Sabato 14 Marzo 2020 - San Giovanni di Genova, Abate camaldolese

Il tempo... ieri - ANCORA UNA GIORNATA COL SENTORE DELLA PRIMAVERA. C’è stato il sole, ma anche nel pomeriggio un continuo passaggio di nubi. Correnti di aria calda. Temperature in rialzo: mass. 21,9°; min. 9,2°C; attuale 9,4° (ore 23,30).
 
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  coronavirus
RILEGGENDO “I PROMESSI SPOSI” di A. Manzoni
Al tempo del Coronavirus (Parte V)
La peste dilagava e con essa la credenza sugli untori. Divenne una psicosi che si sparse anche per le campagne intorno a Milano. «S’era visto di nuovo - scrive Manzoni - o questa volta era parso di vedere, unte muraglie, porte d’edifizi pubblici, usci di case, martelli. Le nuove di tali scoperte volavan di bocca in bocca; e, come accade più che mai, quando gli animi son preoccupati, il sentire faceva l’effetto del vedere. Gli animi, sempre più amareggiati dalla presenza de’ mali, irritati dall’insistenza del pericolo, abbracciavano più volentieri quella credenza. […] Nella chiesa di sant’Antonio, un giorno di non so quale solennità, un vecchio più che ottuagenario, dopo aver pregato alquanto inginocchioni, volle mettersi a sedere; e prima, con la cappa, spolverò la panca. - Quel vecchio unge le panche! - gridarono a una voce alcune donne che vider l’atto. La gente che si trovava in chiesa (in chiesa!), fu addosso al vecchio; lo prendon per i capelli, bianchi com’erano; lo carican di pugni e di calci; parte lo tirano, parte lo spingon fuori; se non lo finirono, fu per istrascinarlo, così semivivo, alla prigione, ai giudici, alle torture. […] L’altro caso (e seguì il giorno dopo) fu ugualmente strano, ma non ugualmente funesto. Tre giovani compagni francesi, un letterato, un pittore, un meccanico, venuti per veder l’Italia, per istudiarvi le antichità, e per cercarvi occasion di guadagno, s’erano accostati a non so qual parte esterna del duomo, e stavan lì guardando attentamente. Uno che passava, li vede e si ferma; gli accenna a un altro, ad altri che arrivano: si formò un crocchio, a guardare, a tener d’occhio coloro, che il vestiario, la capigliatura, le bisacce, accusavano di stranieri e, quel ch’era peggio, di francesi. Come per accertarsi ch’era marmo, stesero essi la mano a
toccare. Bastò. Furono circondati, afferrati, malmenati, spinti, a furia di percosse, alle carceri». Per loro buona sorte vennero trovati innocenti. Per le campagne i viandanti che incontravano i contadini che ne scrutavano ogni gesto che potesse definirli untori, venivano presi, malmenati e condotti in carcere.
I decurioni non sapendo più cosa fare si rivolsero al cardinale arcivescovo, chiedendogli di fare una processione solenne, portando per la città il corpo di san Carlo. Il prelato rifiutò, per molte ragioni,  ma poi cedette. Tre giorni furono spesi in preparativi: l’undici di giugno, ch’era il giorno stabilito, la processione uscì, sull’alba, dal duomo. La processione passò per tutti i quartieri della città.
«Ed ecco - scrive Manzoni - che, il giorno seguente, mentre appunto regnava quella presontuosa fiducia, anzi in molti una fanatica sicurezza che la processione dovesse aver troncata la peste, le morti crebbero, in ogni classe, in ogni parte della città». Non sapendo con chi prendersela, diedero di nuovo la colpa agli untori. "Si disse che, mescolati nella folla, avessero infettati col loro unguento quanti più avevan potuto […] Ci furon però di quelli  che pensarono fino alla fine, e fin che vissero, che tutto fosse immaginazione: e lo sappiamo, non da loro, ché nessuno fu abbastanza ardito per esporre al pubblico un sentimento così opposto a quello del pubblico».
I magistrati, ogni giorno in numero di meno per la peste, erano sempre più confusi, incapaci di trovare le soluzioni. Impiegarono tutto il loro tempo e le loro forze  "a cercar di questi untori".
Oggi i nuovi untori sono quelli che “sputacchiano” ... e tutte le forze messe in campo sono contro questi.
Alessandra Gasparroni
Magie d'Abruzzo
Miti, riti,
universi simbolici

