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Martedì 24 Marzo 2020 - Sant'Aldemaro di Bucchianico, Religioso
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Il tempo... ieri - CHE MARZO SIA PAZZO è RISAPUTO, ma nessuno si aspettava che ci avrebbe portato giornate invernali, con il Burian
e neve. Ieri le temperature sono precipitate sotto lo zero: mass. 3,7°; min. -4,3°C; attuale -4,5° (ore 23,30).
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libri
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decameron
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Rileggendo il "Decameron" di G. Boccaccio
LA PESTE DI FIRENZE del 1348 (Parte III)
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La peste e la paura del contagio riuscirono a disgregare ogni rapporto parentale, la buona convivenza civile e ogni senso del pudore. "E lasciamo stare - scrive
Boccaccio - che l’un cittadino l’altro schifasse e quasi niun vicino avesse dell’altro cura", ma non erano cura neppure dei parenti. Un fratello abbandonava l’altro e spesso la donna abbandonava il marito, e i padri e le madri, cosa
terribile, abbandonavano i figli, quasi come se non fossero propri, e si
rifiutavano di accudirli. Perciò quelli che si ammalavano non avevano alcun aiuto, se non la carità degli amici, in verità molto pochi, e l’avidità dei servitori. Essi non facevano altro che porgere agli ammalati alcune cose da
loro richieste o guardare quando morivano, e, anche così, spesso perdevano se stessi insieme con il guadagno, perché morivano per il contagio.
Per l’abbandono da parte dei parenti e degli amici, si diffuse un uso mai udito, per
cui una donna, anche se leggiadra e bella, se si ammalava, prendeva a suo
servizio un uomo a cui si affidava per tutte le cure e le incombenze, "ed a
lui, per dirlo con le parole del Boccaccio, senza alcuna vergogna ogni parte
del
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corpo aprire non altramenti che ad una femina avrebbe fatto", col rischio, se
sopravvissute, di esporsi poi a una fama di donne disoneste.
"Per la forza della pestilenza, era tanta nella cittá la moltitudine di quegli che di dí e di notte morieno”. I sopravvissuti fecero cose contrarie agli onesti costumi di prima. Era usanza
che le donne parenti o vicine di casa del morto si riunissero e piangessero,
così pure i vicini e gli amici si radunassero davanti alla casa e poi veniva il
clero che portava il morto nella Chiesa che egli aveva, precedentemente,
indicato. Man mano che la pestilenza divenne più feroce, queste usanze cambiarono.
Molti morivano da soli, senza alcun conforto o pianto dei congiunti e non
potevano essere trasportati nella chiesa che avevano scelto. Venivano, invece,
prelevati da persone prezzolate che venivano chiamate “beccamorti” o “becchini”, di umile origine, che messili nella bara, li portavano nella chiesa più vicina ,dove c’erano pochi chierici che ,rapidamente, senza lunghi e solenni offici, con l’aiuto dei becchini, li seppellivano in qualche sepoltura ancora vuota.
r.g. (Continua)
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Emilio Agostinoni
Altipiani d’Abruzzo
(Bergamo, 1912)
Dal libro di Agostinoni, maestro, giornalista fotografo e politico, riportiamo il brano “Le donne di Scanno”, scritto nel 1912, in viaggio nell’Abruzzo montano.
«Povere donne! Quanto lavorano senza turbare la solennità di quel loro costume che sembra creato apposta per la passeggiata, per la
preghiera, per il corteo nuziale, per il rito eterno dell'ozio giocondo! ...
Salgono al bosco con le gonne azzaccarate (ovvero tenute su da un legame) e ne
scendono con la testa o con le spalle cariche come bestie, fanno da portatrici
d'acqua e da manovali, senza smettere per un'ora sola la veste ardita, senza
perdere mai le movenze armoniose... Di dove saran mai venute con la tribù che giurò fede eterna al proprio costume? Forse d'Albania? Quando, entrando in una
chiesa, non trovate traccia di sedie, e vedete lo spettacolo di tutta una folla
scura, in uniforme, accosciata sul pavimento al perfetta guisa orientale - voi
non potete trattener dall'immaginare una piccola tribù randagia, venuta di lontano, tra ferro e fuoco, a chiudersi in questo nido
romito che cela ancora (ad onta della luce elettrica, della doppia strada,
degli alberghi e della fognatura) tutto il mistero del vecchio Abruzzo...»
