Venerdì 17 Aprile 2020 - San Roberto di La Chaise-Dieu, Abate

Il tempo... ieri - UNA BELLA GIORNATA PRIMAVERILE con tanto sole e con un’aria calda non disturbata da correnti fredde, che si sono alzate solo nel tardo pomeriggio. Temperature in rialzo: mass. 18,3°; min. 2,4°C; attuale 8,8° (ore 23,30).
 
 
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LA "PESTE DI CIPRIANO" (250-262 d.C.)
In "De mortalitate" di San Cipriano (Parte I)
E' detta dai moderni "Peste di San Cipriano" per commemorare San Cipriano, vescovo di Cartagine, che la descrisse nel suo opuscolo "De mortalitate".  
La peste colpì l'Impero romano dal 250 al 262, compresa la città di Roma. I sintomi sono quelli che abbiamo riportato nel descrivere la "Peste Antonina". Cipriano nel suo libretto "De mortalitate" scrive:
«… scoppiò una piaga terribile, e la distruzione eccessiva di una malattia odiosa invase ogni casa in successione portando via giorno per giorno con brusco attacco innumerevoli persone ciascuno dalla propria casa. Avveniva che le viscere rilasciavano un flusso costante, scaricavano la forza del corpo, come se un incendio abbia avuto origine nel midollo, fermendando nelle ferite delle fauci. Gli intestini sono scossi con una vomito continuo, gli occhi in fiamme con il sangue iniettato, e in alcuni casi piedi o alcune parti degli arti erano colpiti dal contagio di putrefazione, dalla debolezza derivante dalla mutilazione e perdita del corpo, sia l'andatura è indebolita, o l'udito è ostruito, o la vista oscurata. Tutti sono in fuga, evitando il contagio, empiamente esponendo i propri amici, come se con l'esclusione della persona che era sicuro di morire di peste, si poteva escludere la morte stessa. Su tutta la città non più corpi, ma le carcasse di molti, che avevano chiesto la pietà dei passanti. Nessuno li considerava, pensava solo ai guadagni crudeli.
Nessuno tremava al ricordo di un simile evento. Nessuno ha fatto ad un altro ciò che egli stesso ha voluto sperimentare».
Si stima che la peste uccideva 5.000 persone al giorno nella sola Roma. Colpì anche l'imperatori Ostiliano (251). Nel 2014 gli archeologi di Luxor in Egitto hanno scoperto quello che sembrerebbe essere stato un luogo di sepoltura di massa delle vittime della peste. I loro corpi infetti venivano prima carbonizzati e poi ricoperti da uno spesso strato di calce (usato come disinfettante). Sono state rinvenute anche tre fornaci, dove veniva realizzata la calce, e i resti delle vittime bruciati in un grande falò.
Purtroppo non è stato possibile estrarre il DNA dalle ossa perché danneggiato, quindi non si ha la conferma sulla patologia, ma l’accostamento con l’infausto evento è stato verificato con la datazione della ceramica.
Il vescovo Cipriano la ritenne un'occasione per santificarsi. Così egli scrive: «Questa pestilenza che pare ad alcuni orribile e micidiale, mette invece a prova la santità di ognuno e pesa sulla bilancia il cuore umano, giudica cioè se i sani servono gli infermi, se i parenti assistono pietosamente i parenti, se i padroni hanno pietà dei servi languenti, se i medici abbandonano i malati che li cercano, se i delinquenti frenano le loro violenze, se gli usurai smorzano gli ardori indomabili della loro avarizia». r.g. (Continua)
R. Alfatti Appetiti
ABRUZZESI
PER SEMPRE
Viaggio emozionale
nel cuore dell'Abruzzo

