Lunedì 27 Aprile 2020 - San Giovanni di Catari, Abate in Bitinia

Il tempo... ieri - GIORNATA VARIABILE col sole durante tutta la mattinata. Nel pomeriggio sono arrivate le nuvole che man mano si sono intensificate fino a portare la pioggia. Temperature stazionarie: mass. 17,1°; min. 5,4°C; attuale 8,4° (ore 23,30).
 
   evento del giorno
Oggi Giornata Mondiale del Disegno 

La Giornata Mondiale del Disegno, nota anche come “Giorno del disegnatore” è un’occasione per festeggiare la creatività, sottolineare e riconoscere il valore della comunicazione attraverso il disegno e il ruolo che essa riveste nel mondo. E’ stata proclamata dal Consiglio Internazionale delle Associazioni di Disegno Grafico (Ico-D), un’associazione mondiale per i disegnatori professionisti, fondata a Londra nel 1963. Il disegno è da sempre uno straordinario strumento di comunicazione non-verbale. Numerose testimonianze ce lo confermano, basti pensare ai disegni rupestri risalenti alla preistoria. A prescindere dalle abilità artistiche, tutti dovrebbero cimentarsi nel disegno poiché allenta lo stress attivando nel cervello il circuito della gratificazione, nel colorare e disegnare a mano libera.
 
   libri
 
   letture
LA "PESTE DI Palermo" (1575-1576)
In “Informatione del pestifero et contagioso morbo”
di Giovan Filippo Ingrassia (Parte VII)
Agli inizi di ottobre il protomedico Giovan Filippo Ingrassia propose all’attenzione dei Deputati un testo, oggetto di discussioni e di rettifiche, di 38 capitoli che divenne il regolamento di tutti i commissari, pubblicato su ordine di Carlo d’Aragona il 28 novembre del 1575. Un’importanza particolare rivestivano le operazioni di purificazione delle «robe senza padroni dentro alle case», cioè prelevate nelle numerose case della città rimaste vuote, senza persone ormai all’interno o perché decedute o perché dirottate alla Cuba. Dodici addetti portavano in quattro carrozze trainate da dodici buoi tutto ciò che rimaneva in casa, mentre un maggiordomo annotava in un registro l’inventario della merce assegnata a ogni responsabile. Ogni partita sarebbe stata contrassegnata da un numero con l’indicazione del luogo della casa, il nome e cognome del padrone, al quale sarebbe dovuta essere poi restituita, o ai suoi eredi, in mancanza dei quali si sarebbe data in beneficienza. I purificatori dovevano essere uomini virtuosi, buoni, misericordiosi, e più di tutti timorosi di Dio.
Il protomedico si occupò anche delle procedure da seguire presso l’ospedale della città per evitare che vi fossero ricoverati degli appestati, ma il problema più urgente fu quello delle carceri.  Si accertò che le persone infette, circa ottanta erano circoscritte in tre stanze. A costoro, «veggendosi quel luogo molto brutto, sozzo, et puzzolente, si come è solito farsi ogni luogo di prigioni», furono destinate, d’accordo col
duca, le stanze a pianterreno di Palazzo Aiutamicristo, dotate di «ogni comodità, e di pozzo, e di gran pila per lavarsi, et anco di latrina per nettarsi tutti i loro escrementi». Tra i carcerati si ebbe un solo morto, a riprova della efficacia delle misure tempestivamente adottate. Fu affrontato anche il tema delle chiese,  
dove venivano seppelliti i cadaveri. Ingrassia dispose che i morti fossero seppelliti nudi e fuori dalle chiese, lontano dai centri abitati, per evitare che la putredine dei corpi ammorbasse l’aria. Le fosse dovevano essere «fonde sei palmi, lunghe sette, et larghe quattro, mettendovi i corpi ignudi, con poca calcina di sopra, et poi ben coverti di terra ben calcata, et che non si discoprano poi, che non sieno passati più anni. Talmente che non vi sia restato altro, che le ossa.» Consigliò di costruire dei cimiteri pubblici. Affrontò anche il problema dei neonati. Ritenne  che non fosse giusto costringere le nutrici ad allattare bambini nati da donne infette e poi decedute, anche se ciò avrebbe significato la morte delle creature: «de’ due mali sempre li debba eleggere il meno. Molto più dunque ragionevol cosa è, che si muoia questo o quel bambino o dieci o venti et se ne vadano in paradiso, poi che sono già battezati, che infestando le balie sian cagione
di morirne infiniti». Egli infatti non credeva che da essi e dal loro allattamento non potesse venire alcun pericolo di contagio, come alcuni al suo tempo obiettavano.
Molti dei neonati sopravvissuti erano lasciati davanti le porte delle chiese, soprattutto dopo che fu chiusa la ruota dell’Ospedale Grande per timore del contagio. Ingrassia dispose che i sacerdoti li raccogliessero e li battezzassero, e che poi fossero affidati a delle nutrici a pagamento che potessero prendersene cura per tre settimane in isolamento, le loro fasce fossero bruciate e sostituite.
A maggio del 1576 la situazione era ormai sotto controllo, nessun nuovo contagio fu registrato, come documenta anche la relazione dei deputati dei quartieri. r.g. (Continua)
Costantino Felice
Dalla Maiella
alle Alpi
Guerra e Resistenza
in Abruzzo 

