Martedì 20 Agosto 2019 - San Bernardo di Chiaravalle, Abate e dottore della Chiesa

Il tempo... ieri - L’ANTICICLONE AFRICANO è tornato con il suo gran caldo, attenuato da leggere brezze di valle più fresche. Nel pomeriggio foschia da calore. temperature in rialzo: mass. 29,2°C; min. 15,8°C; attuale 19,1° (ore 23,30).
 
Fino al prossimo 25 agosto il giornale potrebbe non avere cadenza
quotidiana. Ci scusiamo per le eventuali interruzioni.
 
    villalago
FESTEGGIAMENTI SOLENNI
IN ONORE DI SAN DOMENICO ABATE

VILLALAGO - Inizieranno domani, 21 agosto, i festeggiamenti in onore di San Domenico Abate. Villalago onora il suo Santo Patrono con tre feste annuali, ma quella che inizierà domani è la più solenne, perché ricorda il 22 agosto del 1104 quando salì agli onori degli altari. Il paese è il centro cultuale di San Domenico più importante di tutto l’Abruzzo, perché conserva le memoria storiche della sua presenza, quali la grotta con la chiesetta dell’Eremo e i ruderi del Monastero di San Pietro del Lago. Nel tardo pomeriggio di domani la festa verrà aperta dall’incontro con i pellegrini di Fornelli, che dopo tre giorni di cammino, scenderanno all’eremo del Santo per poi risalire in paese accolti da tutti i Villalaghesi. Il giorno dopo la festa assumerà tutte le caratteristiche devozionali, dovute al Santo.

 
    mostra fotografica
Massimiliano SiderI: "IN PUNTA DI PIEDI"
Mostra di Fine Art Photography
A Scanno ne "La volta delle idee"

SCANNO - Se non avessimo saputo dalla locandina, situata all'ingresso, che si trattava di fotografia, avremmo subito pensato che fosse una mostra di pittura. I soggetti fotografati, pur rimanendo fedeli alla forma, ci sono apparsi in una tale metamorfosi cromatica, che solo un pennello, intinto in una tavolozza, saprebbe definire e non certamente una macchina fotografica. Le stesse forme ci appaiono come separate da un bisturi anatomico, per essere ricomposte in un'operazione creativa, in cui il mouse del computer si fa pennello, scegliendo colori e tonalità.
L'autore è Massimiliano Sideri, nato a Scanno, dove il padre era medico condotto. Dopo gli studi superiori, la passione per la fotografia lo ha portato a frequentare l’Istituto Europeo di Design di Roma, per poi lavorare presso lo studio fotografico Martelli, partecipando nello stesso tempo alla realizzazione di vari servizi fotografici (Moda, Ritratti, Architettura, Still life) che hanno contribuito alla sua formazione, per giungere alla "fotografia di belle arti", che permette di elaborare idee più concettuali, iperreali, che l'obiettivo non riesce a catturare. E' lo stesso Sideri che ci confessa che il suo intento è di realizzare immagini che siano una via di mezzo tra fotografie e dipinti, come se appartenessero ad un mondo evanescente, fiabesco.
Guardiamo i suoi "dipinti fotografici". I singoli quadri non hanno titolo. L'autore ci spiega che ha preferito lasciare al visitatore, la libertà di stabilire, sulla base del proprio sentire, un legame personale. Gli chiediamo perché ha chiamato la mostra "In punta di piede". Ci risponde: «Ci ho pensato molto e alla fine mi sono convinto di questo titolo, forse perché  la quotidianità, spesso è vissuta di corsa, presi da innumerevoli cose da fare che ostacolano la possibilità di raccogliere i nostri pensieri più intimi, di trovare dei piccoli spazi di distensione”. “In Punta di Piedi forse nel mio subconscio - seguita Sideri - vuol rappresentare un angolo di serenità, dove il tempo è nostro amico, e ci permette di vivere, con la dovuta calma, momenti di riflessione, relazionandoci con la gente, in un ambito avulso dalla realtà di tutti i giorni”.
E i suoi quadri: il gatto, le foglie, il tram, la conchiglia, le suore, la bambina, e tutti gli altri, ti fermano per un dialogo intimo, perché tu possa interagire con essi.
La mostra è molto interessante e va vista "in punta di piedi", con "lento pede", in attesa che il soggetto del quadro parli per trasportarci nel suo vissuto.
 
    recital
Paola Gassman, Ugo Pagliai,
Davide Cavuti stasera
ad Anversa degli Abruzzi

