Sabato 20 Gennaio 2018 - Il Santo del giorno: San Sebastiano, Martire
 

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Al Teatro Maria Caniglia
“NO STORIA DI UN RIFIUTO” 

Martedì 23 Gennaio 2018, alle ore 11,30, nel Teatro
Comunale Maria Caniglia sarà presentato lo spettacolo:
“NO storia di un rifiuto”, scritto e interpretato da Giacomo
Vallozza. La manifestazione è dedicata agli studenti
degli  istituti superiori, ma sono invitati, con ingresso
libero e gratuito, tutti i cittadini che vorranno parteciparvi.
Promotori dell’evento, che rientra nell’ambito del
Progetto “Giovani e volontariato - Progettiamo il nostro
futuro”, finanziato dal Ministero del lavoro e delle
politiche sociali, patrocinato dai comuni di Sulmona e
Castelvecchio Subequo.
“No storia di un rifiuto” è una sfida lanciata alla
storia, ripercorrendo le vicende che hanno
portato alla seconda guerra mondiale, la
catastrofe più grave nel cammino dell’umanità. E’
anche un voler chiedere perdono alle
innumerevoli vittime provocate dagli italiani nella
folle corsa alla conquista di altri territori.
È uno spettacolo-cantiere della memoria
collettiva, teso più a restituire immagini che
sentenze, utile anche agli studenti, perché
ripercorre la storia italiana dal fascismo al
dopoguerra, narrando fatti spesso ignorati o
toccati marginalmente dai libri di testo, attraverso
filmati, immagini e oggetti.
I RITI
DEL FUOCO
A VILLALAGO
IN ONORE
DI SAN
DOMENICO
ABATE
Domenica 21
e lunedì 22
gennaio
VILLALAGO - Come da tradizione, domani 21 Gennaio, vigilia della festa
di san Domenico Abate, in ogni rione del paese verranno preparati e
accesi dei grossi falò, chiamati nel gergo popolare: “Fanoglie”. Intorno al
fuoco si consumerà una ricca conviviale. La tradizione, di antica
memoria, s’intreccia con i riti cattolici, in cui il fuoco è forza purificatrice, e
con i riti magici di credenze antiche, che lo rappresenta come mezzo per
dare nuova forza e vigore al pallido solo invernale. Erano riti propiziatori
della primavera e si svolgevano nelle giornate, come quelle di gennaio,
brevi e fredde. Le “fanoglie” riscaldano la veglia in preparazione della
festa di lunedì 22, che ricorda la data di morte del Santo protettore del
paese, avvenuta il 22 gennaio del 1031 a Sora.
Quelle del 22 saranno delle cerimonie prettamente religiose. Nonostante
il freddo, fino a qualche anno fa nel primo pomeriggio si scendeva in
processione alla chiesetta dell’eremo per rendere omaggio al Santo, che
qui visse per diversi anni e fu abate del monastero di San Pietro del
Lago, da lui fondato intorno all’Anno Mille. Questa tradizione è venuta
meno. Lunedì, dopo la santa messa serale, ci sarà il bacio della reliquia
del Sacro Dente, per poi radunarsi in piazza per assistere all’accensione
della grande “fanoglia cittadina”, alta più di dieci metri.
E’ un rituale molto sentito, che richiama devoti del Santo dai paesi vicini.
La serata continua con l’accensione di nuove fanoglie nei vari rioni.
Casoli: inaugurazione della Piazza
della Memoria e Convegno di studi
“Memoria e internamento civile
nell’Italia fascista”

