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Sabato 4 Aprile 2020 - Sant'Isidoro di Siviglia, Vescovo e dottore della Chiesa
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Il tempo... ieri - LA PRIMAVERA HA INIZIATO timidamente a farsi sentire. Il sole, presente per tutta la giornata, non è riuscito a riscaldare per via di un gelido Maestrale. Temperature in lieve
rialzo: mass. 10,5°; min. -0,2°C; attuale -0,6° (ore 23,30).
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NOTTE DEL 5 APRILE CON LUCI AI BALCONI
PER LE VITTIME DEL TERREMOTO E DEL COVid-19
l’anno del decennale del sisma si concluderà senza la consueta fiaccolata nella notte tra il 5 e il 6 aprile, causa l’emergenza in corso. Saranno illuminati i luoghi maggiormente colpiti dal
terremoto. In piazza alle 23.30 una fiaccola simbolica sarà accesa dal Prefetto e da uno dei sindaci dei comuni del cratere. Poi l’omaggio alle vittime del sisma nella cappella della chiesa delle Anime Sante, la
santa messa a porte chiuse e alle 3 e 32 i 309 rintocchi delle campane.
Tutti gli italiani potranno illuminare i loro balconi alla mezzanotte del 5
aprile per ricordare sia le vittime del terremoto dell’Aquila del 2009, che le vittime più
recenti del coronavirus.Il colonnato dell’Emiciclo del Consiglio regionale a L’Aquila sarà illuminato con fiaccole e con il tricolore nazionale.
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libri
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letture
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LA "PESTE DI GIUSTINIANO" DEL 541
In "Istoria delle guerre persiane" di Procopio di Cesarea (Parte III)
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da poter contenere 70.000 cadaveri ciascuna. Ben presto, però, coloro che scavavano, non furono più in grado di continuare per il continuo aumentare del numero dei morti. Allora
vennero scoperchiate le torri delle fortificazioni e vi gettarono dentro i
corpi nel disordine completo. I morti vennero accatastati così come cadevano. Una volta colmate vennero sigillate ricostruendo i tetti. Ad
affliggere la città ci si mise anche il tanfo dei cadaveri.
Tutti i riti consueti per la sepoltura vennero trascurati. I morti non erano
accompagnati da una processione, né si intonavano canti per loro, ma era sufficiente trascinare i corpi delle
persone decedute fino alle parti della sepoltura.
«Nella desolata città, scrive Procopio, non si vedevano più artefici al lavoro, non fondaci aperti, non traffico, e molti de' suoi
abitanti, spaventati dal flagello, rivolsero lor mente a Dio e alla religione;
ma de’ cambiati non pochi, cessata la burrasca, tornarono con dispregio del Nume agli
abbandonati vizi.» r.g. (Continua)
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"LA PESTE non abbandonò né un'isola, né la cresta di una montagna, né una caverna che abbia avuto abitanti umani finché non giunse a contare un numero adeguato di morti". Arrivata a Costantinopoli
gli abitanti erano già terrorizzati, avendo seguito l’avvicinarsi del morbo tramite dispacci, missive di parenti e commercianti. A
Costantinopoli la malattia, restò per circa quattro mesi. Inizialmente le morti erano solo poco più del normale, ma poi il conto raggiunse diecimila al giorno. Il problema della
rimozione dei cadaveri si fece pressante. Venivano trascinati fuori dalle mura
a migliaia, contati da appositi ufficiali e sepolti in fosse comuni. All’inizio si riuscì ad affrontare la situazione, ma quando il numero di morti superò quello dei vivi in età da lavoro, mancò la manodopera per ripulire le strade dai cadaveri.
