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Martedì 14 Aprile 2020 - Sant'Alfonso da Siviglia, Religioso mercedario
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Il tempo... ieri - Giornata primaverile BELLA con tanto sole, ma anche con nuvole passeggere a stralci che lo hanno velato e
spesso nascosto del tutto. Temperature in ascesa per le minime: mass. 17,2°; min. 6,8°C; attuale 11,8° (ore 23,30).
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PASQUA E PASQUETTA 2020
NELLA VALLE DEL SAGITTARIO
Al tempo del coronavirus
COME TUTTI gli altri anni sin dal mattino sono stato di tanto in tanto dietro ai vetri della finestra, che dà sulla Valle del Sagittario, per guardare il via vai delle macchine che la
salivano per andare al Lago di Scanno. Il giorno di Pasquetta vederle era uno
spettacolo. Appena arrivate alle porte di Villalago, molte si fermavano a
guardare il paese con le case a strapiombo sulla Valle. Oltre le macchine c’era il rombo delle moto. Verso le ore 12,00 andavo al lago, dove le comitive con
le fornacelle accese provvedevano a succulenti grigliate, al ritmo di
canzonette ad alto volume. A metà pomeriggio tutti distesi sulle spiaggette per una sana digestione. E poi nel
tardo pomeriggio la lunga fila delle macchine, con l’immancabile ingorgo al Lago di San Domenico.
Quest’anno nulla di tutto questo! Un silenzio assoluto, con un contorno di tristezza. r.g.
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Foto di repertorio
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libri
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letture
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La "Peste Antonina" (165 -180 d. C.)
Da "Methodus Medendi" di Galeno di Pergamo (Parte I)
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Patria e sull’intero mondo”.
Ed ancora Ammiano Marcellino, storico romano di età tardo-imperiale, riferisce che nel corso del saccheggio di Seleucia da parte
dei soldati di Lucio Vero “da una teca chiusa dalle arti occulte dei Caldei, il germe della pestilenza si
sviluppò e dopo avere generato la virulenza di una malattia incurabile, nel tempo
chiamato di Vero e di Marco Aurelio contaminò ogni cosa con contagio e morte, dalla frontiera della Persia, percorrendo tutta
la strada fino al Reno e alla Gallia”.
Un altro autore, Elio Aristide, scrittore e retore greco, sulla funesta presenza
della peste in Asia Minore scrive: «Mi trovavo nei dintorni (di Smirne) nel pieno dell’estate. Una pestilenza colpì quasi tutti i miei vicini. Dapprima due o tre dei miei servi, poi si ammalarono
gli altri uno dopo l’altro. Quindi tutti finirono a letto, giovani e vecchi. Io fui l’ultimo ad essere contagiato. I dottori provenivano dalla città e noi usavamo i loro collaboratori come servi. Persino alcuni dei dottori che
mi curavano agivano come servi. Anche il bestiame si ammalò. E se qualcuno cercava di muoversi, immediatamente finiva morto davanti all’ingresso».
Nel 166 d.C. la Grecia e la Macedonia vennero contagiate; i soldati si
ammalavano e morivano lungo il percorso sulla strada di ritorno verso l’Italia. E così l’epidemia arrivò anche a Roma. r.g. (Continua)
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Tra le grandi epidemie (oltre a quelle già descritte) va annoverata anche la "Peste Antonina" o "Peste di Galeno" dal
famoso medico di Pegamo, che ne descrisse i sintomi nel suo trattato “Methodus Medendi - Metodo di cura”. Ebbe inizio nella metà del 165 d.C. ai tempi dell'Imperatore Marco Aurelio, della famiglia Antonina. I
primi sintomi si registrarono in Mesopotamia con l’entrata delle legioni in Seleucia. Erano 16 legioni romane, più diverse unità ausiliare (complessivamente circa 200.000 uomini) al comando del co-imperatore
Lucio Vero. I primi decessi collegati alla peste risalirebbero però all’estate del 165 e si sarebbero registrati a Nisibis, poco prima della conquista
di Seleucia. La capitolazione di questa città, ad opera del legato imperiale Avidio Cassio, avvenne verso la fine dello
stesso anno.
Un’altra tesi, sostiene che l’epidemia, poiché i primi casi furono segnalati a Nisibis, avrebbe avuto un’origine africana e che attraverso l’Egitto avrebbe invaso il Medio-Oriente.
