Lunedì 26 Agosto 2019 - Santa Giovanna Elisabetta Bichier des Ages, Fondatrice

Il tempo... ieri - Tempo variabile col sole al mattino dopo che si sono alzate le nebbie e pioggia nel pomeriggio. Perturbazione in dissolvenza verso sera. temperature stazionarie: mass. 23,5°C; min. 11,8°C; attuale 15,2° (ore 23,30).
 
    libri
La “Mazza” di San Domenico - Un bastone o un trofeo?

E’ stato presentato sabato 17 Agosto a Fornelli (Is) il libro “La ‘Mazza’ di San Domenico - Un bastone o un trofeo?”, curato da Armando Petrarca, Antonella Petrella, Lucia Veneziale, Gloria Enrichetta Lancellotta, Nicola Lancellotta. Quest’ultimo ne è il promotore, essendo a Fornelli, insieme con il Priore della Confraternita di San Domenico, colui che organizza e segue in tutti i particolari il pellegrinaggio dei Fornellesi a Villalago, per essere alla festa del Santo, che ricorre il 22 agosto di ogni anno). Il libro, con una bella e simbolica copertina in quadricromia, dopo la prefazione della prof.ssa Anna Paolella, ci porta a comprendere il significato storico del bastone, nei diversi ruoli del suo uso, per poi soffermarsi a quello del pellegrino, come sostegno e difesa di colui che cammina “per agres”, verso un luogo santo.  Nella seconda parte viene sviluppata da Antonella Petrella la tesi del “simbolismo psicologico del cammino”, come “bisogno”, non più di cibo e sicurezza, come era per i nostri antenati, ma come “ricerca di una risposta, la quale a sua volta genera il desiderio che lo apre ad opportunità nuove: il cammino come viaggio interiore… un pellegrinaggio sui sentieri della vita, tra ricordi e progetti, sentimenti, emozioni e vissuti da rielaborare”.
Nella terza parte il libro entra nel tema del bastone del pellegrino, per soffermarsi su “La Mazza, compagna del pellegrino di Fornelli”, descrivendo in tutti i particolari la sua genesi e i suoi simbolismi, quale compagna nei giorni di camino, raccontati con tutte le tappe, prima di arrivare alla meta.
Le pagine si fanno vive nella quarta ed ultima parte allorché si dà “voce” a molti Fornellesi, pellegrini della Compagnia di San Domenico, che parlano della loro esperienza e soprattutto delle motivazioni intime che li hanno spinti per anni a fare il pellegrinaggio.
La "Mazza di San Domenico un bastone o un trofeo? Ai lettori la risposta..
Il libro va letto, per conoscere un pellegrinaggio antico, che resta ancora oggi, pur con le dovute mutazioni dei tempi, espressione di una religione, per dirla con Di Nola, subalterna, che dà la stura a sentimenti profondi e universali quando nella cappella dell’eremo, “vis à vis” con l’immagine orante del Santo, il rito diviene “bisogno di vita” e si cede ad un pianto liberatorio. (R. G.)
 
    premio nazionale 2019
La Croce di Celestino
Conferita a Francesco Sabatini

È stato il prof. Francesco Sabatini la personalità che il Lions Club L’Aquila ha premiato quest’anno con la Croce di Celestino.
Il riconoscimento all’Amico di Celestino che il Club aquilano conferisce ogni anno, in occasione della Perdonanza Celestiniana, viene assegnato a un personaggio rappresentativo del mondo della cultura, nazionale e internazionale, che si è mostrato particolarmente vicino all’Aquila contribuendo a dare impulso alla sua  ricostruzione sociale.
 
