Sabato 18 Aprile 2020 - Sant'Antusa di Costantinopoli, Vergine, principessa imperiale

Il tempo... ieri - L’ALTA PRESSIONE ha portato una bella e calda giornata di primavera. Il cielo ha visto solo delle nuvole tenui che non hanno infastidito il sole.Temperature in ulteriore rialzo: mass. 20,7°; min. 6,2°C; attuale 10,8° (ore 23,30).
 

PARROCCHIA DI SCANNO "SANTA MARIA DELLA VALLE"
Domenica 19 Aprile, ore 10,00 Santa Messa in streaming


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IN OMAGGIO  al grande scrittore cileno Luis Sepúlveda, morto il 15 aprile scorso. Aveva contratto il coronavirus.
Lo ricordiamo noi della Valle Peligna per averlo avuto a Sulmona quando gli venne consegnato il Premio letterario Ovidio
LA "PESTE DI CIPRIANO" (250-262 d.C.)
In "De mortalitate" di San Cipriano (Parte II)
Cipriano non era di ascendenza cristiana, bensì pagana. Proveniva da una ricca famiglia che gli permise studi di retorica. Una volta adulto, si convertì alla fede cristiana, per poi diventare prete attorno al 249. Il periodo in cui Cipriano visse fu segnato da diversi conflitti esterni e interni alla Chiesa. Dopo alcuni anni venne eletto vescovo di Cartagine. Questa città era la terza del Mediterraneo, per ricchezza e popolazione, dopo Roma e Alessandria. Aveva una grande rete di comunicazioni via terra e via mare e rinomate scuole di grammatica e di retorica.
Quando scoppiò la persecuzione di Decio (249-251) venne richiesto a tutti i cittadini dell’Impero di dimostrare la propria adesione alla religione pagana. Nell’ambito della Chiesa africana si creò una frattura. Vi furono coloro che rimasero fedeli al Cristianesimo e coloro che, invece, abiurarono la fides di Cristo. Cessata la persecuzione nel 251, la comunità cristiana di Cartagine si trovò dinanzi al problema se riammettere i “lapsi” (i cristiani apostati) nella comunità dei fedeli. Cipriano, in accordo con il vescovo di Roma Cornelio, li riammise.
Nel 250 l’Africa fu colpita da una terribile pestilenza che mieté migliaia di vittime. Non mancarono i fanatici che diedero la colpa ai Cristiani, accusati di essere gli untori. Le strutture non erano sufficienti e i cadaveri venivano lasciati per strada. Cipriano invitò i Cristiani a vedere Cristo nei poveri, nei sofferenti e a correre in loro aiuto. Nella sua opera "De infermiate, egli scrive: "Contro gli assalti delle infermità e della morte la forza dello spirito dev'essere grande, perché non bisogna lasciarsi abbattere dalla confusione di coloro che    
non credono in Dio, non sono rinati dall'acqua battesimale e non sono rivestiti dalla croce e dalla passione di Cristo" "Questa epidemia - egli aggiunge - per i Giudei, per i Pagani e per i nemici di Cristo è una peste, ma per i servi di Dio è un salutare rimedio".
I cristiani, sotto la spinta delle parole del vescovo Cipriano si volsero verso i sofferenti,  e li aiutarono a qualsiasi costo. Ad Alessandria, dove i due terzi della popolazione dovettero soccombere alla malattia, San Dionisio scrisse dei cristiani: “Noncuranti del pericolo, si sono presi cura dei malati, rispondendo a ogni loro necessità e svolgendo il ministero in Cristo, e con loro sono partiti serenamente da questa vita, perché sono stati infettati da chi aveva la malattia, prendendo su di sé il male del loro prossimo e accettandone gioiosamente il dolore”. Molti cristiani morirono, prendendosi cura dei malati. La Chiesa li ha proclamati santi e li venera come martiri il 28 febbraio di ogni anno. San Cipriano, arrestato ed esiliato nel 257 durante la persecuzione di Valeriano, l’anno successivo fu ricondotto  a Cartagine e decapitato.
La peste di Cipriano causò da 5 a 6 milioni di morti, tra cui due imperatori: Claudio il Gotico e Ostiliano.
La grande perdita di uomini, provocò sia carenza di forza lavoro nel mondo agricolo, diminuendo, così, la produzione alimentare e sia carenza di forza militare da reclutare nell’esercito per proteggere i vasti confini dalle incursioni delle popolazioni barbare, contribuendo alla crisi economica, politica e religiosa che investì l’Impero romano nel III d.C. r.g.
Luis Sepùlveda
Il vecchio che legge romanzi d’amore

