Lunedì 6 Aprile 2020 - San Filarete di Calabria, Monaco

Il tempo... ieri - Le correnti di venti settentrionali e le entrate e uscite del sole non hanno agevolato la risalita termica primaverile. Temperature in rialzo sopra lo zero per la minima: mass. 10,9°; min. 2,3°C; attuale 4,4° (ore 23,30).
 
All’aquila UNA NOTTE DI DOLORE
CON LUCI ACCESE ALLE FINESTRE di tutti
gli italiani PER commemorare LE VITTIME
DEL TERREMOTO DEL 6 APRILE 2009

UNA NOTTE senza cortei per ricordare le 309 vittime del terribile terremoto delle ore 23,30 del 6 aprile 2009 Nelle finestre e nei balconi delle case aquilane, ma anche in quelle di tutti gli Italiani, sono stati accesi luci per essere silenziosamente vicini al dolore delle famiglie che hanno perso tra le macerie i propi cari.
Da Piazza Duomo si lancia in alto un potente fascio luminoso azzurro, voluto dal sindaco Pierluigi Biondi. per illuminare tutta la città. Casa dello Studente, XX Settembre, Piazzale Paoli, via D’Annunzio, Convitto, sono state illuminati di rosso, a ricordo delle vittime innocenti.
Alle 23.30 in Piazza Duomo è stato acceso, a cura di un vigile del fuoco, un braciere nei pressi della Chiesa di S.Maria del Suffragio. Dopo l’accensione, le autorità sono entrate in chiesa per le cerimonie commemorative. Il cardinale Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo dell’Aquila, si appresta (mentre noi lanciamo questa pagina) a celebrare la funzione religiosa, rigorosamente a porte chiuse. Oggi è lutto cittadino. (Foto di Mauro Pagliai)
 
   libri
 
   letture
LA "PESTE DI GIUSTINIANO" DEL 541
In "Istoria delle guerre persiane" di Procopio di Cesarea (Parte IV)
se ne erano andati lasciando insepolti i cadaveri dei loro genitori; i genitori dimenticavano i loro doveri abbandonando i loro bambini".
A partire dal 541, la peste bubbonica si presentò ogni 12-15 anni in varie regioni del Mediterraneo. Dopo una pausa di 11 anni, nel 557, da Antiochia l’epidemia si riaccese nuovamente, coinvolgendo l’anno seguente la stessa Costantinopoli e nel 559 Paolo Diacono ci dice che furono colpite Ravenna e l’Istria.
Dal 570 al 574 si registrò la terza avanzata epidemica. Dopo avere colpito gran parte del territorio italiano venne segnalata in Liguria e, da Gregorio Magno, a Ostia. L’anno seguente si diffuse nuovamente nella Francia meridionale, seguendo il corso del Rodano e in parte dell’Alta Loira. La quarta ripresa epidemica si svolse tra il 580 e il 582, mentre la quinta tra il 588 e il 591. La peste “corre sui mari e sbarca nei porti”.
Il massiccio spopolamento della penisola italiana nel VI secolo è addebitato più alla Peste Bubbonica che non alla Guerra Gotica e al successivo scontro fra Longobardi e Romani. Ma questa è un'altra storia. r.g.
La peste colpì anche l'imperatore Giustiniano. Si ammalò gravemente e rischiò di morire se non fosse stato tenuto in vita dai migliori medici venuti da ogni parte dell’Impero. Nel frattempo, secondo Procopio, era cominciata a circolare la voce di un’eventuale nomina dil nuovo sovrano, che avrebbe dovuto sostituire l’ormai dato per spacciato l’imperatore. Giustiniano, a dispetto di tutti, guarì e tornò pienamente al potere.
Dopo circa quattro mesi, ad ottobre, il morbo abbandonò Costantinopoli. La città aveva perso il 40% della sua popolazione, quasi 300.000 persone, e in tutto l'impero  ne morirono tra i 25 ed i 50 milioni. Rimasero vuote campagne, officine, caserme e palazzi. Tra le più colpite dalle sue conseguenze fu l’Italia, che in quella fase delle Guerre Gotiche era stata appena riconquistata e che, già in ginocchio per la brutalità dei saccheggi bellici, ricevette il colpo di grazia e non si riprese più, economicamente e demograficamente, per almeno altri due secoli.
Paolo Diacono descrive le devastazioni che produsse anche nel tessuto sociale: "tutti erano scappati e tutto era avvolto nel silenzio più profondo. Due figli            
Pepi Merisio
L'Abruzzo nell'Italia di ieri