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abruzzo
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Salgono a 663 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo
228 pazienti sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva (21 in provincia dell’Aquila, 40 in provincia di Chieti, 137 in provincia di Pescara e 30 in provincia
di Teramo), 52 in terapia intensiva (5 in provincia dell’Aquila, 7 in provincia di Chieti, 28 in provincia di Pescara e 12 in provincia
di Teramo), mentre gli altri 325 sono in isolamento domiciliare con
sorveglianza attiva da parte delle Asl (10 in provincia dell’Aquila, 67 in provincia di Chieti, 180 in provincia di Pescara e 68 in provincia
di Teramo).
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fantateate
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DAI Ragazzi della Lega
FantaTeate
«In Italia ogni anno, milioni di fantallenatori sperano di vincere la propria lega. Data la
situazione di emergenza a causa del Coronavirus per tutto il territorio
nazionale, noi del gruppo FantaTEATE abbiamo deciso di devolvere tutte le quote
in beneficenza all'Azienda Ospedaliera di Lanciano - Vasto - Chieti (800 euro,
n.d.r). È un ‘piccolo gesto’ per tutti, ma un ‘grande gesto’ per gli ospedali, e tutto il personale sanitario Invitiamo chiunque stia
giocando al Fantacalcio, ad aderire a questa iniziativa con i propri amici di
lega, donando il montepremi ad una struttura ospedaliera a propria scelta».
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valle del sagittario
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IL CORONAVIRUS NON ABITA
NELLA VALLE DEL SAGITTARIO!
Gli ultimi dati sul contagio da coronavirus nei Comuni abruzzesi ha dato esiti negativi per
tutti e sei i paesi della Valle del Sagittario. Finora non vi sono cittadini
contagiati. E speriamo che sia così anche al termine della quarantena, quando si riprenderà ad uscire.
Lungo la Valle in questi giorni si vedono solo alcuni furgoni per rifornire i
negozi di generi alimentari e le farmacie. Prima delle misure restrittive, era
attraversata da un continuo via vai di macchine, soprattutto la domenica, per
trascorrere una giornata nelle riserve naturali di Anversa e Villalago e sulle
rive del lago di Scanno.
Una buona notizia è quella che arriva da Scanno. Le persone messe in quarantena per essere state a
contatto nei primi giorni di Marzo con alcuni turisti che alloggiavano nell’albergo Roma, sono risultati negativi.
I turisti in questione provenivano dalla Campania. Tornati nel loro paese sono
stati sottoposti alla prova del tampone, con esito positivo. E’ scattata allora l’individuazione delle persone con cui avevano avuto contatto nei giorni
precedenti. Tra queste le dieci di Scanno. Pur non accusando sintomi sono state
messe in quarantena. Per fortuna il contagio non c’è stato.
Tutti i paesi della Valle, comunque, stanno soffrendo una crisi economica che
speriamo si risolva presto con il ritorno ad uscire dalle città e tornare alla vita di tutti i giorni.
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in breve
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AVIS, PANATHLON E UNUCI
RACCOLGONO FONDI
PER MASCHERINE
L’Avis, il Panathlon e l’Unuci di Sulmona promuovono una raccolta fondi finalizzata all’acquisto di dispositivi di protezione (mascherine) da mettere a disposizione
degli operatori sanitari ospedalieri ed extra ospedalieri nonchè delle forze dell’ordine che ne abbiamo necessità. Le donazione possono essere effettuate al seguente IBAN intestato all’AVIS Sulmona: IT 22 B 08747 40800 000000030504 BIC ICRAITRRKRO. Per la causale va scritto: “AVIS, PANATHLON, UNUCI – SOSTEGNO EMERGENZA CORONAVIRUS”. BANCA di CREDITO COOPERATIVO di PRATOLA PELIGNA – Filiale di Sulmona. “In piena emergenza epidemiologica è necessario reagire e sostenere alcune di quelle azioni in grado di fronteggiare
gli effetti negativi del COVID-19 sulla popolazione più debole e maggiormente esposta al contagio” sottolineano i promotori della sottoscrizione.
