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Martedì 21 Aprile 2020 - Sant' Anselmo d'Aosta, Vescovo e dottore della Chiesa
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Il tempo... ieri - L’Aprile piovigginoso DI IERI è nella norma, essendo il mese in cui le piogge devono preparare i terreni per le
nuove semine e far germogliare i semi primaverili. Temperature: mass. 14,6°; min. 10,2°C; attuale 10,3° (ore 23,30).
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LA "PESTE DI Palermo" (1575-1576)
In “Informatione del pestifero et contagioso morbo”
di Giovan Filippo Ingrassia (Parte II)
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Nell’Estate del 1575 Palermo fu colpita da un’epidemia di peste. Venne chiamato per consulto ( come abbiamo scritto nella
parte prima) il dott. Giovanni Filippo Ingrassia, illustre medico siciliano, per poi dargli l'incarico di coordinatore della commissione medica. Le sue
osservazioni e le sue deduzione le riportò nel suo trattato “Informatione del pestifero et contagioso morbo” . Dallo studio delle pestilenze del passato e dalle sue dirette osservazioni fu
restio a definire il morbo che affliggeva Palermo "peste", perché non si riscontravano quelle situazioni descritte da Tucidide, Galeno ed altri
autori, allontanandosi anche da congetture astrali e da punizioni divine.
Ritenne, invece, che si trattasse di un morbo scatenatosi per carenza di cibo e
dall'acqua potabile, corrotta da fogne e pozze di acqua stagnanti. Ma, egli
scrive: «gli è ben vero, che seco(n)do il co(m)mun parlare de’ nostri volgari, q(ue)sta si suol chiamare sempliceme(n)te peste. Nelqual modo
anco noi, quando volgarmente, e con huomini volgari parliamoVI, quella sogliamo
chiamar, & habbiamo spesso nominato peste».
Nel capitolo terzo del suo trattato Ingrassia avanza il sospetto che la galea,
che definisce ‘maldetta’, abbia portato il male dalla Barbaria per qualche ‘endemia’ locale lì presente. Ne accosta la presentazione clinica ad altre ‘malattie infettive’ da contatto e amplia la riflessione sull’origine del Mal Francese. Egli crede che «sia stato generato nell’anno 1493 in tempo, che il Re Carlo di Fra(n)cia venne in Italia, per assediar
Napoli, per lo coito di un certo elepha(n)tico: cioè che havendo costui in se il morbo chiamato da i Greci
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Elepha(n)tiasis, da molti Barbari Lepra, e da i volgari Mal di Sa(n) Lazaro,
habbia nella Città di Valentia, passando per quella, havuto conversatione con una nobile
meretrice, la cui nottata comprò cinquanta ducati di oro, a cui diede parte del suo morbo: tal che si fece nuova
mistura di contagio, come se fosse un figlio bastardo del male di San Lazaro.
Perche veramente il sangue di Francesi nimico, & venenoso sia al sangue di Spagnuoli, donde non ne poteva nascere, se no(n)
qualche mostruoso contagio. Di tal maniera, che concorrendo a tal publica
meretrice gran copia di quei Francesi, in pochissimi giorni attaccò il mal contagioso nuovamente generato a più di quattro cento giovani, re(n)dendo la do(n)na Spagnuola alla medesima natione
Fr(n)cesa la paga del mal, che quello le havea prima appiccato, molto più di cento per
uno. I quali venendo poi contra Napoli dilatarono il morbo per tutta la Italia, & indi si è disteso per tutto il mondo».
Convinto che non sia vera peste, ritiene corretto che questo morbo sia chiamato
attraverso i segni con cui si manifesta: ghiandola, inguinaria, bozzula, o
variazioni di questi termini secondo i dialetti locali. «Non vedendoci - scrive Ingrassia - nel corpo nè buboni, nè anthraci, o papole, o petecchie, o macchie, nè qual si voglia altro segno. Non dimeno quindi a pochi giorni si scuopre in
altre persone della medesima casa, e qualche volta nel medesimo giorno, il
contagioso morbo do(n)de si piglia certezza del primo, cioè esser quello ina(n)zi morto dello stesso male».
r.g. (Continua)
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Antonio Tedesco
e Alessandro Giacone
ANIMA
SOCIALISTA
Nenni e Pertini
in un carteggio inedito
(1927-1979)
A trent’anni dalla scomparsa di Sandro Pertini e a quarant’anni da quella di Pietro Nenni, un libro che traccia il rapporto politico ed
umano tra i due leader socialisti, in prima linea nella Resistenza e
protagonisti della rinascita democratica e repubblicana del nostro Paese. Una
ricostruzione possibile grazie ad un carteggio inedito, emerso per caso nel
sottofondo di una vecchia valigia di Pietro Nenni. Un corpus di oltre 200
lettere, trascritte fedelmente, che attraversano le tappe più importanti della storia del Partito socialista e della vita politica italiana
dal secondo dopoguerra al settennato di Sandro Pertini, passando per la
stagione riformista dei governi di centro sinistra. Le nomine di Nenni a Vice Presidente del Consiglio e poi Ministro egli Esteri
nell’autunno del 1946 fanno tuttavia temere a Pertini la perdita di controllo del
partito, che infatti avviene al Congresso del gennaio 1947, quando Basso è eletto Segretario, Nenni diventa Direttore dell’Avanti e Saragat crea quello che diventerà il PSDI con la scissione dal PSI (nuova denominazione allora assunta)
giudicando questo troppo vicino al PCI. Nel 1953 la campagna elettorale d’opposizione anche alla “legge truffa” (2/3 dei seggi alla coalizione che supera il 50%) non dà al PSI un risultato migliore rispetto al PCI; nel 1955, al Congresso di Torino,
è aperto il dialogo con la sinistra cattolica; nel 1956 il “rapporto Krusciov” di revisione della politica stalinista è, “Caro Sandro”, “per me” … “una mazzata sulla testa dalla quale stento a riprendermi”, e l’intervento dei sovietici in Ungheria induce Nenni a restituire il premio Stalin.
