Lunedì 1 Aprile 2019 - San Prudenzio di Atina, Vescovo e martire

Il tempo... ieri - MARZO CI HA LASCIATO CON UNA BELLA GIORNATA. Cielo sereno e sole. I venti hanno attenuato le loro fredde correnti portando i gradi di calore ad un ulteriore rialzo. Temperature: mass. 17,8°C; min. 4,1°C; attuale 7,6 (ore 23,30).
 
    mostra
Sara Chiaranzelli: immagini

Domenica 7 aprile 2019, alle ore 18.30, presso il Museo d’Arte dello Splendore di Giulianova verrà inaugurata la mostra Sara Chiaranzelli: immagini curata da Marialuisa De Santis. La mostra è accompagnata da un elegante catalogo che sarà offerto gratuitamente durante l’inaugurazione.
L’esposizione costruisce un percorso di opere incentrate prevalentemente su figure femminili, datate dal 2007 al 2019: tra queste anche un suggestivo polittico realizzato come scenografia per uno spettacolo di DiversaMente Danza dell’Aquila.
Sara Chiaranzelli, aquilana, autrice della pala d’altare della Chiesa di Sant’Anna di Giulianova e vincitrice dell’ultima edizione di Casoli Pinta, s’impone nel campo della giovane
arte figurativa abruzzese con una chiara e ben definita fisionomia che, al di là dei colti riferimenti e della ricca simbologia cromatica e figurale, conserva sempre, coraggiosamente, una matrice di semplicità e sincerità. La sua è pittura della meraviglia e dello stupore di fronte all’esistenza: è pittura dalla leggerezza calviniana, quella cioè della rondine e non della piuma mossa a piacere dal vento. È pittura fatta di attenzione, di delicatezza, di cura e soprattutto di tanta consapevolezza. Le immagini delle sue figure femminili spaziano da figure mitologiche, storiche, religiose fino a quelle di donne contemporanee e allora la meraviglia si traduce in commossa e silente denuncia. La mostra sarà visitabile fino al 26 maggio cdal martedì alla domenica 15.30 e 18.30.
 
    alfisti
SECONDO RADUNO
ALFISTI D’ABRUZZO

Domenica 14 Aprile 2019, raduno al Santuario di San Gabriele, Isola del gran Sasso D'Italia. Gli Alfisti D'Abruzzo saranno tra le meraviglie del teramano e il fascino del Gran Sasso D'Italia. Le Location di partenza e di arrivo che caratterizzeranno la giornata, il santuario di San Gabriele patrono d'Abruzzo e dei giovani e il Lago di Campotosto, parlano da sole: straordinarie emozioni automobilistiche, paesaggistiche, artistiche    
e gastronomiche che solo l'Abruzzo, insieme allo splendore unico e incantevole delle auto Alfa, sa regalarci. L'Alfa Romeo non è una semplice fabbrica di automobili: le sue auto sono qualche cosa di più che automobili costruite in maniera convenzionale. E' una specie di malattia, l'entusiasmo per un mezzo di trasporto. E' un modo di vivere, un modo tutto particolare di concepire un veicolo a motore. Qualcosa che resiste alle definizioni. I suoi elementi sono come quei tratti irrazionali dello spirito umano che non possono essere spiegati con una terminologia logica.
 
   editoriale
IL LUNEDI’ DEL DIRETTORE
PACATAMENTE… MA FINO A QUANDO?

