Lunedì 6 Agosto 2018 - Il Santo del giorno: San Cremete Abate

Il tempo... ieri - Mattinata DI CALDO AFOSO fino al primo pomeriggio, quando si è sollevata la brezza di valle, che ha spazzata l’aria umida. Tentativi di pioggia. Temperature stazionarie: mass. 27,9°C; min. 18,4°C; attuale 17,2°C (ore 23,30)
 
    mostra di pittura
A VILLALAGO MOSTRA DI DISEGNO E PITTURA
DI DOMENICO RINALDI

VILLALAGO - Domenico Rinaldi ha scelto il suo paese di adozione, dove ha casa e trascorre le sue vacanze, per la sua prima mostra di disegno e pittura. Da ieri e fino al 14 agosto le sue opere sono in mostra nella sala dell’Hotel Stella Alpina.
E’ stata una vera sorpresa per i suoi compaesani. Erano in pochi a conoscere la sua attitudine e passione per le arti figurative, maturate dopo anni di silenzioso e attento studio nella conoscenza delle tecniche pittoriche, divenuto sempre più costante dopo il suo pensionamento.  Il lungo e delicato esercizio di copiatura delle opere dei grandi pittori italiani, soprattutto del Caravaggio, l’hanno portato ad una definizione completa delle gradazioni di ombre e luci, desegnate e sfumate dall’impasto del colore. Anche queste sono in mostra, ma quelle che veramente colpiscono sono le sue tele originali, di vario soggetto, dove traspare la sua vera sensibilità d’artista. Commoventi sono i suoi due autoritratti, che esprimono solitudine e tristezza. Sono rappresentazioni onoriche e nulla hanno a che vedere con la sua vita reale. La mostra si apre al visitatore con i suoi disegni in bianco e nero, che raccontano un percorso di impegno e maestria, per poi soffermarsi alle grandi opere del neoclassicismo pittorico e finire col mostrare le sue tele, fatte di paesaggi, nature morte e rappresentazioni di persone e animali. E’ una pittura espressionistica che s’intreccia col naturalismo. Molti i disegni, tantissime le tele ad olio.
Una mostra da visitare per conoscere il Rinaldi artista.
 
   sabati letterari
Primo incontro dei Sabati Letterari
al Caffé Pan dell’Orso a Scanno

SCANNO - Con il tema “Big food and little people”, ovvero Il diritto dei bambini al cibo sano, i proff. Barbara e Charles Woodhouse hanno dato inizio alla dodicesima edizione dei “Sabati Letterari” al Caffè Pan dell’Orso. “E’ bello parlare in un’aula all’aperto, senza orologio alla parete”, ha esordito Barbara, prof.ssa all’Emory University in Atlanta, Georgia, dei diritti dell’infanzia ed adolescenza, per far comprendere insieme al marito Charles, avvocato, esperto del “Food Safety” e dottore in Scienze dell’Alimentazione, il contrasto fra i diritti dei bambini e il potere delle grandi aziende che controllano la produzione alimentare. La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia prevede degli obblighi da parte delle istituzioni per garantire lo stato di salute migliore possibile del fanciullo, con la lotta contro le malattie e la malnutrizione, sostenendo il vantaggio dell’allattamento al seno. Sta a noi consumatori decidere quale cibo consumare, facendo le scelte alimentari affidandoci ad una guida scientifica e non secondo il profitto di alcuni produttori. Occorre guardare bene le etichette e operare una scelta di alimenti che non contengano troppi ingredienti artificiali. Seguendo le regole base dell’etichetta pulita di Michael Pollan, la prima raccomanda: ” Non mangiare quello che la tua bisnonna non riconoscerebbe come cibo”. Secondo la loro esperienza hanno sostenuto che il cibo italiano è migliore rispetto a quello degli Stati Uniti e che anche a Scanno, dove trascorrono annualmente un periodo di vacanze, si mangia bene e viene sempre più operata la scelta per i      
cibi naturali. Il pubblico è intervenuto con domande e diverse opinioni.
L’argomento del prossimo sabato sarà:”Il costume si racconta”, trattato dalla prof.ssa M.Antonietta Mancini.
 
    wilderness
CIRCONDATI
DALL'ORSO MARSICANO!
 