Sul suolo abruzzese la linea Gustav ristagna dall'ottobre 1943 al giugno dell'anno dopo, seminando ovunque morte e distruzione. Qui le popolazioni civili vengono coinvolte nelle forme più tipiche e atroci del secondo conflitto mondiale: evacuazioni in massa, bombardamenti, stragi, scontri all'arma bianca, fino alla "terra bruciata". Solitamente di questo scacchiere bellico nella pubblica opinione viene ricordata la "battaglia di Cassino", facendone così risaltare soprattutto, se non esclusivamente, il versante tirrenico, dal lato strettamente militare come pure da quello resistenziale. Ma anche le battaglie che nel 1943-44 si combattono in Abruzzo, sul versante adriatico, sono tra le più cruente e rovinose della guerra. In questo contesto, ancor prima che al Nord, prende corpo un robusto movimento partigiano, dai tratti originali e anticipatori, la cui punta più avanzata la Brigata Maiella - continuerà a combattere con gli Alleati, secondo modalità proprie, fino alla liberazione dell'Italia intera.
 
   abruzzo
Salgono a 2859 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo

Salgono a 2859 i casi totali di Coronavirus accertati in Abruzzo dall'inizio della pandemia, un aumento di 27 casi su un totale di 1234 tamponi. 324 pazienti (+1 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale (41 in provincia dell’Aquila, 101 in provincia di Chieti, 134 in provincia di Pescara e 48 in provincia di Teramo); 24 (-2 rispetto a ieri) in terapia intensiva (7 in provincia dell’Aquila, 3 in provincia di Chieti, 7 in provincia di Pescara e 7 in provincia di Teramo), mentre gli altri 1720 sono in isolamento domiciliare con sorveglianza Asl.
 
   parliamo di cose concrete
Incominciamo da qui
I RISCHI DELL’INFOPANDEMIA

Mi auguro che quando la nostra vita tornerà alla normalità (cioè a quella di sempre), ci siano garantite tutte le condizioni precauzionali di cui sentiamo dibattere, oramai dai primi giorni di questo mese d’aprile (dibattiti tra i presidenti regionali, di Veneto e Lombardia in particolare, con il Governo e molti Sindaci, forse a caccia di facile visibilità; tra la schiera degli “gli scienziati” responsabili dei centri più significativi nella lotta alla pandemia in atto, soprattutto romani e/o lombardi; tra Protezione civile, ISS e OMS; tra specialisti virologi italiani e stranieri, ovvero tra i virologi italiani che lavorano all’estero; tra la massa enorme di “gente esperta”, o ritenuta tale...
ASPETTANDO LA FASE DUE (1)

di Andrea Iannamorelli

Da oggi parte la raccolta di una serie di riflessioni che ho fatto in questi giorni di forzata clausura. Perché l’esperienza che stiamo facendo sulla pandemia, contro la quale stiamo lottando, deve servirci a migliorare il nostro futuro quotidiano.
 “Nulla sarà come prima”, ci siamo sentiti ripetere. E, senza eccessivi slanci di entusiasmo, per quello che ne penso, mi accingo (in pillole) a dire concretamente tutto quello che, nel bene e nel male di questa vicenda, a mio parere, non dovremo dimenticare. Più o meno: i rischi della “infopandemia”, il riordino dei rapporti tra Stato/Regioni con la ristrutturazione vera del servizio sanitario nazionale, la revisione del modo di essere dell’Unione Europea.
 
   editoriale
IL LUNEDI’ DEL DIRETTORE
Né vincitori, né vinti
Scanno non merita il dissesto!