In "Magie d’Abruzzo"  l'antropologa Alessandra Gasparroni mette in risalto le sue ricerche sul campo, svolte mediante l’osservazione partecipante a riti della cultura tradizionale abruzzese.
La sua ricerca bibliografica e le indagini effettuate attraverso i destinatari dei suoi corsi nell’Università di Chieti e in quella della Terza Età di Giulianova, hanno costituito di fatto una radiografia di modalità culturali ancora presenti o saldamente ancorate nella memoria dei protagonisti del mondo popolare in riferimento ai costumi alimentari, magico religiosi, sociali.
Lo stupore e la meraviglia che sono ancora racchiusi in molti scrigni della cultura tradizionale ne determinano la magia in riferimento ai riti che si ripetono e ai miti dai quali scaturiscono. Gli universi simbolici si dipanano mediante un segno che spesso rappresenta una perduta memoria ma resta come elemento persistente dietro al quale si può indagare per ciò che è stato ed ampliare la ricerca intorno a ciò che è ancora, o come è mutato.
Così, nel lavoro di Alessandra Gasparroni, simboli sono il fiore secco del deserto, approdato a Teramo, che è traccia di riti intorno al parto non solo in Abruzzo, il bacio della reliquia di San Felice di Torricella che l’ultima traccia di un pellegrinaggio nella collina teramana. Le edicole votive delle nostre montagne, traccia della transumanza che poi scendeva al mare, un gioiello di fidanzamento, un piatto tradizionale della nostra cucina, un tatuaggio sacro. L analisi ripercorre ciò che è stato, ma che non è stato dimenticato anche se, spesso, non se ne conosce più l’origine.
Il suo lavoro prende le mosse dalla curiosità iniziale, da ciò che si intravede e verso cui si vuole andare, spinti dalla passione per la ricerca.
 
   abruzzo
Salgono a 89 i casi positivi
al coronavirus in Abruzzo

In Abruzzo il numero dei positivi sale a 89, stando alle ultime notizie di ieri, 13 venerdì Marzo.
Sono emersi cinque nuovi casi di positività. Piano di emergenza in provincia di Chieti: per il Covid potenziati Chieti e Atessa. In terapia intensiva a Pescara si gestisce una situazione al limite: riattivata la rianimazione a Penne. Difficoltà per il numero dei tamponi da esaminare. Sospesi i ricoveri programmati. A Chieti si sperimenta un nuovo farmaco.
 
   flash mob
Anche l’Abruzzo reagisce
con un flash mob da casa
Oggi alle 12 scattano
gli applausi dalla finestra
al personale sanitario
e alle forze dell’ordine

Oggi, sabato 14 marzo, alle 12, appuntamento su balconi e finestre di tutta Italia: scatterà, infatti, un flash mob particolarissimo, vista l’attuale situazione di emergenza, per esprimere con un grosso applauso gratitudine e riconoscenza al personale sanitario, che sta lottando in queste ore per salvare vite umane. Niente raduni veri e propri all’aperto. L’applauso sarà diretto anche alle forze dell’ordine, in prima linea, per far rispettare il decreto Governativo, e ai volontari della Protezione civile.
 
   #inostriangeli
La Fondazione Lene Thun
Insieme per #INOSTRIANGELI

La Fondazione Lene Thun ONLUS, da anni impegnata nel regalare sorrisi ai bambini delle oncologie pediatriche attraverso la modellazione ceramica, ha deciso di donare 100.000 euro e di lanciare una raccolta fondi straordinaria per sostenere lo sforzo dei medici, degli infermieri, nonché di tutto il personale sanitario specialistico costantemente impegnato in prima linea nella lotta contro il COVID-19 e potenziare così le strutture ospedaliere e i reparti di terapia intensiva coinvolti.
“Ora più che mai c'è bisogno di aiutare le nostre strutture sanitarie intensificando il servizio da una parte, e dall'altra dando respiro al sistema. La nostra salute è il bene più prezioso che esista e dobbiamo impegnarci tutti in uno sforzo comune affinché venga tutelata a tutti i livelli”. Nelle parole del presidente di THUN Spa, Peter Thun, tutta l'attenzione per il difficile momento che sta vivendo il nostro Paese e tutto il desiderio di voler donare un contributo concreto all’emergenza: “Non possiamo rimanere indifferenti a questa situazione. Il nostro Paese ha bisogno di unità e di risorse ed è doveroso contribuire con ogni mezzo. La nostra Fondazione, da sempre impegnata negli ospedali italiani nei reparti di oncologia pediatrica, si è messa subito a disposizione e a supporto di chiunque voglia sostenere l’immane sforzo a cui è sottoposto tutto il personale ospedaliero impegnato nella lotta alla malattia. Oggi più che mai serve l'aiuto di tutti per aiutare il sistema e proteggere le
categorie più deboli.”
Con “il poco da tanti” possiamo davvero lasciare un'impronta indelebile e dare un contributo importante per #INOSTRIANGELI che ogni giorno operano in campo medico.
 Con questa specifica iniziativa di crowdfunding, la Fondazione ha deciso di impegnarsi in prima persona e devolvere 100.000 euro dei suoi fondi, oltre a quelli che verranno raccolti da questa campagna, agli ospedali nelle condizioni di maggior emergenza sanitaria legata alla diffusione del COVID-19, che saranno via via individuati con l'evolversi della situazione nazionale. MAFALDA MEDURI
 
