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Martedì 7 Gennaio 2020 - Sant'Anselmo, Eremita
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Il tempo... ieri - GIORNATA ASSOLATA, MA molto fredda. Le gelide correnti di tramontana non hanno permesso la risalita dei gradi di
calore. Temperature in calo con la minima sotto lo zero: mass. 3,4°; min. -3,2°C; attuale -2,6° (ore 23,30).
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libri
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tradizioni
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LA NOTTE
DELLE
“Chezette”
a scanno
SCANNO - Domenica notte Scanno è stata rallegrata dalla “Serenata de le “Chezette”. Grazie all’Associazione Pro loco e a quella culturale “La Foce” la tradizione popolare, più sentita a Scanno non è venuta meno. A differenza degli anni precedenti vi è stato un solo gruppo di cantori, che alla classica tiritera di richiesta di
doni ha unito anche alcuni canti tradizionali abruzzesi.
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E’ stato un gruppo molto nutrito, composto da giovani alla loro prima esperienza e
da persone mature, con un lungo curricolo, accompagnati da un numero cospicuo
di orchestrali. Nel loro giro per il paese sono stati seguiti da tantissime
persone.
E’ stata una nottata di canti, suoni e di tanta allegria.
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Vito Moretti
La case che
nen ze chiude
IL LIBRO è una corposa silloge che raccoglie e ripropone precedenti volumi ,avvalendosi di
due importanti contributi di Giorgio Barberi Squarotti, nella presentazione, e
di Giovanni Tesio nella premessa; né sono da meno i contributi, nuovamente veicolati nel volume, dei precedenti
prefatori, tra cui Tullio De Mauro. Tutto l'universo morettiano si spalanca in
queste poesie, vera "casa che non si chiude" alla fiducia nel prossimo e alla
coltivazione della bellezza, alla commozione per la sua terra e agli affetti,
presenti e mancati. San Vito Chietino e la sua celebrata costa ne sono il
cuore: "Arsajje e cale/e duncaddò me vudde/ sta nu pìzzeche de monne/ che me pare coste" ("Risalgo e scendo/e dovunque mi giri/ c'è un pizzico di mondo/ che mi sembra costa"), scriveva in una poesia giovanile,
qui riproposta; e c'è da giurare che l'ubi consistam di Vito Moretti, il suo riferimento
geografico-esistenziale non sia mutato da allora, perché l'amore può diversificare i suoi soggetti e oggetti, ma non cambia mai.
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Lectura Ovidii
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Oggi la proiezione del docufilm “Lectura Ovidii” e l’assegnazione del Premio Ovidio Giovani
La proiezione del docufilm “Lectura Ovidii” e l’assegnazione del Premio Ovidio Giovani al protagonista Pino Ammendola e a Maria
Rosaria Omaggio che interpreta il ruolo di Fabia, saranno al centro di oggi
pomeriggio, 7 gennaio, dalle 17.15, nella sala del Cinema Pacifico.
La Lectura Ovidii nasce nel 2016, in preparazione del Bimillenario. Scopo della
Lectura era quello di riscoprire e far conoscere ad un pubblico vasto i versi
avvincenti del nostro Poeta Ovidio, per favorire la partecipazione di tanti
giovani e meno giovani al Certamen Ovidianum Sulmonense. La scuola ne ha curato l’organizzazione e, sin dai primi incontri, la partecipazione da parte degli
studenti, delle famiglie e dei cittadini è stata attenta e numerosa.Tutti i componenti del Comitato Scientifico (Cristina
Vallini, Rossana Valenti, Diego Poli, Arturo De Vivo, Umberto Todini) hanno
introdotto le Lecturae, Domenico Silvestri ha assicurato un efficace
coordinamento scientifico.L’intervento di Nicola Gardini, ospite del Certamen, ha ulteriormente arricchito
gli aspetti culturali e scientifici del progetto.
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collettiva di pittura
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UNA COLLETTIVA
DI PITTURA A L’AQUILA
E’ allestita all’Aquila, in Casa Pezzoli, con affaccio su Piazza Duomo, la collettiva d’arte pittorica “Postazioni d’autore”, che rimarrà allestita fino al 12 gennaio.
La mostra è ospitata nell’abitazione di Rinaldo Pezzoli e Angela Giliberti, da poco restituita dopo i
lavori di restauro post-sisma, ed è organizzata
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dall’Associazione La Bottega di Artemisia, laboratorio artistico nel quale operano
diversi appassionati.
Esposte le opere di Paola Carfagnini, Laura Carrozzi, Emilia Castellucci,
Antonella Di Fabio, Jocelyne Feron, Angela Giliberti, Mirella Liberatore,
Walter Mattei, Paolo Muzi, Lucia Pace, Francesca Ricciardi, Maria Cristina
Scarsella e Giuliana Spagnoli.
L’iniziativa è resa possibile proprio grazie alla generosità dei proprietari della casa.
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parliamo di cose concrete
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SIAMO NEL “VENTI/VENTI”
di Andrea Iannamorelli
E’ fatta. Siamo arrivati al “venti-venti”, un anno atteso, vagheggiato, per tante ragioni, in qualche modo “profetizzato”. Da quanto tempo siamo in ansia per questo appuntamento!
