Lunedì 22 Gennaio 2018 - Il Santo del giorno: San Domenico, Abate
 

Il tempo... ieri - DIFFUSA VARIABILITA’, con alternanza di sole e nuvole. Il freddo si è fatto sentire ma non è stato
eccessivo. Vani tentativi di pioggia. Massima stazionaria. Temper: mass. 9,5°C; min 1,5°C; attuale 3,2°C (ore 23,30)
 
 
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OGGI FESTA
DI SAN
DOMENICO
ABATE
VILLALAGO
FESTEGGIA
IL SUO SANTO
PATRONO
Accensione
della grande
fanoglia cittadina
VILLALAGO - Oggi il paese festeggia San Domenico Abate, il
suo Santo Patrono, sacerdote benedettino e fondatore di
monasteri, che intorno all’Anno Mille fissò il suo romitorio in
una grotta sulla riva sinistra del Fiume Sagittario, alle pendici
del Monte Argatone, in territorio di Villalago. Su richiesta dei
Conti di Valva, oltre ad un oratorio, edificò il Monastero di San
Pietro del Lago, che fino al secolo XV fu fiorente centro
benedettino con le sue 20 grancie e con l’affluenza di coloni
che resero tutta la valle ricca di nuove coltivazioni e di una
rinata laboriosità, dopo le invasioni barbariche di cui fu
soggetta tutta l’Italia.
Villalago conserva del suo Santo Patrono le memorie
dell’Eremo e del Monastero, nonché la reliquia di un suo Dente
Molare, invocato a protezione dalle odontalgie e dai morsi dei
rettili velenosi.
Dalla sua morte, avvenuta a Sora il 22 gennaio 1031, i
Villalaghesi lo appellarono loro protettore e intorno al Santo
sorsero molte leggende e ritualità, legate soprattutto alla
cultura agropastorale. Il paese lo onora con tre feste. Quella
più maestosa si svolge il 22 agosto. Era usanza fino agli Anni
Cinquanta in questo giorno circondare di serpi la statua del
Santo, mentre veniva portata in processione per le vie del
paese, come offerta devozionale, a chi in vita aveva operato
miracoli contro i morsi velonosi di questi rettili.
L’accensione di grandi coni di legna, chiamati dai locali
“fanoglie”, nome di derivazione longobarda, è l’unica
manifestazione odierna. La tradizione, di antica memoria,
s’intreccia con i riti cattolici, in cui il fuoco è forza purificatrice, e
con i riti magici di credenze pagane, che lo rappresenta come
mezzo per dare nuova forza e vigore al pallido sole invernale.
Erano riti propiziatori della primavera e si svolgevano nelle
giornate, come quelle di gennaio, brevi e fredde. Le “fanoglie”
riscaldano la veglia in preparazione della festa. E così è stato
ieri, giorno di vigilia, nei vari rioni. Il fuoco, acceso al calar delle
tenebre, ha riscaldato e rallegrato le conviviali, all’insegna di
cibi genuini della cucina tradizionale.
La festa di oggi sarà tutta religiosa, con sante messe festive.
Dopo quella serale ci sarà il bacio delle reliquia del sacro
dente, conservato in un reliquiario seicentesco. Seguirà
l’accensione nella piazza principale della grande “fanoglia
cittadina”, innalzata da un gruppo di volontari che vi provvede
da diversi anni. Sabato vi hanno fatto fronte Francesco,
Giovanni, Mario, Domenico, Marco, Daniele.
Per la cronaca: quest’anno non è stata accesa al "Colle"
la “fanoglia dei giovani”.
Donatella Di Pietrantonio
incontra gli studenti

Oggi Donatella Di Pietrantonio,
recente vincitrice del Premio Campiello,
incontrerà gli studenti dell’istituto Alessandri di
Montesilvano per parlare del suo ultimo,
celebratissimo, romanzo: “L’Arminuta”.
L’incontro è nell’ambito dell’attività di
alternanza scuola- mondo del lavoro , in
forza del progetto: coordinato dalla
professoressa Luigia Piccaluga,
denominato “La libreria volta pagina”. Si
tratta di una delle tante iniziative
formative poste in essere dall’istituto
Alessandrini di Montesilvano.
25 gennaio a Pescara
“L’Uomo nella Società
dell’Informazione
Binocolo verso il futuro”

