Venerdì 1 Giugno 2018 - Il Santo del giorno:  Sant'Annibale Maria Di Francia, Sacerdote, Fondatore

Il tempo... ieri - Maggio se n’E’ andato come è arrivato: con diffusa instabilità metereologica. Durante la mattinata tanto sole e poi nel pomeriggio nuvole e pioggia. Temperature in calo: mass. 21,2°C; min 13,3°C; attuale 12,5°C (ore 23,30)
 
   libri
"UN ANNO A ROVERE (1943 - 1944)"

Mario Setta

È il titolo del libro di ricordi della famiglia Camiz: Paolo (5 anni), Elena e Vito, i genitori. Rovere è una frazione del comune di Rocca di Mezzo, provincia dell'Aquila. L'autore principale, Paolo, ha ora 80 anni, ex docente universitario di Fisica teorica,  ha deciso di raccontare, attraverso i suoi temi di allora, i suoi disegni, le sue canzoni, i ricordi dei genitori, quel periodo della guerra trascorso in Abruzzo. Un bambino di cinque anni che sapeva già leggere e scrivere, alla scuola dei suoi genitori. Padre ingegnere, un po' anche poliglotta, madre intelligente e culturalmente apertissima. Un trio familiare così affiatato che affronta gravissime difficoltà, senza mai prostrarsi. Ebrei, ma con alto senso della propria dignità umana.
Il libro non vuole essere uno dei tanti che hanno speso fiumi d'inchiostro per raccontare le vicende degli ebrei perseguitati e finiti nei campi di sterminio. Consapevoli della loro situazione familiare critica non si arrendono, ma si adattano a tutte le condizioni di disagio materiale e psicologico. Nella frazione di Rovere, dove arrivano subito dopo l'8 settembre, trovano accoglienza e amicizia sincera. Lui è l'ingegnere. Il personaggio più qualificato del paese, capace di difendere i contadini perfino parlando con i tedeschi nella loro stessa lingua.
La narrazione procede con innumerevoli inserti di temi scritti dal piccolo Paolo. Anche lui un genietto, capace di apprendere il dialetto e di scriverlo, di stabilire amicizie profonde e significative con tutti, coetanei e donne anziane. Ne esce la descrizione della piccola frazione nei suoi aspetti più caratteristici, dal luogo con le case e le stalle alla gente semplice e gentile.
La madre, Elena, afferma: "La mia teoria era che non bisognava far vedere che si aveva paura, che ci si doveva mostrare il più disinvolti possibile e che, se si riusciva a stabilire un rapporto umano c'era qualche speranza di farla franca". Infatti, in un freddo e piovoso pomeriggio di novembre, un tedesco spalanca la porta ed entra. Elena lo accoglie chiedendogli se desidera un tazza di caffè. Ringrazia e chiede: "Ma lei conosce il tedesco?", dal momento che Elena aveva cercato di rispondere un po' in tedesco. Subito dopo entrano nella  cucina anche il marito e il figlio.  Vito, il marito, che conosce bene il tedesco parla a lungo con l'ospite che dichiara di essere sergente, ma anche professore di filosofia e appassionato di musica. Nasce quindi un rapporto intenso e amichevole, anche per il fatto che Vito conosce la musica e suona il violino. Uno strumento col quale più volte Vito riesce a rallegrare i tedeschi e a renderseli amici.
Anche a Rovere, pur essendo una frazione sull'altipiano delle Rocche, passano le truppe della Wermacht e i prigionieri di guerra alleati fuggiti dai campi di concentramento e si verificavano  episodi di tedeschi che si spacciavano per prigionieri fuggiaschi, mentre ricercavano famiglie di italiani che li avevano  accolti per distruggerne poi le abitazioni. Passano così i nove mesi          
della guerra in Abruzzo, con la fame che si cercava di lenire dividendo il pane che non c'era e con la forza d'animo di non cedere mai allo scoraggiamento e all'umiliazione. Nel mese di luglio del 1944, la famiglia Camiz ha la possibilità di tornare a Roma e di riprendere una nuova vita: non più quella di tentare in tutti i modi di emigrare nelle nazioni europee o sudamericane per evitare di essere arrestati dai nazisti e spediti nei forni crematori, ma la vita di tutti gli uomini degni di questo nome.
 