Il vecchio Antonio José Bolivar vive ai margini della foresta amazzonica equadoriana. Antonio vi è approdato dopo molte disavventure che non gli hanno lasciato molto: i suoi tanti anni, la fotografia sbiadita di una donna che fu sua moglie, i ricordi di un'esperienza - finita male - di colono bianco e alcuni romanzi d'amore che legge e rilegge nella solitudine della sua capanna sulla riva del grande fiume. Ma nella sua mente, nel suo corpo e nel suo cuore è custodito un tesoro inesauribile, che gli viene dall'aver vissuto "dentro" la grande foresta, insieme agli indios shuar: una sapienza particolare, un accordo intimo con i ritmi e i segreti della natura che nessuno dei famelici gringos saprà mai capire.
La capanna di Antonio José Bolívar, è fatta di canne, e piccola: all'interno aveva un'amaca, una cassa che sosteneva il fornello, un tavolo molto alto, posto davanti ad una finestra, per far mangiare e leggere i romanzi d'amore anche se l'età non gli permette più di sedersi. Il tetto era di paglia. Ai piedi dell'amaca era posto un quadro che ritraeva due persone fino al busto: Bolívar e sua moglie.
 
   abruzzo
Salgono a 2443 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo

Salgono a 2443 i casi totali di Coronavirus accertati in Abruzzo dall'inizio della pandemia. 319 pazienti sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva (46 in provincia dell’Aquila, 90 in provincia di Chieti, 123 in provincia di Pescara e 60 in provincia di Teramo), 43 in terapia intensiva (13 in provincia dell’Aquila, 9 in provincia di Chieti, 12 in provincia di Pescara e 9 in provincia di Teramo), mentre gli altri 1580 sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da
parte delle Asl.
 
   scanno
SCANNO A BORGHI D’ITALIA
TV 2000 19 APRILE ORE 14,30

Domani, domenica 19 aprile alle ore 14.20 , Scanno andrà in onda su TV2000 nella replica della X serie di Borghi d’Italia. Sarà un viaggio sul territorio con lo sguardo rivolto alle persone, all’ambiente e al folklore.
Fa parte dell’itinerario settimanale di mezz’ora nella storia, nell’arte e nelle tradizioni dei borhni d’Italia, realizzato da TV2000. Scritto e condotto da
Mario Placidini.
 
   cronaca
Covid-19: prete celebra
con quasi tutti i parrocchiani

Don Giuseppe Corbari, parroco di Robbiano, nel Monzese, ha postato sui social una foto in cui posa al centro della navata della chiesa parrocchiale. Dietro di lui, i volti dei suoi parrocchiani. Un’assemblea che viola il decreto di Palazzo Chigi? No, semplicemente alla vigilia della messa domenicale il prete aveva mandato nella chat parrocchiale di Telegram questo messaggio: «Stando in piedi davanti all’altare e vedendo i banchi vuoti, sento una tristezza che stride col divin sacrificio che celebro. Essa entra in conflitto con la speranza che annuncio, con la gioia di Pasqua che attendo. Sono convinto che siamo tutti uniti in comunione di fede, ma quando guardo l’interno della mia chiesa, dove sono abituato a trovarvi, i miei occhi trovano il vuoto. Allora avrei una proposta da farvi: mandatemi dei selfie, io li stamperò e li attaccherò ai
banchi, così mi sentirò meno solo. Certo, metterò le foto dei bambini ai primi banchi, i chierichetti vicino all’altare e gli adulti tutt’intorno…»
 
