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Lunedì 11 Maggio 2020 - Santa Rosina, Vergine, martire
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Il tempo... ieri - Dopo un avvio con cielo nuvoloso, è arrivato il sole che è restato fino al tramonto. Per l’assenza di venti grecali la giornata è stata bella e calda. Temperature stazionarie: mass. 20,9°; min. 11,2°C; attuale 12,9° (ore 23,30).
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eventi
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IL DAVID DI DONATELLO 2020
ALLO STAFF DI MAURIZIO DI VITTO
DOPO L’OSCAR lo staff in cui lavora MAURIZIO DI VITTO di Scanno si è visto assegnare il David di Donatello 2020 per gli effetti visivi che hanno
reso stupefacente il film “Pinocchio” di Garrone. La cerimonia, a causa dell'attuale emergenza, si è svolta in collegamento video con i candidati. I premiati hanno ricevuto la
statuina direttamente a casa. AUGURI, MAURIZIO!
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libri
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letture
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LA PESTE DI VENEZIA 1630-1631
Da una lettera del medico Alvise Zen (Parte I)
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L'anno 1630 viene ricordato come una dei più tragici per l'epidemia di peste che colpì con grande virulenza l'Italia Settentrionale, raggiungendo anche il Granducato
di Toscana. Fu questo l'anno di maggiore diffusione, soprattutto nel Ducato di
Milano. Conosciamo l'epidemia che si diffuse nella città di Milano, perché ampiamente descritta dal Manzoni ne "I Promessi Sposi", che noi abbiamo
riportato all'inizio di questo nostro excursus storico.
La pestilenza colpì anche Venezia, durante la Guerra di Successione di Mantova e del Monferrato,
che la coinvolse tra le truppe asburgiche.
L’8 giugno 1630 giunse a Venezia il marchese de Strigis, ambasciatore del Duca di
Mantova. Non aveva un bell’aspetto, sembrava affaticato dal viaggio, invece in pochi giorni si ammalò. Era persona di troppo rispetto per collocarla in Lazzaretto perciò fu messo in contumacia nell’isola di San Clemente, ma da lì a poco il contagio si diffuse anche in città. La ragion di stato negò l’evidenza, nonostante il protomedico del Magistrato alla Sanità, Giambattista Fuoli, volesse proclamare lo stato di pestilenza in città. In Pien Collegio il medico venne redarguito e invitato ad andar più cauto “nel proferire così liberamente concetti pregiuditiali a negotii et al commercio pubblico et
privato et alla libertà della patria”. La stessa sorte subirono 28 medici sui 36 che interpellati dichiararono sotto
giuramento che a Venezia non vi era né peste
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né sospetto di peste. Ben presto furono i fatti a contraddirli: dai 48 morti
registrati in luglio e agosto si passò ai 1.168 in settembre, ai 2.121 in ottobre. Il panico oramai si era diffuso e la popolazione si abbandonò a comportamenti di disperazione: alcuni vagavano come degli allucinati nelle
strade “nulla più curando la vita”, altri, “rinchiusi per terrore nelle proprie case, si osservavano stupidi ed incoscienti”. Molti malati languivano in attesa di essere trasportati nei lazzaretti. A
novembre i morti raggiunsero la punta massima di 14.465 persone, per poi scendere a 7.641 in dicembre. Complessivamente, nel periodo che andò dal luglio 1630 all’ottobre 1631, la mortalità complessiva con Murano, Malamocco, Chioggia e gli Ebrei raggiunse le 93.661
unità.
La descrizione dettagliata di questo luttuoso evento l'abbiamo dal medico Alvise
Zen, impegnato in prima linea nel portare soccorso, in una lettera che egli
scrisse qualche anno dopo al suo amico Monsieur d'Audreville. Egli racconta quei terribili giorni, perché convinto che «senza memoria non c'è storia e che, per quanto amara, la verità è patrimonio comune. E poiché, dopo l'orrore, quella vicenda si trasformò in una festa, anzi in una delle feste più amate dai Veneziani, mi è meno gravoso ricordarla. Ma veniamo ai fatti».
r.g.
(Continua)
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Franca De Leonardis
Fabrizio Masciangioli
SUL CAMMINO DELLA MODERNITA’
QUESTA raccolta di saggi nasce dalla volontà di tenere vivo il dibattito su una questione culturale ancora irrisolta, quella
della definizione degli elementi identitari dell'Abruzzo così come si sono sedimentati in un lungo processo storico dalla fine del Settecento
in poi. In qualche modo si tratta di fare i conti con le vicende e i
protagonisti della nostra regione nell'arco di oltre due secoli, in un'ottica
"nazionale" per cercare di superare un certo complesso di "marginalità". Per questo il libro evidenzia il rapporto che lega alcuni personaggi della
storia abruzzese alle problematiche sociali, politiche e culturali che hanno
segnato le origini e il primo sviluppo dello Stato unitario italiano.