Per fronteggiare l’emergenza, Giustiniano ordinò che i cadere fossero stipati nelle tombe private e diede mandato a Teodoro, il
suo referendario, di assoldare a qualsiasi prezzo delle persone che scavassero
altre fosse comuni. Si scavarono fosse talmente grandi
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Gianfranco Giustizieri
Gli alpini, d'Annunzio, un motto
Storia, poesia, leggenda
in terra d'Abruzzo
e anche oltre
Il libro, nato all’interno dell’Archivio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito e munito di apposita e specifica autorizzazione per la pubblicazione
documentale, ripercorre la storia della nascita del Battaglione e del suo Motto
nel lontano 1935 attraverso l’esame dei faldoni militari di quegli anni. Inoltre l’indagine incrocia il suo percorso con la vita e la scrittura di Gabriele d’Annunzio alla ricerca dell’originale memoria enunciativa di quel “D’Aquila Penne, ugne di Leonessa“ con un significato ben diverso dal diffuso copia/incolla dell’età moderna.
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abruzzo
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Salgono a 1500 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo
Dall’inizio dell’emergenza, sono stati registrati 1497(+4.2%) casi positivi al Covid 19,
diagnosticati dai test eseguiti nei laboratorio regionali. Rispetto al giorno
precedente si registra un aumento di 61(+4%) nuovi casi. Il numero dei positivi
è di 1251(+3,3%): 416(+0,7%) i contagiati ospedalizzati e di questi: 341 sono
ricoverati nei reparti e 75 in terapia intensiva mentre gli altri 835 sono in
isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. Nel numero
dei casi positivi sono compresi anche 133(+8,1%) pazienti deceduti.
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autismo abruzzo
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“NoTag - L’etichetta al contrario”
Nella giornata dedicata dall'ONU alla consapevolezza sull'autismo, “Autismo Abruzzo” onlus e L'Azienda vinicola Castorani dedicano un prodotto di punta e una
etichetta esclusiva al messaggio dedicato alla comunità.
In un contesto sociale in cui la tendenza spesso è etichettare secondo pregiudizi o schemi rigidi, il rischio è quello di catalogare le persone nella categoria del “non può farlo”. L’intenzione del progetto “NoTag - L’etichetta al contrario” è invece quella di ribaltare l’opinione comune creando “un’etichetta per il vino” per ottenere una “non-etichetta nella vita”: solo in questo modo i ragazzi potranno avere libertà espressiva, autonomia, inclusione e divertimento. L’Arte permette di raccontare la vita emotiva attraverso creazioni libere e
originali: tutto può diventare il contrario di tutto, quello che era considerato imperfetto diventa
sorprendentemente perfetto. Il vino prende nome dal disegno, “Aequilibrium”, espressione di quella stabilità e di quella parità sociale di cui ogni individuo nella condizione autistica, insieme alla
famiglia, è costantemente alla ricerca. In piena emergenza coronavirus, con limitazioni e
stravolgimento delle routine, questa ricerca di equilibrio è ancora più complicata per le famiglie con autismo.
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Villalago
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il coronavirus ha reso il paese
ancora più deserto
“Aiuti alle famiglie disagiate”
VILLALAGO - La quarantena per il Corona-19 ha reso il paese ancora più deserto, con i bar chiusi, con la mancanza delle funzioni religiose e con la
proibizioni di non fare comunelle, di stare vicini, come si usa tra abitanti
dello stesso paese. Le persone se le incontri non le riconosci neppure, se indossano la
mascherina. Si avvicina la Pasqua, ma non sarà allegra come le altre, quando la domenica di Resurrezione si stava riuniti a
parlare in piazza, che si affollava, appena si riusciva dalla messa di
mezzogiorno.
Il Comune di Villalago sta dando seguito alla circolare della Protezione Civile,
sull’emergenza familiare, invitando gli esercenti dei negozi di genere alimentari a
dichiarare la propria disponibilità ad accettare la gestione degli acquisti dei titolari di buoni spesa.
Nello stesso tempo ha invitato le famiglie che necessitano di aiuto a presentare
la relativa domanda al Comune secondo lo shema predisposto, che si può ritirare negli uffici comunali.
Villalago ha ricevuto dallo Stato per questo scopo Euro 3.382.