   saca
SCANNO - La prossima settimana come da cadenza semestrale inizieranno le letture dei contatori acqua del comune di Scanno. Da precisare, vista la situazione attuale, che per ovvi motivi precauzionali e  le dovute disposizioni aziendali, saranno effettuate solo le letture esterne ossia nicchie, pozzetti e  quelle parzialmente accessibili come le batterie condominiali. Pertanto gli utenti che hanno i contatori all'interno degli appartamenti sono pregati di comunicare tramite il numero verde 800098758 attivo 24/h al giorno, dotandosi del codice di fornitura riportato in bolletta oppure inviando una foto del contatore tramite l'applicazione messaggistica WhatsApp, al numero 3356219245. È importante che dalla foto si rilevi chiaramente la matricola del contatore e la lettura. Nel messaggio indicare il nominativo dell'intestatario dell'utenza ed indirizzo di fornitura.
AVVISO SACA PER LA LETTURA
DEI CONTATORI DELL’ACQUA A SCANNO
 
   fiom abruzzo
DALLA FIOM ABRUZZO

La FIOM Abruzzo Molise proclama lo stato di agitazione di tutti i lavoratori metalmeccanici dell’Abruzzo e del Molise in seguito al Decreto della Presidenza del Consiglio dell’11 marzo 2020, ha proclamato il blocco di molte attività eccetto quelle essenziali.
Lo stesso Decreto lascia il libero arbitrio alle aziende produttive sulle chiusure per gestire l’emergenza da Coronavirus.
Una scelta inconcepibile che mette a rischio decine di migliaia di Lavoratori e propri familiari nelle nostre regioni. In questo contesto
assistiamo al fatto che alcune aziende responsabilmente gestiscono la situazione fermando le attività, altre, prese dalla confusione, adottano misure nella speranza che possano salvare le attività e la salute dei Lavoratori, altre ancora lasciano al caso la gestione della sicurezza e continuano a lavorare come se nulla fosse.  la FIOM Abruzzo Molise, cchiede alle istituzioni tutte, di agire per la tutela della salute di quei Lavoratori che non possono fermarsi per la delicatezza dell'attività svolta, attraverso rigorosissimi controlli e disposizioni di sicurezza e per tutti gli altri di dare l’indicazione di fermarsi per ragioni di emergenza pubblica.
 
   necrologio

In ricordo di Tonino Gentile

SCANNO - Ci ha lasciato Antonio “Tonino” Gentile, un'altra memoria storica dei minatori di Scanno, che negli anni ‘50-‘60 del secolo scorso è andato anche lui a lavorare alle miniere di Monteneve (BZ). Tonino Gentile era uno dei minatori più anziani ancora viventi, un uomo mite, che negli ultimi anni aveva deciso di tornare a vivere nel nostro paese. Di lui ricordo che è sempre stato un vero amico, sempre disponibile a darmi consigli, a dare voce ai minatori, a far conoscere ai più giovani i sacrifici che si facevano per mandare alle famiglie il salario per il loro mantenimento. Mi diceva che il lavoro era molto duro, ma la forza che permetteva loro di stringere i denti e andare avanti era la famiglia.
Qualche anno fa, con il nostro gruppo “Sulle Orme dei Nostri Padri” organizzammo non una gita, ma un vero e proprio viaggio della memoria per scoprire i luoghi dove i nostri Padri scelsero di lavorare con grande onestà, sacrifici e dignità. Lui ci volle tornare insieme a figlio Lino e la nuora Ester, il cui padre, Giuseppe, fece la stessa esperienza di minatore a Monteneve. In quella occasione, Tonino ebbe modo di raccontare la sua esperienza di minatore esattamente nei luoghi dove lui aveva lavorato. Anche la nostra guida rimase colpito da Tonino, dal suo saper ricordare i minimi particolari delle oscure gallerie.
Un aneddoto: eravamo a metà della nostra escursione nelle gallerie, la nostra guida ci invitò a fermarci per darci delle spiegazioni sul quel posto; Tonino sempre attento, con garbo chiese «ma qui ci doveva essere un argano che serviva per gli spostamenti dei minerali?!», la risposta della giuda, è dietro di te, Tonino continuò dicendo, «questo era il mio posto di lavoro che condividevo con altri paesani». Si vide scorrere qualche lacrimuccia sul suo viso, rimasi meravigliato del suo ricordo.
Ha apprezzato moltissimo il Prof. Angelo Di Gennaro che ha scritto un libro sui minatori. La cosa che amava dire Tonino era «è ora che qualcuno si decida a scrivere la storia dei minatori di Scanno a Monteneve». Desiderava anche che venisse intitolata una strada ed un piccolo monumento alla loro memoria. Rivolgo ancora una volta alla nostra Amministrazione un appello affinché questo avvenga, perché i nostri Padri hanno dato molto al nostro paese, in molti casi anche la vita.
Ciao Tonino!
Aniceto La Morticella


Approfitto del necrologio di Aniceto, per far arrivare alla famiglia di Tonino le condoglianze di tutta la redazione di questo giornale. Conoscevo Tonino. Un uomo cordiale e attento ad ogni manifestazione culturale. Ricordo che alcuni anni fa venne a trovarmi agli scavi archeologici al Monastero di San Pietro Del Lago. Ed ogni volta che c’incontravamo mi salutava con molta cordialità e mi chiedeva sempre come andassero le ricerche.
Addio Tonino! Ti ricorderò sempre con affetto. Roberto Grossi
 
Scanno - Passo Godi