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Martedì 3 Settembre 2019 - San Gregorio I, detto Magno, Papa e dottore della Chiesa
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Il tempo... ieri - L’ESTATE SEMBRA CHE CI ABBIA LASCIATO anzitempo. Sono giorni ormai che la pioggia arriva a raffiche nel pomeriggio, con
conseguente calo termico. temperature: mass. 22,8°C; min. 13,6°C; attuale 15,7° (ore 23,30).
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libri
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Andrea R. Staffa,
Pacentro e i longobardi
in abruzzo
Alle origini della Corsa degli Zingari
Il libro è stato presentato domenica 1° settembre a Pacentro, nei locali dell’ex Convento dei Minori Osservanti.
Partendo da uno studio presentato all'VIII Congresso di Archeologia Medievale
(Matera 2018), il volume propone una ricostruzione dell'assetto tardoantico
dell'intera Valle Peligna. A fine VI secolo uno stanziamento nella zona dei
Longobardi invasori era stato posto a Pacentro, a difesa degli itinerari
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che conducevano a Benevento, sede del nuovo omonimo ducato longobardo. Le
vicende sono documentate da un'ampia rassegna di testimonianze archeologiche,
topografiche e toponomastiche a cui si legano i due luoghi di culto di S.
Angelo dei Placunti e S. Angelo in Vetuli. Ricollegando le loro vicende ad altri singolari riti dei Longobardi del sud,
come la persistenza nell’Abruzzo medievale delle tradizioni dell’omaggio con fuochi all’antica divinità germanica della luce, l'autore giunge a riconoscere nella plurisecolare
tradizione della Corsa degli Zingari la persistenza di un antichissimo rito di
passaggio degli adolescenti risalente alle cruciali vicende altomedievali di
questo territorio.
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pagine di storia
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Per non dimenticare la nostra storia
Dopo quasi un secolo chi ricorda
Francesco Pantaleo assassinato
il 2 agosto 1922 dai fascisti?
di Ezio Pelino
L’Abruzzo non fu durante il fascismo un’isola felice. Nel corso del 1922, anche nella nostra regione si scatenarono una
serie crescente di violenze. Accoltellamenti, uccisioni, occupazione di paesi a
mano armata, attacchi alle Camere del lavoro, attentati ai tralicci. Ma il
vertice della ferocia si raggiunse a Sulmona. Non ci si limitò ad uccidere, ma si infierì sulla vittima. Francesco Pantaleo era un sarto di 33 anni, un onesto
lavoratore, sposato, con figli. Aveva un solo torto, era socialista. Il 2
agosto del 1922, all’imbrunire, di ritorno da una passeggiata in campagna con gli amici, passava
vicino alla “Fontana del Vecchio”, il cosiddetto “Vaschione”, dove sostava un gruppo di fascisti in camicia nera. Li capeggiava un giovane
barone, Domenico Tabassi, un pregiudicato, già accusato “di lesioni e sparo d’arma in luogo abitato” e di “porto d’arma senza licenza”, in stato di “ubriachezza volontaria” durante una partita a carte in un caffè cittadino. Il settimanale “La riscossa d’Abruzzo”, del 20 maggio ’22, precisa che aveva sparato due colpi di revolver, “uno contro l’avversario col quale era venuto a diverbio, ed uno contro un carabiniere che si
era avvicinato per compiere il suo dovere”. Il giornale si indigna per il trattamento compiacente delle autorità: ”non era munito di porto d’arma, né l’arma era stata denunciata. Dopo venti ore dall’arresto è stato scarcerato!”. Con sentenza del 4 agosto 1923, condannato in prima istanza “a sei mesi e giorni tre di reclusione”, commutati in soli tre mesi e, infine, con il regime fascista al potere, amnistiato.“La riscossa d’Abruzzo”, del 12 agosto ’22, nel dare notizia di uno sciopero, denuncia che ” l’unico incidente è stato l’assassinio del sarto Francesco Pantaleo, ex combattente e socialista, pugnalato
dal fascista Domenico Tabassi fu Annibale. Il fascista già tante volte protetto dalla P.S. è latitante. Al povero ucciso furono persino proibiti i funerali, e la pubblica
opinione ne è rimasta indignatissima”. Oltre un quarantennio dopo, Gisfrido Venzo, su “Abruzzo nuovo” del 1-15 agosto 1966, ricostruisce l’accaduto sulla
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base delle dichiarazioni di un testimone oculare. Il pretesto dell’assassinio sarebbe stata una banale cravatta a farfalla portata dalla vittima.
