Mercoledì 22 Aprile 2020 -  San Luca, Discepolo del Signore

Il tempo... ieri - Giornata con nebbie, nuvole e pioggerelline con correnti fredde che hanno causato un ulteriore calo termico. Nessuna apertura con spiragli di sole. Temperature: mass. 10,4°; min. 8,1°C; attuale 8,3° (ore 23,30).
 
   evento del giorno
Oggi 50° anniversario
della Giornata Mondiale della Terra

Compie oggi 50 anni la Giornata Mondiale della Terra delle Nazioni Unite, dedicata alla salvaguardia del Pianeta. Dato il lockdown forzato per un quarto della popolazione mondiale colpita dall’emergenza Coronavirus, ognuno la celebrerà all’interno delle proprie case. Per questo motivo, la Giornata darà il via ad un poliedrico programma finalizzato ad attivare l’impegno individuale in modo sicuro e responsabile. Intitolato “24 Hours of Action”, mostrerà ogni ora un’azione che le persone possono compiere per proteggere ambiente, clima ed società. Ad affiancarlo, un palinsesto digitale di 15 ore su www.earthday.org, con contenuti interattivi e live streaming.
Inaugurata nel 1970 per sottolineare la necessità della conservazione delle risorse naturali della Terra, oggi più che mai ci ricorda che la Terra, definita “madre” in numerose nazioni e culture, rappresenta l’indissolubile connessione tra tutte le specie e il pianeta. Ecco tutto quello che dobbiamo sapere e come partecipare agli eventi da casa.
 
   libri
 
   letture
LA "PESTE DI Palermo" (1575-1576)
In “Informatione del pestifero et contagioso morbo”
di Giovan Filippo Ingrassia (Parte III)
L’esordio della malattia colse impreparati i medici. Gli sforzi del dottor Ingrassia furono orientati a cercare di capire l’origine del male, che all’inizio si mostrò con pochi casi in città, e solo 5 medici su 22 attivi videro qualche malato. Ingrassia non ne vide nessuno perché mai era stato chiamato dalla povera gente. La galeotta che approdò a Palermo sembrò in un primo tempo di non essere responsabile della diffusione del malanno perché su quella nessuno si ammalò, ma neanche il carico dei tappeti sbarcati a Palermo fu sospettato di esserne veicolo e si pensò solo ai contatti con una prostituta.
«In questa Città di Palermo - scrive Giovan Filippo Ingrassia -  (no(n) essendo ancor manifesto, che fusse venuta in essa la maladetta Galeotta dalla Barbaria, co(n) sospetto di infettione) siamo stati p(er) quindici, o al più venti giorni in dubbio, donde venisse, o havesse potuto venirne il male. Massimamente essendo tutti noi, i quali facciamo professione di letterati, mal pratichi in questo morbo, per no(n) haverne giamai veduto altra volta: non solamente. Poi che sono più di anni cento, che in questa Città non si conosce da huomo vivente simil morbo».
Solo dopo un approfondita indagine risultò che la galeotta assunse nella Barbaria dei “principi di infezione” tra i panni e i tappeti che, dopo
incubazione, diffusero la malattia.
Dalle relazionie dei medici che avevano visitato i malati si lesse che alcuni morirono per «pestifera febbre dimostrata per le petecchie (o vogliamo dire pesticie, p(er)che significano febbre pestifera), altri con buboni nelle inguinaglie, & altri nelle ascelle, & alquanti ne gli emuntorij della gola, Alquanti pur in altro luogo. benche altri tumori si facciano in altri luoghi della cotica, come sono alcune pustulette, & anco le petecchie, mandando la natura tal humore alla parte cotanea, come ignobile. Ma come la materia
venenosa è di tal natura, che non ostante, che si evacuasse subito, nondimeno per la sua mala qualità sola è a bastanza ad uccider l’huomo… Qualche volta sono humori più sottili, & parte di quelli manda al cuoio, tingendolo con certe gocciole in alcune parti somiglia(n)ti a morsicature di pulci». I medici raccontarono che ad infettarsi dopo il malato furono i suoi parenti e i suoi amici. Raccontarono di un uomo che infettò la moglie, che morì prima di lui e la stessa sorte ebbe un "giovanotti servidore il quale si coricò sopra un lenzuolo dentro il quale cavea sudato la meretrice prima inferma. E per la molta co(n)versatione anco due fantesche si infettarono. Ingrassia capì che il vero problema era il contagio. r.g. (Continua)
Lido Panzone
Lu quadernùcce
di lu Màstre
 Memorie identitarie
di cultura popolare
abruzzese

