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Lunedì 23 Marzo 2020 - Santi Vittoriano, Frumenzio e compagni, Martiri
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Il tempo... ieri - LA MASSA GELIDA CHE INCOMBE SULL’ITALIA ha portato una domenica di tempo invernale con cielo nuvoloso, minacce di
pioggia e un gelido vento. Temperature in forte calo: mass. 9,8°; min. 3,4°C; attuale 3,6° (ore 23,30).
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libri
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decameron
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Rileggendo il "Decameron" di G. Boccaccio
LA PESTE DI FIRENZE del 1348 (Parte II)
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La peste a Firenze non dava scampo. Le direttive venivano disattese, perché coloro che le dovevano farle rispettare o erano morti o giacevano infermi.
Ognuno cominciò ad agire secondo quello che credeva più opportuno.
«Ed erano alcuni, li quali avvisavano che il viver moderatamente ed il guardarsi
da ogni superfluitá - scrive Boccaccio - avesse molto a cosí fatto accidente resistere." Alcuni ritenevano che vivere con moderazione, senza cose superflue, li avrebbe
protetti dalla peste e, costituita una brigata, vivevano isolati nelle case in
cui non c’era alcun infermo, mangiando cibi delicatissimi, bevendo vini leggeri e
profumati, evitando ogni lussuria e non parlando né di morti,né di infermi. "Altri, in contraria oppinion tratti, affermavano, il bere assai ed
il godere". Altri, di opinione contraria, preferivano bere molto e godere,
mangiare smodatamente, beffandosi di ogni cura e medicina, andando in giro per
taverne, facendo solo ciò che arrecasse loro piacere, e, ritenendo di non dover più vivere a lungo, abbandonavano le loro case. Per questo molte erano state abbandonate ed occupate
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da estranei, a volte anche ammalati.
In tanta miseria, nella città le leggi non avevano più autorità, perché i ministri o gli esecutori di esse o erano morti o giacevano infermi, per cui
non potevano attendere ai propri doveri. Per questo tutti facevano quello che
volevano, senza alcun rispetto delle leggi.
Altri , ancora, seguivano una via di mezzo tra i due estremi. Bevevano e
mangiavano moderatamente, usavano le cose, senza rinchiudersi, andavano in giro
portando nelle mani fiori e spezie odorose ,avvicinandole continuamente al
naso, per vincere il puzzo dei morti, dei malati e delle medicine.
Altri, ancora, ritenevano che la cosa migliore fosse abbandonare la propria città ed andare nel contado, in periferia, pensando che la pestilenza colpisse solo
chi abitava in città. «… e da questo argomento mossi, non curando d’alcuna cosa se non di sè, assai ed uomini e donne abbandonarono la propria cittá, le proprie case, i lor luoghi ed i lor parenti e le lor cose»
Nessuno più si curava umanamente degli altri, come vi dirò nella parte III. r.g.
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Massimo Pellegrini
Guida pratica
per osservare
gli animali
in Abruzzo
Nella regione dell'orso e del lupo, dell'aquila reale e del fringuello alpino, il manuale in
italiano e inglese offre un documentato contributo alla conoscenza della fauna
vertebrata della regione Abruzzo e si propone come strumento prezioso non solo
per turisti curiosi ed esigenti, ma anche per ricercatori, studenti, operatori
della pubblica amministrazione, gestori delle aree protette, gestori della
fauna. La guida è arricchita da più di trecento foto a colori e dall'indice aggiornato della fauna vertebrata
terrestre in Abruzzo, dei più noti sentieri, suddivisi per itinerari.
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abruzzo
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Salgono a 587 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo
Le nuove misure restrittive disposte dal premier Giuseppe Conte scatteranno oggi, lunedì 23 marzo. Intanto, in Abruzzo ancora in crescita ieri il numero dei contagi
(altri 58) e dei decessi (saliti a 33). Dei nuovi casi accertati 6 fanno
riferimento alla Asl Avezzano L’Aquila Sulmona; 11 alla Asli Vasto Chieti Lanciano; 33 alla Asl di Pescara; 8
alla Asl di Teramo. Dei 587 casi positivi, 38 si riferiscono alla Asl Sulmona
Avezzano L’Aquila; 102 a quella di Vasto Lanciano Chieti; 334 a quella di Pescara e 113 a
quella di Teramo.
