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Lunedì 27 Gennaio 2020 - Sant'Angela Merici, Vergine, fondatrice
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Il tempo... ieri - GIORNATA CON COSTANTI ACCUMULI NUVOLOSI che spesso hanno portato fastidiose pioggerelline. In serata sono arrivate
correnti grecali. Temperature in calo per la massima: mass. 7,3°; min. 2,9°C; attuale 3,1° (ore 23,30.)
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Oggi si celebra la giornata internazionale della Shoah, riferita alllo sterminio di milioni di
ebrei (e non solo) ad opera dei nazisti. E’ l’Olocausto di migliaia di ebrei nei forni crematori, con riferimento agli antichi
sacrifici cruenti in cui alcuni animali venivano bruciati per intero. Una tragedia che ha colpito gli ebrei, ma che riguarda tutti e, in particolare,
il nostro modo di stare dentro il quotidiano, il nostro agire, il nostro
pensiero, le nostre scelte.
Il sociologo Zygmunt Bauman con preoccupazione e passione ci ammonisce:
«E’sempre più necessario studiare la lezione dell’Olocausto. È in gioco molto di più che il tributo alla memoria di milioni di vittime».
C’è bisogno, quindi, di continuare a ricordare, affinché mai più possa verificarsi una tale catastrofe.
Shoah in ebraico significa appunto catastrofe, disastro, distruzione.
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libri
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interventi
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Giornata della Memoria
EBREI IN ABRUZZO
a cura di Mario Setta
Preambolo. Il Regio Decreto Legge del 17 novembre 1938 n. 1728 - Provvedimenti per la
difesa della razza italiana Art. 10 recitava: “I cittadini italiani di razza ebraica non possono prestare servizio militare in
pace e in guerra”. Mussolini non voleva ebrei nemmeno come carne da macello. Forse già sapeva che Hitler ne avrebbe fatto carne da bruciare.
Eppure ebrei che avevano un profondo amore per l’Italia, disposti a dare la vita per la patria, erano numerosi, tenendo conto che
il numero complessivo degli ebrei in Italia era piuttosto esiguo: 47252 secondo
il censimento del 1938. “Minuscola minoranza” la definisce Giovanni Preziosi, l’acerrimo antisemita
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italiano, consigliere di Mussolini.
In Abruzzo e Molise vi risiedevano 138 ebrei. Renzo De Felice, nella Storia
degli ebrei italiani sotto il fascismo, afferma: “Gli ebrei italiani si inserirono rapidissimamente nella nuova società italiana, diventando quasi sempre patrioti ferventi”.
Nel 1932, poco prima dell’arrivo di Hitler in Germania, Mussolini afferma: “L’antisemitismo non esiste in Italia… Gli ebrei italiani si sono sempre comportati bene come cittadini, e come
soldati si sono battuti coraggiosamente”. Ma non passerà molto tempo, solo pochi anni, e Mussolini si convertirà alle teorie del razzismo scrivendo il Manifesto della razza e pubblicandolo il
14 luglio 1938. La scelta di quella data storica, l’inizio della rivoluzione francese ...
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Costantino Di Sante
Criminali
del campo
di concentramento
di Bolzano
Il libro riporta una inedita documentazione che ha fatto emergere nuovi agghiccianti
particolari sulla gestione del campo di concentramento di Bolzano. Si tratta di
deposizioni, testimonianze, fotografie, disegni, certificati mai pubblicati
prima, provenienti soprattutto dal National Archives di Washington e dall’Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito di Roma, raccolto nell’immediato dopoguerra dalle Autorità alleate ed italiane al fine di poter individuare i responsabili dei crimini
commessi nelle celle di detenzione del lager.
Questo corpo documentario è stato utilizzato per ricostruire le biografie di quanti si macchiarono di
crimini e misfatti durante i dodici mesi di funzionamento del campo di Bolzano,
uno dei principali luoghi di detenzione nazista nell’Italia occupata.