    ordine dei giornalisti
E' MORTA LA GIORNALISTA
SIMONA PETACCIA

La giornalista Simona Petaccia si è spenta sabato sera all'ospedale di Chieti. Giornalista di grande sensibilità e competenza professionali, Simona ha ricoperto importanti ruoli regionali e nazionali nel mondo della comunicazione. Presidente della onlus Diritti Diretti così si presentava sul sito personale: " Il mio lavoro consiste nel far comprendere che progettazione universale significa qualità e sviluppo
socio-economico per la comunità e l'imprenditoria, non solidarietà verso i disabili o semplicemente un obbligo di legge. Attraverso la mia attività, accelero quindi il processo che conduce verso città accoglienti per i cittadini che le abitano e per i turisti che le visitano, indipendentemente da età, condizioni di salute, particolari scelte, allergie o intolleranze alimentari". L'Ordine dei giornalisti d'Abruzzo esprime il suo cordoglio per la scomparsa della collega e formula vive condoglianze ai famigliari.
 
    frattura
Conferenza: “Il Bene e il Bello”

“Il Bene e il Bello” tra filosofia ed ambiente è stato il tema della conferenza che si è svolta a Frattura, presso i locali dell’ex scuola, lo scorso venerdì. L’incontro, è stato organizzato dalla Dottoressa Anna Rizzo, archeologa ed antropologa, e dal Professore Nicola D’Alessandro, nell’ambito del Festival di Comunità “Estate a Frattura – Valle del Sagittario”. Vi hanno preso parte come relatori il Professore Luigi Solarino, già docente di chimica industriale presso l’Università di Catania, ed il Professore Ricardo Lucio Perriello, docente di storia della filosofia antica e medievale presso il Pontificio Istituto Teologico Leoniano di Anagni. Ha moderato i lavori Giuseppe Solarino, giornalista del Quotidiano di Sicilia, che da tempo si occupa di inchieste ambientali. Dopo una breve introduzione del moderatore, che ha illustrato ai presenti la grave situazione ambientale in cui versano gli abitanti del quadrilatero industriale siciliano di Augusta-Siracusa-Priolo-Melilli, dove è sito uno dei più grandi poli petrolchimici d’Europa, ha preso la parola il Professore Perriello. Questi ha fatto una trattazione del pensiero platonico antico e dell’agostinismo medievale, con particolare riferimento al pensiero di Platone, di Sant’Anselmo d’Aosta e di San Bonaventura da Bagnoregio. Ha, altresì, posto l’accento sui nessi tra il bene, quale principio assoluto, ed il bello, quale armonia in cui il bene si riflette. Il bello accresce le potenzialità umane volte alla ricerca del bene. La ricerca da parte dell’uomo del bene si manifesta attraverso la bellezza; in particolare nelle opere di generazione e creazione concernenti sia la dimensione fisica sia quella prettamente intellettuale. Nella produzione della bellezza è come se l’uomo cercasse di eternizzarsi esorcizzando la morte: quanto alla dimensione corporea questo tentativo è rappresentato dalla riproduzione, la quale, come sostiene Platone si realizza nella bellezza. Per ciò che concerne la dimensione intellettuale, il tentativo operato dall’uomo di eternizzarsi si realizza attraverso opere artistiche, legislative, scientifiche; queste rendono l’uomo degno di essere ricordato nel tempo. Il bello quindi è affine a ciò che è eterno e l’eterno è la dimensione del bene assoluto. Subito dopo è intervenuto il Professore Solarino che ha trattato dei problemi connessi all’inquinamento ambientale dell’aria, dell’acqua e del suolo. Escludendo le pochissime cause di inquinamento naturale, quali le emissioni di zolfo e anidride carbonica causate dalle eruzioni vulcaniche, ad inquinare l’ambiente è sempre la mano dell’uomo,        
con i suoi processi industriali, il traffico automobilistico, gli impianti di incenerimento dei rifiuti, le centrali termoelettriche, le raffinerie petrolifere, ormai diffusi a livello mondiale. Le sostanze inquinanti presenti nell’atmosfera in forte concentrazione sono il monossido di carbonio, l’ossido e il biossido di azoto, l’anidride solforosa, l’ozono e le polveri sottili, oltre a benzene e idrocarburi in minori quantità, e derivano tutte dalla combustione del petrolio, dai processi industriali, dalle infrastrutture e dagli impianti di refrigerazione e riscaldamento. A rendere più aggressiva l’azione degli elementi inquinanti è la deforestazione e l’incendio delle foreste, che inibisce la capacità dell’ambiente naturale di assorbire l’anidride carbonica, oltre a provocare forti squilibri all’ecosistema e alla catena alimentare. L’inquinamento ambientale, soprattutto per quanto riguarda la contaminazione dell’aria, è causa di morti premature, di patologie cardiache e respiratorie e del diffondersi di alcune forme di tumore. Fenomeni che, per quanto negli ultimi anni vi siano stati continui miglioramenti, continuano purtroppo a verificarsi. Una situazione che rende sempre più necessario il passaggio a fonti di energia rinnovabile. Altri inquinanti sono le plastiche trovate praticamente ovunque e specialmente nei mari e negli oceani. La soluzione possibile per ridurre l’uso di plastica è quella di applicare i principi delle “4 R”: Ridurre: optare per prodotti con meno imballaggi, borse in stoffa per esempio; Riusare: scegliere il vuoto a rendere, il vetro al posto della plastica; Riciclare: selezionare i rifiuti, adottare la raccolta differenziata; Recuperare: produrre oggetti diversi dalla loro funzione originale ed inventare nuovi utilizzi. Al termine della conferenza è seguito un partecipato dibattito. (Giuseppe Solarino)
 
