Venerdì 15 Maggio 2020 - Santa Cesarea, Eremita ad Otranto

Il tempo... ieri - LO Scirocco E’ STATO IL VERO PROTAGONISTA della giornata con raffiche impetuose, alternate a momenti di calma. Sole fino al tramonto. Temperature a livello estivo: mass. 26,4°; min. 17,2°C; attuale 18,2° (ore 23,30).
 
   in primo piano
attribuisce alla famiglia. Offre l’opportunità di promuovere la consapevolezza delle problematiche relative alla famiglia, aumentando la conoscenza dei processi sociali, economici e demografici che colpiscono le famiglie. La ricorrenza vuole invitare i governi, le organizzazioni non governative, le scuole e i singoli individui a promuovere una migliore comprensione delle funzioni, dei problemi e dei bisogni legati alla famiglia.
La Giornata Internazionale della famiglia si celebra ogni anno il 15 maggio. Proclamata dall’Assembla Generale delle Nazioni Unite nel 1994, riflette l’importanza che la comunità internazionale
 
IL LAGO DI SCANNO TRA LE DIECI
BANDIERE BLU ASSEGNATE ALL’ABRUZZO

Assegnate ieri dalla FEE le Bandiere Blu 2020. L’Abruzzo resta a quota 10. Come spiegato dai fautori, il riconoscimento è un “ecolabel”, assegnato alle località turistiche balneari che rispettano per la gestione sostenibile del territorio criteri e parametri, tra i quali la qualità delle acque, educazione ambientale e informazione, gestione ambientale, servizi e sicurezza, etc.
Per il Lago di Scanno la bandiera blu è stata assegnata senza alcun dubbio alla qualità delle acque e ricomprende entrambi i due paesi rivieraschi: Scanno (Acquevive-Gestione Ciccotti, Parco dei Salici) e Villalago per la “Spiaggetta” a Villalago Riviera.
 
   libri
 
   letture
La peste nel Regno di Napoli del 1656-1658
In autori vari (Parte II)
l'ingresso della peste a Napoli coincise con un momento di vero dissesto economico della città. Sempre più gravato dalle tasse e imposte per sostenere gli agi di corte e della Spagna stessa, il popolo si trovò. in una condizione di gravissima indigenza. Da un lato le gravi condizioni sanitarie e igieniche della città e dall'altro le continue gabelle che andavano ancor di più a gravare sulla popolazione affamata, ormai allo stremo, determinarono i presupposti per una insurrezione, che non tardò a scoppiare, capeggiata da Masaniello. Il Viceré si trovo a fronteggiare non solo la rivolta, ma anche la peste che avanzava. La rivoluzione fu fermata e trovo il suo epilogo con la decapitazione del giovane pescatore, mentre la peste non si arrestò. A nulla servì il cordone sanitario, imposto intorno alla capitale al fine di vietare l’ingresso e l’uscita dal centro cittadino a chiunque fosse sprovvisto dei bollettini di sanità. Venne continuamente violato, spesso con la complicità degli stessi ufficiali incaricati di controllarne l’osservanza. La fuga dalla capitale, non solo di nobili e religiosi, ma anche dalla gente comune, favorì una rapida e capillare diffusione della peste negli altri territori del Regno.
Quando la falcidia della peste divenne a Napoli generale, "in giugno mille decessi al giorno a metà
mese e duemila a fine mese". Qualdo le false credenze e gli amuleti non furono più sufficienti, si ricorse alla Fede e più i luoghi di devozione si affollavano, più il contagio aumentava.
Molti furono i preti deceduti, contagiati nel portare conforto ai primi ammalati e così anche molti medici furono colpiti dal morbo.
Il cardinale arcivescovo, prima di ritirarsi in un convento ben lontano dal pericolo, impose ai preti superstiti di rimanere nelle loro parrocchie per portare aiuto e soccorsi spirituali ai fedeli. In città resto il nunzio apostolico, Giulio Spinola, che intervenne presso il viceré con preziosi suggerimenti. E finalmente vennero promulgate le prime "prammatiche".
Vennero sbarrate e segnate le case dove c'era stato un decesso e i conviventi reclusi in esse e gli alimenti vennero loro dati, a spese del governo, per mezzo dei cestini calati dalle finestre. Si bruciarono panni e oggetti che l'appestato aveva usato o toccato. Si vietò di seppellire i morti nelle chiese. Si bruciarono scorte di baccalà e pesci salati, ritenuti portatori del morbo. Ai baroni fu concesso di trasferirsi nei propri feudi, mentre fu impedito ai medici e barbieri di lasciare la città, imponendo l'obbligo di visitare gli ammalati. r.g. (Continua)
Annacarla Valeriano
Ammalò di testa
Storie del manicomio
di Teramo (1880-1931)