E’ un volume fotografico che presenta in 100 immagini un itinerario nello spazio, nel tempo e nella memoria del nostro Paese dagli anni '50 a oggi, con uno speciale omaggio alla terra e alle genti d'Abruzzo. Le fotografie, fissate dall'obbiettivo di Pepi Merisio, mostrano una nazione che da civiltà contadina e artigiana, strettamente legata alla dimensione rurale, si dirige verso la modernità, trasformandosi in modo profondo. Le immagini raccontano, senza nostalgici rimpianti né idealismi, storie e tradizioni, paesaggi e atmosfere, in cui emerge, quale vero protagonista, il popolo degli umili. In questo viaggio italiano, che cade nel 150° dell'Unità nazionale, cinquanta immagini sono dedicate all'Abruzzo, terra amatissima dal fotografo lombardo per via della genuinità del territorio e dei suoi abitanti. Merisio fotografa con un bruciante bianco e nero o con sofisticato uso del colore i paesaggi abruzzesi. Dai grandi profili del Gran Sasso e della Maiella, agli altipiani e ai calanchi, dalla piana del Fucino ai trabocchi sulla costa. le città, colme di bellezza e di vita, e le genti del luogo.
Il volume, introdotto da Mario Di Nisio, accoglie i testi di Giovanni Gazzaneo e Franco Rositi ed è completato da una biografia.
Pepi Merisio è nato a Caravaggio nella bassa bergamasca nel 1931 e comincia a fotografare da autodidatta nel 1947. Nel 1956 inizia la collaborazione con il Touring Club Italiano e con numerose riviste di prestigio.
 
   abruzzo
Salgono a 1628 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo

Sono stati registrati, nella nostra Regione, dall’inizio dell’emergenza 1628 casi positivi al Covid 19, diagnosticati dai test eseguiti nel laboratorio di riferimento regionale di Pescara, anche attraverso l’Istituto Zooprofilattico di Teramo. Rispetto a ieri si registra un aumento di 65(+4,15%) nuovi casi. 354 pazienti sono ricoverati in ospedale, 71 in terapia intensiva mentre gli altri 931 sono in isolamento domiciliare con sorveglianza da parte delle Asl e a questi vanno aggiunti anche i deceduti e i guariti.
 
   scanno
DOMENICA DELLE PALME
Santa Messa in streaming
dalla chiesa Parrocchiale di Scanno

SCANNO - Una Domenica delle Palme che sarà ricordata a lungo per la novità della celebrazione della Santa Messa, in una chiesa deserta, se si escludono i coadiuvatori del celebrante. La triste situazione della pandemia che incombe sull’Italia, ha vietato ai fedeli di partecipare ai riti religiosi, per evitare l’eventuale trasmissione del virus. D’accordo con il parroco don Carmelo alcune tecnici del paese, hanno preparato il tutto per trasmettere alle ore 10,00 la Santa Messa in streaming, cioè in diretta, visibile su YouTube.
Gia prima di iniziare il canale è stato preso d’assalto per non mancare all’appuntamento.
Appena iniziata la cerimonia le visite si sono attestate a oltre 400. E tanti sono stati i messaggi di ringraziamento, soprattutto dagli Scannesi fuori sede.
Complimenti agli operatori per la riuscita della diretta.
 
   parliamo di cose concrete
FACCIAMOCI GLI AUGURI

di Andrea Iannamorelli

Avevo preparato, ottimisticamente, una “Narrazione fantasiosa costruita sulle ali della speranza”, per fare a tutti gli auguri più sinceri e sentiti in occasione di questa Pasqua così particolare, anzi, straordinaria (ne converrete!). L’articolo era pronto per essere impaginato nella tradizionale rivista a stampa, di questo coraggioso periodico che il mio amico Grossi riesce ancora a far esistere. Ma poi, di fronte alla situazione che conosciamo gli ho chiesto di “cestinarlo” (vedremo come e quando si
potrà andare in tipografia per mantenere uno degli appuntamenti annuali che da sempre Il Gazzettino della Valle ha con gli affezionati lettori). Già: quando? Partiamo da qui.
Io personalmente mi trovo nella condizione di pensare che più ci arrovelliamo intorno ai tempi dell’allentamento della morsa nella quale il virus ci costringe e peggio è. Diciamocelo con franchezza.
Questa pandemia è talmente nuova, talmente sconosciuta ed improbabile, soprattutto per la comunità...

