Giovedì 18 Gennaio 2018 - Il Santo del giorno: Santa Margherita d'Ungheria, Principessa
e religiosa
Il tempo... ieri - Pioggia fin da meta’ mattino. E’ scesa per tutta la giornata con intensità varia, ma abbastanza forte
nelle ore serali. Raffiche di vento. Temperature: mass. 7,1°C; min -1,8°C; attuale -1,5°C (ore 23,30)
SCANNO - Quel semplice rito legato al culto di Sant’Antonio Abate,
quello delle “sagne con la ricotta”, che ogni anno si ripete a Scanno la
mattina del 17 gennaio, appartiene alle tradizioni popolari radicate nel
tempo. E’ la prima festa dopo quelle natalizie, senza alcuna solennità,
ma che mantiene, con quelli della religiosità, gli aspetti
dell’aggregazione e della cooperazione, nell’incontro in un rione del
paese noto come Sant’Antonio Barone. Qualcuno offre la legna
necessaria per il fuoco, altri le sagne e la ricotta, molti si adoperano a
cucinarle in un capiente calderone d’acqua messa a bollire proprio
davanti alla chiesa dedicata al Santo e a distribuirle a tutta la
popolazione.
Dalla “Porta della Croce” si distingue il salmodiare dei fedeli prima della
santa messa delle ore 10,00. Manca ancora del tempo, ma la chiesa è
già affollata e molte persone rimangono in piedi. Il parroco inizia la
celebrazione, esprime la sua gratitudine a tutti i collaboratori, la sua
volontà a far sì che essa rimanga intatta, ricordando la famiglia di Dante
Ciarletta che per molti anni ha portato avanti l’antica usanza delle
sagne, lasciando il testimone alla famiglia Berardi. Entrano in chiesa
alcuni ragazzi delle medie, una decina, fatti uscire da scuola su richiesta
di quei genitori che ritengono fondamentale la conoscenza di determinati
usi del territorio, perché possano essi esserne i continuatori.
Nell’omelia don Carmelo si sofferma ad illustrare la vita del Santo, le sue
opere di carità, esempio per i cristiani. Anni addietro spiegava alle
scolaresche che a Scanno il Santo è detto “barone” perché lì vicino
abitava un barone caritatevole verso i bisognosi; che la tradizione di
offrire un piatto caldo ai poveri risale al tempo dei Chierici Ospedalieri di
Sant’Antonio Abate, che nei sec. XIV-XV avevano un monastero,
tradizione poi interrotta e ripresa nel 1850 dai signori Di Rienzo, che si
presero cura anche del restauro della chiesa, prima dell’ultimo al quale
per due terzi ha contribuito la famiglia Maiorano. Al termine della
celebrazione le sagne sono state già calate con il loro condimento
nell’acqua. E’ il momento della benedizione. Subito dopo ognuno si
avvicina con il proprio pentolino per poter condividere in famiglia la
minestra benedetta. Il tempo è ancora clemente. Stanno arrivando
anche i bambini delle elementari che, ottenutone un piatto, si
dispongono su alcuni scalini a mangiare. Quando la cerimonia ha
termine, il tempo, che fino ad allora si era mantenuto clemente, comincia
a scatenarsi in pioggia.
Sant’Antonio Barone E LE SAGNE CON LA RICOTTA
NECROLOGIO
ANVERSA - Si svolgeranno oggi ad Anversa, alle ore 15,30, i funerali di Anna
Tarulli, vedova Centofanti, deceduta
nell’ospedale di Avezzano dov’era stata ricoverata con urgenza la sera prima. Aveva 84 anni. La conoscevamo da
tempo: il marito Amedeo è stato collaboratore con i suoi racconti anversani del “Gazzettino della Valle del
Sagittario”. Anna, bidella fino al suo pensionamento nella scuola elementare del suo paese,
era amata e rispettata,
perché sempre attenta e disponibile verso tutti i bambini, oggi adulti.
Ai suoi figli, Domenico e Letizia, alla nuora, al genero, ai suoi nipoti e a
tutti i suoi parenti le più sentite
condoglianze da tutta la nostra redazione.
VILLALAGO - Per il 17 gennaio, festa di Sant’Antonio Abate, ho pensato
di rinnovare un’antica tradizione delle zone montane dell’Abruzzo: la
benedizione degli animali. Così, di comune intento con il parroco don
Alain, che con gioia ed entusiasmo ha accolto la mia proposta, si è
organizzato un piccolo evento dove i protagonisti sono stati i nostri fratelli
minori, come li chiamava San Francesco. Nel lontano 1974 insegnavo a
Pescasseroli dove assistetti alla benedizione di tanti animali da lavoro:
cavalli, muli, buoi, pecore, capre, cani…e ne rimasi affascinata. Da noi
ormai da tempo questa bella consuetudine è andata persa con gli anni,
ma soprattutto per le mutate condizioni socio-economiche. Se sono
scomparsi gli animali che hanno sempre accompagnato e coordinato
l’uomo nel suo lavoro, altri li hanno sostituiti in un compito diverso, ma
altrettanto importante. Coloro che non li amano o al più ne sono
indifferenti, non sanno cosa si perdono: infatti gli animali così detti di
affezione oggi svolgono un ruolo importantissimo nella pet-terapy; essi
sono di validissimo aiuto ai bambini e alle persone anziane,
nell’apportare loro conforto ed aiuto nel superare periodi critici della
propria vita. Un cane, un gatto, un cardellino, un criceto, un piccolo
coniglio ed altri ci danno tantissimo affetto, ci fanno compagnia e ci sono
fedeli per tutta la vita. Abbiamo la fortuna di poter vedere spesso nel
nostro territorio cervi, lupi, orsi, cinghiali. Sono animali selvatici da
rispettare ed ammirare, non vanno assolutamente infastiditi.
