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Giovedì 24 Ottobre 2019 - Sant'Antonio Maria Claret Vescovo e fondatore
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Il tempo... ieri - SONO ANCORA GIORNI DI “OTTOBRATE” con cielo sereno e tanto sole, che, per l’assenza di correnti fredde, ha reso la giornata molto calda. Temperature in
lieve aumento: mass. 22,8°C; min. 10,9°C; attuale 11,7° (ore 23,30).
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evento
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INAUGURATO A SULMONA IL MONUMENTO ALLA BRIGATA MAIELLA
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"Ai compagni di lotta caduti al mio fianco.
Il mio pensiero reverente va ancora una volta al comandante Ettore Troilo"
La voce si spezza, è commosso Gilberto Malvestuto, 98 anni ufficiale della Brigata Maiella che del
suo comandante dice:
“Il suo nome sia costantemente e per tutti un solenne richiamo a quei valori
che guidarono la sua Brigata Maiella
nello strenuo impegno per il trionfo
della democrazia e della libertà.
Viva la Resistenza, viva la Brigata Maiella, viva l'Italia".
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Un mattino pieno di sole a Sulmona per l'inaugurazione del monumento in ricordo della Brigata Maiella e
dei suoi caduti progettato da Andrea Dell’Orso, realizzato dall’associazione nazionale ex Combattenti del gruppo Patrioti della Maiella, sezione
di Sulmona e valle Peligna. É l'unico monumento dedicato, nella città ovidiana, all'unica formazione partigiana Medaglia d’oro, al Valore Militare alla bandiera, della Resistenza. Nella lotta di
liberazione, dal febbraio 1944 come Banda patrioti della Maiella, questo gruppo
di volontari fu inquadrato nella 209ª Divisione di fanteria dell'esercito per combattere al fianco delle truppe
alleate. La Brigata Maiella liberò diverse città italiane, partendo dall'Abruzzo sino al Veneto.
Toccante la cerimonia d'inaugurazione di oggi per scoprire il monumento dedicato
alla formazione, all'angolo di via Togliatti, è il quartiere delle scuole, un'area che ora contiene tutto il tricolore
necessario per infondere coraggio ai giovani, per amare senza paure il proprio
Paese. Tanti fazzoletti tricolori al collo dei patrioti e dei partigiani. Dopo
la benedizione, impartita da don Maurizio Nannarone, vicario del Vescovo, i
discorsi dei rappresentanti dei cittadini non hanno mancato la parola chiave di
questa giornata: libertà. D'affiancare a giustizia e fratellanza, così il sindaco di Sulmona Annamaria Casini e Carlo Troilo, figlio del comandante
della Brigata Maiella.
"Dopo la liberazione dell'Abruzzo le formazioni partigiane che in questo
contesto si erano costituite decisero di sciogliersi e ciascuno dei combattenti
riprese la sua strada o rientrando nell'esercito regolare o tentando di
inserirsi nel discorso della ricostruzione del paese, della città, della regione distrutta dalla guerra. Ettore Troilo invece intuì la possibilità di una ulteriore fase di lotta. E l'avvocato Lando Sciuba ne ricorda la seconda
fase d'impegno nelle file delle strutture militari organizzate per potere
continuare sul piano nazionale quella lotta che era stata condotta con
particolare sacrificio, con particolare durezza di tributi anche di sangue, sul
territorio abruzzese. Ed ecco quindi che la città di Sulmona acquista il significato della svolta, della coscienza ideale della
esperienza storica della Brigata Maiella perchè ci si inserisce nel filone della lotta nazionale per il recupero della libertà, dell'indipendenza, e per la conquista della democrazia".