Il barone brandendo un pugnale si scagliava contro il giovane sarto
conficcandoglielo nel fianco. Grondando sangue, Pantaleo raggiungeva l’ospedale, allora al palazzo dell’Annunziata. Ma vi moriva qualche ora dopo. I carabinieri invece di arrestare l’assassino, si presentarono in ospedale per arrestare la vittima, mentre soldati
e carabinieri pattugliavano in assetto di guerra il rione dove Pantaleo
abitava. Ma la persecuzione era solo all’inizio. Con le tenebre si rappresentava una scena barbarica. Verso le due di
notte, riferisce ancora Venzo, una squadraccia fascista, minacciando il
guardiano dell’obitorio, si impadroniva della salma e la trasportava al cimitero al canto di
inni turpi e osceni. Divenuto martire dell’antifascismo, cominciarono a comparire sulla sua tomba mazzi di garofani rossi,
che i fascisti si affrettavano a togliere. Si arrivò al punto che undici anni dopo, il 24 marzo 1933, il podestà, Guido Bellei emanò una vergognosa ordinanza. Prendendo a pretesto la mancata richiesta di
autorizzazione dell’epigrafe sulla tomba, la faceva rimuovere, sostenendo che non poteva più “tollerarsi un simile sconcio” che “suonava offesa ai fascisti”. Un pretesto, perché l’epigrafe parlava genericamente di morte per ”mano assassina”. Ma la persecuzione nei confronti dei resti del sarto socialista non era ancora
finita. Durante la guerra la salma fu trafugata. E non si è mai saputo dove sia finita. Scomparsa. Finalmente il Comune, nell’aprile del 1945, provvide a dedicare a Francesco Pantaleo la via già denominata “Posta Vecchia”, anche detta via del Balilla. Con la stessa cerimonia si dedicarono altre
strade ai grandi dell’antifascismo, da Tresca a Gramsci, Matteotti, Don Minzoni, Roosevelt, e tanti
altri, rivoluzionando la toponomastica cittadina. Il barone assassino non ha
passato in galera nemmeno un giorno. Fu amnistiato, con sentenza del 27
dicembre 1922 della Corte d’Appello de L’Aquila, perchè il delitto era stato commesso “per un fine nazionale immediato e mediato e non già per motivi esclusivamente personali” e, peraltro, la morte “non sarebbe sopravvenuta senza il concorso di condizioni preesistenti (?!)
ignote ad esso Tabassi”. L’assassino fu, invece, gratificato con un impiego al Comune di Sulmona, che
conservò anche dopo il ritorno della democrazia. Infatti, processato e condannato nel
1947, fu nuovamente amnistiato.
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cortometraggio
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Il profumo dell’abisso
Cortometraggio di FilmAQuì
Il profumo dell’abisso, cortometraggio di FilmAQuì, un’associazione culturale dell’Aquila che si occupa di cinema e produzioni audiovisive, è ideato da Giovanni Berardi, presidente dell’associazione e regista e da Luca Ventura Cinque, regista, con la sceneggiatura
di Roberta Sacchetti. Direttore della fotografia Luca Travaglini, aiuto regista
Luke Anthon, fonico di presa diretta Mirko Giovannoni.