Circa la sentenza del Tar che ha annullato la delibera della maggioranza consiliare sulla dichiarazione di dissesto finanziario del Comune di Scanno ho poco da dire. A pronunciarsi è stata la giustizia amministrativa e il suo giudizio va rispettato. Il giudice ha ritenuto fondato il ricorso, annullando il provvedimento impugnato. In uno stato democratico la giustizia osserva i valori d'indipendenza e d'imparzialità. Nella causa in questione il giudice ha valutato tanto le questioni di fatto quanto quelle di diritto. Aver fede nella giustizia (lasciamo da parte i casi di devianza) significa rispettare la sentenza, che nel nostro caso non ha condannato nessuno, ma ha giudicato la validità di un provvedimento. Non ci sono né vinti, né vincitori. La maggioranza e la minoranza del consiglio comunale si sono scontrati su un provvedimento che per gli uni è sembrato necessario per risolvere definitivamente la crisi finanziaria comunale, mentre per gli altri eccessivamente punitivo, dando una risoluzione diversa al problema. La minoranza, bocciata in sede di Consiglio, ha richiesto il giudizio del giudice amministrativo, affrontando in proprio le spese della causa, mentre la maggioranza per difendere il provvedimento ha attinto dalle casse comunali. E tutto questo è nel diritto amministrativo, per cui nulla da eccepire. E' preoccupante, però, che il Sindaco abbia detto nell'intervista a Reteabruzzo: "Non sarà la sentenza del TAR a fermarci e a cancellare con un colpo di spugna la verità". Ma quale verità? Più che rincorrere una vittoria al Consiglio di Stato, che sarà come quella che Pirro ebbe con i Romani, si prendano, invece, ad esempio gli edili di Scanno, che hanno desistito dal portare in Consiglio di Stato la loro causa contro un provvedimento comunale a loro sfavorevole, nonostante che il Tar abbia espresso un giudizio solo sulla forma              
e non sulla sostanza del ricorso. A cosa serve un "accanimento" giudiziario? Perché cercare una "revanche", una rivincita, che sembrerebbe più politica che amministrativa, quanto per Scanno non cambierà nulla nella sostanza.
Il mio consiglio al gruppo di maggioranza è quello di accettare, a "cuor lieto e mente ferma", la sentenza del Tar e mettere in atto tutte le strategie necessarie e opportune per far risalire la china alle finanze comunali, senza l'aiuto esterno del Commissario Liquidatore (che punirebbe molti creditori), come se gli amministratori non ne fossero capaci. Scanno non è un paese da dissesto! Il dissesto vero, per dirla con il dott. Angelo Di Gennaro, è quello relazionale, in cui ognuno si trincera nelle proprie idee, senza ascoltare l'altro, senza voler tessere dialoghi di efficienza e di efficacia.
Dalla nuova amministrazione si aspetta un cambiamento vero, un rapporto dialettico aristotelico con la minoranza, un ascolto costante delle richieste dei cittadini e un'attenzione al territorio. Si chiede un programma di sostegno ai ragazzi, ai giovani e soprattutto agli anziani, che sono la maggioranza "fragile" del paese. Si aspettano progetti strutturali per il turismo. Si vuole, non il ricorso al Consiglio di Stato, ma che si dia al più presto l'avvio ai lavori per quell'importo di cinque milioni; che si dia l'avvio alla costruzione del nuovo edificio scolastico, con spazi aperti e con quanto di innovativo prevede la nuova didattica, perché non è più pensabile tenere i nostri ragazzi chiusi in anguste aule d'emergenza, dove non si può andare oltre il "leggere, scrivere e far di conto". Si realizzi al più presto per loro, visto che ci sono i finanziamenti, un "Campus" studentesco, con aule multimediali e campi sportivi da poterli utilizzare anche nel tempo libero per la socialità, per progetti culturali. I ragazzi questo chiedono e non che si spendano tempo e risorse in decisioni che non cambierebbero nulla nella sostanza. Questo chiede la nobile Scanno, messa ancor più in ginocchio dal Covid-19. r.g.
 