 
   editoriale
IL LUNEDI’ DEL DIRETTORE
La solitudine al tempo del coronavirus

Nell'immaginario di chi mi conosce sono un "Solitario". Per molte situazioni è vero, perché trascorro la gran parte della giornata con me stesso, in attività, che per la loro natura, richiedono lo stare pensosamente soli. Non necessariamente nel chiuso della propria stanza, ma anche in luoghi aperti, perché si può essere soli tra la gente, in una piazza o in un prato. Non si tratta di un malessere, ma di una scelta di vita. Mi sono caricato di impegni liberali che richiedono concentrazione, che si può ottenere solo chiusi in se stessi. L'introversione è una necessità, per poter essere creativi, per poter dare forma ai propri pensieri. Vivo in un ambiente con una scarsa densità abitativa, però con tante risorse ambientali che accarezzano la solitudine. Fin da ragazzo ho avuto ed ho tutt'ora una grande amicizia con il "Lago del Cuore", con la campagna e i monti che mi circondano. Amici che sanno ascoltare, dare consigli e che non tradiscono.
In questo periodo stiamo vivendo tutti una solitudine forzata. Sono più di quindici giorni che i nostri governanti c'impongono, per la pandemia in atto, di non uscire, di stare chiusi in casa. Per l'ora d'aria dobbiamo passeggiare intorno alla nostra abitazione e non andare oltre.
Se la solitudine è la mia forza, tutto questo non mi dovrebbe pesare. Purtroppo non è così.
Nel mio paese, come in quelli limitrofi, non vi sono casi di infezione da coronavirus. Non v'erano neppure quando è iniziato il ritiro forzato in casa, come confermato dalla quarantena. Da fuori paese non può venire nessuno, tranne i rifornitori di genere alimentari e di tutto ciò che è indispensabile. Questi sono obbligati ad indossare la mascherina e i guanti e ad avere contatti solo con chi riceve la merce, che a loro volta hanno guanti e mascherina. Allora - vi chiedo - dove sta questo Covid-19, se non viaggia per via aerea? Come fa ad arrivare in paese?
I nostri governanti non tengono conto di questo e dettano leggi uguali per tutti, sia per i grandi insediamenti abitativi, dove ogni giorno vi sono persone infettate, sia per i piccoli borghi di montagna, dove non vi sono infezioni. Dovrebbero delegare agli organi periferici!
Ad un solitario per indole, come me, cosa manca? Se la solitudine è indipendenza, mi manca la libertà di essere me stesso, di perdermi nella natura in un incontro di intimo colloquio, per ripulire i pensieri, per ricaricare le energie di cui ha bisogno la mente, per ritrovarmi più ricco di emozioni e sentimenti. Mi mancano anche quei pochi amici che di tanto in tanto vedo e la "Piazza di Villalago" la domenica mattina. r.g.
 
   5x1000
Cinque per mille
Sul sito dell’Agenzia delle Entrate
gli elenchi con le scelte degli italiani
L’Airc occupa la prima posizione