La protagonista è un donna, Ester, preda della dipendenza emotiva e della scarsa stima di sé, che la porta a condurre una vita in cui lei è vittima di se stessa e delle sue frustrazioni di cui si nutrono le persone che
la circondano. Il percorso interiore di Ester la porta a sprofondare nel suo
abisso, disorientata di fronte a tanta sofferenza, ai sensi
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di colpa, alla violenza del suo uomo, si perde nella sua ricerca, trovando come
appiglio per uscire dal suo essere vittima, solo la vendetta. È così, che invece di accoglierlo diventa preda del suo abisso concedendosi
completamente ad esso. Girato tra L’Aquila e Tempera, il film sarà presentato presto al pubblico abruzzese per poi essere distribuito nei festival
nazionali ed esteri. “Siamo in contatto con un’importante casa di distribuzione con la quale abbiamo avviato i colloqui
preliminari ed entro breve tempo ci saranno notizie più ufficiali – svela il regista –. FilmAQuì ha in caldo un nuovo progetto abbastanza importante tramite un bando del Comune
dell’Aquila. È un progetto importante perché riguarda una serie di videoclip sulla promozione del territorio dell’Aquila e del circondario che hanno lo stile sia narrativo sia stilistico simile
a quello di Bominaco – The Hidden Beauty, vincitore di un premio rilevante”.
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il villaggio dei ragazzi
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BRIF BRAF
Il villaggio dei ragazzi 2019
Teatro, musica, letture tematiche, spettacoli teatrali e laboratori creativi: anche
quest’anno torna BRIF BRAF - Il villaggio dei ragazzi giunto alla terza edizione.
Brif braf - Il villaggio dei ragazzi è un progetto ideato da Il Volo del Coleottero Teatro Musica per creare un’occasione di incontro
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tra bambini, ragazzi e famiglie in un luogo a loro destinato tutto all’insegna della creatività all’interno di un contesto culturale definito nel quale ognuno potrà mettersi in gioco, scoprire, giocare e divertirsi.
Appuntamento SABATO 7 e DOMENICA 8 SETTEMBRE presso gli spazi del parco ARSSA di
Avezzano. In caso di maltempo alcune attività si svolgeranno in spazi al coperto all'interno del Parco ARSSA.
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concorso fotografico
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Concorso fotografico
“Laquilanuova:
la rinascita”
L’Associazione culturale Segno promuove il concorso fotografico “Laquilanuova: la rinascita”.
Quanti lo vorranno, potranno raccontare attraverso i loro scatti fotografici
come L’Aquila stia finalmente rinascendo a 10 anni dal sisma del 2009.
Il concorso fotografico, aperto a tutti, darà la possibilità di raccontare la propria storia dell’Aquila “nuova”.
Con i sostegno di Anaci (Associazione nazionale di amministratori di condomini),
guidata in
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Abruzzo da Mauro Basile, l’Associazione Segno selezionerà 13 foto che descrivano la rinascita dell’Aquila sotto tutti i punti di vista.
Le foto selezionate saranno esposte sul Palazzo della Camera di Commercio in
Corso Vittorio Emanuele, dove attualmente è esposta a Mostra “6 aprile 2019. Ricordo. Memoria. Futuro” da settembre a dicembre prossimo.
Infatti le foto di Roberto Grillo verranno esposte nel Comune di Castelvecchio
Calvisio (L’Aquila).
Le 12 fotografie premiate andranno a sostituire i ritratti esposti lungo corso
Vittorio Emanuele della città che resteranno in esposizione fino al 20 settembre.
Il concorso fotografico è aperto a tutti. La scadenza per l’invio delle foto è il 12 settembre.
Il Regolamento è disponibile sul sito dell’Associazione Segno www.associazioneculturalesegno.it.
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scanno
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Dalla consigliera Comunale Giulia Serafini
Conclusione del concorso:
“BALCONI FIORITI, GIARDINI
CURATI, DEHORS INVITANTI 2019”
SCANNO - Si è concluso il 31-08-2019 il concorso “BALCONI FIORITI, GIARDINI CURATI, DEHORS INVITANTI 2019”.