   test sierologici nelle carceri
sindacali provinciali del comparto penitenziario. Nei giorni scorsi gli stessi Tedeschi e Nardella avevano chiesto test sierologici per tutto il personale, all’indomani del contagio da coronavirus che aveva colpito un poliziotto penitenziario in servizio nella casa penale di Sulmona. “Lo avevamo chiesto sostenendo la richiesta avanzata dal direttore del carcere di Sulmona, Sergio Romice – sottolineano i due esponenti sindacali – diciamo grazie al presidente Marsilio, al garante dei detenuti, all’amministrazione penitenziaria e a tutti coloro che hanno permesso una gestione più ordinata e sicura dell’emergenza covid negli istituti di pena regionali e della provincia aquilana”.
IL PRESIDENTE MARSILIO HA FIRMATO
L’ORDINANZA DI TEST SIEROLOGICI
NELLE CARCERI ABRUZZESI

Negli istituti di pena dell’Abruzzo, compresi quelli di Sulmona, L’Aquila e Avezzano, saranno effettuati test sierologici per tutto il personale in servizio. Lo stabilisce un’ordinanza del presidente della Regione, Marco Marsilio, firmata giovedì scorso. Ad annunciarlo, esprimendo soddisfazione e gratitudine al presidente Marsilio, sono Francesco Tedeschi (Cisl) e Mauro Nardella (Uil), rappresentanti
 
   donazione
"Tornimparte per la ASL"
Donazione di un sistema di sanificazione al Reparto
Malattie Infettive dell'Ospedale San Salvatore

La Comunità di Tornimparte, questa mattina, ha consegnato un sistema di sanificazione al Reparto Malattie Infettive dell'Ospedale San Salvatore dell'Aquila, diretto dal primario Alessandro Grimaldi, che sta gestendo con straordinaria professionalità l'emergenza legata al Covid-19. La donazione è stata possibile grazie a "Tornimparte per la ASL", una raccolta fondi di sostegno al nostro Ospedale promossa, coordinata e sostenuta, in maniera unitaria, dal Consiglio Comunale, dalle Associazioni Culturali Sportive e da tantissimi Cittadini di Tornimparte. La raccolta è ancora attiva e permetterà, nei prossimi giorni, ulteriori donazioni alle strutture sanitarie, individuando, con le stesse strutture,  le necessità. La Comunità di Tornimparte intende, anche così, sostenere tutti gli Operatori Sanitari che, a qualunque titolo, sono a lavoro per superare questa emergenza.
Il Sindaco, Ing. Giacomo Carnicelli
 
   l’intervista
“Il Coronavirus è uscito dal laboratorio di Wuhan
dove si studiava un vaccino contro l’Aids”:
parola di Montagnier, Nobel per la Medicina

Il Coronavirus sarebbe un virus manipolato, uscito accidentalmente da un laboratorio cinese a Wuhan, dove si studiava il vaccino per l’Aids. Lo afferma il professore Luc Montagnier, Nobel per la Medicina 2008, ai microfoni del podcast francese, specializzato in medicina e salute, “Pourquoi Doctor”. Secondo il professor Montagnier e Francois Barré-Sinoussi, la Sars-CoV-2 è un virus che è stato lavorato e rilasciato accidentalmente da un laboratorio di Wuhan, specializzato per la ricerca sui Coronavirus, nell’ultimo trimestre del 2019.
“Con il mio collega, il biomatematico Jean-Claude Perez, abbiamo analizzato attentamente la descrizione del genoma di questo virus Rna”, ha spiegato il Nobel nella sua intervista con il dottor Jean-Francois Lemoine. “Non siamo stati i primi, un gruppo di ricercatori indiani ha cercato di pubblicare uno studio che mostra che il genoma completo di questo virus ha all’interno delle sequenze di un altro virus, quello dell’Aids. Il gruppo indiano ha ritrattato dopo la pubblicazione. Ma la verità scientifica emerge sempre. La sequenza dell’Aids è stata    
inserita nel genoma del coronavirus per tentare di fare il vaccino”.
Secondo lo scienziato, gli elementi alterati di questo virus verranno comunque eliminati man mano che si diffonde: “La natura non accetta alcuna manipolazione molecolare, eliminerà questi cambiamenti innaturali e anche se non si fa nulla, le cose miglioreranno, ma purtroppo dopo molti morti”. “Quindi – ha aggiunto Montagnier – la storia del mercato del pesce è una bella leggenda, ma non è possibile che sia solo un virus trasmesso da un pipistrello, probabilmente è da questo che sono partiti, poi lo hanno modificato. Forse volevano fare un vaccino contro l’Aids utilizzando un Coronavirus come vettore di antigeni. Un lavoro da apprendisti stregoni, si può dire. Perché non bisogna dimenticare che siamo nel mondo della natura, ci sono degli equilibri da rispettare. La natura elimina la sequenza del genoma del Coronavirus”.
Complottismo? “No – risponde il professore – il complottista è colui che nasconde la verità. Credo però che in questo caso è il governo di Pechino che ha nascosto le cose. Ma la verità, però, viene fuori, come ho detto. ‘Errare humanum est’ e non è il caso di fare accuse ora né di aprire inchieste. La Cina è un grande Paese e spero che sia in grado di riconoscere un errore”, ha concluso. (AGI)
 