   per i giornalisti
Il Festival della comunicazione "ControSenso", giunto alla VI edizione, si terrà come sempre nei giorni 4, 5 e 6 luglio.
L’Ordine dei giornalisti riconoscerà ben 12 crediti formativi deontologici (6 mattina + 6 pomeriggio) per i seminari della giornata di giovedì 5 luglio a Tagliacozzo (L’Aquila), Palazzo ducale, tenuti da nomi importanti del giornalismo, della cultura, della politica e dei new media.
I seminari avranno la durata di 45 minuti ciascuno e saranno distribuiti su tutta la giornata (9.30-13.30 + 15-18.30).
Per i dettagli sul programma e sugli ospiti, in continua evoluzione, sarà possibile consultare a breve il sito ufficiale www.controsenso.eu
 
   scanno
Convegno e celebrazioni religiose
per la restituzione della statua
di Sant’Antonio dopo il restauro
Interverrà mons. Michele Fusco

SCANNO - E’ un evento molto atteso dalla comunità scannese quello di oggi pomeriggio per la restituzione della statua di Sant’Antonio, dopo il secondo restauro effettuato dalla ditta Kermes di Roma. Sarà il vescovo mons. Michele Fusco a presiedere la celebrazione eucaristica, con la benedizione della statua, dopo il convegno sul restauro alle ore 16,00 con notizie sulla storia e sul culto del Santo a Scanno. E’ il primo incontro del nuovo pastore con questa comunità. La pregiata statua di di epoca seicentesca, rimarrà esposta per la “Tredicina” fino ai festeggiamenti in onore di Sant’Antonio, caratterizzati dalle particolari processioni con l’offerta della legna e del pane. Poi la statua lignea dagli elaborati disegni della veste tornerà nella nicchia decorata con gigli su un fondo dorato, nel suo altare, anch’esso molto pregiato, con colonne lignee a torciglione, e una bella Annunciazione nel timpano. L’abito è riferito all’Ordine dei Conventuali, che per 178 anni abitarono anche l’annesso convento fino alla prima soppressione. Successivamente chiesa e convento furono affidati all’Ordine dei Francescani Minori.
 
   scanno
Scanno verso le amministrative
I candidati SINDACI HANNO ACCETTATO
la proposta di un confronto pubblico

Ho ricevuto ieri la telefonata sia di Amedeo Fusco, sia di Giovanni Mastrogiovanni, candidati sindaci, in risposta alla mia proposta, fatta nella pagina di ieri, di confrontarsi in un pubblico dibattico. Entrambi mi hanno comunicato di essere disposti all’incontro con la cittadinanza, che organizzeranno loro stessi. (R. Grossi)
 
   acli scanno-villalago
Festa provinciale delle Acli a Scanno
Convegno: “I pellegrinaggi
come momento di incontro
e di pace per i Popoli:
IL CAMMINO DI SAN GERARDO”