L’Accademia nazionale di Filosofia delle Scienze
Umane organizzerà, con cadenze mensili, sempre
l’ultimo giovedì del mese, un ciclo di Conferenze dal
titolo complessivo: L’Uomo nella Società
dell’Informazione Binocolo verso il futuro nella
Libreria “I luoghi dell’Anima”, Via
Campobasso 14, Pescara. La prima
conferenza Il mondo di Sherlock Holmes
"passato – presente – futuro", tenuta dal Prof.
Franco Eugeni, già Direttore del Dipartimento
di Scienze della Comunicazione – Univ. Di
Teramo si terra il 25 gennaio, ore18.30 e sarà
accompagnata dall’esposizione dei dipinti di
M° Sonia Babini. Seguirà il dibattito con il
pubblico. L’ingresso è libero.
IL PROFESSORE D’ORCHESTRA PIERO RAFFAELLI
METTE IN MUSICA LA POESIA DELL’ALPINO SCIULLO
“LA CAMPANA DELL’AMICIZIA” DEDICATA
A MONTE PIANA E LA DONA AL PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA
 
Sorpresa per il Capo Gruppo A.N.A di Monguelfo Roberto Ballini che ha espresso viva
soddisfazione per avere ricevuto dal Professore d’orchestra Piero Raffaelli di San Giorgio di
Cesena uno spartito nel quale ha messo in musica la poesia dell’alpino abruzzese e socio
decano Sergio Paolo Sciullo della Rocca, intitolata “La Campana dell’Amicizia” già presente
in molti libri e testi specializzati, scritta in occasione del 70° anniversario dal termine della
Prima Guerra Mondiale dopo avere realizzato e donato la Campana dell’Amicizia sul Monte
Piana sita nel Vallon dei Castrati tra la prima linea Italo – Austriaca. Giova ricordare che la
campana venne inaugurata e benedetta il 31.07.1988 da Don Miche D’Auria Medaglia
d’Argento al Valore Militare, cappellano degli arditi nella campagna di Russia, alla presenza
di numerose Associazione Combattentistiche e d’Arma, del Soccorso Alpino al tempo
coordinato dal Dott. Rolando Ruscelli di San Candido, di Alpini provenienti dalle varie
località d’Italia e di alcuni reduci che combatterono a Monte Piana sia italiani e sia austriaci.
Oggi la Campana degli Alpini a Monte Piana costituisce punto d’incontro e simbolo di quel
campo di battaglia. La composizione in musica e parole è stata donata e presentata dal
Prof. Raffaelli in occasione delle recenti festività natalizie al Presidente della Repubblica
Italiana Sergio Mattarella.
PD VALLE PELIGNA
E ALTO SANGRO
NASCE IL COORDINAMENTO
TERRITORIALE

Nasce il coordinamento dei circoli PD Valle Peligna e Alto
Sangro. Si è tenuta giovedì alle 18 presso la sede della Comunità
Montana una partecipata riunione dei segretari di circolo e degli attivisti
del nostro territorio.
ORSO MARSICANO:
ANCORA UN “PROTOCOLLO”!
Ovvero, l’inefficienza al potere!