CASOLI - Il 27 gennaio 2018, nel Giorno della Memoria, il Comune di Casoli
intitolerà Piazza della Memoria lo spazio antistante gli ex locali del Campo di
concentramento di Casoli, con l’apposizione di una Targa contenente tutti i 218
nomi degli internati civili internati a seguito delle prescrizioni del Regio Decreto
Legge n.°1728 del 17 novembre 1938 “provvedimenti in difesa della razza
Italiana” e delle successive disposizioni restrittive. Dieci internati ebrei finirono
poi uccisi nei campi di sterminio. Si tratta di un gesto simbolico per ridare,
postumo, quel diritto di cittadini liberi, che il regime fascista aveva
barbaramente cancellato.  Nel corso della mattina verrà conferita la
cittadinanza onoraria allo scrittore Livio Sirovich che ha valorizzato i documenti
conservati a Casoli relativi alla presenza sia dei prigionieri/internati ebrei
stranieri e sia dei tanti civili sloveni e croati deportati in campi di
concentramento e di internamento nel territorio italiano, e in specie abruzzese,
dopo l’invasione del Regno di Jugoslavia nella primavera del 1941 da parte
della monarchia e del Regime fascista italiano. Con il suo libro “Non era una
donna, era un bandito”. Rita Rosani, una ragazza in guerra (Cierre edizioni
2014/2015) ha contribuito a far conoscere alcune delle vicende occorse a
Casoli durante la guerra agli internati/deportati ebrei. Attraverso il ricorso a
corrispondenze epistolari tra il 1940 e il 1943 e servendosi di interviste a
testimoni dell’epoca, Sirovich ha saputo raccontare il comportamento della
comunità casolana con competenza, manifestando anche un’insolita empatia
con chi all’epoca fu travolto da vicende di imprevedibile tragicità. Il suo lavoro è
stato uno dei punti di partenza, che hanno consentito a Giuseppe Lorentini,
ideatore e responsabile del progetto di ricerca e documentazione on line sul
Campo di concentramento di Casoli, di far rivivere attraverso il sito
www.campocasoli.org parte della memoria storica del paese, favorendo una
sorta di riconciliazione tra Casoli, incolpevole teatro delle sofferenze di molti
internati, e le comunità allora ferite dai provvedimenti del regime.
La cerimonia si svolgerà nella mattinata del 27 gennaio 2018 dalle
ore 9:00 alle 11:00 presso il Luogo della Memoria del Campo di
concentramento di Casoli in Via Giuseppe Borrelli 14. Saranno
presenti le autorità e la Neo-Presidente nazionale dell’ANPI, Carla
Nespolo. Nel pomeriggio seguirà, a partire dalle ore 15:00 presso il
Teatro comunale in Piazza Brigata Majella, il Convegno di studi sul
tema “Memoria e internamento civile nell’Italia fascista” che vede la
partecipazione di importanti relatori di università italiane e di
Bielefeld. Tale convegno rappresenta un momento di confronto
storiografico attorno alle varie manifestazioni delle memorie e delle
rimozioni repubblicane del ventennio fascista. Una prima sezione si
concentrerà sulle specificità del caso italiano con l’intento di
costruire un quadro di riferimento generale all’interno del quale poi
discutere i vari casi di studio della seconda sezione, il cui focus
sarà il sistema di internamento fascista.
I Carabinieri Forestali
partecipano alla Rete di Monitoraggio
dell’orso bruno marsicano

Ieri mattina a Pescasseroli, presso la sede del Parco Nazionale
d’Abruzzo, Lazio e Molise il Comandante della Regione Carabinieri Forestale
“Abruzzo e Molise”, Generale B. Ciro Lungo, alla presenza del Presidente
dell’Ente, Antonio Carrara, e del Direttore del Parco Nazionale della Majella,
Oremo Di Nino, ha sottoscritto il disciplinare di partecipazione alla Rete di
Monitoraggio dell’orso bruno marsicano delle Regioni Abruzzo e Molise.
Si tratta di un passaggio importante, che formalizza la partecipazione dei
Carabinieri Forestali alla rete di monitoraggio costituita nelle due Regioni e
consente di avere una copertura del territorio capillare, anche  nei territori fuori
dalle aree protette. L’istituzione della Rete di Monitoraggio per l’Abruzzo e il
Molise (RMAM) ha lo scopo di attuare un monitoraggio di base attraverso la
raccolta di dati affidabili, robusti e confrontabili a livello spazio-temporale per
colmare le lacune attualmente esistenti riguardo la presenza e distribuzione
dell’orso nelle due regioni. Gli obiettivi  del monitoraggio sono:
raccogliere e analizzare i dati di presenza della specie a oggi disponibili;
rilevare la presenza della specie; effettuare il riconoscimento degli individui
presenti attraverso l’analisi genetica di campioni di peli e/o escrementi ed
eventualmente attraverso le marcature individuali; rilevare la presenza di
individui di sesso femminile e gli eventuali gruppi familiari; rilevare la
ricorrenza negli anni della presenza dei diversi individui genotipizzati; rilevare
la presenza/insorgenza di conflitti con le attività antropiche; permettere un
aggiornamento periodico della cartografia di supporto al PATOM al fine di
renderla coerente con la situazione reale.
La Rete di Monitoraggio ha preso l’avvio da un’iniziativa di collaborazione tra
Parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio, Molise e Parco Nazionale della Majella e si
sta strutturando a seguito del documento approvato lo scorso anno
dall’autorità di gestione del PATOM.  Il gruppo tecnico di coordinamento è
costituito, oltre che dai 2 Parchi anche dalle Regioni Abruzzo e Molise e alla
rete partecipano le aree protette regionali interessate dalla presenza dell’orso.
L’iniziativa ripercorre le tracce di quella realizzata direttamente dalla Regione
Lazio, con la quale si coordina, con l’obiettivo di realizzare in futuro un’unica
rete di monitoraggio. La firma di questa mattina formalizza una collaborazione
con i Carabinieri Forestali che  è già in atto da tempo e che negli                
ultimi due anni ha consentito al primo nucleo della rete, costituito dai
tecnici del PNALM e della Majella, di poter verificare tutte le
segnalazioni di orso anche fuori dai 2 Parchi, grazie al raccordo  
garantito dalla Centrale Operativa del 1515 che le  ha raccolte e
smistate.  
Dichiara il Gen. Ciro Lungo: “Grazie al decisivo impegno dei
Carabinieri Forestali, questo importantissimo strumento di tutela e
gestione della specie potrà essere alimentato con continuità e
dispiegare la sua utilità in tutto l’areale dell’orso bruno marsicano,
anche al di fuori dei Parchi Nazionali”.
“La rete di monitoraggio – dichiara il Presidente Antonio Carrara - è
un’iniziativa necessaria, un altro tassello importante del lavoro che
stiamo facendo per la conservazione dell’orso che colma un vuoto
che si protrae da troppo tempo. Si rafforza, inoltre, una collaborazione
con i Carabinieri Forestali, la cui presenza capillare sul territorio,
anche fuori dalle aree protette, è preziosa per la crescita e
l’espansione dell’orso bruno marsicano”.
Dichiara il Direttore Oremo Di Nino: “La sottoscrizione del protocollo è
una concreta attuazione di un’azione prevista dal PATOM, che ha
avuto il consenso anche da parte dell’ADG, perché attraverso la Rete
di Monitoraggio gli Enti coinvolti potranno dare un significativo
apporto a monitorare.
(Comunicato Stampa, Pnalm)
La Polisportiva Abruzzo Rugby Rebels Chieti
qualificata alla fase promozione per la serie B