SCANNO - Come primo giorno delle manifestazioni inerenti alla Festa provinciale delle Acli, organizzata a Scanno, si è svolto ieri pomeriggio nella sala conferenze dell’Asilo d’Infanzia “Buon Pastore” il convegno su “I pellegrinaggi come momento di incontro e di pace per i Popoli:
Il Cammino di San Gerardo”. Sono intervenuti nell’ordine: i sindaci di Scanno e Gallinaro, Eustachio Gentile per il Circolo Acli Scanno-Villalago, S.E. Mons. Orlando Antonino, Nunzio Apostolico, Mario Santucci, Antropologo, Don Antonio Molle, rettore del Santuario di Canneto, Mario Narducci, Giornalista, l’assessore regionale Lorenzo Berardinetti. Ha coordinato gli interventi Sigilfredo Riga, Presidente Acli della provinciale dell’Aquila.
I due sindaci, ognuno per la propria cittadina, hanno messo in evidenza come si sia generato il culto verso San Gerardo, rifacendosi a documenti storici, e in particolare il sindaco di Scanno si è soffermato al Pellegrinaggio che gli Scannesi compiono con un cammino di tre giorni per essere a Gallinaro il 10 Agosto e sostarvi fino al giorno dopo per la festa del Santo.
Eustachio Gentile, a nome del Circolo Acli, ha ringraziato i relatori e il numeroso pubblico presente, prima di entrare nel vivo del tema pellegrinaggio, sostenendo come questo debba essere istituzionalizzato insieme ai paesi che venerano san Gerardo e che storicamente eseguono il pellegrinaggio, riferendosi in particolare a Pettorano e a Minturno. Secondo Gentile il pellegrinaggio oltre a San Gerardo deve prendere anche il nome di San Giovanni Paolo II, il Papa che sostò in quella parte di montagna che attraversano i pellegrini, il cui ricordo è fissato da una stele. C’è stato un applauso quando ha fatto il nome di Antonina e Giuliana, organizzatrici del pellegrinaggio. Lo stesso applauso si è elevato al ricordo di Daniele Colarossi che rifocillava e alloggiava per la notte gli scannesi arrivati a piedi. Nel concludere, rivolgendosi all’ass. Berardinetti, ha detto che bisogna trovare i finanziamenti per il recupero degli stazzi che si trovano lungo il cammino.
Dopo Gentile il coordinatore ha dato la parola a Mons. Orlando Antonino, che ha tessuto la storia dei pellegrinaggi, dall’epoca ebraica e protocristiana fino ai giorni nostri, effettuati da tutti i popoli e da tutte le religioni. Ha poi spiegato il valore religioso di quelli verso i luoghi sacri cristiani, iniziati dall’VIII secolo, che implicitamente rafforzavano i vincoli d’amicizia e di fratellanza.
L’antropologo Mario Santucci, prima di entrare nell’argomento, ha ricordato il poeta e scrittore Marco Notarmuzi, scomparso lo scorso anno. Parlando dei pellegrinaggi ha fatto riferimento a tutti gli elementi culturali che li caratterizzano, intendendo per cultura non le nozioni, ma i valori di una comunità, insiti nelle tradizioni. La pastorizia stessa - ha detto - è un pellegrinaggio quando esegue la transumanza e incontra paesi e popoli diversi, con cui viene a contatto, introiettando la loro cultura e trasmettendo la propria, ed è piena di religiosità con le varie cappelle situate lungo il tragitto. Ha citato i vari pellegrinaggi che si svolgono in Abruzzo e nel resto dell’Italia. Questi si trovano nel portale                    
dei cammini religiosi.
Don Antonio Molle, rettore del santuario di Canneto, ha portato i saluti di mons. Antonazzo, vescovo di Sora-Cassino, e a nome di questi ha chiesto che venga inserito nel Cammino di San Gerardo anche quello del Santuario del Canneto-Settefrati, poiché è la stessa religiosità che unisce i paesi, dato anche che gli Scannesi andavano in pellegrinaggio al santuario. Il suo auspicio è stato quello di vedere rifiorire questa tradizione. Il giornalista Mario Narducci, vaticanista, si è soffermato soprattutto all’aspetto economico del turismo religioso, che muove 320 milioni di persone, per un giro d’affari di 18 milioni di dollari. In Italia - ha detto - sono sei milioni all’anno coloro che si muovono per visitare i centri religiosi. In Italia ci sono 1.500 santuari, 30 mila chiese e 700 musei diocesani. Questa massa di persone ha bisogno di mangiare, dormire e compra ricordini da riportare a casa. Ha fatto l’esempio in Abruzzo di san Gabriele dove ci sono pellegrinaggi tutti i giorni con un giro d’affari non indifferente.
A chiudere il convegno è stato l’assessore Berardinetti che ha illustrato la legge regionale sui cammini religiosi e sulle modalità di iscrizione, per poter essere messo a sistema e far parte dell’”Atlante” dei cammini. Occorre quindi avere un’origine storica e presentare tracciati sicuri e segnaletiche uniformi agli altri. Ha parlato anche dell’esperienza del suo comune, di cui è sindaco, e di come questo abbia avuto uno sviluppo di presenze turistiche.
Il convegno si è chiuso con i saluti del coordinatore, presidente del circolo provinciale Acli e con un buffet, offerto a tutti i presenti.  
 
   villalago