Lunedì 4 Settembre 2017 - Il Santo del giorno: Santa Rosalia, Vergine, eremita di Palermo

Il tempo... ieri - E’ arrivata nella notte la Pioggia. A dire il vero solo pochi sprazzi. Durante la giornata si è fatto sentire il Maestrale che ha portato un calo termico. Temp: mass. 18,6°C; min. 6,9°C; attuale 11,5°C (ore 23,30)
 
    anversa
Festa AD ANVERSA della MADONNA della consolazione
ESPOSIZIONE DELLA STATUA della madonna
ANVERSA - Sabato e domenica (2 e 3 settembre) gli Anversani hanno festeggiato solennemente la Madonna della Consolazione, Compatrona del paese. Un documento certo, depositato nell’archivio parrocchiale, fa datare la nascita della devozione verso Maria Consolatrice al 1727, quando l’arciprete dell’epoca, a nome di tutto il popolo, chiese al vescovo di Valva-Sulmona il consenso di poter dedicare l’altare di S. Biagio e di S. Barbara alla Vergine della Consolazione. L’autorizzazione porta la data del 22 ottobre 1727. Il 20 giugno 1857, a seguito di un evento siccitoso, il parroco di Anversa chiese al Vescovo della diocesi lo svolgimento di una pubblica “processione di penitenza” con la statua della Madonna della Consolazione, per ringraziare la Ss. Vergine per la fine di una calamitosa siccità. Di miracolo in miracolo, durante la ritirata dei Tedeschi nella Seconda Guerra Mondiale Anversa venne risparmiata  dai bombardamenti per rallentare l’avanzata delle truppe alleate. Lo scampato pericolo venne attribuito dal popolo al diretto intervento della Madonna, che venne ringraziata con una solenne processione. Queste poche righe danno comunque l’idea del culto degli Anversani verso la Madonna della Consolazione, non venuto mai meno ma che si è rafforzato con una cerimonia particolare, quale quella dell’esposizione della statua al popolo. Sabato 2 settembre si è rinnovato questo particolare rito.
Per l’inagibilità della chiesa parrocchiale a causa del terremoto del 2009, le funzioni serali si sono svolte nella chiesa di San Marcello, presenziate da mons. Angelo Spina. Appena sono scese le tenebre una piccola processione, annunciata dalla banda musicale, è scesa in piazza, fermandosi sul sagrato della chiesa madre. Dopo l’omelia del Vescovo e le rituali preghiere, dal portone spalancato è stato tolto il velo che copriva l’interno e come per miracolo è apparsa la bella statua della Madonna nel suo abito azzurro e col bambino in braccio. Attimi di attesa e poi la Madonna ha iniziato lentamente ad andare verso il suo popolo, che la invocava con un canto accorato. Il suo arrivo fuori la chiesa ha dato sfogo ad un lungo applauso. Il sindaco le ha consegnato le chiavi del paese, depositate ai suoi piedi da una ragazza nel costume tradizionale. Dopo la benedizione si è composta la processione al lume delle candele, con il clero, le autorità cittadine e tutto il popolo al suono della banda. La processione ha avuto termine nella chiesa di san Marcello, dove la statua è stata posta per le cerimonie del giorno dopo. Domenica mattina sono arrivati i pellegrini di Pratola Peligna, ricevuti solennemente all’ingresso del paese. Dopo la messa delle ore 11,30 c’è stata la processione con la statua della Madonna per le vie del paese.