Quello inaugurato oggi è un monumento che riguarda tutti è parte della memoria storica delle vittime dei bombardamenti che hanno colpito i
tanti Comuni del circondario, delle donne, dei bambini, delle giovani vittime
di quell'orrendo misfatto che è stato l'eccidio nazifascista del 21 ottobre del '43 a Pietransieri di
Roccaraso. É un monumento che riguarda i soldati e i civili fucilati in esecuzione delle
sentenze di condanna a morte pronunciate dal tribunale di guerra tedesco, con
sede a Sulmona così come a Bussi e dei detenuti comuni e i prigionieri politici che il 9 ottobre
furono prelevati dal carcere della Badia di Sulmona, messi sui carri, verso il
campo di concentramento di Dachau da cui soltanto uno ha fatto ritorno e ha
raccontato. É un monumento che riguarda anche le Forze armate regolari e i caduti in
combattimento.
Una cerimonia commovente con presenze importanti come il picchetto d'onore degli
Alpini del IX Reggimento dell'Aquila, ill procuratore capo della Repubbllica
dell tribunalle di Sulmona, Giuseppe Bellei, e il
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ASSENTE IL GONFALONE DEL COMUNE DI VILLALAGO
Io c'ero. Son andato alla cerimonia non come cronista, ma perché Villalago, mio paese, ha avuto due suoi figli nella Brigata Maiella: Ubaldo
Grossi e Renzo Sciore. Renzo morì nel combattimento a fuoco a Poggio San Marcello il 25 luglio del 1944. Aveva 17
anni. Quando sono sfilati i gonfaloni e i rappresentanti delle amministrazioni
dei comuni presenti, mi si è stretto il cuore non vedendo quello di Villalago e nessun componente
dell'Amministrazione comunale.
C'era il sindaco di Scanno ad onorare un suo concittadino, Alfonso Giammarco,
che fu tra i combattenti della Brigata Maiella. Villalago a maggior ragione
doveva avere un suo rappresentante istituzionale, avendo avuto un martire della
guerra partigiana, che combatteva per ridare la libertà alla nostra Patria, oppressa e gettata nel sangue dai nazifascisti. Un eroe
deve torreggiare quale esempio di virtù civile, come anello di congiunzione tra il passato e il presente. La
letteratura è nata nel racconto degli eroi e ogni società celebra i suoi e li onora degnamente, come fa con i propri santi.
Il sangue consumato e la vita immolata di Renzo non dovevano passare
nell'indifferenza del suo paese natio, in un giorno in cui tutta la Valle
Peligna si è stretta ai combattenti della Brigata Maiella, eroi senza bandiere.
Questo giornale il 25 luglio 2014 in occasione dei settant’anni della morte di Renzo organizzò a Villalago una cerimonia pubblica per ricordare il giovane eroe. E poi...
tante promesse cadute nel nulla!
(R. Grossi)
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consigliere regionale Giovanni Legnini che è intervenuto ricordando alcune fasi storiche molto importanti. Sullo sfondo i
gonfaloni dei tanti Comuni dei patrioti, eccetto uno, e i sindaci dei
comprensori con il tricolore, tra questi il sindaco di Scanno, Giovanni
Mastrogiovanni, il vice sindaco di Cocullo Carmine Risio, gli amministratori
del Comune di Anversa. A leggere l'elenco dei caduti della Brigata Maiella sono
stati i govanissimi studenti delle scuole elementari, il nostro buon futuro.
Il monumento tra il verde, ha una superficie di 32 m² (14,20 m x 2,25 m) e nel suo punto più alto misura 2,80 m. É visibile tra gli alberi, è composto da 3 lastre verticali ed è orientato verso il centro della città. Rappresenta un ideale riferimento alle tre cime della Maiella dalle cui
pendici gli uomini della Brigata partirono volontari per combattere con gli
alleati e liberare i territori occupati. L'accesso all'area monumentale è garantita sia dai marciapiedi che dal parco urbano. Il costo per realizzare l'opera è completamente a carico dell’associazione nazionale ex Combattenti del gruppo Patrioti della Maiella, sezione
di Sulmona e valle Peligna, come ha detto Giuseppe Di Iorio, responsabile della
sezione sulmonese della Brigata Maiella. (Maria Trozzi)
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liberha
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LIBERHA, la Prima Piattaforma italiana
in grado di certificare i dati tra cliente ed esercente, rendendoli inviolabili
ed immutabili nel tempo,
mediante Tecnologia Digitale a Termini di Legge
liberha è ua startup innovativa, una realtà tutta italiana, incubata da "inlab srl" incubatore certificato da parte del
ministero dello sviluppo economico e convenzionata con il secondo ente di
ricerca a livello nazionale, che svolge attività di sviluppo applicazioni di intelligenza artificiale. La stessa sta realizzando
l'unica piattaforma integrata in Italia con tecnologia all'avanguardia
conseguenza di un deposito di brevetto esclusivo. Liberha va a colmare la più grande richiesta di trasparenza da parte dei clienti finali nel mercato
dell'energia elettrica, gas e settore idrico.