Per questa prima edizione c’è stata una grande partecipazione scannese, con 20 location da valorizzare. I criteri di valutazione utilizzati nei giudizi
sono stati: la combinazione dei colori dei fiori, l’originalità della composizione, la sana e rigogliosa crescita dei fiori e delle piante, l’inserimento del verde nel contesto architettonico e l’armonia dell’allestimento.
Ciascuna postazione fiorita, come da regolamento, è stata valutata da un’apposita commissione composta da: Ada Committo, Giovanni Cellitti, Giulia
Serafini, Lino Gentile e Francesco Lavillotti.
Con una gioiosa cerimonia, tenutasi sabato 31 agosto alle ore 10 presso l’Auditorium “G.Calogero” il Sindaco del Comune di Scanno Giovanni Mastrogiovanni ed i Consiglieri Giulia Serafini e Jacopo Fusco, hanno premiato i vincitori: Tiziana Di Marco,
Riccardo Pizzacalla, Roberto Spacone, Maria Carmela Silla ed Eleonora
Micarelli.
I premi assegnati sono stati offerti dalle gioiellerie locali: Oreficerie Gianni
Fronterotta, Luigi Fronterotta, Marco Mancini, Armando Di Rienzo e Francesco Rotolo.
Il ricco buffet è stato invece omaggiato dalla Pasticceria Pan dell’Orso, Bar Centrale e Biscotteria Artigianale di Riccardo Notarmuzi.
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villalago
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TOMBOLATA ORGANIZZATA
DAL CENTRO SOCIALE ANZIANI
DI VILLALAGO
VILLALAGO - Il Centro Sociale Anziani di Villalago comunica che il 5 Settembre prossimo,
alle ore 21,30, al pianterreno dell’hotel “Stella Alpina”, avrà luogo una tombolata
aperta a tutti.
Il ricavato sarà destinato a sovvenzionare le molteplici attività che il Centro intende organizzare nel corso dell’anno.
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Una villalaghese vincitrice
del secondo premio della sagra
della “pezzella” a Pratola
VILLALAGO - Domenica scorsa, alle ore 17,30, si è tenuta a Palazzo Colella di Pratola, la sagra della “pezzella”, con tre sezioni distinte: pasticceria, tradizione, innovazione. Vi ha
partecipato anche la signora Anna Gatta di Villalago, con la pizzetta salata,
ottenendo il secondo premio della sezione innovazione.
Ci complimentiamo con Anna per le sue indiscutibili doti culinarie innovative,
oltre che tradizionali.
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no snam
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Regione, la Provincia dell’Aquila e altre istituzioni locali e nazionali, che hanno ripetutamente espresso,
negli anni, contrarietà al progetto Snam, ritenuto opera impattante e inutile. “Partecipare al sit in è una delle ultime e sempre più importanti iniziative nelle quali i cittadini possono esprimere il proprio
dissenso alla centrale” precisano i comitati No Hub del Gas, ricordando che nel sit si chiederà una nuova Valutazione Impatto Ambientale (la VIA precedente risale ad oltre
otto anni fa) e la Valutazione Ambientale Strategica dell’intera opera, necessaria, ma mai effettuata. Per partecipare alla manifestazione
ci si può rivolgere al recapito di telefono cellulare 3498762841. (Fonte reteabruzzo)
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DOMANI SIT IN DI “NO SNAM”
AL MINISTERO DELL’AMBIENTE
I Comitati No Hub del Gas e ambientalisti presidieranno domani, mercoledì 4 settembre, il palazzo del Ministero dell’Ambiente, quando si svolgerà nella Capitale la riunione istruttoria inerente alla procedura di
autorizzazione integrata ambientale statale per la centrale Snam.
L’A.I.A. è infatti l’ultima autorizzazione indispensabile per la Snam prima di poter avviare i lavori
a Case Pente di Sulmona, dove la centrale dovrebbe essere realizzata. All’incontro sono stati convocati anche la
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