Venerdì 30 Marzo 2018 - Il Santo del giorno: Venerdì Santo - Passione del Signore

Il tempo... ieri - la primavera ha portato un’altra giornata bella, piacevole con cielo limpido, tanto sole e con assenza di correnti fredde. Temperature in ulteriore rialzo: mass. 14,8°C; min 2,2°C; attuale 9,4°C (ore 23,30)
 
   il gazzettino
LA RIVISTA
“IL GAZZETTINO DELLA VALLE
DEL SAGITTARIO”
da oggi è nelle edicole dell’Alta Valle del Sagittario

La rivista con questo numero inizia il suo 29° anno di publlicazione. Come sempre è ricca di storia, di ricerche, di cultura, di opinioni e di cronaca. Le pagine a colore nell’interno riportano la tradizione a Scanno della “Processione degli incappucciati”.
La prima di copertina è dedicata a Margherita Ciarletta, una delle ultime

RACCONTI
DI POLITICA INTERIORE

E’ in lettura il racconto n. 49
di Angelo Di Gennaro
dal titolo ”LA FRAGILITA’
DELL’INTERPRETE
La donna non trovò nessuno
ad accogliere il suo dolore.

donne in costume che ancora si possono ammirare per le vie del paese. La quarta, invece, è per la giovanissima Marina, che lo veste con orgoglio in particolari eventi, come quello del lavoro a tombolo.
 
   dal “manifesto”
La tragica emigrazione dei pastori di Scanno
Il lutto dei minatori di Monteneve

Ieri, nel Quotidiano “il manifesto” è apparso il seguente articolo del nostro collaboratore Angelo Di Gennario, che riportiamo nella sua interezza.

Chi poteva tornava a Scanno (L'Aquila) con la valigia di legno piena di sudore da lavare e stecche di cioccolato per i figli. Erano i "minatori di Monteneve" (Bolzano) di cui poco si parla, poco si sa: circa 250 minatori che negli '50 del secolo scorso emigrarono da Scanno in Val Ridanna per guadagnarsi un tozzo di pane. Ad un prezzo salatissimo. Molti di loro morirono precocemente di silicosi, la "pusièra" come la chiamavano le donne. Eravamo nel dopoguerra e la fame mordeva come artigli affilati. In più, alcuni sindaci, come nel caso di Scanno, venivano ancora chiamati Podestà... I minatori, ex pastori, avevano si e no frequentato le prime classi elementari o erano completamente analfabeti. Si facevano aiutare da Don Italo Tonidandel il quale con pazienza la sera si dedicava anche a insegnare loro a scrivere e leggere, o a fare la propria firma, mentre altri gli chiedevano di scrivere alle mogli o alle fidanzate sotto dettatura. E poi? E poi c'è il trauma intergenerazionale, l'impatto, il trasferimento di un dolore emotivo, fisico e sociale che da una persona (il minatore) passa alle generazioni successive; un trasferimento (una "emigrazione"?) che avviene in modi che vanno oltre il comportamento appreso. Diverse ricerche hanno dimostrato che le generazioni successive a quelle che vissero l'Olocausto manifestarono incubi, problemi affettivi e di comportamento, evidenziando un trasferimento ai nipoti del trauma originario dei nonni, anche se con modalità differenti. Lo stesso impatto traumatico ha colpito le famiglie dei minatori di Monteneve? Certamente sì. Come spiegare altrimenti il ri-esplodere di tanto in tanto, in luoghi differenti e con modalità simili, il desiderio di "dare degna sepoltura" alle "vittime" di Monteneve? Perché le mogli e i figli dei minatori hanno così tante difficoltà a parlare delle loro esperienze di "vedove bianche" o di "orfani bianchi"? Perché non riconoscere quanta violenza fosse stata esercitata dalla politica di quel periodo nei confronti degli allora pastori-minatori?; politica che ha permesso la rottura di legami profondi e la non-trasmissione di traumi che ancora oggi non si riescono a curare            
(meno che mai a guarire) se non mediante un'impresa collettiva, come può essere il racconto corale di quelle vicende così dolorose. Mi sembra doveroso trasmettere ai nostri figli il "materiale psichico e reale" disponibile, invitando tutti coloro che ne sono coinvolti, ad esprimersi con qualsiasi mezzo che faciliti l'emergere di ricordi e consenta di riallacciare un dialogo con chi dell'esperienza di Monteneve crede di non conservarne traccia. I "minatori di Monteneve" non possono essere morti così, "senza" qualcuno che li abbia incorporati e proiettati nel futuro. Chi è morto di silicosi non aveva già sulle spalle una lunga vita di lavoro solitario e il peso della pietra di inciampo di essere povero, in tutti i sensi? Angelo Di Gennaro (Psicologo e Psicoterapeuta)
 
   mostre
MOSTRA DI PITTURA
“MAINSTREAMING”