Paolo Orosio, biografo di Lucio Vero, c'informa sulla modalità di propagazione: “…gli sembrò che il suo fato portasse una pestilenza in qualunque provincia egli
attraversasse durante il suo ritorno e persino a Roma. Si crede che questa
pestilenza originasse a Babilonia, dove un vapore pestilenziale si sviluppò nel tempio di Apollo da una cassetta d’oro che un soldato aveva accidentalmente aperto, e si diffuse poi sulla
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Pietro Guida
Per un pezzo di pane
Storie straordinarie di gente normale
I 14 racconti contenuti in questo libro parlano dell’assurdità della vita… e della morte. I fatti straordinari ma realmente accaduti sono ambientati tra
gli anni ’20 e gli anni ’70. In queste pagine, secondo la profonda intuizione del poeta Romolo Liberale, «confluiscono più componenti che caratterizzano la sensibilità prima e la scrittura poi dell’autore, mai prendendo la distanza dai travagli di un’umanità che si direbbe figliata da un dio minore».
Nel libro ci sono riferimenti alla cronaca e alla storia, ambiti nei quali gli
attori sono, di volta in volta, singoli o collettivi, ma tutti accomunati dallo
stesso destino. E quando in primo piano ci sono la natura e la semplicità dei sentimenti, questi scritti sfiorano i confini della poesia. Ciò che sorprende è anche l’attenzione al rapporto che i fatti hanno con il tempo, la storia e i luoghi in
cui sono collocati. È così che le vicissitudini di piccoli uomini si intrecciano con i grandi eventi
storici, disegnando le coordinate narrative dell’intera vicenda.
I personaggi poveri di Pietro Guida non temono il loro destino, sono rassegnati
a una vita di incognite. Conoscono la sofferenza di un percorso che, da una
vita di privazioni, porta a un possibile momento di riscatto, come chi, salendo
verso il Calvario, aspettava la Resurrezione. A quasi tutti i protagonisti di
queste narrazioni, però, è riservato solo il travaglio della salita.
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abruzzo
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Salgono a 2213 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo
Dall’inizio dell’emergenza, sono stati registrati 2213 casi positivi al Covid 19. Nel numero dei
casi positivi sono compresi anche 224 pazienti deceduti. 351 pazienti sono
ricoverati in ospedale (50 in provincia dell’Aquila, 100 in provincia di Chieti, 124 in provincia di Pescara e 77 in
provincia di Teramo); 54 in terapia intensiva (12 in provincia dell’Aquila, 10 in provincia di Chieti, 22 in provincia di Pescara e 10 in provincia
di Teramo), mentre gli altri 1373 sono in isolamento domiciliare con
sorveglianza attiva da parte delle Asl.
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mostra fotografica
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(Camponasso) nel 1885 e scomparso a Pescara nel 1954. Artefici dell’iniziativa è lo storico e giornalista giuliese Sandro Galantini, collaboratore di Tesori d’Abruzzo, e il farmacista molisano John Rino Gliosca, che ha messo a disposizione
le immagini.
Dopo la pubblicazione della prima tranche, oggi, 14 aprile, Tesori d’Abruzzo metterà on line il secondo gruppo di foto, visionabili da tutti. Si tratta di una
dozzina di scatti relativi a barche da pesca, candidi visi fanciulleschi, corse
automobilistiche e di moto, greggi e pastori tra le forre di un Abruzzo interno
magari duro ma affascinante per i suoi tratti di primigenia bellezza.
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Sul sito della rivista pescarese Tesori d’Abruzzo, diretta da Paolo De Siena, sono pubblicate foto sull’Abruzzo mai viste e risalenti agli anni ’20 e ’30.
Un affascinante viaggio virtuale a ritroso nel tempo reso possibile grazie all’inedito archivio fotografico di Angelo Vetta, medico nato ad Acquaviva
Collecroce
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scanno
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Santa Messa Pasquale in streaming
dalla chiesa parrocchiale di Scanno
SCANNO - Il giorno di Pasqua circa 400 cittadini di Scanno e Frattura, come anche di
Villalago, ma soprattutto i “fuori sede” dei nostri paesi, hanno potuto seguire la Messa in diretta, celebrata dal
parroco.