Il volume è una raccolta di 21 racconti, scritti da autori d’eccezione della nostra regione, che qui sono nati o arrivati e nutrono un grande amore per questa terra, per le montagne, per il verde che la elegge a regione dei parchi, per l’Adriatico, per i suoi borghi. Ma l’Abruzzo è visto anche come terra di emigranti, con partenze che raramente diventano addii, luogo di ritorni e di cultura.
Tra realtà e fiction, attualità e flashback nel passato, Abruzzesi per sempre accompagna il lettore in un viaggio inedito, di quelli che non si trovano nelle guide turistiche. Il volume è curato da Roberto Alfatti Appetiti con la prefazione di Romano De Marco.
Alfatti Appetiti è giornalista professionista e saggista. Critico letterario e scout editoriale, ha ideato e curato rubriche culturali per quotidiani e periodici.
 
   abruzzo
Salgono a 2346 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo

Salgono a 2346 i casi totali di Coronavirus accertati in Abruzzo dall'inizio della pandemia. 324 pazienti (-17 rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva (46 in provincia dell’Aquila, 87 in provincia di Chieti, 128 in provincia di Pescara e 63 in provincia di Teramo); 42 (-2 rispetto a ieri) in terapia intensiva (13 in provincia dell’Aquila, 9 in provincia di Chieti, 12 in provincia di Pescara e 8 in provincia di Teramo), mentre gli altri 1484 (+59 rispetto a ieri) sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl.
 
   cocullo
LA FESTA DI SAN DOMENICO ABATE
E IL RITO DEI SERPARI
NON AVRANNO LUOGO A COCULLO
IL PROSSIMO 1 MAGGIO
A comunicarlo sono il Parroco, il Sindaco
e il Presidente della Pro Loco

«Il Primo Maggio - scrivono il parroco, il sindaco e il presidente della pro loco - per i Cocullesi e per tutti i devoti a San Domenico Abate, è una data importante. A Cocullo, da centinaia di anni in questo giorno, festeggiamo il nostro Santo, mirabile per la sua fedeltà al Signore che gli ha meritato prodigi a favore del popolo. In tanti ricorrono qui per pregare avanti all’immagine del Santo e invocare protezione per qualunque necessità ma soprattutto “dal morso di animali velenosi”. Per questo ogni anno rinnoviamo il rito “dei serpari” che porta nel nostro piccolo centro migliaia di fedeli e devoti, molti dei quali ormai sono parte integrante della comunità. Abbiamo celebrato da poco una Pasqua insolita a causa della pandemia da coronavirus, insolita per quanto riguarda la tradizione, i riti esteriori, ma allo stesso tempo è stata vissuta nella sua essenzialità, con le celebrazioni liturgiche all’interno delle Chiese senza il popolo, ma seguite con devozione dall’interno delle abitazioni.
E’ un tempo difficile quello che sta attraversando il mondo, papa Francesco nella riflessione del 27 marzo scorso ebbe a dire: “Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo trovati impauriti e smarriti. Come i discepoli siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda.”
Tutti in questo momento siamo accomunati da un unico scopo, quello di poter uscire il prima possibile da questa emergenza né vincitori né vinti, ma consapevoli di essere uomini e donne che non si arrendono e hanno nel cuore quella grinta capace di infondere la forza per “risorgere” e dare inizio a un cammino diverso. Un cammino fatto di collaborazione, solidarietà, di speranza, un percorso che non si lascia ostacolare da discordie, liti e gelosie, ma per cui tutti insieme sentirci popolo che          
sa donare vita ad ogni cosa seguendo gli insegnamenti e l’esempio del nostro Patrono.
Saremo sfortunatamente i primi a raccontare di quella volta che, a causa di una maledetta epidemia, San Domenico non potè essere accolto sul sagrato della chiesa dai serpari e da una moltitudine di devoti in festa, accompagnato per le vie del paese dai canti struggenti delle compagnie e dalle musiche tradizionali che rappresentano la colonna sonora di quello che per noi cocullesi è, e sarà sempre, il giorno più bello dell’anno.
Il Primo Maggio 2020 allora, sarà una data che tutti ricorderemo per la mancata festa a San Domenico, che verrà vissuta nella sua essenzialità senza l’atmosfera che ne caratterizza e connota l’unicità e la bellezza, una data che dobbiamo pensare possa rappresentare un nuovo inizio per ciascuno di noi con l’auspicio di poter ricominciare, più forti di prima, a vivere sotto lo sguardo benevolo del nostro Protettore».
Il Parroco, Don Daniele Formisani, Il Sindaco, Sandro Chiocchio,
Il Pres. della Pro Loco, Mario Dante Marchione
 
