Sabato 7 Marzo 2020 - San Lorenzo Maiorano, Vescovo di Siponto

Il tempo... ieri - Marzo ha iniziato a fare i capricci. Giornata caratterizzata da persistente instabilità. Si è passati dal sole alla pioggia più volte nel corso delle ore. Temperature in lieve calo: mass. 10,6°; min. 2,8°C; attuale 3,9° (ore 23,30).
 
   libri
 
  scanno
Una panchina rossa
a Scanno
per la “Giornata
Internazionale
della donna”

Anche Scanno, come altre località, ha voluto riconoscere con il simbolo della "Panchina rossa" le sofferenze morali e fisiche patite dalle donne di ieri e di oggi.
Non è un simbolo vuoto, ma ricolmo di sentimenti, per comunicare a chiunque che Scanno ha un profondo legame emozionale verso la donna, fatto di rispetto per il suo modo di essere e voler essere. Nello stesso tempo, la panchina rossa, colore del sangue,  riesce a comunicare da sola, una pluralità di significati, tra cui la sensibilizzazione contro il femminicidio.
E' stata scelta la "Giornata Internazionale della donna" per dare forza con questo simbolo anche alla parità di genere, contro ogni forma di discriminazione, spesso alleata della violenza .
La panchina dovrà dire a tutti che la donna ha gli stessi diritti degli uomini, quale quello di camminare per le strade della vita secondo le proprie capacità e cultura.
Alessandra Gissi
Otto Marzo
La giornata Internazionale
delle donne in Italia

L’otto marzo, Giornata internazionale delle donne e data simbolo delle lotte femminili, ha ormai un secolo di storia alle spalle e, a partire soprattutto dal secondo dopoguerra, è divenuto un appuntamento fisso per migliaia di italiane. Cerimonie istituzionali, cortei, assemblee, comizi, sit-in, slogan, simboli: attraverso i rituali e le forme espressive e creative che ne hanno accompagnato le celebrazioni nel corso del tempo è possibile richiamare temi e parole d’ordine, cogliere il loro diversificarsi negli anni, nei luoghi, nelle generazioni e descrivere il mutamento di priorità e rilevanza che ha interessato contenuti, discorsi e rivendicazioni.
Al di là della vaghezza che ancora avvolge la storia delle sue origini - e che si cerca qui di chiarire e interpretare - scopriamo così che la forma di ritualità pubblica che ruota attorno all’otto marzo ha fortemente contribuito a strutturare i caratteri profondi della cultura nazionale e, al suo interno, a segnare le linee normative dei rapporti tra i generi. Una sorta di filo rosso che ci consente di ripercorrere il processo di definizione del concetto novecentesco di cittadinanza, il difficile equilibrio tra uguaglianza e differenza.
E' stata scelta dall'Amministrazione Comunale  la Piazza Santa Maria della Valle, perché è quella che raccoglie quotidianamente più gente. Il color rosso è stato dato ad una panchina dove usualmente si siedono sia le donne, sia gli uomini.  Non è mobile, né appartata, perché si vuole che si continui ad occuparla,  in un ideale abbraccio con chi ha perso la vita per la violenza maschile. Vi è stata apposta una piccola targa con questa semplice ma significativa dicitura: " Scanno per il rispetto della donna".
Sarebbe stata inaugurata domani, domenica 8 marzo, ma la cerimonia non avrà luogo per il divieto di assemblee, a causa del coronavirus, come  l'incontro delle donne previsto nell'Auditorio delle Anime Sante.
Autorizzato dal Sindaco, avv. Mastrogiovanni, ha provveduto alla sua verniciatura e a quanto necessario il direttore della rivista il "Gazzettino della Valle del Sagittario".
 
