| ||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||
Martedì 5 Marzo 2019 - San Giovan Giuseppe della Croce, Francescano Alcantarino
| ||||||||||||||||||||||||||||
Il tempo... ieri - GIORNATA bella durante tutta la mattina. Nel pomeriggio sono arrivate le nuvole che hanno velato il sole fino a farlo
scomparire. Temperature per lo più stazionarie: mass. 16,2°C; min. 2,9°C; attuale 8,7 (ore 23,30).
| ||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||
primarie pd
| ||||||||||||||||||||||||||||
Nicola Zingaretti
è il nuovo segretario
Anche l’Abruzzo
in sintonia con il voto
nazionale
In Abruzzo per la mozione Zingaretti sono stati eletti 12 delegati, per Martina 4 e per
Giachetti 2.
Per Zingaretti risultano eletti: Andrea Catena,
|
Maria Saveria Borrelli e Fabio Giangiacomo a Chieti; Michele Fina, Lorenza Panei
e Stefano Albano all’Aquila; Giovanni Lolli, Leila Kechoud e Valerio Antonio Tiberio a Pescara;
Stefania Di Padova, Robert Verrocchio e Francesca Di Gregorio a Teramo.
Per Martina Luigi Febo a Chieti, Stefania Pezzopane all’Aquila, Gianluca Fusilli a Pescara, Fabrice Ruffini a Teramo.
Per Giachetti Angelo Laccisaglia a Chieti e Marco Presutti a Pescara.
| |||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||
ricorrenze
| ||||||||||||||||||||||||||||
9 MARZO 1879 - 9 MARZO 2019
140° ANNIVERSARIO
DELLA NASCITA
DI CARLO TRESCA
Per ricordare il “dies natalis” di Carlo Tresca a Sulmona sabato prossimo 9 marzo è previsto un ricco programma.
|
Alle ore 16:30 Via San Cosimo, casa natale di Carlo Tresca: deposizione di
fiori; - ore 17:00 Villa Comunale di Sulmona, presso il busto di Carlo Tresca:
conferenza stampa di presentazione del calendario delle numerose iniziative
organizzate da marzo a maggio per il 140° della nascita di Carlo Tresca.
Deposizione di fiori, liberi interventi e canti
di lotta.
| |||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||
lectus
| ||||||||||||||||||||||||||||
Michele Placido incontrerà i detenuti della casa
circondariale di Teramo mercoledì 6 marzo dalle 10.30
L'attore dialogherà con gli ospiti su alcuni specifici temi - libertà, pietà, solitudine, diritti, guerra, amore, amicizia - temi che hanno visto impegnati
i detenuti nel progetto About Freedom realizzato da Renato Pilogallo nei mesi
scorsi. About Freedom ha lavorato sugli aspetti semantici e iconografici dei
temi proposti, con una ricerca su opere d'arte, fotografie e testi.L'iniziativa
nasce sotto l'insegna di Lectus.
| ||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||
scanno
| ||||||||||||||||||||||||||||
Carnevale a Scanno - Edizione 2019
SCANNO - L’Associazione Carnevale di Scanno, dopo il grande successo dello scorso anno,
ripropone l’Edizione 2019 del Carnevale, aperta a grandi e piccini, con carri, maschere e
divertimento serale.
Oggi, alle ore 17,00, partirà la sfilata da Viale degli Alpini, all’altezza del ristorante “La Foce”, per confluire in piazza e proseguire lungo il centro storico, facendo festa
fino alle ore 19,00, quando tutti si ritroveranno nel Palazzetto dello Sport,
dove i più piccoli avranno a disposizione i gonfiabili per intrattenersi fino ad ora di
cena, alle ore 20,00, continuando con il divertimento fra musica e balli in
allegria.
| ||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||
posta
| ||||||||||||||||||||||||||||
BENTORNATI!