Almeno noi di una certa generazione, quella che ha sognato, fin dall’adolescenza, “il duemila” (con interesse, trepidazione, curiosità); noi che, come molti, si sono sempre occupati di democrazia reale (dal di
dentro delle Istituzioni, nei partiti e nei sindacati), di formazione ed
educazione, credendo nell’Europa come strumento di riscatto, felice lascito delle generazioni passate,
cresciute negli anni bui delle guerre,
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degli stermini, dei genocidi e delle discriminazioni del diciannovesimo secolo.
Questo traguardo, allora lontanissimo, ha alimentato speranze, ipotizzato un
mondo totalmente nuovo, supportato progetti – tra i tanti mi torna in mente “Horizon2020” -. Progetti capaci di cambiare davvero le cose per effetto delle numerose “agende” dettate: formazione, economia, giovani, ecologia…
Poi, non più tardi dieci anni fa, abbiamo anche trepidato: come arginare la crisi
finanziaria che gli USA scaricavano su tutti noi, sugli Europei, evidentemente
provocando l’avvio di una politica di restrizioni ed austerità finanziaria che ci ha fatto (e ancora oggi, ci fa…) soffrire, che ci ha depressi; tuttavia non ci ha fatti ...
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anversa
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"LA CASA DI MARISA"
Ad Anversa degli Abruzzi
ANVERSA - In Piazza Belprato, scendendo dalla calata che porta alla Riserva Gole del Sagittario, s'incontra al n. 18 di Via Cordoni
la "Casa di Marisa", in uno stabile ristrutturato secondo i criteri di
conservazione storico-ambientale.
Già l'ingresso nella sua austerità, ci fa capire che si entra in una casa signorile dal sapore antico. Ad
accoglierci è la proprietaria, la signora Marisa Del Rosso. Ci racconta dell'idea di
ristrutturare quella casa di famiglia, per potervi conservare e nello stesso
tempo degnamente mostrare quanto da lei avuto in eredità e quanto acquistato nel corso degli anni. Proviene da una famiglia di "Vasari",
che modellavano la creta di Anversa. Suo padre, sebbene facesse il ferroviere,
era lui stesso un artista, che aveva appreso l'arte nella bottega del nonno.
E la visita inizia proprio dalla stanza delle ceramiche. Non solo vasi, teiere e
piatti, ma anche sculture di teste umane. Nel suo insieme c'è un'esplosione di colori e di forme.
Nella stanza accanto c'è uno studiolo con tavolo, scrivania e una ricca biblioteca. Ciò che colpisce a prima vista è il gusto dell'arredo, semplice, ma ricercato.
Tornando indietro si entra in un ampio salone. Al centro campeggia un antico
piano a coda, appartenuto al Maestro Tarallo di Anversa, rinomato concertista.
Tutt'intorno armadi, con abiti femminili originali di fine Ottocento e primi
anni del Novecento, e cassettoni d'epoca. In un angolo, rubato alla vista
globale da un séparé, un letto e una culla con biancheria e coperte del secolo scorso.
Infine ci accoglie il salone dei presepi, con un'ampia mostra di
rappresentazioni della natività: dal presepe napoletano del '700 a quelli più recenti, scolpiti in legno, in gesso e in altri materiali. E poi una ricca
collezione della natività, di arte artigiana raffinata, affidata per la conservazione alla trasparenza
delle campane di vetro. Marisa mi mostra un presepe, scolpito in legno da un
artigiano scannese, di cui ricorda solo il nome, Mario.
In fondo, in un locale adiacente, un presepe costruito di recente con non più di undici classici figuranti, alcuni semoventi, sebbene lo spazio sia molto
grande.
Al termine della nostra visita ci complimentiamo con Marisa per il sapiente
allestimento, per la sua passione verso le cose belle e preziose e soprattutto
per l'amore per il suo paese, che l'ha portata a conservare, a ricercare e poi
mostrare tutto ciò che storicamente vi appartiene.
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scanno
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Anche lo storico negozio alimentari e diversi di Cesira
ha chiuso a Scanno
Un altro presidio del territorio se n'è andato
SCANNO - In Strada Silla, considerata centro nevralgico del paese, un negozio storico
di alimentari ha chiuso. Mandato avanti da Cesira, che gestiva anche una
trattoria a conduzione familiare, insieme alle sue figlie, ultimamente era la
figlia Carmela che se ne occupava. In tempi migliori era un riferimento per la
popolazione che poteva trovarvi, oltre ai generi alimentari , articoli di
merceria e un po' di tutto, a volte anche l'introvabile nei grandi centri. La
sua caratteristica era quella di aver conservato le antiche vetrine, dove era
situata la merce, conferendo al negozio stesso un sapore d'antico.
La chiusura dell'alimentari di Cesira è dispiaciuto un po' a tutti, perché è un pezzo di storia di Scanno che se ne va. Questo triste destino è sintomatico di una crisi che investe soprattutto i negozi dei paesi di
montagna, sempre più penalizzati da leggi che addirittura hanno preteso dal 1 gennaio l'obbligo dei
nuovi registratori di cassa con l'emissione degli scontrini elettronici e la
trasmissione giornaliera dei corrispettivi all'Agenzia delle Entrate con
l'utilizzo del wifi.
(Foto a lato di Berengo Gardin)
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