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commemorazione
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tornò spesso alla casa avita fino a quando furono in vita i suoi genitori. Il testo “Pensieri a Giulia” raccoglie le quasi duemila lettere che il giovane Capograssi scrisse quotidianamente, dal 1918 al 1924 alla, fidanzata,
Giulia Ravaglia,.
Costituisce un testo prezioso perché permette di conoscere l’uomo Capograssi nella quotidianità delle sue riflessioni poetiche. Soprattutto le lettere scritte da Sulmona sono riflessioni ispirate alla natura, alle montagne, alle stagioni, ai fenomeni del cielo e della terra. Fra i tanti percorsi di lettura è interessante per noi sulmonesi vedere con i suoi occhi e la sua sensibilità quelle montagne, quei paesaggi che ci sono familiari:” Tutto l’universo è indifferente attorno ai nostri dolori, e solo ci conforta con la sua bellezza”...
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In ricordo
di Giuseppe Capograssi
nel giorno della nascita:
21 marzo 1889
di Ezio Pelino
Discendeva da un'antica famiglia di origine salernitana risalente a papa Innocenzo VII, trasferitasi a Sulmona, al seguito del vescovo Andrea. A Sulmona, Giuseppe Capograssi è il nome di una piazza, di un ponte e di una scuola. Ma il grande filosofo del diritto, nominato giudice della prima Corte Costituzionale, è per molti uno sconosciuto.
L’omonima Fondazione - fino a quando è stato in vita il prof. Giuseppe Papponetti - ne ha promosso
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lo studio con annuali convegni di famosi studiosi. Capograssi visse a Roma. Ma
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editoriale
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IL LUNEDì DEL DIRETTORE
Il pericolo di restare a casa
Nell'editoriale di lunedì 16 Marzo mi sono soffermato al diktat governativo di restare in casa,
chiedendomi: ma in quale casa? In quella dei vip (ville o vasti appartamenti) che appaiono in televisione a raccomandarci allegramente di seguire questa
prescrizione, o in quella della povera gente, che vive in due stanzette, o
nelle baracche dei rom e degli immigrati o addirittura sotto i ponti, perché molti la casa proprio non ce l'hanno?
Nei giorni scorsi riflettevo sulle conseguenze psicologiche che lo stare
"carcerati" in casa può avere sulle persone, soprattutto su quelle "fragili", sia esse giovani che anziane.
Le scuole sono state chiuse. Immagino la gioia di tanti studenti e lo sconcerto
dei genitori dei più piccoli. Trascorsi i primi giorni tra videogiochi, computer e tv o a leggere, disegnare, guardare qualche film, si cade in quella ripetività che genera noia, per cui si crea tensione con i figli che vogliono uscire e non
possono, con i padri e le madri che rimpiangono il lavoro, luogo senz'altro di
fatica ma anche di relazioni, di sfogo, che ti fa tornare a casa, felice di
ritrovarti con figli e coniuge, invece che essere una casalinga o un casalingo
a tempo pieno. Nello stesso tempo viviamo tutti nell'ansia di sapere, trascorsi
i giorni canonici della quarantena, se risulteremo sani o malati. Siamo presi
anche dall'angoscia nel sentire che gli ospedali sono zeppi e scarseggiano i
medicinali. Abbiamo paura di finire in quei lazzaretti, costruiti sotto le
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tende, senza la vicinanza dei nostri cari.
Stiamo vivendo un periodo difficilissimo. Più di tutti lo è per le persone psicologicamente fragili, per chi soffre di ansia e depressione,
per chi è solo, come lo sono molti anziani.
Non va dimenticato che lo stare chiusi in casa per un lungo periodo può amplificare i sentimenti negativi. Normalmente chi ha problemi di salute
mentale viene spronato alla socialità, alle relazione e all'interazione con gli altri. Oggi è vietato metterlo in pratica per questa condizione di isolamento forzato. La
stessa ansia porta con sé il desiderio di agire e ciò può causare comportamenti irrazionali, come attacchi di panico.
Nessuno nega il pericolo del contagio dal coronavirus. E per questo rispettiamo la direttiva di stare in casa, anche se nel dare le indicazioni
bisognerebbe trovare la giusta misura. Nei piccoli paesi, soprattutto di
montagna, dove vivono poche centinaia di persone, le maglie della restrizione
dovrebbero essere più larghe. Che senso ha prescrivere a chi vi abita di passeggiare solo attorno
alla propria abitazione, quando vicino vi sono campi e prati deserti?
