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Martedì 21 Maggio 2019 - San Carlo Eugenio de Mazenod, Vescovo e fondatore
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Il tempo... ieri - ANCORA TEMPO INSTABILE con tentativi di pioggia. Il sole è stato nascosto gran parte della giornata. Schiarite nel pomeriggio. Correnti di
Maestrale. Temperature in calo: mass. 11,5°C; min. 4,6°C; attuale 5,6° (ore 23,30).
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libri
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DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA NEGLI ABRUZZI
L'Osservanza minoritica
dall'Abruzzo all'Europa
Atti del convegno, L’Aquila,
Convento di San Giuliano
23-24 ottobre 2015
Sabato 25 maggio 2019 - ore 16,30, nella Sala convegni del Convento di San Giuliano - L’Aquila, verranno presentati
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gli "Atti" del convegno del 23-24 ottobre 2015, che si è tenuto a L’Aquila nel convento di San Giuliano.
Il volume è dedicato alla memoria di Padre GIACINTO MARINANGELI nel ricordo dei Padri della
Provincia abruzzese di San Bernardino da Siena dei Frati Minori che hanno
vivificato il XX Secolo con una nuova osservanza spirituale
e culturale.
Relatori: Prof. Alvaro CACCIOTTI ofm, Pontificia Università "Antonianum"; Prof. Alfonso MARINI
Università degli Studi "La Sapienza".
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gssi l’aquila
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Premiato il GSSI: oltre un milione di euro
per i progetti di interesse nazionale del Miur
Il GSSI L’AQUILA ha partecipato al bando Prin 2017 e 9 progetti su 17 presentati – oltre il 50% – sono risultati vincitori, superando la durissima selezione nazionale.
Riceveranno un finanziamento che porterà al GSSI oltre un milione di euro. Un risultato incredibile per il giovane
Istituto, se si pensa che i suoi docenti, tra professori e ricercatori, sono in
tutto 28. “È un risultato che ci inorgoglisce, non solo per la altissima percentuale di
successo ma anche per la giovane età dei nostri ricercatori” osserva Eugenio Coccia, Rettore del GSSI e coordinatore di un PRIN sulla nuova
generazione di antenne gravitazionali, il grande interferometro sotterraneo
chiamato Einstein Telescope.Oltre al Rettore Coccia, coordineranno i progetti
nazionali anche Fernando Ferroni, presidente dell’INFN e professore del GSSI, con una ricerca sulla natura dei neutrini che verrà svolta ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso nell’ambito del progetto CUPID e Nicola Gugliemi, ordinario di Matematica che lavorerà, sui sistemi dinamici che non verificano le classiche ipotesi di regolarità, con applicazioni molteplici, per esempio nei sistemi di regolazione dei geni.
Grande successo dell’informatica, premiata con ben tre progetti finanziati, tra cui quello di Catia
Trubiani, che rientra nella Young Line, la linea giovani, alla quale accedono i
programmi in cui tutti i coordinatori delle unità hanno meno di 40 anni. La ricercatrice, insieme a colleghi dell’IMT di Lucca, delle Università di Trieste e di Camerino, si occuperà di Cyber-Physical Systems (CPS), così importanti, ad esempio, per regolare le interazioni dei veicoli in sistemi di
parcheggio/traffico oppure impianti di riscaldamento/illuminazione tramite reti
di sensori. Il loro lavoro mirerà a sviluppare un sistema per specificare i requisiti spazio-temporali di CPS e
applicheranno le loro tecniche a casi di studio reali, come ad esempio robot ed
edifici intelligenti.
Luca Aceto, dentro il progetto IT MATTERS, insieme ad altri cinque gruppi punterà allo sviluppo e alla sperimentazione di una nuova metodologia per la specifica,
l'implementazione e la validazione di sistemi "intelligenti" affidabili, ovvero
sistemi che prendono decisioni dipendenti dal contesto in modo autonomo.
Interessantissimo anche ALGADIMAR, la proposta in cui è coinvolto il ricercatore Gianlorenzo D’Angelo, incentrata sullo sviluppo di nuovi metodi e strumenti in aree di ricerca
che sono critiche per la comprensione di mercati digitali: teoria
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algoritmica dei giochi, Machine Learning, analisi algoritmica dei dati, e
ottimizzazione.
Inoltre, tre giovani e brillanti fisiche hanno vinto con tre diversi progetti.