   abruzzo
Il bando della Regione
Abruzzo per famiglie
in difficoltà

Da oggi sarà possibile compilare il bando per poter accedere ai benefici previsti dalla legge regionale 9/20 a favore dei nuclei familiari in condizioni di particolare disagio, a causa della situazione di emergenza derivante dal Covid-19, che prevedono un contributo per l’acquisto di beni di prima necessità. La scadenza della presentazione delle domande avverrà inderogabilmente alle ore 23.59 di giovedì 23 aprile. Il contributo è riconosciuto ai nuclei familiari i cui componenti siano in possesso dei seguenti requisiti: essere cittadini italiani o di uno Stato dell’Unione europea, ovvero stranieri che rientrano nelle fattispecie previste dall’allegato al comunicato; i richiedenti il contributo devono essere residenti in Abruzzo al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, in modo continuativo; il valore complessivo, alla data di pubblicazione delle legge regionale (7 aprile 2020), dei depositi presenti sulla totalità dei conti correnti bancari e/o postali intestati ai componenti del nucleo familiare (per la quota parte nel caso di conti correnti cointestati con soggetti non appartenenti al nucleo familiare) e degli strumenti finanziari dagli stessi posseduti/sottoscritti (salvo buoni e/o titoli vincolati intestati ai minori), non può essere superiore a 2.000 euro, incrementato di 1.000 euro per ogni componente il nucleo familiare successivo al secondo, fino a un
massimo di 5.000 euro; i beneficiari non possono essere titolari, a pena di esclusione, della nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) e dell’indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata (DIS-COLL), ovvero del reddito di cittadinanza; non possono essere titolari, a pena di esclusione, di reddito da lavoro subordinato pubblico o privato (ad esclusione di pensione), ovvero di altre forme di sostegno economico o al reddito erogate da enti pubblici (ad eccezione del contributo di solidarietà alimentare erogato dal Comune ai sensi dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile 29 marzo 2020, n. 658).
Dopo l’erogazione dei contributi verranno effettuati controlli sulla veridicità delle domande anche avvalendosi del supporto della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle entrate attraverso la stipula di appositi protocolli d’intesa. “Si tramuta in realtà un progetto che ho fortemente voluto sin dall’inizio dell’emergenza. Questa Giunta regionale dimostra di essere accanto a quelle famiglie abruzzesi che fanno fatica, sotto l’aspetto economico, a vivere questo momento di emergenza. Non serve correre per arrivare primi a presentare la domanda. Tutte quelle che in questa settimana verranno prodotte, se rispondenti ai requisiti, verranno prese in considerazione. Ringrazio gli uffici che in questi giorni hanno lavorato alacremente per ridurre al minimo i tempi necessari per dare il via alla pubblicazione del bando”, ha detto il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio. Per scaricare la modulistica è possibile collegarsi al sito istituzionale www.regione.abruzzo.it
 
Villalago - Lago Pio