   lectus teramo
PER I 100 ANNI DALLA NASCITA DI GIANNI RODARI
FAVOLE AL TELEFONO

Lectus raccoglie il testimone dalle tante Associazioni, - e ringraziamo Medem, associazione culturale e compagnia teatrale di Città di Castello (PG)  per avercelo consegnato - che in tutta Italia stanno celebrando il centenario di Gianni Rodari leggendo i suoi libri.
Abbiamo due buoni motivi per farlo. La straordinaria forza fantastica di questo cantastorie  che ha saputo usare le parole come pochi; continuare a starci vicino in questo tempo tanto strano che Rodari, certamente, avrebbe trovato le parole giuste per descrivere.
In questo nuovo percorso Lectus, come sempre, si anima grazie alle voci dei lettori:  attori professionisti e lettori "forti" in grado di trasmettere la giusta dose di empatia e suggestioni  ad un pubblico particolare e severo come quello dei bambini. Le favole al telefono saranno raccontate da: Erika Di Silvestre, Tania Bonnici Castelli, Donato Di Pasquale, Evelina Frisa, Roberto Di Donato, la Compagnia teatrale degli Sbandati (Viviana Casadio, Marina De Carolis, Renato Pisciella) Marco Mario de Notaris, Mauro Di Girolamo, Pina Manente. Altri si aggiungeranno strada facendo.
Come funzionerà? Bisogna prenotare la favola via whatsapp a questo numero 3291270999; orari prenotazioni: dalle ore 11 alle 13; orari delle letture: tutti i giorni dalle 16 alle 20.
 
   sindacati
ha costretti a sospendere la propria attività lavorativa. È prevedibile che con una mole così straordinaria di richieste l’Inps eroghi le prestazioni con mesi di ritardo a danno dei lavoratori e di tante famiglie abruzzesi che non sapranno come far fronte alle loro esigenze di vita quotidiana, a partire dall’approvvigionamento di beni alimentari e di prima necessità.
Per evitare questa emergenza sociale è stata sottoscritta il 30 marzo scorso una convenzione tra il Ministro del Lavoro, Abi e Parti Sociali per garantire l'anticipazione di risorse ai lavoratori destinatari dei predetti trattamenti di integrazione al reddito.
A tale convenzione hanno già aderito numerosi istituti di credito ed è auspicabile che anche gli altri lo facciano a breve.
Nell’accordo le parti riconoscono l’importante ruolo delle Regioni nel contribuire all’accesso all’anticipazione e ne auspicano il pieno coinvolgimento con opportune...
I sindacati all’assessore Fioretti: “Subito incontro con le banche
per l'anticipo delle risorse
a tutti i lavoratori, a tasso zero 

Sono oltre 100.000 i lavoratori abruzzesi che accederanno agli ammortizzatori sociali a causa dell'emergenza covid-19 che li                
 
   federcaccia
La Federazione Italiana Della Caccia
Sezione Provinciale dell’Aquila
Accusa l’Ambito Territoriale Caccia di Sulmona
di perseguire Politiche  Ambientaliste