Marica Branchesi si occuperà per il GSSI, in un programma coordinato dall’INAF, di kilonovae – esplosioni di due oggetti celesti superdensi come le stelle di neutroni e i
buchi neri – e di Multimessenger Astronomy, ovvero quell’astronomia di frontiera di cui la ricercatrice GSSI e associata INFN, è pioniera e che mette insieme il “suono” delle onde gravitazionali e la luce osservata dai telescopi. Elisabetta
Baracchini studierà la minimizzazione e caratterizzazione del fondo di radioattività in futuri esperimenti. Il suo obiettivo è lo sviluppo di un rivelatore di particelle innovativo da installare ai
Laboratori del Gran Sasso dell’INFN. Giulia Pagliaroli, sempre ricercatrice GSSI e associata INFN, farà ricerca sui neutrini di origine astrofisica con un approccio di tipo
Multimessenger, ovvero sfruttando l'emissione combinata di neutrini, onde
gravitazionali e luce da sorgenti catastrofiche come supernovae e blazar. (Foto
dei professori e ricercatori proponenti e partecipanti ai PRIN vincitori).
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l’aquila
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RITORNO ALL’AQUILA
LA CITTA’ FERITA MA NON DOMA
Domenica 19 Maggio, dopo cinque anni dall’ultima volta, sono tornato a visitare L’Aquila, la città dei miei studi e dei miei sogni giovanili, in occasione dell’incontro primaverile dei Soci della Storia Patria. Corso Vittorio Emanuele era animato, con tanta gente che si affollava intorno alle varie bancarelle,
disposte ai lati della strada. Ho saputo che per i festeggiamenti in onore di
San Bernardino, di cui ieri si è celebrata la festa, hanno istituito una fiera in centro, davanti alla Basilica,
e fino a Piazza Duomo, con espositori di prodotti tipici, artigianali,
enogastronomici. Una fiera che vuole essere un ritorno al passato, quando i
mercanti scambiavano i loro prodotti sulla scalinata della maestosa basilica.
L’Aquila sta risorgendo, ma sono ancora tante le case sorrette dalle impalcature.
Sono andato alla maestosa fontana luminosa, per poi camminare fino al Castello.
La fontana è tornata a zampillare e a gettare l’acqua da una conca sorretta da due nudi femminili in bronzo. E’ un simbolo della città, realizzata nel 1934 dallo scultore Nicola D’Antino. E’ così nominata perché al calar della sera i getti d’acqua divengono luminosi e variopinti. Nel 2016 è tornata a svolgere la sua funzione di simbolo cittadino, ma anche di propileo,
dopo che le sue ferite, inferte dal terremoto, sono state risanate con un
attento restauro.La descrizione la lasco al video postato a corredo di questo
articolo.
Il Castello ha ancora le porte sbarrate per i lavori di restauro.
Ho fatto di nuovo il corso per andare a Piazza Duomo ed entrare nella Chiesa
delle Anime Sante, riaperta al culto di recente. Poi al Palazzo del Governo,
sventrato dal terremoto e del tutto irriconoscibile, perché i lavori sono ancora in corso. Da qui alla Villa comunale per visitare l’emiciclo del Palazzo del Consiglio Regionale. Qui il cuore mi si è rallargato, perché il palazzo è tornato ad essere bello come prima, se non ancor di più.
Abbandonato il Corso mi sono addentrato nell’interno, nel ventre del terremoto. Resto nel silenzio, perché qui le parole non esistono per descrivere quello che gli occhi hanno visto e il
cuore sentito. Essendo domenica, nessun rumore proveniente dai cantieri. Tanti
sbarramenti e divieti all’accesso. La monumentale Piazza Santa Giusta nel silenzio totale con la sua
chiesa e Palazzo Centi. I divieti mi hanno fatto rientrare lungo il corso per
poi deviare nella Piazza dei Nove Martiri Aquilani per andare alla maestosa
scalinata della Basilica di San Bernardino. Mi appare in alto, orgogliosamente
bella. L’ho nel cuore, perché assistente nel Collegio di San Bernardino, era lì che la sera, prima di andare a letto, i ragazzi, tutti insieme andavano a dire
le preghiere e la domenica ad ascoltare la Santa Messa. Peccato che l’inciviltà abbia contaminato di scritte oscene le nicchie laterali. La piazza antistante è piena di bancarelle. Entro in chiesa. E’ tornata ad essere maestosa e ricca di arte. Una preghiera nella cappella di San
Bernardino, dove sono custoditi in un’urna i resti mortali del Santo. Torno alla Fontana Luminosa. Prendo la macchina
per andare alla “Casa dello Studente” e poi da qui la via del ritorno. (R. Grossi)
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riserva borsacchio
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SUCCESSO DI “Puliamo Noi”
Per il decimo anno i volontari delle Guide del Borsacchio hanno percorso gli antichi percorsi per
bonificare le discariche abusive, tagliare le erbacce e far piccoli lavori di
manutenzione alla struttura della fonte.
Anche quest’anno eravamo insieme a WWF, IAAP, Naturamo, Roseto Cammina, Erbamata, Fiab,
Chaikana e i richiedenti asilo del Residence Felicioni. Il comune di Roseto ha
patrocinato l’evento ed ha preso in carico la raccolta dei rifiuti. Un segnale positivo.