Termina la fase di qualificazione del girone E (Abruzzo/Marche/Emilia) del Campionato
Nazionale di C1 di rugby che vede i Rebels Chieti agganciare il secondo posto in classifica
nonostante la sconfitta in trasferta a Macerata nell’ultima gara disputata.
Un Campionato bellissimo, che ha visto le sei squadre partecipanti battersi punto a punto in ogni
singola agguerrita partita, e che ha stabilito le tre partecipanti al Girone Promozione (Jesi, Rebels
Chieti e Macerata) e le tre partecipante alla poule salvezza (San Benedetto, Fano,
Sambuceto/Gran Sasso) solo all’ultima gara. I Rebels centrano quindi il primo obiettivo stagionale e
si salvano già da adesso senza passare per la sofferta fase salvezza come lo scorso anno, ma,
ovviamente, non è qui che ci si vuole fermare. “Abbiamo un gruppo di ragazzi eccezionale”
commenta il Coach Marco Trivellone “temprato da mille difficoltà e che non si arrende mai; oggi
questo gruppo è maturato abbastanza da mettere in pratica un gioco intelligente e concreto anche
se il cuore e il coraggio rimangono le armi principali. Dietro di loro stiamo costruendo un movimento
giovanile che possa man mano arrivare a fortificare il gruppo e rimpiazzare giocatori che non
essendo professionisti potrebbero dover smettere da un momento all’altro (in questa stagione ben
7 da inizio anno). Ora dobbiamo rimanere solo con i piedi per terra e lavorare duramente partita
dopo partita, cercando crescita e soddisfazioni nel gioco che sicuramente potrebbero portarci
anche a dei buoni risultati, i proclami per la serie B li lasciamo agli altri anche se una cosa è
sicuramente certa, non è nel nostro DNA scendere in campo per fare da carta da parati a nessuno”.
Oltre alle già citate Jesi e Macerata nel girone promozione i Rebels Chieti incontreranno le prime
tre del girone emiliano e cioè Forlì Rugby, Faenza Rugby e Rugby Bologna 1928; proprio con
quest’ultima domenica 21 gennaio alle ore
14.30 presso il Campo da Rugby di Brecciarola
per la squadra teatina inizierà questa nuova
avventura.
PARTITO DEMOCRATICO DI SULMONA
Sulla Casa Santa dell'Annunziata

Il Partito Democratico di Sulmona, vista la delicatissima
situazione relativa alla Casa Santa dell'Annunziata, che andrebbe
specificata snocciolando anche con più calma i riflessi  
tecnici\amministrativi, auspica che questo ente così importante per
storicità e per forza patrimoniale ed  economica del nostro territorio riesca
a trovare una nuova quadratura cercando di individuare professionisti    
che abbiano anche capacità specifiche  in campo giuridico burocratico e
con doti finalizzate al risanamento aziendale e razionalizzazione dei
processi. Ricordiamo inoltre che tra gli interessi di questo ente ci sono
settori importantissimi come il sociale e il tempo di risoluzione di detta
situazione è ancor più prezioso se direttamente rapportato all'importanza
dei beneficiari in oggetto.  
Invitiamo quindi la Regione Abruzzo e gli enti istituzionali ad affrontare
velocemente il problema e a porre in essere la risoluzione più adeguata.
Segretario del Circolo di Sulmona, Sergio Dante