    sabati letterari
Sabato letterario con il fotografo
Giovanni Bucci

SCANNO - “Fotografare Scanno” è stato l’argomento del quarto incontro dei “Sabati Letterari” al Caffè Pan dell’Orso, con il dott. Giovanni Bucci, che in due volumi ha raccolto foto B/N su Scanno e la sua gente. Un paese scelto dapprima come villeggiatura estiva e dal quale, dopo trentaquattro anni, non si è più staccato, ammaliato dalla particolarità dei luoghi per catturarne immagini fotografiche. Dapprima, facendo riferimento al critico francese Roland Barthes, egli ha tenuto a precisare che la fotografia ferma il tempo: il fotografo agisce nel momento giusto e coglie l’attimo, fissando però quello che egli vuole vedere. Tanti fotografi, nello stesso momento, possono produrre un’immagine diversa dello stesso soggetto, come avviene nella narrazione per Tolstoj e Cechov.
A Scanno Bucci ha scoperto gli scorci immortalati molto tempo prima da Henri Cartier-Bresson, che a sua volta vi arrivò influenzato da un altro fotoreporter francese, Williy Ronis, aprendo la strada a molti altri grandi autori della fotografia. Se Cartier Bresson coglieva a sorpresa, nel momento che riteneva adatto i soggetti, perfettamente inseriti in scenari geometrici, egli lascia parlare le figure ritratte come in un testo di narrativa. Cos’altro c’è ancora da rappresentare di Scanno nell’immagine  
fotografica più di quanto è stato già fatto? Bucci vi vede dei giochi di luce particolari, in determinate ore del giorno e dei mesi dell’anno, un’armonia di tanti elementi che non si possono spiegare.
Alla fine di questa trattazione sono state proiettate, con sottofondo musicale della canzone francese, a cura di Domenico Di Vitto, le immagini tratte dal catalogo “Scanno - La sua gente” seguite dall’ascolto di “Serena” e “Viente de Marze” due poesie recitate dal suo autore Marco Notarmuzi, al quale il volume è stato dedicato.
Al “Sabato Letterario” è stato presente anche il fotografo di “Fine Art Photography”, Massimiliano Sideri, che, chiamato in causa, ha spiegato il nuovo corso della fotografia.
 