Per venire incontro alle richieste degli 8.029 Comuni e quasi 57mila enti tra volontariato, ricerca sanitaria e scientifica, associazioni sportive dilettantistiche, beni culturali e paesaggistici ed enti gestori delle aree protette, l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato in anticipo gli elenchi per la destinazione del 5 per mille nel 2018, con i dati relativi alle preferenze espresse dai contribuenti nella propria dichiarazione dei redditi.
Gli elenchi degli ammessi comprendono in totale 56.908 enti, suddivisi per categoria: in cima alla classifica gli enti del volontariato (46.312), a seguire le associazioni sportive dilettantistiche (9.892), gli enti impegnati nella ricerca scientifica (480), quelli che operano nel settore della sanità (106), gli enti dei beni culturali e paesaggistici (94) e gli enti gestori delle aree protette (24).  Gli elenchi degli enti ammessi e di quelli esclusi, insieme agli importi attribuiti agli enti che hanno chiesto di accedere al beneficio, sono consultabili sul sito dell’Agenzia delle Entrate, nella sezione “5 per mille”.
L’Airc, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, occupa la prima posizione sia tra gli enti impegnati nella ricerca sanitaria, sia tra quelli attivi nella ricerca scientifica, con oltre 1,4 milioni di preferenze e circa 57,2 milioni di euro.
Tra le Associazioni sportive dilettantistiche, che hanno sede nella Valle del Sagittario e sono riconosciute ai fini sportivi dal CONI, sono ammesse al beneficio, l’Associazione Sportiva Dilettantistica “MTB Scanno”, al n. 378 dell’elenco, con 195 preferenze e con l’importo complessivo assegnato di euro 5.758,38 e l’Associazione Sportiva Dilettantistica Calcio a cinque A.I.D. San Giuseppe, con sede a Bugnara, al n. 3.419 dell’elenco, con 59 preferenze e con l’importo di euro 1.205,40.
Sono ammessi al beneficio del 5 per mille anche gli enti gestori delle aree
protette: al primo posto troviamo l’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, con sede a Pescasseroli, con 57 preferenze e l’importo di euro 93.947,87.   Il Parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise è destinatario di ulteriori 5.562,14 euro, con 127 preferenze, inserito anche nell’elenco degli Enti della ricerca e dell’Università ammessi al beneficio dal MIUR.
Un solta preferenza ha registrato l’Ente Parco Nazionale della Maiella con sede a Guardiagrele, con l’importo assegnato di euro 1.662,53. L’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, con sede a L’Aquila, non ha registrato alcuna preferenza.
Sono presenti anche i Comuni (in tutto 8.029) ai quali, per il 2018, sono destinati 14,9 milioni di euro per le attività sociali.  Al Comune di Scanno, con 29 preferenze, è assegnato l’importo di euro 511,23, al Comune di Villalago, con 5 preferenze, euro 163,72, ad Anversa degli Abruzzi, con 6 preferenze, euro 181,29, a Bugnara, con 13 preferenze, euro 343,92, ad Introdacqua, con 25 preferenze, euro 557,40. Nessuna scelta per il Comune di Cocullo.
Tra gli enti della ricerca scientifica e dell’università ammessi al beneficio dal MIUR troviamo l’Università degli Studi dell’Aquila, con 1.220 preferenze ed un contributo complessivo di euro 68.737,90.
 
   abruzzo
Per la sanità abruzzese
120 milioni di euro in più
31 per l’emergenza coronavirus

L’Abruzzo avrà circa 120 milioni di euro in più per il comparto della sanità, per l’emergenza coronavirus: quasi 90 riguardano il riparto regionale dei 4 miliardi in più previsti nel piano sanitario nazionale per il 2020, che è complessivamente di 117 miliardi di euro; circa 31 per la ripartizione dei fondi nazionali gà stanziati per la emergenza covid-19 con una serie di decreti, ultimo dei quali il cosiddetto “Cura italia”. Metà di questa posta è riservata alle spese specifiche sul personale sanitario, della partita fanno parte anche le integrazioni delle convenzioni con le cliniche private impegnate nel covid.
I circa 31 milioni di euro sono stati già trasferiti nelle casse della  
Regione Abruzzo: si tratta quindi di fondi immediatamente spendibili, in parte anticipati dalle casse regionali per fare fronte alle emergenze, che però la Giunta abruzzese non può utilizzare se prima non invia al Governo un programma operativo che non è stato ancora redatto. Secondo quanto si è appreso, i dirigenti avrebbero già preparato i documenti tecnici, come la variazione di bilancio. Da giorni il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, anche con lettere ufficiali al presidente della Regione, Marco Marsilio, e all’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì, della Lega, chiede di conoscere gli interventi previsti e il cronoprogramma degli stessi.
“Mai come in questo momento”, spiega Paolucci, “occorre intervenire con celerità, quindi bisogna immediatamente avere un piano operativo per sbloccare i fondi ed utilizzarli sul territorio. Rinnovo alla Giunta regionale l’appello a fare le nomine nelle Asl di Teramo e Pescara e negli altri settori nevralgici del settore”.
 
Villalago