   parchi letterari
Giornata della Poesia
e delle Foreste
nei Parchi Letterari

Il 25 marzo Dante Alighieri iniziò il suo viaggio addentrandosi nella selva oscura. I Parchi Letterari partecipano con entusiasmo alle celebrazioni riunendo anche quest’anno nel primo giorno di primavera i temi del viaggio, della letteratura e dell’ambiente.
Accompagnati dal Sommo Virgilio, sabato 21 marzo e nei giorni successivi Vi aspettiamo dalla Sicilia al Circolo Polare Artico per celebrare insieme il paesaggio in un lungo percorso naturale e poetico ispirato alla "Cultura delle Comunita" delle Riserve Culturali ideate con il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri (C.U.F.A.). Desideriamo che il lettore disponga di una chiave di lettura che stimoli la visita di luoghi altrimenti considerati solo per il loro panorama: un viaggio reso reale e attuale dall'incontro con personaggi viventi che introducono a un racconto inseparabile dalla localit? che li ospita. Capire quanto l'opera letteraria sia potente nell'avvicinare il lettore all'ambiente
descritto da un autore è sicuramente il primo passo per offrire allo stesso lettore i mezzi per essere coinvolto e partecipare alla tutela di quell'ambiente.
Ma è innanzitutto la consapevolezza da parte di una Comunità del proprio patrimonio materiale e immateriale, della storia, delle tradizioni e delle peculiarità della filiera agroalimentare, l’elemento fondamentale nel lavoro di tutela e salvaguardia del patrimonio paesaggistico. La difesa sociale più avanzata è proprio quella culturale, strumento di sopravvivenza non solo per gli endemismi ma anche per le identità locali. I Parchi Letterari non si limitano a custodire e divulgare la letteratura attraverso i luoghi, ma intendono contribuire a salvaguardare i luoghi attraverso la letteratura. Stanislao de Marsanich
 
   scanno
Conclusi i lavori a Scanno
per la realizzazione del sistema
di video sorveglianza
nella ZTL in Centro Storico 

Sono ormai conclusi i lavori di installazione del sistema a varchi elettronici, per disciplinare la ZTL (Zona Traffico Limitato) a Scanno, collegato al sistema centrale nazionale targhe e transiti.
In questi giorni, infatti, a cura di SINET S.r.l., di Scanno, impresa specializzata nel settore della telefonia ed informatica, aggiudicataria dell’appalto, sono state installate le telecamere in corrispondenza dei due accessi principali del Centro Storico, uno in Piazza Santa Maria della Valle e l’altro in Via Centrale Elettrica, in corrispondenza della Porta della Croce. Il nuovo sistema di video sorveglianza registrerà ingressi, divieti di sosta e targhe dei mezzi che transiteranno nei due varchi di accesso al Centro Storico, durante gli orari di “isola pedonale”, prevista nel fine settimana, il sabato sera e la domenica mattina, che non dovrebbe subire variazioni. Un sistema che permetterà in tempo reale di sapere quanti veicoli entrano ed escono nel Centro Storico e di individuare i veicoli non assicurati o senza revisione. Il sistema fotograferà tutte le auto e le targhe di tutti i mezzi in transito, convogliando i dati così ottenuti alla centrale operativa del Comune e al centro nazionale.
Riteniamo utile suggerire all’Amministrazione Comunale che una nuova ordinanza per regolamentare l’utilizzo del sistema di video sorveglianza preveda anche il divieto assoluto di sosta su tutto il Centro Storico, anche su spazi ritenuti di natura privata, a tutela soprattutto delle emergenze architettoniche, quali lo spazio antistante la piazzetta di Sant’Antonio Barone, l’Arco della Nocella, gli spazi antistanti il Palazzo Di Rienzo, il Largo dell’Olmo, ecc.
Una specifica segnaletica verticale, inoltre, dovrebbe essere posizionata in Via Napoli, in prossimità della Porta della Croce, per evitare che gli automobilisti possano effettuare l’inversione a sinistra per entrare in paese e non accorgersi della presenza del quadro luminoso del sistema di video sorveglianza.
 
