulcro di una duratura rinascita. D’altronde basterebbe copiare: il Commissario di Avezzano – solo per citare un esempio – ha stanziato 3.000,00 € per ogni attività commerciale istituendo un tesoretto a favore delle predette attività. Perché l’Amministrazione di Sulmona no?
Il tempo del “tirare a campare” con la promessa di posti di lavoro da estrarre come conigli dal cilindro dei soliti maghi - amministratori di qualche “partecipata” - è finito da un pezzo, e questa crisi non ha fatto altro che evidenziarlo drammaticamente. Il Circolo PD di Sulmona
LA SULMONA DEL DOPO VIRUS

A “Seconda Fase” abbondantemente iniziata e con la prospettiva di una ancora maggiore, seppur graduale, riapertura di tutte le attività produttive in generale, quello che ci aspetta da un punto di vista economico e sociale è avvolto in una confusa nebulosa.
“Mentre a Roma si discute, Sagunto brucia”, verrebbe da chiosare, citando una famosa locuzione latina di Tito Livio.
Per quanti sforzi si facciano a dar credito ad amministratori impegnati a governare una difficile fase di vita collettiva ad ogni livello, non si riesce proprio a cogliere quel cambio di passo che la situazione richiederebbe. La Pandemia con i suoi due mesi e passa di sospensione della vita cui eravamo abituati, ha messo in ginocchio evidentemente una economia cittadina, di per sé gravemente sofferente anche prima, per carenze strutturali di una città dall’identità fortemente compromessa. Ciò a far data, quanto meno, dai tragici eventi del terremoto di ormai più di dieci anni fa e conseguente mancata ricostruzione che ne è scaturita.
L’edificio del Liceo Classico Ovidio con la facciata orrendamente deturpata sovrastante quello che veniva definito il salotto buono della città, ne rappresenta il paradigma più efficace.
Mentre ci si balocca con squallidi giochi di potere, da un lato, contrabbandandoli per un riordino degli Uffici comunali, e dall’altro con una serie di “selfie” di annamaria casini in giro per la città, sulla falsariga di una comunicazione populista di cui non si avverte alcun bisogno, non si capisce quali misure concrete si vogliano adottare per attualizzare nella nostra realtà quel “Decreto Rilancio” del Governo, che mette in  campo ben 500 miliardi. Ci risulta, infatti, che l’Ufficio Tecnico sia  
 
   provincia dell’aquila
con tutte le precauzioni per il contenimento e la diffusione del virus. La Regione ha raccolto le istanze della categoria – dichiara il consigliere provinciale Gianluca Alfonsi e, nella prossima emananda ordinanza, autorizzerà gli accompagnatori a svolgere il loro lavoro. Le aree interne, in modo particolare quelle del Parco Nazionale d’Abruzzo, hanno un estremo bisogno di rilanciare l’economia in tempi celeri e, seppure in una condizione di difficoltà operativa, e per questo ringrazio il Presidente della giunta, Marco Marsilio e il consigliere, Mario Quaglieri,  per  l’attenzione e sensibilità verso queste importanti figure professionali che, con il loro lavoro, contribuiscono a far conoscere e soprattutto fruire in sicurezza un patrimonio di straordinaria bellezza, veicolo  per la valorizzazione e rivitalizzazione delle aree interne contro lo spopolamento.
Presto le Guide del Parco di nuovo al lavoro

Con l’allentamento delle misure restrittive, emanate a seguito dell’emergenza pandemica del Covid-19, è stata concessa la possibilità di praticare attività all’aria aperta e tra queste rientra la condizione  di poter effettuare escursioni sulle nostre montagne. Il consigliere della Provincia dell’Aquila, Gianluca Alfonsi, con delega ai rapporti con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ha raccolto e segnalato al consigliere Regionale, Mario Quaglieri, la sollecitazione degli Accompagnatori di Media Montagna della Regione Abruzzo iscritti al Collegio o le similari Guide Ambientali Escursionistiche a poter riavviare le proprie attività in vista dell’imminente stagione estiva, naturalmente
 
Eremo di San Domenico