    comunicato pnalm
INCONTRO CON IL NUOVO
DIRETTORE DEL PARCO

L’altro ieri mattina, presso la Sede dell’Ente di Pescasseroli, si è svolto l’incontro tra il nuovo Direttore del Parco, il Col. Luciano Sammarone e i vertici dell’Ente rappresentati dal Vice Presidente Augusto Barile dai Consiglieri Andrea Scarnecchia e Filomena Ricci. All’incontro hanno partecipato anche l’attuale Direttore f.f. Renato Di Cola e la Responsabile dell’Area Scientifica Cinzia Sulli e il Presidente della Comunità del Parco Antonio Di Santo.
Come è noto, la nomina di Luciano Sammarone è stata disposta dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa con decreto n. 240 del 13 agosto scorso. Si è trattato di una prima presa di contatto del nuovo Direttore che si insedierà ufficialmente nei prossimi giorni.
Il Vicepresidente Augusto Barile ha espresso soddisfazione per la nomina di Luciano Sammarone, nella convinzione che lo stesso saprà svolgere    
un ottimo lavoro e dare ulteriore impulso all’azione e alle molteplici complesse attività del Parco. L’incontro si è concluso con la visita del nuovo Direttore al personale operante nei vari Servizi e Uffici.
 
    wilderness
Sull’ultimo orso morto

E’ morto investito nottetempo da un automobile il 22 agosto scorso lungo la Strada Statale 652 tra Venafro e Castel di Sangro, in Molise, non lontano dal paese di Rionero Sannitico. Ora qualcuno provvederà come da consolidata prassi a sottrarlo dal conteggio dei vivi (uno dei compiti matematici cui sono ormai da anni e sempre più spesso divenuti esperti i ricercatori su quest’animale - anche se qualche volta sembra che gli si sia inceppata la calcolatrice quando contano i nuovi nati!). Si tratta, ha scritto la stampa, di una femmina di circa sei anni: quindi una perdita gravissima, visto che sono proprio le femmine a scarseggiare. Il fatto è avvenuto in zona molto al di fuori del Parco Nazionale d’Abruzzo ed anche della sua zona di protezione esterna; in area ancora altamente coltivata e affatto disturbata dal turismo! Eppure le autorità sembra che, come è ormai anche questa prassi consolidata, anziché andare alla radici del problema, ovvero cercare di capire come mai gli orsi si allontanino sempre più dall'area protetta loro habitat storico, si arrabattano ad inventare sistemi per impedire che gli orsi vengono investiti (come se fosse possibile mettere in sicurezza centinai di chilometri di strade ad alto e veloce scorrimento!), anziché cercare di evitare, più logicamente (sebbene spesso questa latiti!) che siano gli orsi a non essere costretti ad attraversare le strade. Anzi cercano il “criminale” investitore, sicuramente un povero Cristo che si è visto l’animale attraversare la strada all’improvviso come dice la logica,            
e che, sempre per logica, difficile da evitare quando l’animale appare, di notte, improvvisamente (sono ben noti gli incidenti in tutta Italia tra grande fauna ed automobili, spesso anche con la morte degli automobilisti e non solo degli animali investiti).
Si chiederanno mai le autorità per quale motivo l’orso prosegua nel lasciare le montagne e foreste del Parco per scendere a scorrazzare a valle tra campi e frutteti? Si chiederanno mai come mai succeda nonostante l'abbondanza di risorse alimentari naturali nel Parco? Non lo sanno che anche i bambini tra un piatto di pastasciutta ed un gelato, scelgono sempre il gelato? Credono forse che gli orsi siano più saggi? Si chiederanno mai cosa l’orso vada a cercare in luoghi così lontani dal suo storico habitat, e perché ci vada? Eppure basterebbe rispondere a questi per sapere cosa fare per evitare questi fatti luttuosi per la specie, un equazione semplicissima, che non ha bisogno né di radiocollari né di satelliti né di gps, ma di zappe ed aratri (e grano e mais difeso da recenti “Finamore” e non già da respingenti recinti elettrificati!) e “antichi” pastori e loro greggi. E meno gente portate a visitare le foreste “vetuste” o il biotopo del Ramno con tanto di orsi pascenti. Così come servirebbe un nuovo Direttore del Parco che il Parco e l’orso li conosca e che abbia i piedi per terra e non la testa nei libri. Ci dicono che sarebbe stato trovato. Auguriamoci una veloce presa di possesso di quella sedia rivelatasi tanto scomoda per altri.
Franco Zunino, Segretario Generale Associazione Italiana
 
    scanno
 
Villalago