da Nino Chiocchio
carissimi,
una canzone dei miei tempi al ritornello cominciava così: "oh, Vienna Vienna tu,/ tu se ti specchi al Danubio blu./ oh Vienna Vienna
tu,/ quanti ricordi fai vivere tu…". è vero, e non solo per l'acqua che canta il Donau. E poi fa rivivere gli anni
ruggenti. ero stato trasferito da poco a Roma e partecipai con Vanna ad una
gita nella capitale austriaca. Arrivammo quasi di notte all'albergo con ampie
vetrate che si affacciavano sulla cattedrale di Santo Stefano. Da allora, per
una decina di giorni (durata della permanenza) dormii pochissimo: Vienna era
bella anche di notte. Non dormii fino a quando tornammo a Trieste, dove
finalmente gustai un bel piatto di maccheroni con alla fine dolci viennesi; in
Austria, a parte i dolci e le patate e le salsicce, si magia male: basti dire
che apparecchiavano spaghetti con lo zucchero! e poi le patate e le salsicce,
che a me piacciono, stufavano perché nei pasti non mancavano mai.
Una sera successe che in un ristorante caratteristico una cameriera si offese
perché rifiutai un'altra portata di patate e salsicce; onde evitare che mi sedesse
accanto (ero con Vanna e due professoresse di Cuneo) accettai. Non ricordo
quale fosse la seconda tappa, però ricordo bene che al Prater pagai un bicchiere di birra duemila lire! fu così: una delle mete più belle era il Prater con accanto una pista da ballo e gli orchestrali e i
ballerini del teatro dell'opera, che avevamo già visitato. L'ingresso al prato, recintato con una bella siepe, dov'era la pista,
costava un bicchiere di birra a persona. per così poco… anche dieci bicchieri! appena entrati, una graziosa cameriera ci portò i famosi bicchieri; pagai quando gli orchestrali attaccarono il valzer “i pattinatori”, da me tante volte eseguito
|
ma peggio di come lo interpretarono i musicisti.
Uscimmo che io ero un po’ moscio; ma prima di allontanarmi dal recinto, scorsi dietro la siepe una
vecchietta accoccolata (la quale evidentemente non aveva i soldi per pagare la
birra) che riviveva nei valzer di Strauss i suoi tempi della bella époque; che tenerezza, quanti sentimenti contrastanti. Tornando da un giro
notturno (ero quasi arrivato all’albergo) incntrai due turisti smarriti: in una lingua che forse voleva essere
tedesca mi chiesero dove fosse ubicato il loro albergo; replicai che non
conoscevo quell’idioma. Insistettero e capii che cercavano una strada (conoscevo poche parole
fra cui, appunto, “strasse”). Risposi biascicando quella lingua peggio di loro che io non conoscevo le
strade della città, che ero un turista anch’io, ma essi tornarono alla carica con uno sproloquio in cui distinsi “Santo Stefano”. “ma la cattedrale è quella”, risposi un po’ spazientito. Allora uno dei due si è rivolto all’altro: “ma pure costui è italiano!”- erano di Ostia e ci spiegammo meglio. Aggiunsi sollevato; “fatevi un giretto illuminato del duomo.
La compagnia preferita era delle due vivaci signorine di Cuneo, alloggiate in
una stanza vicina alle nostre. La mattina ci incontravamo e progettavamo gli
itinerari del giorno- una volta facemmo tutto il Ring. Un’altra volta ci recammo alla ruota per vedere dall’alto e di giorno il tetto della cattedrale: ma, a vedere le montagne russe, solo
io e una delle professoresse ardimmo salire. Lei davanti io dietro poi, un
altro giorno lo dedicammo al bosco viennese e ci inoltrammo fino a giungere al
casino di caccia degli Asburgo (mayerling), dove si suicidarono Rodolfo, figlio
di Sissi e Cecco Peppe, e la Maria Vetsera. che altro? visitammo la Hofburg, la
Rathaus, i musei; notammo l’austerità delle tombe asburgiche, la grazia dei cavalli lipitzani e le meraviglie di
Schonbrunn.
Cinquant’anni fa!!! (Nino Chiocchio)
| |||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||
dal direttore
| ||||||||||||||||||||||||||||
Quarto GIORNO A VIENNA
E’ lunedì ed è una bella giornata con scarsa ventilazione.