   cna abruzzo
Imprese in rosa
nel 2019 Abruzzo terza regione d’Italia

Abruzzo sul podio delle regioni italiane per le imprese femminili: un record che tuttavia manifesta insieme alle luci, anche ombre profonde. Nel 2019, dice un’indagine realizzata da Aldo Ronci per CNA Impresa Donna Abruzzo, le “imprese in rosa” sono, nella nostra regione, 33.946 (su 126.543 complessive), ovvero il 26,8% del totale; mentre in Italia la percentuale si attesta ben al di sotto di questa soglia, ovvero al 22,7%. Numeri significativi, insomma, che pongono l’Abruzzo molto in alto nella graduatoria nazionale, ovvero al terzo posto, dopo Molise e Basilicata. Tra le province spicca il dato del Chietino, dove le imprese femminili sono 11.750, contro le 6.423 di Pescara, le 7.757 dell’Aquila, le 8.016 di Teramo. Primato evidente, quello della provincia di Chieti, che si riflette anche sul cosiddetto “tasso di femminilizzazione”: anche qui l’assicella è posizionata molto in alto, con un valore del 29,8%, dato che pone il territorio di Chieti tra i primi nella graduatoria nazionale per  province. Più bassi, al contrario, i valori percentuali delle altre aree, anche se tutte al di sopra della media nazionale del 22,7%: con Teramo al 26%, Pescara al 25,8%  e L’Aquila al 24,7%.
Ma come si distribuisce nella nostra regione il mondo delle imprese “in rosa” tra i diversi settori produttivi? Lo studio della CNA rivela una fortissima presenza in agricoltura (9.375); nel commercio (8.311); nei servizi (6.872); nell’alloggio e la ristorazione (3.210); nell’industria (2.626). A detenere tuttavia la più alta concentrazione percentuale è il settore socio-sanitario, dove addirittura una impresa su due è gestita da donne: (47,9% a fronte del 38,3% italiano).  Dato pressoché irraggiungibile, visto che gli altri comparti seguono a distanza, con valori  consistenti sempre in agricoltura (35,6% contro il  28,6% nazionale), i servizi (costituiti per più di tre quarti da quelli destinati alla persona) con il 33,3%.
Fin qui le luci. Perché le ombre si intravvedono non appena i dati significativi dell’anno appena passato vengono incrociati con quelli degli anni passati.    
Un esame retrospettivo dice infatti che tra il 2014 e il 2019 sono andate perdute 154 unità, ma quel che è peggio è che in valore percentuale l’Abruzzo sia sceso dello 0,45%, contro una crescita media nazionale dell’1,39%. Sul piano territoriale, la variazione in negativo  ha riguardato soprattutto la provincia leader (Chieti) con una flessione di 219 unità, seguita dall’Aquila con 206. Al contrario, sia Teramo (+17) che soprattutto Pescara (+254) hanno registrato una crescita. Sin qui i dati. Che le stesse imprenditrici giudicano a valutano con molta cautela: «Per l’imprenditoria femminile in particolare - dice la presidente di CNA Impresa Donna Abruzzo, Luciana Ferrone - il momento che stiamo vivendo è tutt’altro che florido. Per le emergenze nazionali, certo, ma anche in ragione di difficoltà più specifiche del nostro territorio, dove le imprese hanno problemi di esposizione maggiori, non da ultimo causati dal credito divenuto ormai inaccessibile». «D’altra parte – aggiunge – nell’immediato futuro dobbiamo aspettarci il permanere e l’aggravarsi di situazioni di sofferenza per chi è già in campo, e problemi per l’apertura di nuove attività, anche in campi emergenti come il digitale. Si pone dunque un problema da porre alle istituzioni: quali strumenti mettere a disposizione per sostenere lo sviluppo e rilanciare le attività produttive». «I  numeri sulle imprese di donne – le fa eco Letizia Scastiglia, direttore della CNA di Chieti e coordinatrice regionale di CNA Impresa donna Abruzzo – vanno incrociati con quelli generali dell’economia abruzzese e del suo andamento tutt’altro che brillante: condizione, questa, che si riflette in modo ancora più forte sulle attività gestite dalle donne: faccio notare, in questo senso, come le ultime regioni di questa graduatoria per regioni siano le più forti economicamente, ovvero Emilia, Veneto e Lombardia». Qualcosa, infine, anche sul primato nel campo dei servizi: «In qualche modo – conclude Scastiglia – nasconde anche un evidente retaggio culturale sul ruolo della donna nella società». CNA Abruzzo
 
   wilderness
Orsi "migranti" da oltre Adriatico:
stanno per arrivare? 