Usiamo (ma tutti: governanti, controllori e controllati) il buon senso, quella
capacità di saper distinguere il logico dall'illogico, per comportarsi in modo giusto.
Solidarietà a tutto il personale sanitario, alle forze dell'ordine.
Restiamo in casa, se questa, come dicono gli esperti, è l'unica cura per allontanare la pandemia che ci sta colpendo, sperando che gli
altri disturbi vadano via quando riinizia la vita sociale.
Restiamo in casa se questo non ci farà piangere altri morti. r.g.
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posta
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DA Sandro Fratturelli
Caro Direttore,
ti invio una breve riflessione sull'attuale delicatissimo momento che viviamo.
Dato che citi spesso, giustamente, Manzoni, chiudo con Dante.
Con la stima di sempre, Sandro
E’ MANCATA La Regìa, QUELLA VERA
Il virus ha palesato, lentamente ma clamorosamente, quanto l’emergenza ci abbia trovati impreparati. La governance unitaria, decisa come si
doveva, capace di dettare le regole con autorevole tempestività, ha di fatto delegato le diverse decisioni prese al premier, a governatori,
prefetti, sindaci, sentita l’OMS, l’Europa, l’Istituto Superiore di Sanità
E’ tristemente mancata la Regìa, quella vera, senza indugi né tentennamenti, senza fragilità nè sfilacciamento, capace con certezza di assumere provvedimenti drastici,
immediati, anche militarizzando il Paese all’occorrenza.
I Cinesi hanno vissuto un periodo estremamente difficile, eppure con oltre un
miliardo di abitanti, hanno avuto meno decessi di noi. I Russi hanno
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Km 4000 di confine con la Cina, ma non hanno avuto grossi guai perché subito hanno effettuato la quarantena a chi rientrava dalla Cina,
e non solo.
La democrazia richiede una cultura sociale più elevata, altrimenti, in queste situazioni, non funziona. Attiene ad un valore
assoluto, ma al pari di tutti i beni preziosi va coltivata, amata, difesa, così come vanno difesi il rispetto per la vita e la sua sacralità.
Dunque, si chiede all’attuale classe dirigente la capacità di sconfiggere rapidamente la pandemia ed anche la burocrazia che spesso, altro
brutto male atavico da guarire, risulta deleteria. Si chiede di usare al meglio
anche il cervello insieme al cuore, se davvero vogliamo cantare vittoria sui
balconi. Diversamente, dovendo necessariamente rimuovere sfiducia collettiva,
smarrimento e paura correlata, avremo ancora bisogno di creare nuovi eroi.
Vorrei dimenticare questi versi del Purgatorio:
“Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiero in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!”.
Che il Cielo aiuti tutti noi! Alessandro Fratturelli
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pd sulmona
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LETTERA APERTA DEL CIRCOLO PD
DI SULMONA AL SINDACO CASINI
«Consapevoli del momento drammatico che stiamo vivendo, e coscienti, come forza politica,
della necessità di adoperarci per il bene della popolazione, manifestiamo la nostra totale
disponibilità a collaborare investendo il Partito Provinciale, Regionale e Nazionale anche
per un raccordo direttamente con il Governo. La invitiamo tuttavia, nella sua
veste di autorità anche sanitaria, ad informare tempestivamente la popolazione circa le scelte
compiute unitamente alla Asl, nel cui contesto chiediamo di rappresentare
esattamente la situazione reale del nostro nosocomio. Mancando la
programmazione regionale difatti, risulta che le scelte andranno fatte in sede
di Asl provinciale nel cui ambito Sulmona, e solo Sulmona, è Ospedale di base.
E difettando a Sulmona, diversamente da L’Aquila ed Avezzano, del reparto di infettivologia, ci auguriamo che la scelta di
ospitare un malato Covid sia stata effettuata nel rispetto di un protocollo all’uopo istituito, che il trasporto sia avvenuto attraverso la barella di
contenimento e che,
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in caso contrario, gli operatori siano stati posti in quarantena. Le criticità dell’Ospedale sono state peraltro già denunciate dalle forze sindacali che non poco si stanno battendo per la
protezione dei lavoratori e, conseguentemente, di tutta la popolazione vista la
particolare aggressività del virus. Non Le sfuggirà che stante il numero elevato degli anziani tra la popolazione, una scucitura al
sistema di prevenzione potrebbe trasformarsi in una ecatombe. La esortiamo
perciò a riflettere e a confrontarsi su come preservare la città da rischi che potrebbero essere non più gestibili, visto l’unico posto letto Covid a disposizione, e mancando al nostro personale sanitario
sia l’esperienza specifica in malattie infettive che le necessarie attrezzature di
protezione, nonché il percorso di sicurezza interno all’Ospedale per gli esami diagnostici. Ribadendo la totale disponibilità, restiamo in attesa di avere risposte a quanto sopra sollevato e di conoscere
le Sue posizioni in merito all’utilizzo del nostro Ospedale».