Nella Cappella del Corpo di Cristo, Palazzo dell’Annunziata a Sulmona, è allestita la mostra denominata “Mainstreaming” . Espongono quattro artisti che rappresentano uno spaccato dell’attività artistica del territorio abruzzese in diverse espressioni: pittura, scultura fotografia. La rassegna può considerarsi il seguito di quella allestita a Castel di Sangro nella Pinacoteca Patiniana in Palazzo de Petra.
Si tratta di artisti di alto profilo e ben noti: Lino Alviani, pittore, scultore acquerellista e fotografo, conduce da anni una ricerca la cui matrice può farsi risalire alla cultura americana degli anni 60,
per poi arrivare allo studio delle filosofie orientali e delle opere pittoriche, giapponesi, cinesi, coreane. Giuseppe Colangelo, nato in Svizzera, diplomato presso l’istituto d’arte di Vasto, ha avuto anche un periodo di insegnamento sulla Storia dell’arte e Linguaggio Visuale. Nella sua costante ricerca ha seguito in modo significativo i vari settori delle arti visive: scultura, pittura, grafica, cinema, fotografia. Attualmente insegna Dxiscipline Plastiche e Scultoree presso il Liceo Artistico di Vasto.
La mostra chiuderà il 5 aprile.
 
   tradizioni
A Scanno l’antica processione
degli Incappucciati
Oggi con inizio alle ore 10,00

SCANNO - Siamo nel clima pasquale della settimana santa. Con la messa in “Coena Domini”, ieri sera è iniziato il Triduo Pasquale che ricorda la Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo. Al termine della messa c’è stata la Reposizione del SS. Sacramento e l’Adorazione. Una tradizione popolare è la visita dei Sepolcri, allestiti nelle varie chiese, nel numero dispari di sette o tre, addobbati con vasi di grano fatto germogliare al buio. Questa mattina, con partenza dalla chiesa di Sant’Eustachio alle ore 10,00, la confraternita della Madonna delle Grazie ripeterà l’antico rito della visita ai Sepolcri nella chiesa della Madonna del Carmine, di Sant’Antonio, della Chiesa Madre, mantenendo un tenore penitenziale, evidenziato dai cappucci bianchi, per fare memoria delle tappe di Gesù nella sua passione.
Un rito sentito, coinvolgente e seguito da molti fedeli.
 
   villalago
Giovedì Santo a Villalago
Celebrazione
in Coena Domini
Il parroco Don Alain, identificandosi al Cristo, lava i piedi ai chierichetti.
Al termine della messa processione per la Reposizione del SS. Sacramento nell’Altare di San Domenico, addobbato di fiori bianchi e di vasi di grano germogliato.
 
   cogesa spa
APPROVATO
ALL’UNANIMITA’
IL BILANCIO PREVENTIVO
DEL COGESA

Il Bilacio preventivo del Gogesa è stato approvato il 23 marzo scorso all’unanimità dall’assemblea dei sindaci soci, che si è svolta all’Auditorium dell’Annunziata. Sono stati previsti: taglio dei costi, razionalizzazione dei servizi, l’assunzione di 32 dipendenti, l’aumento dei ricavi, con un utile di 15 volte superiore rispetto a quello del 2017. La previsione di bilancio 2018 di Cogesa, calcolando il contenimento dei costi e le
previsioni dei ricavi sulla base dei conti 2017 e delle prospettive 2018, si chiuderà con un utile di 168mila euro.
Si punta a questo risultato partendo dall’incremento del fatturato e dalla razionalizzazione dei costi di gestione su cui concentrarsi nel corso di quest’anno.
Le spese sostenute per l’acquisto dei mezzi, saranno nel 2018 sostituite della formula del noleggio (full rent), quelle per i carburanti (il cui rifornimento viene solo effettuato tramite self service), quelle dell’officina che viene gestita interamente da personale interno (senza ricorrere a meccanici e tecnici esterni).
 
   abruzzo
da parte del Comitato di governo Unesco, nel novembre 2019. La Transumanza rappresenta la migrazione stagionale di greggi, mandrie e pastori che, insieme a cani e cavalli, si spostano in differenti zone climatiche, percorrendo le vie semi-naturali dei tratturi. Una pratica tradizionale che è anche attività economica sostenibile caratterizzata da un rapporto peculiare tra uomo e natura, praticata nel centro e sud Italia, partendo da Amatrice e Ceccano nel Lazio ad Anversa degli Abruzzi e Pescocostanzo in Abruzzo, da Frosolone in Molise al Gargano in Puglia.
La Transumanza candidata
a patrimonio culturale dell’umanità
Anversa e Pescocostanzo per l’Abruzzo

La richiesta è stata presentata ufficialmente a Parigi dall'Italia, Paese capofila insieme a Grecia e Austria. Lo fa sapere il ministero delle Politiche agricole. Con la firma del dossier di candidatura transnazionale avviato quindi il processo di valutazione internazionale che porterà alla decisione,