Continua la preparazione del terreno sociale per giungere poi a dire al popolo che per salvare l'Orso marsicano è necessario importarne esemplari da altre popolazioni di oltre Adriatico? Pare proprio di sì se, con la scusa di esaltare il fatto che esistono popolazione di orsi anche in Grecia ed Albania (cosa peraltro arcinota, almeno nel mondo dei naturalisti!), quindi in zone meridionali dell'Europa sulla rivista PANDA del WWF (n.1 del 2020) se ne scrive con dovizia di particolari comportamentali. Solo che leggendo tra le righe dell'articolo pare proprio di capire che forse un giorno non molto lontano la cosa potrebbe essere possibile grazie ad un progetto Life Europeo (se dovesse andare bene, come certamente andrà, saranno anni ed anni di lavoro assicurato per gli addetti: una vera e propria manna per tanti biologici!). Già le due popolazioni vengono definite "cugine". Già si scrive che questi orsi greco-albanesi sono "accumunati col parente appenninico (...) da una particolare somiglianza genetica" (ed è probabile, se però ci diranno la verità). Già si scrive che entrambe le popolazioni hanno un "carattere gentile", e che sono animali "prevalentemente vegetariani" (cosa peraltro vera per tutte gli orsi bruni del MONDO, ma che non per questo non necessitano di predare animali domestici e selvatici!).
Sì, sembra proprio che si voglia convincere la gente che in fondo in fondo, così come l'asino della nota fiaba che doveva imparare a campare senza mangiare (ed ovviamente finì per morire!), questi orsi marsicani e greo-albenesi li si vorrebbe abituare a diventare vegani! Perché in fondo, questo è quello che si sta facendo in Abruzzo con i dissuasori per stazzi, pollai e conigliere e il "boicottaggio" alla pastorizia ovina sui pascoli. In pratica, non siamo riusciti ancora a salvare l'Orso marsicano e vorremmo andare a salvare l'Orso greco-albanese, proponendo loro, secondo il succitato articolo, le stesse misure di contenimento dell'orso marsicano affinché non frequenti più stazzi, allevamenti, pollai e campi agricoli e che non attraversi più strade sfalatate; misure messe in atto in Abruzzo, che stanno
spingendo tanti orsi a lasciare l'area protetta del Parco Nazionale e giocoforza attraversare proprio quelle strade sfaltate che ora gli si vorrebbe impedire di farlo con i soliti inutili e costosi dissuasori! Sarà il colmo dei colmi del "progetto": trasferire la negativa esperienza abruzzese in Albania e Grecia!
La cosa grave e mistificatoria è che, mentre per le popolazioni greco-albanesi si esalta le loro abitudini alimentari legate al mondo rurale, in Abruzzo si sta facendo di tutto per farglielo dimenticare quel mondo, e farli ritornare a quell'abbondanza di alimenti vegetali naturali presenti nelle foreste e montagne d'Abruzzo che però... i marsicani sembrano ostinarsi a rifiutare per più piacevoli ed abbondanti risorse di origine antropica!  Non hanno saputo fare nulla in decenni di inutile attivismo, studi e ricerche, e sperpero di danaro (di quanto saranno già stati superai i famosi 13 milioni di Euro di qualche tempo fa, conteggiati da La Repubblica?) e già stanno studiando la prospettiva - cosa che il sottoscritto in tempi non sospetti aveva però già previsto che si sarebbe giunti a proporre... per disperazione! -: la reintroduzione di orsi dai Balcani per operazioni di rinsanguamento. L'ultima change pur di non provare a fare quanto da decenni il sottoscritto e l'Associazione Wilderness vanno proponendo! Ed il massimo del "progetto" sarà l'esportare l'esperienza negativa abruzzese in Albania e Grecia: il che sarà il colmo dei colmi!
Anche sul comportamento animale stanno lavorando, descrivendo all'opinione pubblica orsi miti, forse per far allontanare il pensiero degli orsi aggressivi tipici della Slovenia e Romania (ed oggi del Trentino!). Un comportamento addirittura già abbinato in due slogan buonisti: "L'orso gentile mediterraneo" e, "il cugino greco"!
Ancora una volta, attenti abruzzesi (si intende la gente d'Abruzzo!), presto vi rifileranno qualche orso forzatamente migrante dall'Albania e/o dalla Grecia! Franco Zunino, Segretario Generale AIW
 
P.S. Si resta in attesa di ricevere, e ne saremmo lieti, una formale smentita!
 
Scanno