Ce lo ha insegnato la politica: quando non sai cosa fare,
cambia nome al problema, indici una conferenza, pubblica un libro o crea
una struttura nuova la quale dovrà a sua volta, cambiare nome a qualche
problema e magari crea una sottostruttura, indici qualche conferenza, dà
alle stampe un rapporto, sottoscrivi un protocollo d’intesa!
L’Orso marsicano ha notoriamente fame. E’ alla disperata ricerca di cibo
in tutti i luoghi abitati dall’uomo (perché da generazioni ha imparato che
dove c’è l’uomo c’è cibo), ha quindi praticamente lasciato tutte le sue
montagne e foreste che furono protette con un Parco Nazionale per
salvaguardarlo per scendere nei paesi e fuori dall’area protetta; hanno
istituito altri Parchi Nazionali un poco in tutto l’Abruzzo, ed ora si
accingono ad ampliarli ed a collegarli l’un l’altro con “corridoi” vari, fino a
fare della Regione Abruzzo non una Regione dei Parchi come dice uno
slogan turistico attuale, ma un Abruzzo Parco Nazionale!
E la cosa grave è che si crede con ciò di salvare l’orso dall’estinzione,
estinzione che avanza passo a passo sempre più veloce. E’ stato
proposto di riportare l’agricoltura e la pastorizia ovina là dove le pratiche
sono scemate. Non si può fare, hanno risposto, perché l’ambiente
naturale è ricco di cibo naturale (scoperta dell’acqua calda costata milioni
di euro in ricerche!). Anzi, hanno controproposto di relegare dietro cortine
elettrificate ogni potenziale luogo di risorse trofiche di origine antropica,…
pur di non pagare i danni! Perché i soldi servono per le sempre più inutili
ricerche. E’ stato proposto di creare grandi aree di quiete riservate
all’animale, ed hanno invece aperto nuovi rifugi turistici (veri e propri
alberghi/ristoranti!) a ridosso delle loro tane! E’ stato proposto di ridurre il
numero dei cinghiali e dei cervi, anche per offrire all’orso proteine carnee
che non trovano più con l’abbandono della pastorizia. Hanno risposto
che gli orsi devono aspettare che siano i lupi a provvedervi con la loro
predazione naturale (e invece i lupi, che fessi non sono, continuano a
predare armenti domestici ben più facili da catturare!). E’ stato proposto
di creare una banca del seme per salvare l’Orso marsicano prima che sia
troppo tardi. E invece stanno già parlando di immissioni dalla Croazia o
Albania di animali per rinsanguare la popolazione.
E, in ultimo, che hanno fatto? Hanno creato un altro “PATOM” per
continuare a “monitorare” gli orsi (leggasi contare i vivi dai quali
depennare i morti!). Sicuramente vi saranno stanziamenti anche per
questo, mentre i soldi mancano sempre per dare soddisfazione alla fame
degli orsi! Semplicemente si incentiverà la caccia ai supposti
“bracconieri”, che poi altro non sono che i proprietari di animali da cortile
(a questo si è ridotto l’orso marsicano, un tempo simbolo di natura
selvaggia!) che cercano di difendere i loro interessi, e per evitare di
essere loro a continuare a pagare quei rimborsi che raramente ricevono
dalle autorità, e quasi mai completi! A questo servirà l’ultimo Protocollo
stilato nei giorni scorsi tra l’ex Corpo Forestale (oggi Carabinieri-
Forestali) ed i Parchi Nazionali di Abruzzo e Majella; come se in passato
questa collaborazione non ci fosse mai stata: ecco, appunto, hanno
cambiato nome alle cose e dicono di aver creato una nuova struttura in
difesa dell’Orso marsicano! Così va l’Italia dei Parchi in mano alla
politica, ed a tecnici la cui competenza è quanto meno discutibile!
Franco Zunino, Segr. Gen. Associazione Italiana Wilderness
Unanime la decisione di costituire un organo collegiale che raccolga tutti i
paesi del circondario con l'obiettivo di essere uniti e creare un gruppo
forte che si faccia carico delle esigenze e delle problematiche della
popolazione e del nostro territorio.
Un coordinamento nato anche dall'esigenza di essere compatti in vista
delle politiche di Marzo che vedranno una novità per quanto riguarda i
collegi. Infatti, Sulmona e la Valle Peligna non saranno nel collegio
dell'Aquila e della Marsica ma saranno in quello di Chieti e Pescara. Una
novità che rischia di tenere fuori dalle decisioni importanti il nostro
territorio. Il coordinamento nasce anche per scongiurare questo pericolo
di essere esclusi.