L’altalena allora comincia a essere più spinta verso la direzione opposta, e Nenni s’incontra con Saragat a Pralognan.
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abruzzo
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Salgono a 2612 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo
Salgono a 2612 i casi totali di Coronavirus accertati in Abruzzo dall'inizio della
pandemia, un aumento di 91 casi su un totale di 1274 tamponi. 320 pazienti sono
ricoverati in ospedale in terapia non intensiva (47 in provincia dell’Aquila, 92 in provincia di Chieti, 121 in provincia di Pescara e 60 in provincia
di Teramo); 38 (-2 rispetto a ieri) in terapia intensiva (11 in provincia dell’Aquila, 6 in provincia di Chieti, 12 in provincia di Pescara e 9 in provincia di
Teramo), mentre gli altri 1704 sono in isolamento domiciliare con sorveglianza
Asl.
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drive in
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Covid, torna
il cinema drive in
all’Aquila
Verrà proposta nei prossimi mesi estivi, orientativamente tra luglio e agosto, “Lanterna magica Film fest”, l’interessante iniziativa culturale attraverso la quale il cinema potrà essere fruito con il suggestivo drive. Le restrizioni e le attenzioni che
saranno ancora necessarie per fronteggiare l’emergenza in corso e per avere un ordinato e sicuro distanziamento restando
comodamente dentro la propria autovettura e godere dello spettacolo
cinematografico con il ritorno della frequenza all’interno dell’abitacolo. L’Istituto Cinematografico dell’Aquila ha già sperimentato negli anni scorsi questa particolare offerta cinematografica.
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violenza domestica
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Coronavirus: con il lockdown
aumentata del 74,5%
la violenza domestica
Dai dati dei centri D.i.Re emerge che 2.867 donne si sono rivolte ai loro centri dal 2
marzo al 5 aprile 2020. Le restrizioni ai movimenti costringono molte donne a
convivere con i propri aguzzini, come dimostra il femminicidio di Truccazzano
Sono 2.867 le donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza della rete D.i.Re
- Donne in Rete contro la violenza - dal 2 marzo al 5 aprile 2020, il 74,5% in
più (1224 donne) rispetto alla media mensile registrata due anni fa. Le maggiori
richieste di aiuto sono arrivate dalla Lombardia e dalla Toscana. Un dato
drammatico che riflette, denunciano le associazioni del settore, gli effetti
collaterali dovuti alla convivenza con il proprio aguzzino a cui molte donne
sono costrette dal lockdown. (da sky tg24)
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villa gioia
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VILLA GIOIA è idonea
ad accogliere i pazienti Covid
ma la precedenza
è di un Hotel dell’Aquila
Indignata la consigliera regionale Scoccia
VILLA GIOIA, situata alle porte di Sulmona, lungo la statale 479, costruita da anni per
dare alloggio e sostegno ai disabili, ma del tutto vuota, sebbene abbia gli
arredi necessari, nei giorni scorsi aveva ricevuto l’idoneità per accogliere i malati da coronavirus, ma si è data la precedenza ad un hotel aquilano. “E’ vergognoso - dichiara la consigliera regionale Marianna Scoccia - che il
presidente della Regione, Marco Marsilio e la giunta regionale continuano a
lavorare contro la Valle Peligna”. “Ero presente, continua la consigliera regionale, insieme al sindaco Annamaria
Casini e all’assessore comunale Salvatore Zavarella, all’incontro con la Protezione civile regionale quando la stessa ha comunicato l’idoneità della struttura di Villa Gioia ad accogliere i pazienti Covid del nostro
territorio, per cui ritengo vergognoso che, dopo venti giorni, non sia stata
ancora sottoscritta la convenzione tra la Asl e la stessa protezione civile
regionale e ritengo un’autentica presa in giro che, dopo aver atteso invano tutti questi giorni, ci
venga comunicato che prima deve essere interamente riempito un Hotel dell’Aquila e poi, eventualmente, la struttura di Sulmona”. Come pure Scoccia stigmatizza il fatto che i pazienti di Sulmona sono
amareggiati per non poter trascorrere il periodo di convalescenza, in attesa
della negativizzazione del tampone, in una struttura della loro città.