Non è una battuta, ma in questi giorni di gran caldo gli orsi del Parco d'Abruzzo hanno praticamente occupato quasi tutti i paesi della fascia esterna del Parco, almeno dal sulmonese, alla Marsica, alla Valle Roveto: non c'è quasi Paese che non abbia il proprio orso "problematico": tutte le notti ad assaltare gallinai, stazzi di capre e pecore, o ad elemosinare in scorribande per le strade dei paesi o nei campi scout! Prefetture, Guardie del Parco e carabinieri forestali allertati e quasi ogni notte impegnati a fare da "respingitori" (è proprio il caso di usare questa definizione: a volte anche con frasche, neanche fossero pecore!) di orsi: in valle Peligna (Pettorano sul Gizio ed Anversa degli Abruzzi), nella Marsica (Bisegna, Gioia e Lecce nei Marsi, Ortucchio, Luco dei Marsi, Trasacco, Collelongo, Villavallelonga), in Valle Roveto (Balsorano). Ovviamente e al solito, nessuna delle autorità del Parco  
che si chieda il perché. O, se se lo chiedono, si guardano bene dal dare l'ovvia risposta: gli orsi hanno fame e nel Parco non trovano più né campi coltivati né stazzi di pecore come un tempo; i floridi tempi quando vi circolavano almeno un centinaio di orsi, con una densità unica al mondo proprio grazie a quella situazione (per anni creduta esagerata e che invece aveva una spiegazioni ben logica, controprovata oggi dallo sbandamento fuori Parco di tutta la popolazione). Non sarà facile, per non dire quasi impossibile, rimediare a questa situazione, visto che ci sono voluti anni per che si creasse e ci vorranno anni per porvi rimedio, perché gli orsi seguono regole comportamentali "educative" di lungo tempo. Intanto il Parco non è solo pieno di turisti ed escursionisti, ovviamente favoriti con ogni mezzo e "attrattori" per richiamarli: fuori l'orso, dentro i turisti! Anche in Abruzzo, ecco la politica dei Parchi Nazionali ormai sempre più in mano a ricercatori, a chi si crede competente (o ha fatto credere di esserlo per assicurarsi un posto di potere) e alla politica!
Franco Zunino. Segretario Generale AIW
 
    cna abruzzo
Imprese artigiane
segnali positivi dopo cinque anni
Cna sul secondo trimestre del 2018:
bene il Teramano, male Chieti
Ma resta negativo l'andamento annuale

Torna a crescere, dopo cinque anni passati tutti a fare il conto delle perdite, il numero delle imprese artigiane abruzzesi: anche se forse è ancora troppo presto per dire che la crisi è davvero alle spalle. Secondo lo studio realizzato su dati di Movimprese da Aldo Ronci per la Cna Abruzzo, relativo al secondo trimestre del 2018, tra aprile e giugno di quest'anno "le imprese artigiane hanno segnato un incremento di 39 unità, con un aumento percentuale dello 0,13%, valore molto molto vicino alla media nazionale dello 0,18%".
Il buon risultato centrato tra marzo e giugno, tuttavia, contrasta con le tendenze di più lungo periodo, ovvero quelle dei primi sei mesi dell'anno. A mettere sull'avviso è il presidente regionale della confederazione artigiana abruzzese, Savino Saraceni: "Se è vero che il secondo trimestre ha gettato uno squarcio di sereno sul mondo della micro-impresa, è vero anche che un'analisi sui primi sei mesi del 2018 mostra invece ancora gravi elementi di criticità, con un segno fortemente negativo per il    
nostro comparto, ovvero la perdita di ben 333 imprese".
In attesa che il futuro chiarisca se davvero si tratta di ripresa, non resta che guardare più in profondità i numeri del secondo trimestre 2018. Il risultato realizzato - dice lo studio di Ronci - si "spalma" sul territorio regionale in modo disomogeneo: così, alle buone performance del Teramano (+20), dell'Aquilano (+12) e del Pescarese (+10) fa da contraltare il risultato negativo del Chietino (-3). E quanto ai comparti produttivi, a guidare la piccola ripresa dell'artigianato  - almeno per quel che riguarda gli aspetti quantitativi - sono stati settori quali i servizi alle persone (+25, con una forte impennata dalla provincia teramana), le attività manifatturiere (+15), i servizi alle imprese (+12). Mentre si conferma il decremento nei trasporti (-11) e quello ormai endemico delle costruzioni (-11), dove pure la provincia di Pescara si muove in controtendenza rispetto al resto del territorio (+8).
Nel manifatturiero, il secondo trimestre del 2018 ha messo in risalto i buoni risultati delle  imprese alimentari (+13, dieci delle quali però a Teramo), della riparazione ed installazione di macchine (+11), dell'abbigliamento (+6). Decrescono, invece, quelle legate alla produzione di mobili (-5), di articoli in pelle (-4) e della riproduzione dei supporti registrati (-4). Dall'artigianato e la micro impresa al totale delle imprese: tra aprile e giugno l'Abruzzo ha segnato
un incremento di 942 unità, mantenendo il ritmo di crescita degli ultimi cinque anni.
 
    comunicato stampa
"L'ALTRO ABRUZZO:
L'apertura di Forza Italia
verso le liste civiche"