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storia in cronaca
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I paesi della Valle del Sagittario in cronaca
sul quotidiano "Il Centro d'Abruzzo"dal 26 agosto 1986
al 10 Luglio 1987 con gli articoli di Roberto Grossi
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Villalago: Un party
offerto dalla squadra ai tifosi
VILLALAGO - La società sportiva di calcio «G.S. Villalago», ha salutato i suoi tifosi, in occasione della sua ultima partita di campionato
giocata in casa, offrendo un rinfresco, fatto di ciambelle locali e di ottimo
vino. Alla fine del primo tempo dell'incontro Villalago-San Pelino, il numeroso
pubblico, che siedeva sugli spalti del campo sportivo, ha avuto la sorpresa di
questa simpatica iniziativa.
Il Villalago gioca in seconda categoria. Dopo un avvio deludente, è riuscito, pian piano, a risalire le posizioni in classifica, scongiurando il
pericolo della retrocessione. La squadra è formata in massima parte di giocatori locali, che con grande sacrificio cercano
di conciliare questo impegno con il lavoro di tutti i giorni. La società si regge esclusivamente con gli incassi delle partite, che le permettono a
malapena di
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affrontare le trasferte. L'allenatore è Domenico Grossi, guardia comunale di Villalago.
Il rinfresco offerto al pubblico, secondo il presidente della società sportiva, Natalino Grossi, è stato un ringraziamento dovuto alla gente di Villalago, che ha sostenuto la
squadra, intervenendo a tutte le partite. Domenica scorsa, oltre al rinfresco,
la squadra ha offerto al suo pubblico anche una meritata vittoria per 2 a I
contro un forte e agguerrito San Pelino. R.G.
Articolo del 5 Maggio 1987
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sulmona
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LA SINDACA
HA CHIESTO
“ZONA ROSSA”
PER SULMONA
Sulmona “zona rossa”. La proposta è stata avanzata dalla sindaca Annamaria Casini nel corso della conferenza dei
capigruppo consiliari. La decisione naturalmente spetta alla Regione. “I dati degli ultimi giorni, a cominciare dal caso della clinica San Raffaele, ci
dicono che è in crescita il numero di persone risultate positive al test covid-19 – sottolinea il sindaco – è chiaro che c’è già un forte e deciso impegno per prevenire e contenere la diffusione del
coronavirus in città ma a questo punto ritengo sia necessario il ricorso ad un provvedimento ancor
più stringente, per tutelare nel modo più efficace la città dal contagio”.
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LA ASL HA DETTO NO
ALLA ZONA ROSSA
La asl ha detto no alla zona rossa. Alla richiesta arrivata dal sindaco di Sulmona che ha chiesto la chiusura
della città e soprattutto della clinica San Raffaele, ha fatto saper che la richiesta no può essere accolta.
«In relazione ai recenti articoli di stampa riguardanti la struttura di
riabilitazione San Raffaele di Sulmona, l’Azienda Sanitaria Locale tiene a precisare come la stessa sia oggetto di
costante monitoraggio, attraverso il proprio Dipartimento di Prevenzione che,
in collaborazione e disponibilità con la Direzione Sanitaria del San Raffaele, ha posto in essere tutte le azioni
tese al controllo e limitazione dei casi verificatisi all’interno della stessa. In particolare, occorre precisare che i casi accertati
Covid positivi, risultano essere di n. 21 pazienti e n. 9 operatori sanitari. I
pazienti sono attualmente ricoverati in sicurezza presso il San Raffaele, attraverso l’utilizzo di posti letto in stanze singole, in un settore della struttura isolato
e distinto. Come da protocolli, i contatti sono stati sottoposti a sorveglianza
sanitaria con l’effettuazione di un tampone, che sarà ripetuto secondo specifica calendarizzazione. I dati epidemiologici e di
sorveglianza non depongono, a tutt’oggi, per dichiarare una “zona rossa” del territorio sul quale insiste il San Raffaele. La situazione di cui sopra è oggetto di costante monitoraggio e viene continuamente aggiornata e comunicata
all’Assessore alla Sanità della Regione Abruzzo».
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la porta dei parchi
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AIUTIAMO LE AZIENDE LOCALI!
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