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abruzzo
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Salgono a 3103 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo
Salgono a 3103 i casi totali di Coronavirus accertati in Abruzzo dall'inizio della
pandemia, un aumento di 17 casi su un totale di 1294 tamponi analizzati. 233
pazienti (-13 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non
intensiva (29 in prov. dell’Aquila, 81 in prov. di Chieti, 97 in prov. di Pescara e 26 in prov. di Teramo);
10 (invariato rispetto a ieri) in terapia intensiva (2 in prov. dell’Aquila, 1 in prov. di Chieti, 4 in prov. di Pescara e 3 in prov. di Teramo),
mentre gli altri 1428 (+8 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con
sorveglianza attiva Asl.
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mostra dell’artigianato
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La Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese
giunge alla 50esima edizione e diventa digitale
La Mostra dell’Artigianato Artistico Abruzzese giunge alla 50esima edizione e diventa digitale.
Formula rinnovata per la kermesse in programma dal 1 al 23 agosto al Palazzo
dell’Artigianato a Guardiagrele. In attesa che termini l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus l’Ente Mostra realizzerà un tour virtuale della mostra che sarà rilanciato sui canali social e consentirà di rendere visibile l’esposizione ai visitatori che non potranno arrivare in Abruzzo. Sarà attivato, inoltre, un sistema di E-commerce, gestito dall’Ente, per la vendita online dei manufatti. Un progetto di digitalizzazione che
offre una valida alternativa alla mostra.
“E’ importante far ripartire l’artigianato, vero patrimonio regionale”, afferma il Presidente dell’Ente Mostra, Gianfranco Marsibilio, “Non conoscendo il prossimo futuro delle manifestazioni culturali con ampia
affluenza di pubblico possiamo solo immaginare che saranno ben diverse da come
erano state immaginate prima del complicato periodo che stiamo vivendo. Per
questo abbiamo pensato di continuare a dare visibilità al settore dell’artigianato ideando una versione digitale della mostra, per la quale abbiamo già ottenuto molti consensi”.
Per gli aspiranti espositori, è possibile inviare i manufatti dal 15 al 20 giugno. “Nel caso in cui non ci saranno più i divieti di oggi, la mostra si svolgerà
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normalmente ad agosto, sempre nel rispetto delle norme a tutela della salute” conclude Marsibilio, “Altrimenti sarà visitabile dal 19 dicembre al 6 gennaio 2021”.
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parliamo di cose concrete
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FASE 2: SINCERAMENTE
PEGGIO DI QUANTO PENSASSI
di Andrea Iannamorelli
Anche qui in Abruzzo, dove come nel resto dell’Italia centromeridionale il Covid sembra aver attecchito meno che altrove, forse
più in omaggio ad una questione di schieramento politico nazionale che ad altre
plausibili e giustificate ragioni, la “fregola” della ripartenza potrebbe farci rischiare un brutto scherzo.
Auguriamoci di no. Tuttavia, stiamo attenti.
Vedo, insomma, che il tentativo sarebbe quello di ricondurre i comportamenti
personali e collettivi alla ordinarietà che ci apparteneva fino a Febbraio scorso: perché non ce la faremmo più, perché non
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possiamo vivere “sequestrati” o “assistiti”, perché dobbiamo ricominciare a produrre, vogliamo fare le vacanze, le attività sportive (individuali e di gruppo), vogliamo riprenderci la “nostra” (legittima) libertà di espressione di culto e di fede religiosa, frequentare bar e ristoranti,
stare “insieme”… checché ne dicano (quotidianamente) gli esperti, nonostante il (famoso, oramai)
rapporto R0 sia ancora lontano (qui meno che altrove, è vero, ma comunque lontano anche qui!) dal valore “zero”.
E chi ha il compito, il dovere di dettare le regole e di pretendere che siano
rispettate, per garantire la salute pubblica, sembra essere cedevole,
indulgente, pronto alle deroghe. E non va bene, a mio parere (sabato scorso in
un ‘intervista a Il Messaggero Sabino Cassese lo ha detto chiaro e tondo: in certi
casi lo Stato ha il dovere ...
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editoriale
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IL LUNEDI’ DEL DIRETTORE
La Benedizione Eucaristica “sine populo”
Don Alain, parroco di Villalago, è quotidianamente in comunione spirituale con i fedeli, impartendo la Benedizione
Eucaristica. A mezzogiorno in punto, al suono festoso delle campane, esce dalla
chiesa parrocchiale, vestito con il camice bianco con sopra la stola, ornata
dai simboli del pane e del vino, e si dirige, portando l'ostensorio di "Gesù sacramentato", al centro della piazzetta di San Domenico. Lo solleva e, "sine
populo", compie in assoluto silenzio il rito della benedizione, volgendosi
lentamente verso i quattro punti cardinali. Lo ripete per tre volte di seguito,
per poi rientrare in chiesa.