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parliamo di cose concrete
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previsto e finanziato per l’area pedemontana del Morrone, complesso celestiniano e Campo78. Infatti questa è, a mio sommesso parere, una delle pochissime novità che in prospettiva, per gli effetti indotti, potrebbe generare sviluppo per l’intera comunità del territorio.
E’ evidente che debbo esplicitare perché, tra le tante e grossissime questioni che la fine dell’ordinaria gestione amministrativa della città lascia “sospese”, mi occupi soltanto di questa. E’ presto detto: sarebbe una iattura troppo grossa se i tempi (persi) non
dovessero più consentire l’utilizzazione e l’impiego di quei fondi che almeno a mio parere potrebbero essere forieri di
crescita e di sviluppo sotto molteplici riguardi. Non mi resta, per il momento,
di dichiarare la mia personale disponibilità a “fare qualcosa” insieme a chi dovesse condividere l’appello-proposta.
a.i.
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FACCIAMO QUALCOSA
di Andrea Iannamorelli
Al momento in cui scrivo queste poche note non è dato sapere (né a me, né ad altri) se la “consiliatura-Casini”, a Sulmona, porterà l’ennesimo commissario, per fine prematura.
Tuttavia, nel giorno consacrato alla “memoria”, sento di dover invitare i miei concittadini (ma anche gli abitanti dell’intero comprensorio: Valle Peligna, Bassa Val Pescara, Sagittario, Subequano e
Alto Sangro), qualora l’evento dovesse determinarsi, a sottoscrivere una petizione da inviare a colui
che sarà il rappresentante di Governo chiamato a governare la municipalità sulmonese affinché siano portate avanti (nei limiti consentiti dal corretto ordinamento
amministrativo, in questi casi) le procedure per l’attuazione del Masterplan
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RACCONTI DI POLITICA INTERIORE
E’ in lettura il 71° racconto di Politica Interiore di Angelo Di Gennaro, dal titolo: “LA SVASTICA A SCANNO: BRUTTO SEGNO. L’importante è non nascondere la polvere sotto il tappeto.”
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editoriale
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IL LUNEDI’ DEL DIRETTORE
LAGO DI SCANNO E DINTORNI
Tra i tanti problemi che attanagliano le nostre piccole comunità di Scanno e Villalago, sembrerebbe che quello preminente sia la “Gestione del Lago di Scanno”. Maggioranza e opposizione hanno alzato il tono della polemica politica, su
differenti posizioni di pensiero. Detto in termini semplici e sintetici: La
maggioranza consiliare di Scanno ha deciso di dividersi il compito di
coordinamento della gestione del lago con il Comune di Villalago. In pratica per non scontentare nessuno si fa a turno. La
minoranza è contraria a questo gioco e vorrebbe che fosse Scanno a prendere le redini della
gestione, sentendo anche la “voce” del popolo.
Senza tanti giri di parole, secondo me, non meritano di assumersi tale compito né l’amministrazione di Scanno, né tantomeno quella di Villalago.
Quasi tutti i giorni da quando ero ragazzo mi affaccio al lago, per guardarlo,
ammirarlo e compenetrarmi in esso, convinto sempre di più che ne abbiamo bisogno per vivere, perché, come tutti gli elementi naturali, è fonte di sostentamento, tralasciando i simboli trascendenti di sapienza,
bellezza e potenza. E per questa ragione mi duole notare con quanta sciatteria
viene considerato.
Ieri mattina la riva Nord e la riva Sud si presentavano così (come dimostrano la seconda e terza foto) ai turisti che si fermavano al lago.
Tutti, noi che abitiamo questi luoghi, sappiamo come l’amministrazione di Villalago gestisce da sette anni le sue rive, con macchine e
roulottes parcheggiate ovunque, e in quale stato siano la pista ciclabile e le
zone verdi adiacenti al lago con siepi ed erbacce, nonostante che dal suo
account di Facebook più volte Roberto Raimondi ha fatto presente lo stato di degrado di Villalago
Riviera, che dovrebbe essere un villaggio turistico di tutto rispetto.