Sul finire dell'Ottocento, in un contesto scandito dalla povertà, dal vagabondaggio e dalle trasgressioni dei costumi, fu aperto a Teramo il manicomio Sant'Antonio Abate, destinato a diventare uno dei più importanti dell'Italia unita. In questo studio, Annacarla Valeriano ripercorre le vicende di questo caso esemplare, analizzando gli scambi reciproci fra l'istituzione medica e la società e mostrando come il processo di medicalizzazione abbia portato alla fondazione di uno "spazio" preposto al controllo, alla gestione e al "recupero" delle fasce marginali. Ma il manicomio rappresentò anche, per l'Abruzzo, una straordinaria opportunità economica, trasformandosi nella più importante azienda del territorio. La "poliedricità" della struttura teramana emerge soprattutto quando ci si sofferma su ciò che si staglia alle spalle degli internamenti: i traumi e i cambiamenti tumultuosi che hanno percorso la società si traducono spesso in forme di alienazione mentale che il manicomio ha finito per amplificare. Centrale è il ruolo svolto dall'istituzione nella costruzione storica del "malato": in questo processo, la scienza psichiatrica e le tradizioni popolari contribuiscono alla definizione del malato di mente come categoria sociale a sé. In questo libro, le storie di vita sono il punto di partenza di un racconto che investe l'intera storia nazionale.
 
   abruzzo
Salgono a 3136 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo

Salgono a 3136 i casi totali di Coronavirus accertati in Abruzzo dall'inizio della pandemia, un aumento di 12 casi su un totale di 1130 tamponi analizzati. 215 pazienti (+1 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva (26 in prov. dell’Aquila, 80 in prov. di Chieti, 88 in prov. di Pescara e 21 in prov. di Teramo), 6 (- 1 rispetto a ieri) in terapia intensiva (1 in prov. dell’Aquila, 0 in prov. di Chieti, 3 in prov. di Pescara e 2 in prov. di Teramo), mentre gli altri 1261 (-7 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva Asl.
 
   transiberiana
LA TRANSIBERIANA
RIPARTE IN AUTUNNO

Per l’emergenza coronavirus sono stati fermati tutti i treni, che sarebbero partiti ai primi di marzo.
L’ora delle nuove partenze sarà fissata probabilmente per l’autunno. Il viaggio in treno storico, come per tutti i treni, sarà regolato dalle norme di prevenzione e contenimento del coronavirus, con distanze tra i viaggiatori e dispositivi di protezione. Il 2019 aveva fatto segnare un’impennata delle presenze sui treni storici. Erano stati organizzati 82 treni storici con 31mila viaggiatori. Un dato che aveva fatto sobbalzare di grande soddisfazione Fondazione
Ferrovie dello Stato e i promotori dei treni storici. L’esperienza aveva giovato anche a ristoratori e albergatori, con arrivi e pernotti da tutto Abruzzo ma anche da regioni limitrofe.
 