Alcuni giorni addietro Roberto Raimondi, tramite il mio account Facebook, mi ha invitato ad intervenire sulla discarica a cielo aperto, situata sul prato a sinistra del muro di recinzione del cimitero di Villalago. Ieri, domenica, sono andato personalmente a rendermi conto della situazione di degrado segnalata da Roberto, che senz’altro ha il merito, pur in un registro linguistico discutibile, di essere l’unico ad alzare la voce nella sua pagina FB contro ogni forma di degrado in cui versa il paese. E’ una voce che grida nel deserto, perché non viene ascoltata da chi ha il compito di ascoltare e intervenire. Non solo dagli amministratori di maggioranza, ma neppure dalla minoranza, che, come ha scritto ultimamente Flaturno, “non vede, non sente, non parla”.
E’ questo in una democrazia è grave, perché la funzione dell’opposizione è soprattutto quella di controllo, da quando sono stati sciolti i Comitati Regionali di Controllo (CoReCo) sugli atti degli enti locali, e di denuncia su quanto viene trascurato dal Sindaco che tra i tanti compiti, ha anche quello di vigilanza contro il degrado ambientale.
La democrazia, come mi hanno insegnato i libri di Guido Calogero, non è tanto la legge della maggioranza, quanto la protezione e il rispetto della minoranza, che ha la possibilità di incidere nel governo locale, se è preparata a svolgere il suo ruolo, garantito dalla legge, in prospettiva anche di diventare essa stessa maggioranza. E’ senz’altro un ruolo non facile, che richiede una disponibilità e preparazione particolare.
Venendo alla questione posta da Roberto Raimondi, mi sono reso conto che c’è effettivamente una situazione di degrado nel prato che guarda Villalago e la Valle. Vi è di tutto e perfino due ruote di automobile.
E’ segno dell’inciviltà di alcuni cittadini, ma anche dell’incuria, del menefreghismo di chi ha il dovere di tutelare il territorio da ogni abuso e degrado, nonostante che siano stati segnalati anche da questo giornale, situazioni di scarso senso civico.
Villalago è il paese dove sono nato e dove vivo con tutta la mia famiglia e vorrei che avesse più attenzione da chi si è liberamente candidato a svolgere il ruolo di garante del benessere del territorio e di consegnarlo integro alle generazioni future. Invece si interviene prontamente per arrogarsi il merito di questioni effimere, mentre i problemi seri, quelli che contano, rimangono irrisolti.
Con poca spesa e con poche ore di lavoro potrebbe essere rimosso tutto quel lerciume e portato nel vicino centro di raccolta del Cogesa per essere smaltito, come sono obbligati tutti i cittadini, visto che gran parte di quel materiale vi è stato depositato per lavori comunali.
Il luogo va ripulito perché a ridosso del cimitero, dove riposano i nostri cari. E’ un “Campo Santo” e va rispettato in tutte le forme e situazioni anche al di là dei suoi più stretti confini. Mi appello a chi di dovere, invitando allo stesso tempo la minoranza a farsi sentire nelle sedi più opportune se questo appello, che non è isolato, ma raccoglie anche i risentimenti di alcuni cittadini, verrà ancora disatteso. Quel prato, stante la sua strategica posizione, potrebbe essere attrezzato, una volta ripulito, come “Belvedere”  sul paese e sulla Valle. R. G.
 
   parliamo di cose concrete
scolpito nella memoria di tutti, per sempre.
Ed io, che non voglio proprio rischiare di dimenticare (come potrei!), ogni tanto vado tra i luoghi che mi sono cari e famigliari. Anche di recente l’ho fatto (sono stato a vedere “Benvenuti in casa Gori”), proprio per rinsaldare la mia personalissima memoria dell’Aquila che ho amato di più, quella del Teatro. E, indipendentemente dallo spettacolo, che è stato stupendo (grazie TSA, per quello che hai ripreso a fare, anche se nel “ridotto”), non nego che la giornata è stata “pesante”...

6 aprile 2009

di Andrea Iannamorelli

Mi è piaciuta la proposta di Patrizia Tocci contenuta ne “I gigli della memoria”; mi ha portato direttamente alla “cappella” della chiesa delle “Anime Sante” e a quell’album di fotografie che rende omaggio ai “309 angeli” di quell’indimenticabile 6 aprile di dieci anni fa.
Brava Patrizia, la “banca della memoria”, un luogo virtuale, per ritrovarsi intorno ad un “luogo materiale”, affinché questo resti indelebilmente
 