E' più di un mese che quotidianamente compie questo rito. E' uno zelo che connota la condotta di don Alain, il quale vuole manifestare in questo modo la sua
autorevole vicinanza al suo popolo, afflitto da restrizioni e dalla paura del
contagio. Le campane suonano a festa per richiamare alla preghiera e invocare
dentro le proprie case l’aiuto divino.
Il Papa la scorsa domenica 3 Maggio, nella Messa mattutina a Santa Marta,
dedicata al Buon Pastore, ha reso omaggio ai cento e più sacerdoti italiani che hanno preso parte alla tragedia di tutti, ammalandosi e
morendo soli come gli altri.
Se, come ha detto il Pontefice, "i segni del buon pastore sono la mitezza, la
tenerezza della vicinanza", don Alain è tale per vocazione.
Originario del Madagascar ha studiato grazie al contributo del popolo di Scanno
che lo ha accolto come un figlio. E' parroco di Villalago da più di vent’anni. Non ha mai dato adito a "cattive dicerie", restando sempre nella
solitudine del suo ministero e nella cordialità con tutti i parrocchiani. Con la benedizione eucaristica "sine populo" egli fa sentire alla comunità che è presente, che prega per essa, che tutti gli stanno a cuore, che non perdano la
speranza di poter "risorgere" da questi giorni di difficoltà e di paura. La sospensione della celebrazione aperta al pubblico delle S.
Messe, dei sacramenti, ma soprattutto delle cerimonie funebri, ha dato
sofferenze e difficoltà ai sacerdoti e ai fedeli. La perdita di una persona cara è un’esperienza drammatica, e il funerale permette di iniziare una corretta
elaborazione del cordoglio. A Villalago ci sono stati dei morti e l'assenza del
loro funerale ha intristito il paese intero, per non aver potuto condividere
nella cerimonia funebre il dolore dei familiari. Durante la celebrazione della
messa domenicale don Alain apre i microfoni e diffonde con la sua voce la
preghiera per farla entrare nei cuori dei fedeli in comunione da casa.
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cpia
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DIDATTICA A DISTANZA PER LE SEDI
CARCERARIE DI PESCARA E CHIETI
In piena emergenza Covid-19 e con l’interruzione dell’attività didattica tradizionale, il CPIA (Centro provinciale per l’istruzione degli adulti) Pescara-Chieti, per la scuola elementare e media, e l’Istituto Aterno-Manthoné, per la scuola superiore, di Pescara hanno prontamente attivato la didattica a
distanza a favore di tutti gli studenti frequentanti i propri corsi.
Gli studenti ristretti nelle Case circondariali di Pescara e di Lanciano, due
delle quattro sedi carcerarie del CPIA, hanno potuto riprendere a distanza l’attività didattica interrotta il 4 marzo scorso. Decisamente fruttuosa, infatti, è risultata la stretta collaborazione tra le dirigenti scolastiche del CPIA
Michela Braccia, dell’Istituto Aterno-Manthoné Antonella Sanvitale, e i direttori delle due Case circondariali, Lucia Di
Feliciantonio di Pescara e Maria Lucia Avantaggiato di Lanciano.
L’intento del CPIA è stato, fin dall’inizio, quello di garantire continuità didattica agli studenti ristretti, per i quali la scuola rappresenta da sempre
un’opportunità di “evasione” culturale, di crescita e di riprogettazione della propria vita. I corsi
interessati alla DAD sono due a Lanciano e uno a Pescara per quanto riguarda il
Centro provinciale per gli adulti (scuole medie e primo biennio scuola superiore), e uno a Pescara del
Aterno-Manthoné (quattro classi di scuola superiore, indirizzo Afm, Amministazione finanza e
marketing, e Sia, Sistemi informativi aziendali).
Gli studenti hanno inizialmente usufruito di una didattica a distanza asincrona,
basata su produzione di dispense cartacee e compiti a distanza. I docenti dei
rispettivi corsi hanno prodotto le dispense tarandole sulla specificità degli studenti e adattandole alla loro
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oggettiva difficoltà a svolgere compiti particolarmente impegnativi nella condizione carceraria. Nel
passaggio del materiale agli studenti è stata fondamentale la collaborazione tra i docenti e l’Area educativa delle due Case circondariali. Successivamente, docenti e studenti
del CPIA hanno cominciato a interagire in maniera sincrona attraverso
piattaforme digitali. A Lanciano le videolezioni hanno avuto inizio il 10
aprile scorso, a Pescara sono cominciate ieri, venerdì 8 maggio. Per entrambe le sedi il CPIA ha elaborato un orario settimanale:
docenti e studenti si ritrovano, dunque, nella loro aula virtuale, dando
seguito così al rapporto specialissimo che si instaura tra un docente di sede carceraria e l’allievo ristretto. Per quanto riguarda l’Istituto superiore statale Aterno-Manthoné, invece, prosegue ancora la didattica a distanza asincrona.
Marina Di Crescenzo
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