   l’aquila
DAL CIPE VIA LIBERA A 90 MILIONI
PER LA RICOSTRUZIONE DELL’AQUILA
E DEI PAESI DEL CRATERE

Nella riunione di ieri mattina, presieduta per la Regione dal presidente Marco Marsilio e dall’assessore al Bilancio Guido Liris, il Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica, ha stanziato importanti risorse per L’Aquila e il Cratere sismico 2009. In particolare si tratta di tre linee distinte di intervento: la prima sul programma “Restart” per lo sviluppo economico del Cratere, la seconda per la ricostruzione pubblica e la terza per l’housing sociale.
Per quanto concerne “Restart”, sono stati sbloccati ulteriori 20 milioni di euro per tre iniziative distinte: una ex novo e le altre due già approvate per le quali sono state stanziate risorse aggiuntive. Il nuovo intervento, “Pit Terre della Baronia”, prevede l’assegnazione di 5,3 milioni a favore del Comune di Castel di Monte, Comune capofila. Per quanto riguarda, invece, l’intervento “Rilancio e potenziamento del polo di attrazione turistica del Gran Sasso”, sono stati stanziati 8,77 milioni di euro a favore del Comune dell’Aquila. Infine per quanto riguarda il progetto “Mobilità elettrica per la rete viaria di prossimità dei centri storici dell’Aquila”, sono stati resi disponibili circa 4 milioni di euro. Infine, su questa linea di intervento, è stata assegnata la quota 2020, per 2,1 milioni di euro, sempre a favore del Comune dell’Aquila, per l’intervento “Sviluppo delle
potenzialità culturali per L’ attrattivi tè turistica del Cratere”.  
Per quanto concerne la seconda linea di intervento, quella della ricostruzione pubblica, con particolare riferimento alle funzioni istituzionali e ai servizi direzionali, il Cipe ha dato il via libera al secondo piano di attuazione relativo al 2020, redatto dalla Struttura di missione in collaborazione con gli Uffici speciali della ricostruzione. Si tratta di 38,1 milioni che andrà a finanziare la ricostruzione sedi istituzionali, edifici strategici, strutture sportive e ricreative, cimiteri e 61 interventi su chiese ed edifici di culto (non rientranti nella categoria dei beni culturali), 24 dei quali nel comune dell’Aquila e 37 nell’ambito di altri comuni, anche fuori Cratere. Dei 38,1 milioni, 7,8 andranno all’Ufficio speciale dell’Aquila e 30,3 a quello dei Comuni del Cratere.
Infine l’ultima linea di intervento, quella sull’housing sociale, prevede lo stanziamento di 29,4 milioni di euro: 10,9 per cinque interventi di competenza del Provveditorato interregionale Opere pubbliche e 18,5 per sei interventi di competenza dell’Ater dell’Aquila.
“Si tratta di interventi corposi - dicono il presidente Marco Marsilio e l’assessore Guido Liris - gran parte dei quali inserita in programmazioni pluriennali, che incideranno in maniera decisiva su settori strategici come la cultura, il sociale, la ricostruzione pubblica, gli alloggi popolari, il rilancio turistico ed economico dell’intero Cratere. Fondi attesi e cruciali per proseguire nel programma di rinascita strategica del territorio colpito dal sisma del 2009”.
 
   civitella alfedena
Nel piccolo borgo del Parco azioni
a sostegno della ripresa

Da quando lunedì 4 maggio le misure di contenimento del coronavirus da lockdown si sono allentate in maniera graduale, l’amministrazione comunale di Civitella Alfedena, dopo una ricognizione, ha avviato una serie di cantieri di opere pubbliche per permettere al mondo delle piccole imprese edilizie, che avevano sospeso l’attività di ricominciare. Sono stati quindi iniziati in questi giorni i cantieri per il rifacimento e riqualificazione della strada via Nazionale nel centro storico (lavori Masterplan per l’Abruzzo) e tramite il cosiddetto “ Decreto Crescita ” sono stati avviati i lavori di manutenzione straordinaria del sentiero comunale “Colle Pizzuto”, mentre si portano anche a completamento i lavori della “Messa in sicurezza ed efficientamento energetico di alcune strutture pubbliche”. Inoltre con un’intesa con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, l’Ente Parco ha avviato in paese, la manutenzione straordinaria per la messa in sicurezza dell’area faunistica del lupo e della lince e con un intervento straordinario la manutenzione del sentiero I3 del Parco sul Lago di Barrea. Con soddisfazione inoltre l’amministrazione ha autorizzato la Open Fiber  per i lavori per banda larga e la TIM per messa in opera della fibra ottica.  Il tutto permetterà di avere nel prossimo futuro connessioni internet più veloci, ascoltare la radio, fare telefonate e inviare e ricevere dati attraverso le linee telefoniche e di telecomunicazione in maniera molto più rapida, con l’obiettivo di rendere più competitive le aziende locali e scoraggiare la fuga delle giovani generazioni verso le città più grandi. In questa fase si sta anche lavorando per l'adozione di dovuti protocolli tra Operatori, Amministrazioni ed Enti pubblici del territorio per le aree e luoghi naturalistici di forte attrazione turistica, in
modo da continuare a rendere fruibili il rapporto con l’ambiente naturale e la sua biodiversità, in sicurezza e rispettando il distanziamento sociale. Con tutte le precauzioni del caso e nel rispetto delle norme, il piccolo borgo si prepara ad accogliere i turisti per tornare al lavoro e a una nuova normalità, l’intento è restituire a tutti la possibilità di riprendere le azioni ordinarie negate dopo lo stop di queste settimane imposto dall’emergenza covid-19. Romano Viscì
 