L’autunno scorso il direttore della Piazza ha invitato ripetutamente l’amministrazione di Scanno a rimuovere l’accumulo di detriti alla foce del Fiume Tasso (foto in alto), emerso con il
ritiro delle acque. Il suo invito è rimasto inascoltato.
Stante così la situazione, come si fa a dare il coordinamento della gestione del lago alle
due amministrazioni, che non hanno consapevolezza dei “diritti” della natura?
Dicono di essere i rappresentanti del popolo, ma non ascoltano gli inviti, i
suggerimenti che provengono dai cittadini. Eppure la democrazia diretta,
esercitata nell’antichità, è tornata oggi di necessità nei piccoli centri, per una maggiore e più attiva partecipazione dei cittadini ai processi decisionali.
Il capogruppo di minoranza, Amedeo Fusco, sembrerebbe dalle sue proposte di
essere su questa strada, ma parrebbe (uso per "par condicio" ancora il
condizionale) che la maggioranza sia decisa a far prevalere il concetto di “democrazia rappresentativa”.
Qual è la mia proposta? Dare la gestione del lago all’Associazione
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Pescatori di Scanno e Villalago. Si può fare? Si studi il sistema per farlo. E’ l’unica associazione che da anni si preoccupa di pulire le rive del lago,
sostituendosi alle amministrazioni di Scanno e Villalago. In alternativa (o
insieme) vada considerata anche l’Associazione “Scanno Natura doc”.
Lasciamo perdere Parco e Riserve, che hanno tutt’altri scopi, che spesso contrastano con l’aspetto turistico. (R. Grossi)
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pd sulmona
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Francesco. Cosa aggiungere a questa squallida vicenda, dove chi perde è sicuramente la Città che avrebbe potuto tranquillamente rinnovare il proprio governo municipale
senza tirare a campare da un anno a questa parte, durante il quale si sono
persi importanti finanziamenti e si è tenuta praticamente bloccata la macchina amministrativa? Il Circolo PD, dopo essersi liberato di quel gruppo di voltagabbana che, giusto
un anno fa, diedero vita alla farsa della “giunta di salute Pubblica”, da allora non fa che denunciare le malefatte di questa amministrazione e l’immoralità politica dei protagonisti di quella operazione. Il Partito Democratico, lungi dal partecipare alla macabra danza sulle spoglie
di una inconsapevole signora cui hanno fatto credere di essere la protagonista
di una fiction televisiva, si occupa solo di Politica con la P maiuscola. E così come avvenuto con il convegno sulle infiltrazioni mafiose nel nostro territorio
con la partecipazione dell’eurodeputato Roberti, già procuratore antimafia, che ha avuto un seguito eccezionale, giovedì 30 p. v. ore 18,00 alla Comunità Montana incontrerà la cittadinanza con l’On.le Pierpaolo Baretta sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze per illustrare la recente legge finanziaria. Certi di fare quel che dovrebbe fare chi si occupa di politica. Quella vera.
Il Segretario del circolo Pd di Sulmona, Franco Casciani
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“Eterna Crisi” al Comune di Sulmona
La pantomima cui ci tocca assistere in questi giorni, in cui una signora che per caso sembra
essere anche la sindaca di questa città si ostina nella ricerca di una maggioranza pur che sia, appartiene al mondo del
fantastico. Assomiglia ad uno di quei “reality” della TV che cominciano in tono festoso, ma ben presto si trasformano in un
incubo per i protagonisti. Solo che qui si tratta della vita vera di una città e si gioca sulla pelle dei suoi cittadini, dei sulmonesi. Ricapitolando, questa
Amministrazione è da un anno che ha esaurito la sua funzione e la sindaca, non avendo più una maggioranza certa avrebbe dovuto prenderne atto, solo che non si fosse presentato il consigliere
Di Masci a garantirgli una sopravvivenza surrettizia, passando, con una
capriola estemporanea, dall’opposizione alla maggioranza insieme agli altri due consiglieri di stretta
osservanza dimasciana. Per quale motivo, oggi è chiaro a tutti. Non erano ancora pronti ad affrontare nuove elezioni
amministrative, insieme al suo nuovo amico e sodale, l’ex assessore regionale alle aree interne (quello delle 35 delibere in 5 anni, per intenderci), di cui
non si riesce a trovar tracce significative del suo operato, se non quelle di
aver favorito il declassamento dell’ ospedale cittadino, oltre ad aver scelto una sindaca di cui egli stesso oggi ne
ordina brutalmente lo sfratto da Palazzo S.