Una nuova edizione per gli scritti postumi di Lido Panzone sulle tradizioni abruzzesi, con un riferimento particolare alle antiche usanze dell'area vestina. Un ricco giacimento culturale di memorie identitarie della più genuina cultura popolare abruzzese, fatto di motti, proverbi, filastrocche, meteorologia popolare, divertimenti, passatempi di un tempo; e poi le cure e rimedi antichi ai più comuni malanni, le ricette della cucina povera contadina, i nomignoli, la grammatica e il dizionario della lingua paesana. Questo e tanto altro ancora in un volume che è divenuto, negli anni, un vero e prprio 'dizionario' del sapere popolare da custodire e tramandare alle future generazioni.
 
   abruzzo
Salgono a 2667 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo

Salgono a 2667 i casi totali di Coronavirus accertati in Abruzzo dall'inizio della pandemia, un aumento di 55 casi su un totale di 1151 tamponi. 318 pazienti (-2 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva (46 in provincia dell’Aquila, 93 in provincia di Chieti, 123 in provincia di Pescara e 56 in provincia di Teramo); 35 (-3 rispetto a ieri) in terapia intensiva (9 in provincia dell’Aquila, 5 in provincia di Chieti, 12 in provincia di Pescara e 9 in provincia di Teramo). Gli altri 1714 sono in isolamento domiciliare.
 
   italia nostra
ITALIA NOSTRA: RIPARTIRE DAI BORGHI
ALLA RISCOPERTA DELLA NATURA

Ripartire dai borghi, superata l’emergenza coronavirus. A sostenerlo è Rosa Giammarco presidente della sezione di Sulmona-Castel di Sangro dell’associazione Italia Nostra. “E’ tempo di pensare a come ripartire dopo la crisi conseguente al corona-virus. Riflettendo su come e perchè riprendere la nostra vita,le nostre attività, è chiaro che non può tornare tutto come prima. Occorre un cambiamento culturale a beneficio della ricerca di un nuovo modello di qualità della vita – sottolinea Giammarco – Per noi di Italia Nostra, sezione di Sulmona-Castel di Sangro, uno dei motivi del cambiamento può essere rinvenuto nella riscoperta di una vita semplice, a contatto con la natura, rispettandola ed amandola, qualità che ritroviamo nei borghi”.
 
   centro abruzzo
I SINDACI DEL CENTRO ABRUZZO
CONTRO L’ASL 1 PER VILLA GIOIA

ERANO IN diciannove i sindaci della Valle Peligna, Valle Subequana e Valle Sagittario, che si sono riuniti ieri nella sala del consiglio comunale di Sulmona per dimostrare solidarietà alla sindaca di Sulmona che ha protestato contro la ASL per il mancato utilizzo di “Villa Gioia” come struttura nel territorio del centro Abruzzo, individuata dalla Protezione Civile Regionale, per ricoverarvi i pazienti Covid-19 del territorio, dimessi dagli ospedali. I sindaci hanno sottoscritto il seguente documento inviato al direttore della Asl1.
«Il nostro territorio - si legge nel documento -  non può continuare ad essere umiliato ed è per questo che le istituzioni più vicine ai cittadini stanno facendo fronte comune dimostrando anche in questa emergenza il grande senso di responsabilità a difesa delle proprie comunità. Ringrazio i sindaci che stanno affrontando tutti insieme con me questa difficile situazione. La nostra è una voce unica che chiede un riequilibrio territoriale  ed un’equa ripartizione  delle strutture individuate nelle  diverse aree della nostra provincia – precisa Casini – La grave emergenza che stiamo affrontando avrebbe dovuto indurre tutte le istituzioni a lavorare per un maggior riequilibrio territoriale dell’offerta sanitaria e, proprio perchè la scelta di cui stiamo parlando ha, di certo, un’ importanza di portata minore rispetto ad altre che dovranno necessariamente essere fatte, sarebbe stata un primo segno di questa nuova apertura ai territori ed alle loro esigenze. Le diverse aree della nostra regione e della nostra provincia devono  essere dotate di pari dignità ed essere coinvolte nella ripartizione delle risorse come nella valorizzazione del  relativo contributo, che in questo caso è stato tra
l’altro richiesto dalla Asl stessa – continua il sindaco - Inoltre è importante l’attenzione che viene data al malato che, in questo caso, dopo aver affrontato un difficile ed incerto percorso terapeutico avrebbe avuto tutto il diritto di finire la convalescenza in sicurezza, seppur in isolamento, nel proprio territorio. Noi sindaci chiediamo che l’Azienda rivaluti la determinazione assunta in favore della conclusione dell’iter amministrativo avviato lo scorso 31 marzo, siglando l’accordo per la gestione della struttura individuata. Ricordiamo che la richiesta di individuare una struttura nel territorio peligno era stata fatta nel Comitato Ristretto dei sindaci il 29 marzo, regolarmente verbalizzato, dal manager della Asl1 Roberto Testa, a cui seguì il sopralluogo effettuato dalla Protezione Civile Regionale, conferendo assenso e accogliendo l’adesione della proprietà, tanto che il proprietario stesso si attivò subito apportando i necessari intereventi al fine di consentire la migliore accoglienza dei pazienti, assumendone anche gli oneri».
 