Si chiama “L’altro Abruzzo” ed è il contenitore creato per coinvolgere i movimenti civici di riferimento di Forza Italia, come sperimentato con il modello Molise e come indicato dal vice coordinatore nazionale del partito, Antonio Tajani, Presidente del Parlamento europeo.
Sarà presentato nel prossimo mese di settembre insieme al piano di Forza Italia per dare voce e rappresentanza alla istanze dirette dei cittadini e dei territori, in vista delle imminenti elezioni regionali che dovrebbero svolgersi nel prossimo autunno. Lo annunciano il senatore e coordinatore regionale, Nazario Pagano, e il deputato abruzzese eletto nel collegio dell’Aquila Antonio Martino, segretario organizzativo abruzzese. La comunicazione arriva proprio due giorni dopo l’ultimatum della      
Giunta per il regolamento del Senato inviato al governatore - senatore del Pd Luciano D’Alfonso, invitato ad optare per  una delle due cariche entro tre giorni, e cioè entro domani 5 agosto, fatto questo che accelera la tempistica per le elezioni regionali. “Dobbiamo rompere gli indugi – spiegano Pagano e Martino -, ormai siamo in campagna elettorale e dopo aver incontrato i nostri alleati di Lega e Fratelli d’Italia e sancito l’intesa di andare uniti, è altrettanto importante dare attenzioni ai movimenti civici. Siamo in continuo contatto con chi è già sceso in campo ma anche con cittadini, siano essi professionisti, imprenditori, dirigenti pubblici e privati, per replicare in Abruzzo il modello Molise che ci ha permesso di vincere le elezioni come coalizione di centrodestra nello scorso mese di aprile. Come anche detto dal nostro vice coordinatore nazionale Tajani, è molto importante coinvolgere i cittadini che portano un contributo dal basso per riavvicinare la politica al Paese reale. Noi, in particolare, stiamo parlando con persone, pronte ad impegnarsi, che non hanno mai avuto alcun ruolo ma che hanno raggiunto lusinghieri risultati nella vita professionale – concludono i due parlamentari abruzzesi di Forza Italia.
 
    sindacato giornalisti abruzzo
Abruzzo regione a pluralismo zero
Appello a Di Maio per rettificare il DPR 146/2017
sull’Editoria che rischia di azzerare l’emittenza locale
 
Troppo peso all’Auditel, zero tutela degli operatori dell’informazione che rispettano le regole: il Dpr 146/2017 sull’Editoria penalizza fortemente il settore televisivo locale, in particolar modo quello abruzzese.
Sono numerosi gli editori che stanno preparando i ricorsi contro la graduatoria per i finanziamenti pubblicata dal Mise il 12 luglio scorso e relativa al bando emanato a dicembre 2017. Errati i criteri di valutazione, che violano i principi fondanti per i quali è stato costituito il Fondo dell’Editoria: “promozione del pluralismo dell’informazione” e “sostegno dell’occupazione nel settore”.
La prima aberrazione del Dpr: lo sbarramento a 100 Tv per accedere al 95 per cento dei fondi a disposizione (al bando abbiamo risposto in 166).
La seconda aberrazione: il giornalista che lavora nelle Tv oltre le prime 100 in graduatoria vale per il regolamento del DPR 90 Euro, mentre il giornalista che lavora nelle Tv delle prime 100 in graduatoria vale 406 Euro. Eppure siamo iscritti tutti allo stesso ordine dei giornalisti: non abbiamo forse pari dignità?
La terza aberrazione: per ottenere dal 17 al 30 per cento del punteggio nel bando pubblico, ogni Tv locale deve essere iscritta e quindi pagare annualmente migliaia di euro ad un privato, la S.r.l. Auditel, società di capitali di proprietà Mediaset, Agenzie di pubblicità e Rai. Quindi nel Fondo istituito a “sostegno dell’occupazione nel settore”
dell’editoria un giornalista vale meno dell’Auditel.
La quarta aberrazione: la legge 488/1998 destinava contributi alle emittenti locali su base regionale attraverso i Co.Re.Com. Con il Dpr, invece, il Mise ha stabilito dei nuovi criteri su base nazionale, che determinano uno squilibrio tra le regioni con maggiore bacino di utenza e quelle più piccole: ad esempio, l’Abruzzo conta 1,3 milioni di abitanti, la Puglia oltre 4 milioni, Lazio quasi 6 milioni e la Lombardia 10 milioni circa. Guarda caso le prime Tv in graduatoria appartengono proprio a queste regioni.
Ad oggi, in Abruzzo si salverebbe solo una Emittente locale: che fine farà il pluralismo dell’informazione sbandierato sin dall’introduzione del digitale terrestre nel 2008 e poi con il Dpr 146?
Il Sindacato dei Giornalisti Abruzzesi appoggia dunque la richiesta che gli editori fanno al Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, in occasione della sua visita a Pescara, affinché il governo rettifichi il Dpr 146/2017 e ripristini l’equità della 488/1998. Questo in attesa di un incontro che gli stessi editori chiedono per illustrare le loro proposte. Segreteria Sga