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ESPOSTO CGIL ALLA PROCURA
DELL’AQUILA PER MANCATO
TAMPONE AI SANITARI
esposto della Cgil provinciale alla Procura della Repubblica dell’Aquila e al Prefetto Cinzia Torraco, “affinché si verifichino le motivazioni della mancata esecuzione dei tamponi al personale
sanitario in servizio presso le strutture pubbliche e private al fine
innanzitutto di tutelare la salute dei lavoratori, ma anche al fine di
interrompere ogni possibile catena di trasmissione del virus mediante l’individuazione di tutti i possibili casi sospetti e probabili, ancorché asintomatici, intervenendo con tutte le azioni necessarie così come previste dalle norme di legge e, contestualmente, salvaguardare la salute
di tutti gli operatori che, in un momento storico così critico e delicato, si adoperano ogni giorno per la garanzia del diritto
costituzionale alla Salute”. Il sindacato poi fa presente che “continuano a giungere segnalazioni circa l’insufficiente o inesistente fornitura di idonei dispositivi di protezione
individuale per il personale esposto con differenti modalità al rischio di contagio da coronavirus”. La Cgil chiede “i dovuti accertamenti sull’efficacia e funzionalità, anche in termini temporali, dei dispositivi consegnati fino ad oggi al
personale e di quelli che verranno messi a disposizione”.
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decreto ministeriale
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LE ATTIVITA’ PRODUTTIVE
CHE DOVRANNO CHIUDERE
E QUELLE CHE RESTERANNO APERTE
Il Governo ha pubblicato il Decreto firmato ieri dal Premier Giuseppe Conte sulla chiusura
di molte attività produttive a partire da lunedì 23 marzo (ma c’è tempo fino a mercoledì 25 per completare le attività necessarie allo stop) e fino al 3 aprile, a causa dell’emergenza coronavirus in corso. In allegato al Decreto vengono elencate tutte le
categorie di attività che possono rimanere aperte, perché ritenute essenziali in questo momento di profonda crisi per lo Stato e la
popolazione. Ma quali sono, invece, le attività che il mercoledì prossimo dovranno chiudere i battenti? Attraverso l’analisi dell’elenco del codice Ateco – ossia la classificazione delle attività economiche in Italia – si sa con certezza chi dovrà rimanere a casa, oltre a chi potrà scegliere di aprire. Per ciò che concerne commercio e servizi al dettaglio, chiudono gli autosaloni – ma non i carrozzieri, i meccanici e gli elettrauto – e rimangono aperti gli alberghi “e strutture simili”, ma non vi sono quelli di affittacamere per brevi soggiorni, case ed
appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence, rifugi di montagna e
ostelli. Tutte queste attività dovranno infatti chiudere, come anche le aree campeggio e camper, le attività di noleggio, le agenzie di viaggio, le agenzie interinali per il lavoro e gli
studi di investigazione privata. I call center, gli studi professionali, come
quelli di ingegneria, di dottori commercialisti o di avvocati possono rimanere
aperti, ma dovranno chiudere le agenzie di pubblicità e ricerche di mercato. Smetteranno di funzionare anche le lotterie, le
scommesse e le case da gioco. Non potranno essere attive neanche tutte le
attività inerenti alle costruzioni di edifici, residenziali e non, il completamento
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e la finitura di edifici, i lavori di costruzioni specializzati (ad eccezione
dell’installazione di impianti elettrici e idraulici). Insomma, tutti mestieri non
indifferenti all’economia dei territori in corso di ricostruzione dopo i terremoti del 2009, 2016
e 2017 in Abruzzo e sull’Appennino centrale.
Dovranno chiudere tutte le fabbriche della metallurgia, della siderurgia, di
prodotti in metallo e le fonderie, ma anche le fabbriche di armi, di coltelli,
di utensili, di oggetti di ferramenta, le industrie del tabacco, tutti gli
stabilimenti che lavorano minerali non metalliferi, come il vetro, la
terracotta, la ceramica, il cemento o il gesso.
Chiudono anche gli stabilimenti per la fabbricazione delle automobili, dei
rimorchi e di tutti i mezzi di trasporto come le navi, le locomotive e gli
aerei. Il 25 marzo chiuderanno anche quelle di mobili, gioielli, strumenti
musicali, articoli sportivi, giochi e giocattoli. Nell’estrattivo, serrata per le attività di estrazione in cave e miniere, di materiali metalliferi, come ferro e uranio,
tutta l’industria del legno, la silvicoltura e l’utilizzo di aree forestali. Nel campo del tessile chiuderanno tutte le attività inerenti alla preparazione e la fibratura di fibre tessili (ad eccezione della
fabbricazione di tessuti ricollegabili ai dispositivi di protezione sanitaria),
confezione di articoli di abbigliamento (ad eccezione di camici, divise e
indumenti da lavoro) e la fabbricazione di articoli in pelle.