   storia in cronaca
I paesi della Valle del Sagittario in cronaca sul quotidiano "Il Centro d'Abruzzo"
dal 26 agosto 1986 al 10 Luglio 1987 con gli articoli di Roberto Grossi
Al torneo dei Giochi della Gioventù
Scanno prima nel calcio

VILLALAGO - Gli alunni della scuola elementare di Scanno sono i campioni dicalcio del torneo del circolo didattico di Introdacqua, svoltosi nell'ambito dei giochi della gioventù 1987. Nella finalissima hanno battuto la scuola elementare di Villalago per 4 reti a 2. L'incontro si è disputato a Villalago in un'atmosfera di grandi occasioni. La banda divisionale d'ordinanza della brigata motorizzata "Aqui" dell'Aquila, diretta dal maresciallo Di Cesare, ha accompagnato la sfilata di tutte le scolareste che hanno partecipato al torneo. E, mentre le squadre erano allineate al centro del campo, la banda ha suonato l'inno di Mameli.
Poi uno scrosciante applauso del numerosissimo pubblico, venuto da tutti i paesi della valle del Sagittario, e la partita ha avuto inizio con le seguenti formazioni. Villalago: Tommaso Garofoli, Giovanni Agnitti, Luca D'Antonio, Ivan D'Antonio, Antonio Grossi, Adelfio Grossi, Nicola Di Ianni. Scanno: Alessandro Forestieri,Adriano Tarullo, Cristian Nocente, Emiliano Schiappa, Emanuele Colarossi, Maurizio De Santis, Riccardo Pizzacalla.
 I primi minuti di gioco hanno visto una supremazia della squadra della scuola elementare di Scanno. l ragazzi di Villalago sono stati più impacciati nelle manovre e poco precisi nei passaggi, segno di una grande tensione. Scanno però ha saputo contenere la controffensiva e con grande bravura di tutti, specie del portiere che
ha parato da vero campione, è riuscita a circoscrivere la partita sul quattro a due. Il fischio finale ha messo fine ad una gara bella, combattuta e giocata con grande sportività.
Durante la cerimonia di premiazione, a cui ha fatto seguito un rinfresco offerto dal comune di Villalago, il direttore didattico del circolo di Introdacqua, Enea Di Ianni, nel suo breve discorso ha sottolineato
l'importanza dei giochi della gioventù, che non vogliono mettere un paese contro l'altro, ma cercare  di trovare dei punti di
contatto, perché questi ragazzi possano superare le vecchie e inutili divisioni campanilistiche. La festa è continuata nella piazza di Villalago dove la banda dell'esercito ha suonato le più belle musiche del suo vasto repertorio. Roberto Grossi 

Articolo del 19 maggio 1987

 
   cia abruzzo
Cia Abruzzo chiede certificazione IGP
per l’arrosticino d’Abruzzo

Negli ultimi giorni la trasmissione Report ha alimentato un dibattito relativamente all’impatto che gli allevamenti zootecnici intensivi avrebbero sull’ambiente. Nel rigoroso rispetto delle stringenti normative, l'applicazione di buone pratiche agronomiche ed il corretto spandimento delle deiezioni animali, concorrono al fondamentale apporto di materia organica nel terreno che ne è sempre più carente, preservandone fertilità e capacità di assorbire carbonio e di trattenere acqua. In Abruzzo la zootecnia è caratterizzata da forme di allevamento tradizionale e molto spesso estensivo, a totale beneficio della manutenzione del paesaggio e del territorio. “La pastorizia, con la sua esperienza fatta di valori, identità, sostenibilità può ancora oggi rappresentare una opportunità per aree interne”, dichiara il Presidente Cia Abruzzo Mauro Di Zio, “sarebbe opportuno richiedere la certificazione IGP su uno dei prodotti più amati e identitari: l’arrosticino d’Abruzzo”.
Si producono ogni anno decine di milioni di arrosticini e il marchio IGP potrebbe rappresentare un’ottima opportunità per il settore, poiché tutela e valorizza i processi tradizionali di lavorazione.
“La certificazione richiesta dovrà rappresentare un valore aggiunto per gli allevatori del territorio, che potranno essere chiamati ad incrementare la consistenza e modificare l'indirizzo produttivo. Oltretutto la recente      
crisi dei consumi ha portato molti di loro ad allevare le agnelle invendute come future fattrici “ conclude Di Zio.
 
Lago di Scanno