Sono ormai quasi tre mesi che l’Ambito Territoriale di Caccia di Sulmona (ATC Sulmona), in conseguenza di una interpretazione decisamente Albertiniana da parte di Federcaccia Sezione Provinciale di L’Aquila, relativamente ad un articolo insito nello statuto degli ATC Abruzzesi, ha di fatto paralizzato ogni attività dello stesso ATC.
A seguito poi dei ricorsi accolti dal TAR, opposti dai due rappresentanti
Federcaccia nel Comitato di Gestione dell’ATC fatti soggetto di questo attacco (uno dei quali con funzione di Presidente), anche in conseguenza del decreto di sospensiva  disposto dal Tribunale Amministrativo, avverso quanto perpetrato da Federcaccia e maldestramente riconosciuto da Regione Abruzzo con un “Ponziopilatesco” decreto di Presa d’ Atto, l’ATC di Sulmona si è venuto a trovare nella condizione di assoluta impossibilità a procedere per ogni atto e/o attività (manca banalmente il delegato alla firma). Dovrà passare ...

 
   abruzzo
 
LA SANITÀ PUBBLICA
NON È IL BANCOMAT DI FdI E LEGA

Il coronavirus nella nostra regione ha un tasso di mortalità esagerato. Nonostante i soli 1,3 milioni di abruzzesi, si sono registrate ben 232 morti. Quasi lo stesso numero di decessi della Campania (260) e del Lazio (300) che, però, sfiorano i 6 milioni di abitanti. Per noi di Europa Verde la causa di questi numeri risiede nel continuo svilimento della sanità pubblica a totale beneficio di quella privata. Dopo oltre un decennio di tagli, l’ultima sforbiciata ce l’ha regalata la Giunta Marsilio a fine 2019: altri 78 milioni di euro in meno. Attualmente i posti in rianimazione sono 109 su tutta la regione ma ne sono occupati solo 52 e , durante il picco massimo, siamo arrivati ad utilizzarne 76. Allora ci chiediamo: perché la giunta targata Fratelli d’Italia e Lega continua a regalare soldi alla sanità privata? Dobbiamo denunciare che, nonostante questi numeri, il centrodestra ha deciso, con ordinanza n. 28 del 28/04/2020, che l’AUSL competente «dovrà anticipare a titolo di acconto alla struttura» privata «l’80% del tetto di spesa mensile autorizzato per il 2020 per le attività di ricovero». Ai privati un posto in terapia intensiva sarà pagato 1100 euro al giorno, 250 euro i posti letto ordinari e 700 euro/die quelli in terapia sub-intensiva. In soldoni: invece di rafforzare la falcidiata sanità pubblica, riaprendo le tante strutture chiuse negli ultimi anni, si è preferito regalare soldi alla sanità privata. A questo si aggiunga che, dal 9 aprile, le 4 ASL abruzzesi dovranno pagare altri 100 mila euro (oltre i 48.190 € versati alla Mirus per una campagna di comunicazione sul coronavirus) per una nuova campagna pubblicitaria sulle protezioni contro il covid-19. Il centrodestra deve smetterla di usare la sanità pubblica come se fosse un bancomat. È in gioco la salute degli abruzzesi e noi di Europa Verde ci batteremo fino alla fine per difenderla. Alessandro Monaco, Coordinatore Verdi - Europa Verde Abruzzo
COVID-19: SOLDI ALLA SANITÀ
NON ALLA COMUNICAZIONE

Mentre l’Abruzzo, in piena pandemia, sta cercando di far fronte alle carenze dovute ai continui tagli della sanità pubblica, con le morti in aumento e medici e infermieri costretti a lavorare senza adeguate protezioni individuali, le priorità del governatore Marco Marsilio sono quelle di aumentare i già lauti stipendi dei suoi dirigenti e di spendere 50mila euro di soldi pubblici per la campagna di comunicazione sul Covid-19. E guarda caso, la società incaricata è la Mirus di Michele Russo, collega di partito di Marsilio. Il Partito Comunista denuncia con forza questo scellerato utilizzo del denaro pubblico, chiede di sciogliere immediatamente il contratto con Mirus, di ritirare la delibera che aumenta gli stipendi ai dirigenti e di destinare i 50mila euro più i soldi previsti per gli aumenti salariali ai 53 dirigenti alla sanità, per l’acquisto di materiali e strumenti necessari alla lotta contro il Covid-19.
Partito Comunista, Comitato Regionale
dell’Abruzzo
 
Eremo di San Domenico