La piattaforma è integrata da vari servizi, anche di Business Intelligence Information e CRM; di
supporto alle Aziende per indagini preventive e commerciali, grazie alla disposizione di milioni di dati angrafici, favorisce la profilazione
dei propri clienti, oltre all'abbattimento quasi totale delle morosità. (Francesca Mancini)
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anci
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SECONDO L’ANCI IL 79% DEI COMUNI
MANCA DI SEGRETARI
In Abruzzo profonde criticità presenta la copertura delle sedi di classe ‘quarta’ in quanto su un totale di n. 132 sedi, ben n. 105 risultano vacanti, si tratta
dei Comuni con meno di 3000 abitanti che in regione sono 220 su 305. Per sedi
non si intende il singolo comune poiché molti sono associati in convenzionamento, si stima quindi che il 79% degli enti
non abbia questa fondamentale figura”. Lo afferma il presidente di Anci Abruzzo, Gianguido D’Alberto, a proposito della “drammatica situazione di carenza di segretari comunali”, sottolineando che “su iniziativa delle Anci regionali, il presidente nazionale, Antonio Decaro, con
il presidente di Upi, Michele De Pascale, ha scritto al Ministro dell’Interno Lamorgese per chiedere la tempestiva
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convocazione di un incontro per affrontare l’emergenza con misure risolutive e straordinarie”. “La situazione – dice D’Alberto – è sicuramente conseguenza del notevole lasso di tempo trascorso dall’ultimo bando nazionale di concorso per 224 Segretari Comunali (COA5), indetto
nel 2017, che si trova ancora nella fase preselettiva e la conclusione per l’immissione in servizio ha ancora 2 anni di tempi tecnici. Nonostante la
disponibilità dei Segretari iscritti all’Albo in Abruzzo per assicurare il funzionamento di tutte le sedi vacanti della
regione, con incarichi di reggenza a scavalco da parte dei segretari titolari
di sede, la situazione è arrivata ad un punto limite che chiediamo vada risolta individuando misure
urgenti, di carattere interpretativo o, se necessario, di carattere normativo”.
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necrologio
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NECROLOGIO DA COCULLO
COCULLO - Ieri si è svolto il funerale di Domenico Giovanni Mascioli, che mi onoro di definire
amico non tanto per la frequentazione limitata per via dei suoi impegni, ma
perché ha dato a tutti i Cocullesi un esempio di laboriosità innata. Durante la celebrazione della messa funebre Don Daniele ha
sapientemente messo in luce questo aspetto, ricordando anche l’episodio che aveva visto protagonisti loro due. Domenico era stato dimesso dall’ospedale tempo addietro dopo aver subito una complicata operazione al cuore: era
tornato fra i suoi molto magro e debole, e i figli pregarono Don Daniele di
esortarlo a nutrirsi perché a casa non mangiava più: lui riferì alla moglie il consiglio del sacerdote e lo seguì. Dopo una settimana, rimessosi in carne, si riaccese l’usata passione e, rimontato in macchina, risalì alla piccola azienda agricola e, per distrarsi, alla piazza preferì la “farma”, forse anche qualche lavoretto. E’ morto, all’età di 82 anni, in seguito ad una emorragia cerebrale quasi due mesi dopo la
sorella Maria, altra ammirevole lavoratrice, e nello stesso giorno in cui tre
anni fa morì un altro amico lavoratore, Marsilio.
Alla famiglia ed ai parenti giungano da questa Rivista le più sentite condoglianze. (N.C.)
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eventi a scanno
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