Ci siamo ritrovati virtualmente in chiesa, a pregare insieme a don Carmelo,
affratellati, pur nel vuoto delle sue navate, nella partecipazione alla Santa
Messa e nell’ascoltare l’omelia, quando le parole del parroco ci sono entrate nel cuore.
E’ stata una Pasqua senza abbracci e strette di mano, chiusi nelle nostre case, ma
con la nostra anima volata in quella chiesa per unirci a tutte le altre, nell’abbraccio con Cristo.
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pd circolo di scanno
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videoconferenza sul tema:
"Dopo l'emergenza sanitaria,
l'emergenza economica”
SCANNO - Si è svolta giovedì 9 Aprile, dalle ore 17,30, una videoconferenza sul tema: "Dopo l'emergenza
sanitaria, l'emergenza economica”, organizzata dal Circolo Pd di Scanno. C’è stata la partecipazione a distanza di un buon numero di cittadini, tra cui il
sindaco di Scanno. La domanda, posta dal segretario, Cesidio Giansante, è stata in linea di massima questa: “Dopo il Covid 19 che fare?”
Le risposte, pur nella diversita stilistica e di contenuti, sono state tutte di
buon senso e preoccupate per la situazione economica che si sta verificando per
la triste situazione pandemica che l’Italia sta vivendo.
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necrologio
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progressivamente peggiorando.
Don Italo era un amico, un padre, un fratello per i minatori di Monteneve. Oltre
a portare loro il conforto religioso, li aiutava a compilare i vaglia da
mandare alle famiglie e nelle pratiche di pensionamento, essendo egli
vicepresidente delle ACLI di Bolzano. Non aveva una parrocchia, si spostava il
sabato e la domenica nei vari paesi, assisteva gli operai nei cantieri del Sud
Tirolo e nel villaggio minerario di San Martino, dove alloggiavano i minatori
abruzzesi provenienti da Manoppello, Lettomanoppello, Anversa e in maggior numero da Scanno, collaborando con don
Giorgio Cristofolini. Venne definito per questo “prete volante”.
Più volte è stato a Scanno per incontrare i suoi assistiti. L’ultima volta nel 2004, in occasione della prima messa di don Luigi Carfagnini.
Nella sala consiliare del Comune venne allestita una mostra fotografica sulla
miniera e venne preparato per lui un ricevimento con le autorità e la cittadinanza in segno di riconoscenza del suo operato in mezzo ai minatori
scannesi.
Non essendoci la cerimonia funebre, sarà scelta la data di ricorrenza del suo sacerdozio per la santa messa di
suffragio.
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E’ morto
don Italo
Tonidandel
Il sacerdote
dei minatori
di Monteneve
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Il giorno di Pasqua, alle ore 18,00, proprio quando la Chiesa ricorda l’incontro del Cristo con i due discepoli di Emmaus, ha lasciato la sua vita
terrena don Italo Tonidandel. A novembre avrebbe compiuto 95 anni e a giugno
avrebbe festeggiato il 70° anniversario di sacerdozio. Nella casa sacerdotale di Trento, dove viveva ormai
da vari anni, era caduto accidentalmente, poi le sue condizioni di salute sono
andate
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in breve
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INCENDIO SUL SIRENTE
SOSPETTA ORIGINE DOLOSA
Incendio sul Sirente, in territorio del comune di Secinaro. Sono già all’opera i Vigili del Fuoco. Le fiamme sono divampate ieri 13 Aprile, intorno alle
20 e subito sul posto sono accorsi i pompieri, che stanno lavorando per domare
l’incendio insieme ai volontari della Protezione civile sirentina. Stando alle
primissime ipotesi l’incendio potrebbe avere un’origine dolosa.
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CONSENTITA LA CURA
DEGLI ORTI IN ABRUZZO
È consentita l’attività di manutenzione delle aree verdi, compresi orti, vigneti e ortofrutticole in
genere. Lo prevede una nuova ordinanza, la numero 36, firmata ieri dal
presidente della Regione Abruzzo. La possibilità di tornare a lavorare la terra è naturalmente subordinata al rispetto delle misure finalizzate al contenimento
del contagio da Coronavirus. L’ordinanza di i consente anche di salvare molte colture altrimenti destinate alla
malora.
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