Benché il tempo ieri sia stato avverso, poiché pioggia e vento non ci
hanno risparmiato, dopo la celebrazione della santa messa, nel sagrato
della nostra chiesa madre sono pervenuti cani di razze e taglie diverse,
uccellini e persino pesciolini rossi che hanno apportato una nota di gioia,
tenerezza e colore in un’atmosfera di bella condivisione dei rispettivi
proprietari. Don Alain, nell’atto della benedizione ha detto: “Oggi è una
giornata particolare. Anche il cielo sta benedicendo gli animali”.
Sant’Antonio ABATE CON LA BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI
Definite le cinquine di opere
che concorreranno
all’assegnazione
del Premio 2018
PREMIO DI CULTURA 2018
BENEDETTO CROCE
Pescasseroli - La giuria del
Premio Nazionale di Cultura Benedetto
Croce ha definito le cinquine di opere
che per l’assegnazione del Premio
2018. Esse sono:
Saggistica: Maurizio Bettini - Viaggio
nella terra dei sogni, Maurizio Ferraris -
Postverità ed altri enigmi, Pietro
Boitani, Dieci lezioni sui classici, editi
da Il Mulino; Annacarla Valeriano -
Malacarne e Vito teti - Quel che resta,
editi da Donzelli; Alessandro Barbero -
Caporetto, edito da Laterza. Narrativa:
Giosuè Calaciura- Borgo Vecchio,
edito da Sellerio; Dario Franceschini -
Disadorna ed altre storie, e Cristina
Battocletti - L’ombra di Trieste, editi
dalla Nave di Teseo; Tiziana Ferrario -
Orgoglio e pregiudizi, edito da
Chiarelettere; Massimo Bubola -
Ballata senza nome, edito da
Frassinelli. Letteratura Giornalistica:
Flavia Piccinni - Bellissime, e Leonardo
Palmisano - Mafia Caporale, editi da
Fandango; Paolo Mieli - Caos Italiano,
edito da Rizzoli e Silvia Ronchey - la
cattedrale sommersa editi da Rizzoli;
Paolo Pagliaro - Punto. Fermiamo il
declino dell’Informazione, edito da Il
Mulino; Ezio Mauro - L’anno del ferro e
del fuoco - edito da Feltrinelli.
Un omaggio
a Ovidio ALLO STILE
DI ARCIMBOLDO
Gli artisti sulmonesi Alessandro Monticelli e
Claudio Pagone, su commissione del Gruppo
Pingue in occasione del 40esimo anno di attività
aziendale a Sulmona, hanno dipinto una tela
rappresentando la testa del sommo poeta Ovidio
nella sua posa scultorea attraverso la combinazione
dei prodotti alimentari frutto del Centro Abruzzo. "Il
nostro intento è stato quello di dipingere in maniera
non classica", affermano i due autori protagonisti di
un sodalizio artistico che va avanti con successo da
oltre 20 anni, "pur ispirandoci ad un pittore classico
ma unico come Giuseppe Arcimboldo.
Attraverso la scoperta dei prodotti della nostra terra
prende forma il volto del nostro più illustre
concittadino che spesso nelle sue opere ha scritto ed
esaltato le prelibatezze della sua terra natia". Nella
cornice dipinta si svela in alto il volto barbuto del
mascherone della Fontana del Vecchio, un'opera che
rappresenta una tra le più importanti testimonianze
dell'epoca rinascimentale sulmonese. "Il nostro
OvidiArcimboldo si propone come celebrazione
giocosa ma ricca di significati nascosti attraverso
un'alchimia antica ma sempre attuale", concludono
Monticelli e Pagone. L'opera è stata commissionata
dal Gruppo Pingue Conad per celebrare i 40 anni di
attività aziendali. "Quest'opera - afferma
l'amministratore Fabio Spinosa Pingue - è un'altra
tappa nella celebrazione dei 40 anni del ramo
distributivo PingueConad del nostro gruppo",
Ho pensato di regalare ad ognuno un piccolo dono in segno di gratitudine
per aver accolto nel proprio ambito familiare questi deliziosi animali.
Anche se gli alunni della scuola elementare sono stati impossibilitati a
partecipare a causa delle condizioni meteorologiche avverse, hanno
comunque ricevuto il dono che avevo loro destinato e, visto il loro
entusiasmo, ho promesso che in estate faremo una bella festa dedicata a
questi esseri simpatici, amici incomparabili e inseparabili soprattutto
dell’infanzia.
Lucrezia Sciore, consigliera comunale di minoranza