   borsacchio
Terminate le operazioni di pulizia
della Riserva Borsacchio ma vandali
e cattivi comportamenti sono tornati

Finalmente possiamo comunicare di aver terminato i lavori di pulizia a mano della Riserva Borsacchio. Nel corso dell’ultimo mese i volontari delle Guide del Borsacchio e del WWF si sono recati a turno, ed in piccoli gruppi autorizzati, per le operazioni di rimozioni di quintali di rifiuti provenienti dal mare e dai fiumi. Un lavoro massacrante. Fuori dal nostro modo di operare, a causa dell’emergenza covid, non abbiamo potuto coinvolgere centinaia di persone e le scuole.  Era doveroso ridare lustro all’area che sta guadagnando consensi ed attira nuove forme di turismo sostenibile sempre più affermate e diffuse. Negli ultimi 4 anni ha registrato oltre 18.000 presenze. Purtroppo dobbiamo segnalare che iniziano i comportamenti nefasti di questi anni. Il periodo di quarantena forzato ha riportato molte specie ed esemplari protetti nella Riserva. Il famoso Fratino ha nidificato in molte aree e purtroppo la voglia di ritornare alla natura porta, anche in buona fede, a comportamenti dannosi.
In questi giorni, nonostante il divieto persista, molti si sono riversati al mare. Molti continuano a portare cani senza guinzaglio ed abbiamo registrato due attacchi di cani domestici ai nidi per fortuna salvati da volontari e dalle strutture di protezione che ormai siamo obbligati ad usare. Falò accesi sulle dune in pieno giorno, moto da cross che corrono nella notte, macchine che entrano nella riserva. Sono tornati i ladri di legname con moto seghe che sottraggono i legni vitali per riformare naturalmente le dune e combattere l’erosione. È il momento di far qualcosa. Come volontari stiamo sopportando carichi di lavoro enormi per la tutela. Ora serve un’azione del comune concreta. Il 13 Dicembre 2020 è scaduto il bando per la gestione a cui abbiamo partecipato ed all’oggi nessuna risposta nonostante l’unico progetto presentato sia stato il nostro. Una concessione non solo gratuita, quindi non veniamo
remunerati, ma con l’assunzione perfino delle spese. Uno strumento però vitale per concederci di cominciare a pianificare, chiedere finanziamenti ed elaborare progetti per sistemare le strade, incentivare gli agricoltori e le attività turistiche presenti. Insomma uno strumento per creare ricchezza e sostenibilità in un territorio che rappresenta 1/5 del Comune di Roseto degli Abruzzi lasciato da 15 anni senza supporti.
Invieremo nei giorni seguenti una richiesta al comune per un nuovo tavolo tecnico per salvare la riserva con controlli pianificati e costanti e decidere alcune ordinanze per la tutela come già fatto da altre riserve costiere. Serve pianificare un calendario estivo di eventi per sostenere l’offerta turistica locale depotenziata dalle misure in corso. Ormai è l’ultima stagione estiva di questa amministrazione. Non c’è un “vedremo il prossimo anno” come nei quattro passati. Marco Borgatti
 
Eremo di san Domenico Abate