Sabato 23 febbraio ho visitato il Museo Albertina e, in particolare, il Museo
Belvedere, dove è custodito, tra le tante opere d’arte, medievali e rinascimentali, il famoso “Bacio” di Gustav Klimt, artista della secessione austriaca, della "Belle Epoque” viennese. Per il resto ho camminato gran parte del Ring con i suoi palazzi, i
suoi viali, dove ci sono il Parlamento, il Municipio, l’Università, il teatro e tanti ristoranti e caffé. In particolare davanti al Municipio c’era una lunga pista di pattinaggio sul ghiaccio con molti ragazzi che
pattinavano.
Febbraio non è il mese dei fiori, del verde, per cui i viali e i giardini erano tristemente
senza colori.
Il programma odierno prevede la visita in mattinata all’Hundertwasser Village e nel pomeriggio al mercatino etnico e al vicino palazzo della “Secessione”.
Esco dall’albergo verso le 8,30. Il solito autobus e la stessa linea metropolitana. Non
scendo come al solito a Karlplatz, ma continuo ancora per tre fermate verso
Nord-Est. Qui prendo il tram n.1 e scendo alla piazza dedicata a Radetzky. Il
maresciallo, noto tristemente agli Italiani, è rappresentato con una statua equestre di bronzo, difronte all'ex Ministero
della Guerra.
Ho con me una foto dell’Hundertwasser Village. La mostro ad alcuni passanti ed essi mi indicano la
strada. Cammino per un buon dieci minuti e scorgo la casa più rappresentativa del Village. E’ una tavolozza di colori, uscita da un quadro impressionista, con linee sinuose,
morbide. Arrivo e mi fermo nella piazzetta vicino la fontana tutta colorata. C’è un po’ di gente. Il Village è un complesso di case popolari di 50 appartamenti, costruite nel 1986
dall'architetto e artista Friedensreich Hundertwasser. Pensò di infondere allegria e gioia di vivere alle persone disagiate dipingendo le
facciate delle case con colori sgargianti e decorate con ceramica di varie
tinte, dando la possibilità agli inquilini stessi di scegliersi il colore. In ogni terrazza vi sono
giardini pensili. Col tempo il quartiere è diventato una vera attrazione turistica con bar e negozi di souvenirs.
Verso mezzogiorno riprendo il tram n.1, che mi porta direttamente a Karlplatz.
Vado verso il “Ver Sacrum”, il Palazzo della Secessione Viennese”, non lontano dalla piazza. Nel 1896 Klimt, assieme ad altri 18 artisti, dichiarò la scissione dalla Wiener Künstlerhaus, l'associazione ufficiale degli artisti viennesi. La secessione
viennese, soprattutto in pittura, non è un atto di rivolta contro l'arte del passato, quanto piuttosto un'iniziativa
tesa a creare in Austria, un'arte corrispondente alle esigenze del tempo. Venne
costruito uno spazio espositivo tutt’ora presente di forma cubica, con un frontone simile a quello di un tempio e
dalle pareti esterne tinte di bianco. Sopra vi è una cupola traforata, quasi sferica, composta da migliaia di foglie di lauro in
rame, ricoperta da lamine d'oro. Sul prospetto dell'edificio, c’è il motto della Secessione viennese: «Der Zeit ihre Kunst, der Kunst ihre Freiheit - A ogni epoca la sua arte,
all'arte la sua libertà». Tra le opere esposte all'interno la più famosa è il Beethovenfries, di Gustav Klimt. Purtroppo non l’ho vista perché il palazzo era chiuso.
Da qui mi sono diretto al mercatino etnico, Poi sono tornato al centro per
andare in Piazza Gutemberg, per un saluto all’inventore della tecnica della stampa, ricordato con una grande statua di bronzo.
Ancora una passeggiata lungo la gallerie dei negozi più alla moda, per poi alle ore 18,00 tornare in albergo. (R.G.)
| ||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||
| ||||||||||||||||||||||||||||