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reportage da praga
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PRAGA: l’orologio astronomico
Praga ci accoglie in un pomeriggio di sole del 16 gennaio 2020. Ci solletica con la
sua aria gelida, che ci accompagnerà per tutto il nostro soggiorno. Sono col gruppo di Scanno, arrivato in
Cecoslovacchia per il terzo incontro Transnazionale del Progetto Bobbin Lacee
Erasmus+. Sistematoci in albergo, situato a pochi passi da Piazza della
Repubblica, che è a un quarto d'ora dal centro storico, essendo ancora giorno, decidiamo di
arrivare alla Piazza dell'Orologio Astronomico, punto di attrazione per iniziare la conoscenza della città. Senza sapere una sola parola della lingua locale ci avventuriamo, facendoci
guidare da una cartina e dal flusso di gente, per lo più turisti a sentire le loro parlate. Ci inoltriamo in una stradina a traffico
limitato, costeggiata da palazzi di stile diversi. Ne incontriamo, gotici,
liberty, rinascimentali, con maestosi portali e balconi sorretti da telamoni e
cariatidi. I negozi sono alla moda, con marchiinternazionali famosi. La strada
incrocia spesso stradine che sbucano da sottoportici medievali. Dopo un po'
cominciano a spuntare i pinnacoli di alcune torri. L'istinto ci dice che stiamo
per arrivare. Ci siamo, infatti. La torre dell'orologio è lì. Ci avviciniamo, facendoci strada tra la gente, assiepata col viso rivolto ai
quadranti dell'orologio. E' assiepata perché mancano pochi all’ora in cui l'orologio si metterà in movimento. Ci sistemiamo in un punto centrale, pronti con la macchina
fotografica a cogliere l'attimo. Ci prende l'ansia perché non sappiamo cosa succederà. Il trascorrere dei minuti è spasmodico. Ed ecco che le luci illuminano i quadranti e tutto si mette in
movimento: sono le diciassette. Filmo tutto. Per capire quello che è successo mi faccio aiutare dalla guida turistica cartacea. Intanto sono
arrivate le ombre della sera. La piazza è tutta illuminata soffusamente. Di fronte al Palazzo del Municipio si scorge un
grandioso monumento. Ci avviciniamo. E' quello dedicato a Jan Hus. Ci
promettiamo di tornarci l'indomani.
La temperatura è scesa sotto lo zero e ci avviamo per la strada che già conosciamo per essere in albergo per la cena.
L'orologio è composto da tre elementi principali: in alto l'orologio che segna il tempo; più in basso il "Corteo degli Apostoli", un meccanismo che, allo scoccare di ogni
ora, mette in movimento le statue in legno dei 12 Apostoli; più giù il quadrante astronomico, sul quale sono rappresentate le posizioni in cielo
del Sole e della Luna; il quadrante inferiore è composto da 12 medaglioni raffiguranti i mesi dell'anno.
Ai lati del quadrante astronomico, a cominciare da sinistra, abbiamo il Vanitoso
che si ammira allo specchio, il viandante con il borsello pieno di monete d’oro (simbolo di Avarizia), la Morte, rappresentata dallo scheletro, che tira il
cordino di una campanella che dà il segnale agli apostoli di uscire, infine il Turco (simbolo di Lussuria).
Ai lati del quadrante dei mesi, da sinistra: il Filosofo con in mano una
pergamena, l’Arcangelo Gabriele con la spada, a simboleggiare la Teologia, l’Astronomo con l’immancabile cannocchiale e il Matematico intento nella lettura.
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