ANVERSA - Si terrà oggi, martedì 20 agosto alle ore 21,30, (ingresso libero) ad Anversa degli Abruzzi, in Piazza Belprato, l’anteprima nazionale del Recital teatral-musicale “ Sogna mia cara anima” interpretato da due dei più importanti attori del panorama teatrale italiano, Ugo Pagliai e Paola Gassman, con le musiche originali e l’ideazione firmate dal compositore e regista abruzzese Davide Cavuti.
Due interpreti d’eccezione quali Paola Gassman (figlia del grande Vittorio) e Ugo Pagliai (compagno sul palcoscenico e nella vita di Paola Gassman), due grandi attori, ovunque acclamati dalla critica e dal pubblico. Ugo Pagliai e il compositore e regista
Davide Cavuti dopo il successo ottenuto al debutto dello spettacolo “Tango y Amor” (lo scorso 20 luglio al Castello di Torrechiara a Parma), tornano di nuovo insieme sul palcoscenico in un omaggio a Gabriele D’Annunzio con la partecipazione di Paola Gassman.
Durante la serata si susseguiranno momenti di recitazione di brani di D’Annunzio (Consolazione, La pioggia nel pineto, I Pastori, etc) e poesie di autori che hanno segnato la storia della letteratura a livello mondiale: Ovidio, Dante, Shakespeare, Leopardi (L’Infinito), Neruda, ma anche Trilussa per momenti esilaranti. Il commento musicale sarà eseguito dal Davide Cavuti Ensemble, con musiche originali di Davide, un mix equilibrato e suggestivo di musiche e parole per una serata di grande contenuto e di emozioni. Prima dello spettacolo ci sarà la prolusione della studiosa e attrice Franca Minnucci.
 
    sabati letterari
Terzo incontro dei Sabati Letterari
su “Merletto Scannese,
ornamento del costume delle donne”

SCANNO - Il 17 agosto scorso si è tenuto il terzo incontro dei sabati letterari al Pan dell’Orso, sul merletto scannese come ornamento del costume delle donne. L’argomento è stato trattato dalla prof.ssa M. Antonietta Mancini, impegnata, come coordinatrice, nel Progetto Erasmus Plus del tombolo, che dal 27 al 31 luglio scorso ha visto Scanno sede dell’Incontro Transnazionale delle delegazioni di altri cinque Paesi Europei. Il tema affrontato è stato di completamento a quello dell’anno 2018, “Il costume si racconta”.
Se allora si parlava degli aspetti psicologici, facendo parlare il costume attraverso le “intermittenze del cuore” e le percezioni sensoriali, questa volta è stato preso in considerazione il racconto che dall’esterno hanno fatto di esso storici, viaggiatori, fotografi, con testi descrittivi e immagini pittoriche, basando l’attenzione sulla trina bianca che ne ingentilisce l’aspetto. Sono stati evidenziati gli antichi saperi femminili fino all’ultima fase, fra le due guerre, influenzata dall’ideologia fascista, con lezioni di ricamo ad ago e del “frivolité”, quando il merletto, più ricco ed elaborato, veniva proposto in varie riviste da disegnatori d’arte. L’evoluzione è rimasta ferma agli anni Cinquanta, con la vestizione delle ultime donne. A quel modello bisogna rimanere fedeli, per evitare il rischio che si perda l’identità della storia locale con possibili stravolgimenti o contaminazioni. Si è sostenuta la necessità di una conoscenza basata sulle documentazioni storiche e letterarie per le giovani generazioni, affinché non cadano in errore raccontando in maniera distorta il costume e il merletto. Nella conclusione si è fatto riferimento a quanto scritto da Mons. Giuseppe Celidonio sull’antico corredo dotale di Scanno: “…perché        
ne resti la memoria domani, quando forse per fatale evoluzione, il costume scannese sarà destinato a scomparire. Mi auguro poi che dove non sia riuscito ad interpretarli (i documenti) mi sovvengano i più periti che, dimorando sempre in Scanno, hanno tutto l’agio di frugare, domandare e confrontare. Io mi tengo pago soltanto di avere additata loro la via e di aver mostrato, se non altro, che il mio cuore batte ancora pel lontano loco natìo”.
 
    cocullo
UNA FELICE E LODEVOLE
INIZIATIVA a cocullo

COCULLO - Dal 1995, generalmente in un pomeriggio immediatamente successivo al giorno dell’Assunta (Ferragosto), a Cocullo si celebra una suggestiva Messa in montagna, accanto al “Ginocchio di San Domenico” , in località “Forcella”, per iniziativa di un Alpino ormai ultranovantenne (lo vediamo, nella foto, e con accanto in basso la pietra del “Ginocchio”), Rolando Mascioli. L’iniziativa fu subito condivisa ed appoggiata da un gruppo di volenterosi che poi piantarono una Croce costruendovi intorno un muretto di pietre; inoltre essa fu accolta e approvata dal Sacerdote, grazie al quale si poté realizzare. Ieri Don Daniele mentre celebrava non ha saputo nascondere il suo entusiasmo e con lui vogliamo credere che la cerimonia si perfezioni negli anni a venire.
Una volta Rolando mi disse che gli piacevano i canti alpini: ebbene, non si potrebbe cominciare con un piccolo contributo derivante da una  
colletta sostenuta magari da un’associazione locale (per es. “Pro Loco”) con cui finanziare l’intervento di un coro alpino? (N.C.)
 
    scanno
 
Anversa