    villalago
IL CENTRO DI RACCOLTA RIFIUTI
DEL COGESA A VILLALAGO 

VILLALAGO - Dopo l’inaugurazione dello scorso 19 dicembre, è entrato in funzione da qualche mese  a Villalago il “Centro di raccolta dei rifiuti intercomunale”, voluto e gestito dal Cogesa, a servizio di quattro Comuni: Scanno, Villalago, Anversa e Cocullo. Si trova nell’area artigianale, in località Vignaronica, a Sud-Est del paese, in un diverticolo della S.R. 479.
E’ aperto ai cittadini, in questo periodo di scarsa affluenza turistica, solo il sabato dalle ore 9,00 alle ore 12,00 e dalle ore 14,00 alle ore 17,00.
Siamo andati sabato scorso a renderci conto del suo funzionamento con una “ricerca sul campo”, quale metodo di osservazione e notazione diretta.
Vi andiamo verso le ore 11,00. Entriamo dentro il piazzale. Notiamo subito la pulizia del luogo, senza ingombranti di sorta o rifiuti per terra. Subito dopo ci viene incontro, insieme con un operaio, Davide Giammarco, coordinatore del “ritiro rifiuti” della Valle del Sagittario, da Introdacqua a Scanno. Ci riceve gentilmente e accetta volentieri la nostra presenza per questo servizio. Ci spiega che il Centro di Raccolta è nato soprattutto per tutelare il territorio dall’abbandono selvaggio di inerti e consente di raccoglierli in appositi “cassoni”, qualunque sia la loro natura, (escluso l’eternit). I cassoni una volta pieni vengono poi portati nel centro Cogesa a Sulmona per il loro definitivo smaltimento, selezionando i materiali di recupero. Alla nostra domanda se i cittadini siano consapevoli dell’utilità della struttura, ci ha risposto di sì, perché sono in molti a conferire i loro ingombranti nel centro raccolta.
Ci dice ancora che il servizio è di aiuto alla consapevolezza della raccolta porta a porta, avviata da tempo nei quattro comuni interessati.
- Bisogna pagare qualcosa, secondo il loro peso, visto che c’è una pesa, la bilancia per grossi materiali?
A questa domanda sorride e ci risponde che è tutto gratuito, perché i cittadini già pagano il dovuto per il ritiro a domicilio.
Nel frattempo arriva un signore e il coordinatore Giammarco ci lascia per riceverlo. Scattiamo alcune foto e, dopo averlo salutato, andiamo via.
Da questo giornale invitiamo tutti coloro dei quattro comuni che lo leggono a servirsi del centro, per conferirvi i vecchi elettrodomestici, i mobili dismessi e tutto ciò che diventa rifiuto; di non abbandonarli in strade seminascoste o in anfratti di campagna per non rendere ancor più problematica la tutela del nostro territorio.
 
    erasmus+
Avviati anche a Sulmona i corsi
di merletto a fuselli del Progetto
Europeo Erasmus +

Con qualche settimana di ritardo rispetto a Scanno, sabato scorso, in orario antimeridiano, sono iniziati anche a Sulmona i corsi pratici di apprendimento del tombolo sulla base del Progetto Europeo Bobbin Lacee Erasmus+.  E’ stato necessario che le istituzioni riuscissero a reperire dei locali adatti. Sono stati resi disponibili quelli del Centro Sociale Anziani, in via Morrone. In questo modo le allieve che hanno presentato domanda entro il 1° febbraio 2019 al Comune di Scanno, responsabile del progetto, residenti a Sulmona o nei paesi vicini, hanno la possibilità di imparare quest’arte antica, ma di grande attualità per una nuova produzione che fa tendenza. Altri corsi, oltre che a Scanno, sono stati avviati ad Acciano e Avezzano, per un totale di 57 apprendisti e 11 maestre.
Dopo lo stage a Vienna dal 21 al 27 febbraio, per tutti i merlettai dei Paesi Partners, il prossimo si terrà a Scanno nell’ultima settimana di luglio.
 
    wilderness
Alla salvaguardia
della Natura o di poltrone?