Quest’anno hanno partecipato anche diverse classi del liceo Saffo di Roseto. Un
segnale incredibile che testimonia come la sensibilità per l’ambiente stia cambiando e come le nuove generazioni sono in prima linea nelle
questioni legate alle natura.
Grandissima partecipazione, circa cento partecipanti, per una giornata che era
all’insegna del volontariato ma con focus sull’educazione ambientale. Oltre alle azioni pratiche le Guide hanno divulgato
informazioni sulla riserva ed il suo ambiente.
La situazione degli antichi percorsi purtroppo era nota. Nel mese di marzo le
guide hanno lanciato un progetto che ha censito e denunciato oltre 70
discariche in riserva. Circa una trentina sono lungo gli antichi percorsi.
La giornata è stata complessa. Bisognava ripristinare diversi chilometri di sentieri da
erbacce e rifiuti. I volontari sono stati divisi in gruppi, il primo si è recato alla fonte per i lavori di manutenzione. Un altro gruppo ha
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percorso la via accolle fino al cimitero di Montepagano ed un altro ha percorso
il sentiero pedonale parallelo a via accolle.
Un lavoro immane. Fra le discariche c’era ogni tipo di rifiuti: sanitari, mobili, potature, scarti edili, vernici,
televisori e molto altro. È evidente che mezzi percorrono via accolle per scaricare rifiuti edili. Oltre
una tonnellata di rifiuti raccolti e le vie pedonali sono state liberate dalla
vegetazione per consentire il transito agevole. Uno scenario assurdo con campi
invasi da ogni immondizia amche ingombrante.
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aterno manthoné
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PREMIO D’ANNUNZIO DEL ROTARY CLUB
DI PESCARA AGLI STUDENTI DELLA SCUOLA
CARCERARIA DELL’ATERNO MANTHONÉ
Gli studenti della classe quinta della scuola carceraria dell’Aterno Manthoné, indirizzo Sistemi informativi aziendali – Percorso di secondo livello di Educazione per gli adulti, hanno vinto il premio
D’Annunzio istituito quest’anno dal Rotary club di Pescara, presieduto da Antonio Pucarelli. La cerimonia
di consegna si è tenuta stamattina, sabato 18 maggio, nella Sala dei Marmi della Provincia di
Pescara.
Gli studenti Mario D’Alessandro, Andrea Di Muzio, Giulio Di Pietro, Simone Grenga, Daniele Mancini
hanno ricevuto un premio in denaro di 500 euro. Sotto la guida delle loro
insegnanti, Assunta Pelatti, docente di Italiano, e Marina Di Crescenzo,
vicepreside della scuola carceraria e del corso serale per l’Educazione degli adulti, hanno realizzato un elaborato dal titolo “Racconto” nel quale hanno descritto la casa natale del Poeta, con diversi riferimenti
alle opere dannunziane.
«Per l’esemplare correttezza mostrata nell’aderire – sotto la guida delle loro insegnanti – ai principi e allo spirito del bando; per l’originale interpretazione del tema proposto, in grado di trasformare il
resoconto di una visita virtuale alla casa del Poeta, nella narrazione di un
cammino culturale alla ricerca della poesia quale sinonimo di libertà». Questa la motivazione del premio. Naturalmente, non potendo visitare di
persona il museo pescarese, gli studenti rinchiusi nel carcere di San Donato
hanno lavorato su un video realizzato all’interno di casa D’Annunzio dalla prof.ssa Di Crescenzo.
La commissione giudicatrice era composta da docenti universitari di altissimo
livello come i professori Antonella Di Nallo, Marilena Giammarco, Gianni Oliva,
Luciana Pasquini dell’università D’Annunzio.
Il secondo premio è andato ex aequo a Barbara Angeloni e Pamela
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Speziale, della 3 A del liceo scientifico Corradino D’Ascanio di Montesilvano, e il terzo premio alle studentesse Martina Bucciarelli,
Caterina Conte e Martina Di Lodovico, sempre del liceo D’Ascanio.
Alla premiazione erano presenti, oltre ai docenti delle scuole coinvolte, anche
la preside dell’Istituto tecnico statale Aterno Manthoné, Antonella Sanvitale, e l’educatrice dell’area pedagogico didattica del carcere di San Donato, Anna Laura Tiberi. Commossi
ed emozionati, due dei vincitori (per motivi giudiziari gli altri non hanno
potuto avere il permesso a uscire), Simone Grenga e Daniele Mancini, hanno
dedicato il premio ai loro compagni. I due vincitori hanno sottolineato,
soprattutto ai giovani studenti presenti, l’importanza dello studio che, per chi come loro ha commesso degli errori per i
quali sta pagando il proprio debito con la società, diventa anche una possibilità di riscatto.
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