Villa Gioia ha una storia lunga di quasi dieci anni. Quando terminarono i
lavori, venne autorizzata all’erogazione del servizio alla persona, ai sensi della legge regionale n.2/2005
con determinazione comunale del 2012. Ma è priva di ospiti perché la Regione Abruzzo disconosce la
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partecipazione o compartecipazione alla retta mensile e preferisce mandare i
suoi assistiti fuori regione, con un casto maggiore.
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in breve
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CLINICA SAN RAFFAELE,
Anche gli ultimi quattro pazienti
positivi al virus verso la guarigione
Per i quattro pazienti risultati negativi al primo tampone, è arrivata la buona notizia che aspettavano: è negativo anche il secondo test. Un responso che consente, se le loro condizioni
di salute lo permettono, di lasciare la clinica per far ritorno nelle loro
case. Ma non finisce qui. Dai risultati di oggi arrivano buone notizie anche
per gli altri quattro pazienti ancora alle prese con il virus. Anche per loro è arrivato il primo tampone negativo. E’ l’inizio del percorso verso la completa guarigione. In pochi giorni quindi si è passati da una situazione di elevata criticità, nella clinica privata, ad un nuovo clima più sereno che fa ben sperare su una rapida definizione di quello che era
considerato il principale focolaio della Valle Peligna. Resta tuttavia ancora
in piedi la proposta della Regione che potrebbe trasformare la clinica San
Raffaele in centro covid. Ma questo è un discorso ancora tutto da affrontare.
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CORONAVIRUS: PER L’ABRUZZO
STOP AL CONTAGIO DAL 7 MAGGIO
E’ arrivata l’autorevole pronuncia dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle regioni Italiane, che per Abruzzo
indica la data del 7 maggio per lo stop alla diffusione del Covid-19. Lo studio
dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle regioni italiane è coordinato dal professor Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio e ordinario di Igiene all’Università Cattolica di Roma. E’ stata effettuata un’analisi con l’obiettivo di individuare, non la data esatta, ma la data prima della quale è poco verosimile attendersi l’azzeramento dei nuovi contagi. La proiezione si basa sui dati messi a
disposizione quotidianamente dalla Protezione Civile, dal 24 febbraio al 17
aprile. I modelli statistici stimati per ogni regione sono di tipo regressivo e
non epidemiologico, pertanto non sono fondati sull’ammontare della popolazione esposta, di quella suscettibile e sul coefficiente
di contagiosità R0, ma approssimano l’andamento dei nuovi casi osservati nel tempo”. Le proiezioni tengono conto dei provvedimenti di isolamento sociale introdotti
dai decreti , quindi è ovvio che l’eventuale allentamento delle misure, per esempio la riapertura delle attività e della circolazione di persone, le renderebbero non più verosimili”. Nel rapporto si sottolinea infine che la precisione delle proiezioni è legata alla corretta rilevazione dei nuovi contagi, ma questi dati possono
essere sottostimati a causa dei contagiati asintomatici e del numero di tamponi
effettuati.
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in breve
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CINGHIALI DEVASTANO LE CAMPAGNE:
IL COMITATO FRAZIONI PETTORANO
CHIEDE UN ABBATTIMENTO STRAORDINARIO
I cinghiali continuano a devastare colture nelle campagne. Un fenomeno che si è aggravato in queste settimane di quarantena con la pausa forzata delle attività in agricoltura in cui l’invasione e distruzione delle colture, da parte dei cinghiali, è risultata in aumento. Come pure è notevole la presenza di cervi che distruggono in particolare le piante di
ulivo, anche per loro è opportuno procedere all’abbattimento, come già programmato negli anni scorsi.
A lanciare un nuovo allarme sulla presenza dei cinghiali è Domenico Ventresca, presidente del comitato dei cittadini delle frazioni di
Pettorano sul Gizio, che chiede all’assessore regionale all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, di disporre l’abbattimento straordinario dei cinghiali. “Non solo per tutelare le colture che vengono costantemente distrutte, con danni
ingenti alle aziende agricole e a singoli coltivatori diretti – precisa Ventresca – ma per prevenire il rischio di peste suina, che potrebbe colpire gli animali in
allevamento, come polli, vitelli, pecore e capre”.
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SLITTANO ALL’AUTUNNO
le elezioni comunali
I Comuni abruzzesi al voto
La data esatta non è ancora fissata ma per le amministrative che si sarebbero tenute in primavera,
si voterà invece nel prossimo autunno, quando si spera sarà del tutto cessata l’emergenza coronavirus. A deciderlo è stato ieri il Consiglio dei Ministri. Al voto in Abruzzo andranno sessanta
comuni e quarantotto saranno i comuni della provincia aquilana che eleggeranno
nuovi sindaci e nuovi consigli comunali. Nel Centro Abruzzo saranno chiamati
alle urne gli elettori di Castel di Sangro, Raiano, Corfinio, Castelvecchio
Subequo, Molina Aterno, Goriano Sicoli, Anversa degli Abruzzi, Villetta Barrea,
Pettorano sul Gizio, Bugnara e Pescocostanzo.
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