I Parchi Nazionali d'Italia sono da anni subissati di critiche per progetti ed iniziative di ogni natura, quasi sempre contro gli interessi ideologici dei Parchi stessi (la conservazione dei beni naturali cui hanno mandato); eppure non s'è mai visto uno schieramento unitario di associazioni ambientaliste in loro difesa, nel senso di critica alle loro sempre più discutibili forme di gestione, più attente al turismo ed alla necessità/possibilità di sfruttare ogni bellezza, ogni valore a questo fine che non alla loro tutela e conservazione (si pensi alle "foreste vetuste", che necessitano di una integrale difesa, tanto per fare un esempio, o all'Orso marsicano; e che invece sono, le prime, subito state "svendute" al turismo, e il secondo sfruttato al punto tale da averne messo a rischio la sopravvivenza!) quanto quello scatenatosi in difesa di un vero e proprio poltronificio politico: per le nomine dei Presidenti  degli assurdi, inutili ed eccessivi Enti Autonomi che i Parchi hanno mandato di gestire e amministrare! Se questo non è segno che non solo i Parchi, ma anche le associazioni ambientaliste sono succube della politica, quale altra prova ci vuole? Addirittura si sollecita la politica a provvedere alla creazione di altri posti di lavoro nell'ambito dei Parchi, come se già i dipendenti dei Parchi non fossero troppi (nel solo Parco d'Abruzzo dei 7 milioni di euro di budget del 2016, ben 4,5 sono stati utilizzati per stipendi: Corte dei Conti dixit!). I Parchi Nazionali non hanno tanto bisogno di Presidenti, quanto di gestori e tecnici che siano veramente all'altezza del compito, perché sono questi i VERI gestori della Natura e non i Presidenti! E spesso sono proprio questi gli artefici di tante discutibili scelte ai danni del bene Natura chei Parchi hanno mandato di conservare. I Presidenti sono solo poltrone politiche! E, soprattutto, i Parchi Nazionali hanno bisogno di milioni di euro di budget che siano VINCOLATI alla tutela diretta dei territori naturali (acquisto di terreni o loro affitto, indennizzi per mancati tagli forestali e pagamento dei danni della fauna); ripetiamo, non di PRESIDENTI! Anzi, saggezza vorrebbe che fossero abrogate queste cariche e abrogati gli stessi Enti, e dare corpo ad un serio e funzionale Servizio Parchi Nazionali sottoposto al Ministero dell'Ambiente, con un unico Direttore Generale, un unico Consiglio
di Amministrazione e solo Direttori di Parchi Nazionali. Se non altro lo Stato avrebbe un unico carrozzone da finanziare, come hanno quasi tutte le Nazioni, con possibilità di spostare i funzionari (Direttori compresi) da un Parco all'altro a seconda della bisogna. Avevamo le Comunità Montane: non facciamo che questi Enti Parco si trasformino nelle nuove mascherate "Comunità Montane" da far presiedere a politici trombati o funzionari pensionati d'oro della politica, e quindi gestori di progetti che un tempo avrebbero fatto la gioia delle suddette Comunità Montane, e che gli ambientalisti contestavano. Progetti che oggi sotto l'egida di "Parco Nazionale" passano per iniziative "ecologiche"  e quindi realizzate o realizzabili nonostante i Parchi Nazionali (ultime, il dannosissimo Rifugio "green" della Cicerana nel Parco d'Abruzzo, la diga del Frido nel Parco del Pollino, la centrale eolica Moliterno nel Parco Nazionale dell'Appennino Lucano-Val d'Angri, o la tappa del Giro d'Italia al Lago Serrù del Gran Paradiso, o, per chiudere in bellezza, l'eclatante esempio del famigerato depuratore di Pescasseroli, realizzato in pieno Parco Nazionale d'Abruzzo e su terreni che avrebbero dovuto essere "sacri" in quanto appartennero al fondatore dello stesso Parco, che se li auto-vincolò e che per primo portò in Italia quest'idea e che gli eredi vincolarono a loro volta a questo sacro fine: Ermino Sipari!). Invece sigle ambientalistiche, ambientalisti, giornalisti a loro (a noi) vicini e media in genere stanno protestando per le mancate nomine dei Presidenti dei Parchi Nazionali! Nomine che se non fossero ben retribuite, come aveva stabilito un Governo di qualche anno fa e che un successivo Governo si premurò subito di abrogare, magari interesserebbero assai meno! E poi, andando al vero nocciolo del problema: in Italia ci sono troppi Parchi e troppo grandi. E' necessario trovare altre forme alternative per la tutela del territorio, ed evitare la confusione Parchi=aree di sviluppo e/o ricreative. I Parchi sono per tutelare e conservare, e tutelare e conservare sono ossimoro con sviluppo. E allora, ecco la soluzione del problema: meno Parchi, Parchi più piccoli ma Parchi più seri. E tutele alternative per altre aree meritevoli, che siano rispettose dei diritti delle popolazioni locali e permissive verso gli sfruttamenti razionali delle risorse naturali rinnovabili. Ma di questa sagezza nessun giornale ha scritto o scrive!  Franco Zunino Segretario Generale AIW
 
Lago di Scanno