Serrande abbassate anche per fabbriche di computer, orologi, prodotti e
componenti elettronici, per le telecomunicazioni, per l’elettronica di consumo audiovideo e di attrezzature fotografiche, per chi
produce macchinari, a eccezione di quelli per l’industria della carta, del cartone, della plastica e della gomma.
Resta da capire quanto sarà impattante questo decreto, in termini di quantità e circolazione delle persone, soprattutto alla luce delle numerose categorie di
attività produttive che potranno continuare a rimanere aperte.
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federconsumatori
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Comunicato stampa
TRUFFE AL TEMPO DEL CORONAVIRUS
Purtroppo è doloroso e sconfortante notare come sia facile imbattersi, in questo delicato
momento, in truffe e tentativi di lucrare sulla paura dei cittadini. Raggiri
vecchi e nuovi, più o meno fantasiosi: tutti ugualmente gravi e deprecabili. Non manca all’appello nemmeno Adriano Panzironi, da noi già segnalato per i suoi messaggi ingannevoli circa le proprietà del metodo Life 120, sanzionato dall’AGCM e i cui programmi sono finiti nel mirino dell’AGCOM.
L’azione dell’ideatore del metodo Life 120 (che promette di vivere 120 anni) prosegue tuttora
indisturbata, così come la vendita di integratori e prodotti da lui stesso messi in commercio.
La novità, che rende ancora più intollerabile questa già grave situazione è che, dopo ictus, Alzheimer, diabete, malattie metaboliche e cardiovascolari,
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infarto, sclerosi multipla, emicrania cronica, ansia, depressione, attacchi di
panico, tachicardia, fibrillazione atriale, etc., Panzironi ora millanta una
cura per il coronavirus.
Inutile specificare che il parere reso dal Consiglio Superiore della Sanità in data 9 ottobre del 2018 ha chiarito come il metodo Life 120 si basi su “argomentazioni non supportate da evidenza scientifica”.
Alla luce di queste ripetute e sempre più gravi violazioni abbiamo chiesto all’Antitrust di valutare la reiterazione delle condotte e l’inottemperanza ai provvedimenti adottati dalle Autorità competenti, chiedendo in particolare la sospensione delle attività di impresa a carico dei soggetti coinvolti dalla distribuzione e diffusione del
programma.
Ribadiamo intanto a tutti i cittadini di non lasciarsi suggestionare dalle false
promesse di cure miracolose, spesso supportate da testimonianze prezzolate.
(Presidenza Federconsumatori)
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coronavirus
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Il Coronavirus non terrebbe conto
delle variazioni climatiche
Questo è il risultato di uno studio in costante evoluzione”. Lo ha dichiarato Massimiliano Fazzini, Climatologo dell’Università di Camerino e Coordinatore del Gruppo di esperti sul *Rischio Climatico* della
Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA).
“Lo studio è condotto da un gruppo multidisciplinare accademico e tecnico (di cui fa parte
il professore Massimiliano Fazzini). Tra le differenti numerosissime variabili
indipendenti che possono spiegare l’evoluzione della variabilità spazio – temporale del SARS-CoV-2 non possono non essere analizzate quelle
meteoclimatologiche ed ambientale. In particolare, da più parti si sono fatte svariate allusioni sull’incidenza della variabile temperatura - ha proseguito Fazzini - evidenziando che il
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virus possa perdere di virulenza all’aumentare o al sensibile diminuire di tale parametro; alcuni divulgatori hanno
curiosamente evidenziato che il virus morirebbe oltre i 27°C di temperatura. Ovviamente è quello che speriamo tutti. Da alcuni studi sembrerebbe che il virus possa avere
una maggiore virulenza nel range termico esterno compreso tra 64 e 12°C e che “le temperature registrate in febbraio in WUHAN siano idonee alla proliferazione
del virus” evidenziando poi che con l’aumento delle temperature procedendo con la stagione primaverile, le aree
situate a latitudini maggiori potrebbero subire un incremento dei contagi. Però da approfondimenti che stiamo conducendo sembrerebbe che il Coronavirus non
terrebbe conto delle variazioni climatiche.
Di conseguenza è stato approntato uno studio climatologico finalizzato alla conferma di tali
evidenze o supposizioni.
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