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Lunedì 13 Agosto 2018 - Il Santo del giorno: Sant'Ippolito, Sacerdote e martire
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Il tempo... ieri - GIORNATA PREVALENTEMENTE assolata con nuvole passeggere, ma senza minacce di pioggia. Il caldo è stato smorzato dalla brezza di valle. Temperature: mass. 27,7°C; min. 15,5°C; attuale 18,6°C (ore 23,30)
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premio ovidio
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“PREMIO D’AMOROSI
SENSI OVIDIO”
Oggi a Sulmona ore 21
Tutto pronto in Piazza Garibaldi a Sulmona per la seconda edizione del Premio D’Amorosi Sensi Ovidio. A partire dalle ore 21, sul palco saranno presenti i 6
vincitori selezionati da una redazione web: il vignettista sardo Alvalenti Filù, il fotografo pugliese Marco Cavaliere, il regista abruzzese Ivan D’Antonio, la cantante abruzzese Marianna Forcucci,
il coreografo salernitano Egon Polzone e l’attore-‐regista abruzzese Pietro Becattini.
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Alla fine ci saranno due plurivincitori (trai i 6): il primo
sarà scelto da una giuria composta da personaggi del mondo dello spettacolo e dell’imprenditoria e il secondo da una giuria popolare.
Tra i giurati i cantanti Antonella Bucci, Silvio Pozzoli e Mauro Mengali, il
regista insegno, l’attore Nicola Nocella, l’imprenditore Domenico Santacroce, il fotografo Paolo Di Menna, il cantante Marco
Formichetti e la giornalista Elisabetta Guidobaldi.
Con Gabriele Cirilli, ideatore del premio, saranno sul palco Lorena Bianchetti e
Flavio Insinna.
A tutti i partecipanti sarà consegnata la statuetta di Ovidio, realizzata da Sante Ventresca.
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sabati letterari
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SECONDO INCONTRO
DE “I SABATI LETTERARI”
Al Caffé-Pasticceria
Pan dell’Orso”
SCANNO - Un numeroso pubblico di scannesi e turisti, ha preso parte sabato scorso al
secondo incontro de “I Sabati Letterari” al Caffè-Pasticceria Pan dell’Orso.
L’argomento “il costume si racconta”, trattato da Maria Antonietta Mancini, ha catturato l’attenzione e l’interesse di tutti. Il costume, come costante maniera di vestire delle donne di Scanno, è stato confrontato con le varie mode del tempo. Sulla base delle esperienze
personali, sono state fatte delle associazioni con la memoria del passato, da
cui è scaturito un discorso psicologico rapportato alle abitudini di vita delle donne
del passato. Dall’evoluzione lenta del costume sono scaturite le differenze fra vecchie e nuove
generazioni, con l’ausilio dei ricordi, ma poi, a ritroso, con le immagini fotografiche del primo
Novecento, fino alle osservazioni fatte dai viaggiatori del settecento e
ottocento, sfiorando anche le caratteristiche dell’abito settecentesco. Molte persone hanno posto delle domande sulle particolarità del panno, sulle condizioni sociali del paese e sulle ragioni di alcuni
cambiamenti.
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scanno
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Il ritorno a Scanno dei pellegrini
di San Gerardo Confessore
Dal 1986 Scanno è gemellata
con Gallinaro
SCANNO - Accolti dal vescovo mons. Gerardo Antonazzo, dal clero e dalla Confraternita
di Gallinaro alle porte del paese, i pellegrini di Scanno hanno raggiunto in
processione il Santuario, al canto del tradizionale Inno che rievoca la vita di
San Gerardo. Dal 1986 Scanno è gemellata con Gallinaro e fino all’anno scorso è stato sempre presente anche il sindaco a rappresentare il paese. Ieri mattina
la confraternita di Gallinaro, che ha portato in spalla la statua scannese del
Santo, con il parroco don Giansandro Salvi, il priore Claudio Schiavi ed altri
gallinaresi, hanno preso parte, con il parroco e i pellegrini di Scanno, alla
processione e alla messa nella chiesa di Sant’Antonio di Padova. Per la prima volta, oltre al reliquiario d’argento, è stata portata un’altra reliquia contenuta in un braccio dorato. Sono dei frammenti ossei di San
Gerardo, prelevati a Gallinaro. Quest’ altro braccio è stato ritrovato tre mesi fa nella chiesa della Madonna delle Grazie, situata su
di un monte del comune di Sora, dove in un altare laterale è custodita un’antica statua in legno di San Gerardo molto simile a quella scannese. Il
reliquiario è stato concesso dal vescovo di Sora fino al 18 agosto prossimo. Fra cinque anni
verrà nuovamente prelevato dalla chiesa di Sora e sarà portato anche a Scanno il 12 agosto nello scambio di religiosità verso San Gerardo.