Teresa Nannarone e Franco Casciani,
Presidente e Segretario del Circolo di Sulmona
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sulmona
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interno, sia per essere messe a disposizione della collettività. Se i controlli necessari sul modello da realizzare, daranno esito positivo le
mascherine prodotte nella sartoria della casa penale saranno oltre duecento.
Per realizzare questo progetto di solidarietà sono stati selezionati ventidue detenuti che saranno coordinati nel lavoro dal
tecnico di sartoria, Maria Impedovo.
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MASCHERINE PRODOTTE DALLA SARTORIA
DEL PENITENZIARIO SULMONESE
i detenuti del penitenziario sulmonese si sono mobilitati per la produzione di mascherine
contro il contagio del coronavirus, sia per uso
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comunicato inps
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Proroga del termine di presentazione
delle domande di NASPI, di DIS-COLL
e di disoccupazione agricola
Il Decreto Cura Italia, al fine di agevolare la presentazione delle domande di NASpI, DIS-COLL e di
disoccupazione agricola ha previsto, la proroga dei termini di presentazione
delle stesse.
In particolare, per gli eventi di cessazione involontaria dei rapporti di lavoro
intervenuti a fare data dal 1° gennaio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, il termine di presentazione delle
indennità NASpI e DIS-COLL è prorogato di ulteriori 60 giorni, con il conseguente ampliamento del termine
ordinario da 68 giorni a 128 giorni, decorrente dalla data di cessazione
involontaria del rapporto di lavoro.
Nella ipotesi di presentazione di domande di NASpI e DIS-COLL oltre il termine
ordinario di 68 giorni dalla data di cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro, la prestazione decorrerà dal sessantottesimo giorno successivo alla data di cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro.
Le domande riferite ad eventi di cessazione involontaria intervenuti a fare data
dal 1° gennaio 2020, che sono state respinte perché presentate fuori termine (oltre il sessantottesimo giorno), verranno
riesaminate d’ufficio.
È stata altresì prevista la proroga di 60 giorni del termine (ordinariamente fissato a 30
giorni) per la presentazione delle domande di erogazione
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della prestazione NASpI in forma anticipata, nonché per l’adempimento connesso all’obbligo di comunicazione del reddito annuo presunto da parte dei percettori
delle prestazioni NASpI e DIS-COLL nelle ipotesi di contestuale svolgimento di
attività lavorativa autonoma/subordinata/parasubordinata in corso di percezione delle
suddette indennità; i predetti termini sono pertanto ampliati da 30 a 90 giorni. Le domande di
incentivo all’autoimprenditorialità (NASpI in forma anticipata) presentate per attività lavorativa autonoma avviata a fare data dal 1° gennaio 2020 e che sono state respinte perché presentate fuori termine verranno riesaminate d’ufficio.
Le prestazioni di NASpI e DIS-COLL che sono state poste in decadenza per il
mancato adempimento degli obblighi di comunicazione del reddito annuo presunto
verranno riesaminate d’ufficio qualora l’attività lavorativa per la quale è richiesta la suddetta comunicazione sia stata intrapresa a fare data dal 1° gennaio 2020.
Infine, per le domande di disoccupazione agricola in competenza 2019 da
presentarsi nell’anno 2020, il termine di presentazione è prorogato al 1° giugno 2020; pertanto, le domande di disoccupazione agricola, saranno
considerate validamente presentate anche dopo il 31 marzo 2020 e fino al giorno
1° giugno 2020.
Stefano Caranfa, Responsabile Team Rapporti Istituzionali
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necrologio
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NECROLOGIO DA CASTROVALVA
CASTROVALVA - Il 18 Marzo è deceduta nell’ospedale di Pescara, dov’era ricoverata, Dalia Mastrodomenico (Dalietta). Aveva 96 anni. La sua morte ha
lasciato un grosso vuoto nella vita delle figlie Franca, Tiziana e Ivana e in
quella di tutti i suoi nipoti. Giungano a loro e a tutti i suoi cari le nostre
più sentite condoglianze.
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