   dal pd di Sulmona
COMPARTO TURISTICO
Valle Peligna

La scia di devastazione umana, sociale ed economica che questa pandemìa si sta portando dietro incide su questo nostro territorio, già di per se fragile per quelle carenze strutturali tipiche delle aree interne più volte denunciate, in maniera drammatica. E morderà ancora di più se, in vista di una auspicabile sollecita riapertura, dopo la chiusura di questi giorni, non ci faremo trovare pronti ad una ripartenza in grado di rilanciare l’economia locale.
In questo senso, i rappresentanti del Comparto turistico della Valle Peligna hanno lanciato il loro grido di allarme chiedendo aiuto alle Istituzioni per una serie di provvedimenti che ci sentiamo di appoggiare senza riserve, sollecitando chi è preposto alla cura della Cosa      
Pubblica a studiare soluzioni plausibili in merito, sulla scorta di quanto richiesto. Nello specifico, peraltro, si registrano difficoltà pratiche nel poter usufruire delle misure già messe in atto dal Governo, dovute essenzialmente alla molteplicità di Enti cui far riferimento. Dal Comune all’INPS, passando per le competenze di Provincia, Regione e Stato. Lo snodo del superamento delle pastoie burocratiche dovrebbe risiedere, a nostro modo di vedere, essenzialmente nella Regione, cui si potrebbe chiedere una maggiore iniziativa sulla scorta di quanto già fanno altri Governatori, soprattutto del Nord. Per cui, se emblematico è ciò che avviene per il prestito totalmente garantito dallo Stato per un massimo di 25.000,00€ che, per una sorta di eterogenesi dei fini (dovuta a distorsioni normative del Governo), non riesce ad essere ...

 
comunicato inps
Consiglio dei Ministri, emanata il 19 marzo scorso allo scopo di consentire a       tutti i titolari delle prestazioni di recarsi presso gli uffici postali in piena sicurezza, nel rispetto delle misure di contenimento della diffusione del virus COVID-19.
Il pagamento avverrà secondo il seguente calendario:
27 aprile, i cognomi dalla A alla B;
28 aprile, i cognomi dalla C alla D;
29 aprile, i cognomi dalla E alla K;
30 aprile, i cognomi dalla L alla P;
2 maggio (solo mattina), i cognomi dalla Q alla Z.
ANTICIPO DEL pagamento
delle pensioni
per il mese di maggio 2020

Anche per il mese di maggio il pagamento presso gli sportelli postali dei trattamenti pensionistici, degli assegni, delle pensioni e delle indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili sarà anticipato rispetto alle normali scadenze e verrà distribuito su più giorni.
L’anticipo del pagamento delle pensioni è stato stabilito per i mesi di aprile, maggio e giugno da un’Ordinanza della Presidenza del  
 
   in breve
STAZIONARIA
LA SITUAZIONE CORONAVIRUS A SULMONA

E’ di ieri la notizia del rientro a Sulmona di un altro paziente colpito da coronavirus che in precedenza era stato preso in carico da un’altra Asl. In tutto sono 59 i casi accertati di coronavirus a Sulmona e 19 in Alto Sangro.
Intanto una buona notizia c’è per una ragazza di Sulmona, colpita dal virus e risultata negativa al secondo tampone, potendosi quindi avviare alla guarigione.
 
Abruzzo riapre cucine
ristoranti, ma solo asporto
Alcune pizzerie di Scanno
su ordinazione portano le pizze
a domicilio senza costi aggiuntivi

L'Abruzzo ha anticipato una parte della 'fase 2' dell'emergenza coronavirus e riparte dalla tradizionale pasta alla chitarra, dai ravioli e dalle pizze. Il governatore Marco Marsilio ha infatti firmato un'ordinanza che ha permesso la riapertura delle cucine di ristoranti e gastronomie, ma solo per la vendita per asporto, previa ordinazione on-line o telefonica
 
Lago Scanno