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anversa
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CORSO BASE ROCCIA alla parete
di Arrampicata Sportiva
Con la guida Giampiero Di Federico
ANVERSA - Il corso in due uscite si terra' oggi 13 e domani 14 agosto dalle 10.30 alle
15,00/15,30. Il corso permette di acquisire le basi per affrontare una via su
parete naturale sia da secondo di cordata, sia da primo di cordata su vie già attrezzate. Il corso si svolgerà in due uscite alla nuova palestra di arrampicata sportiva situata nelle Gole
del Sagittario in Località Le Renicce SR479 Sannite per Scanno al Km. 19,170. Obiettivo: imparare a
scalare in sicurezza su falesie attrezzate su monotiri, saper fare sicurezza al
primo di cordata e in "moulinette''. Valutare la via e fissa in parete ed agire di conseguenza. Tecniche di progressione su varie
conformazioni.
IL CORSO E' SU PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA. Costo: 70 euro per n. 2 uscite a
partecipante comprensivo del pagamento della guida alpina e utilizzo
dell'attrezzatura necessaria.
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usi civici
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perpetuo del feudatario concedente, e il diritto perpetuo dell'utilizzatore, che
era però anche un dovere.
Napoleone Bonaparte, e successivamente anche il nostro Paese, ha abrogato tutto,
inventandosi la tipizzazione dei diritti reali, che sono ufficialmente quelli
che noi conosciamo: proprietà, usufrutto, uso abitazione, servitù prediali ed enfiteusi. L'Imperatore schiacciò la feudalità, cancellando quindi tutti i diritti medievali sui quali si teneva in piedi il
feudalesimo, ma non lo fece per gli usi civici, che differiscono dagli altri
diritti aboliti da Napoleone solo per una caratteristica: l'essere a favore non
dei nobili bensì di collettività, comuni, abbazie, così da far ritenere a Napoleone di non dover toccare questi enti collettivi,
concentrandosi sui feudatari. Non ricompresi nell'elenco ufficiale dei diritti cancellati, erano destinati
alla graduale soppressione. Napoleone Bonaparte non poteva immaginare che il nostro legislatore con la
recente legge 20 novembre 2017, n. 168, fosse di parere contrario.
La legge fondamentale che regolava gli usi civici e ne imponeva la liquidazione è la n. 1766 del 16 giugno 1927 che ora, il nostro legislatore, con legge 20
novembre 2017 n. 168 ha inteso ribaltare.
La legge del 1927 dispone che gli usi civici in senso stretto non possono
variare nel loro contenuto e nella loro estensione e, ad eccezione solo degli
usi civici di pesca, sono destinati alla liquidazione, a seguito della
pubblicazione del Progetto demaniale di verifica proposto dal perito demaniale
può essere oggetto di opposizione: nel nostro ordinamento, cioè, non è prevista in via generale la conservazione di una proprietà della terra divisa tra il privato e la collettività.
Il Blog su “Gli usi civici a Scanno” è al link seguente:
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Cosa sono gli usi civici?
di Roberto Nannarone
Prima di esaminare le leggi che regolamentano la materia e la giurisprudenza che si è addentrata nella soluzione dei problemi, per arrivare, infine, ad analizzare la
situazione dei progetti demaniali che riguardano Scanno e Frattura, è opportuno fare il punto sull'argomento, affinché ci rendiamo conto di cosa stiamo parlando.
Gli Usi Civici sono diritti medievali che ci portiamo dietro da più di mille anni. Inventati dagli antichi signori che vivevano nei loro castelli,
riscuotevano i tributi e facevano lavorare i servi della gleba.
I diritti d'uso civico sono di variegata tipologia e di molteplici denominazioni
e hanno in comune tutti l'essere originati a seguito del crollo dell'impero
romano, che ha lasciato l'intera Europa senza potere centrale, senza leggi, in
preda del potere del più forte, che è stato poi caratterizzato dall'incastellamento e cioè dall'affermazione di un dominio di fatto su spazi di terreno più o meno vasti.
L'inizio della classe nobiliare e del feudo è proprio qui: quando qualcuno con la forza delle armi scacciava tutti i nemici
da una zona, si arroccava in una fortificazione a sua difesa, e dichiarava di
essere proprietario di tutto il terreno che poteva essere raggiunto dai suoi
armigeri.
Ovviamente il feudatario nel castello aveva bisogno di drenare le risorse dei
territori di sua proprietà, e allora cominciarono ad elaborarsi una serie di diritti reali, tutti molto
diversi, che però erano consoni alla mentalità immota che ha congelato la civiltà dal crollo dell'impero romano fino al nostro Rinascimento. Il signore concedeva
al servo della gleba il diritto di coltivare il terreno con l'obbligo di
versare un canone, una utilità, e così creando la primitiva suddivisione dei diritti sul terreno tra il diritto
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frattura (cliccare sull’immagine)
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