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   villalago
LA COMUNITA’ “FIGLIA DI SION”
IN PELLEGRINAGGIO AL SITO
ARCHEOLOGICO
DEL MONASTERO
DI SAN PIETRO DEL LAGO

VILLALAGO - Ieri domenica un nutrito gruppo della Comunità “Figlia di Sion” e della Compagnia dei Pellegrini di Fornelli, guidato da Nicola Lancellotta, ha fatto visita agli scavi archeologici del Monastero di San Pietro del Lago, fondato intorno all’Anno Mille da San Domenico Abate. E’ stato un vero pellegrinaggio con preghiere e canti rivolti al Santo. Si è partiti da Villalago verso le ore 11,00 e dopo le preghiere di rito ci si è avviati a piedi per il Monastero. Un’ora di cammino. E poi tutti insieme si è entrati nell’area archeologica in preghiera. Dopo un breve riposo il prof. Roberto Grossi ha illustrato l’importanza di quel complesso monastico per tutta la Valle del Sagittario, fondato in un’epoca non molto felice per la Chiesa, da un monaco e sacerdote benedettino, Domenico di Foligno, con la missione di ridare dignità alla Chiesa. Inoltre, lui fautore, ha raccontato tutte le fasi dello scavo archeologico, che hanno riportato alla luce ciò che per secoli è rimasto sepolto sotto uno spesso strato di terra.
Gioioso e gustoso è stato il pranzo offerto dalla Comunità. In ricordo della visita, Nicola insieme ai giovani della Comunità ha posto a lato del fontanile un medaglione con l’effigie di San Domenico. Poi una preghiera di ringraziamento al Santo e tutti in cammino per far ritorno a Villalago, dove alle 17,30, è stata celebrata una Santa messa, dal parroco don Alain con l’esposizione e il bacio della reliquia del Santo. E’ stata una giornata ricca di devozione e di grande giovialità e amicizia.
 
   anversa
Una scultura commemorativa
in ceramica a ricordo di Marinella

ANVERSA - Sabato 2 settembre, alle ore 17,45 è stata svelata la scultura, apposta all’abitazione di Tonio Fusco, per ricordare la moglie “Marinella”, deceduta tragicamente un anno fa in Sicilia, mentre era in vacanza, per un incendio causato dallo scoppio di una bombola di gas.
Alla cerimonia era presente tutto il paese che ha assistito commosso allo svelamento e alla benedizione, impartita dal parroco don Oliviero Liberatore. E’ una scultura in ceramica, realizzata dallo scultore Eugenio De Simone, 39 anni, di Castelli (TE), diplomato all'Accademia delle Belle Arti (AQ) e attualmente restauratore della Soprintendenza. L’artista ha rappresentato Marinella in due piani distinti: la montagna e il mare, mentre i suoi capelli ondeggiano in volute circolari, a significare il suo amore per Anversa, paese di montagna, e per Pescara, città di mare, con i suoi pensieri che volteggiano in continuazione verso il Bello e il Bene.
 
   necrologio
Dal Sindacato Studentesco
TAR LAZIO STRONCA NUMERO
CHIUSO LOCALE A MILANO

Il pronunciamento del TAR del Lazio sul numero chiuso locale ai corsi di studio umanistici dell’Università Statale di Milano, a seguito di ricorso dell’UDU Milano presentato dall’avv. Michele Bonetti, segna un punto importantissimo a favore dell’accesso allo studio: il decreto AVA, che definisce il rapporto numerico docenti/studenti, non è vincolante per l’inserimento di barriere all’accesso. Pertanto, i test d’ammissione ai suddetti corsi -ordina il TAR- debbono essere sospesi.
Dentro l’Ateneo aquilano l’UDU L’Aquila ha sempre portato una linea di contrarietà circa le limitazioni all’accesso allo studio, ottenendo per ben due volte ragione anche in sede di giustizia amministrativa. Nonostante ciò la governance d’Ateneo ha mantenuto la sua linea, confermando negli anni successivi i numeri chiusi locali a Psicologia (sia triennale che magistrale), Biotecnologie, Biologia e Scienze Motorie basandosi sugli stessi criteri di sostenibilità adottati a Milano (decreto AVA),                    
è  spacciando gli stessi in più e più occasioni come “assolutamente vincolanti”. Ma, alla luce della sentenza “milanese”, appare chiaro che questi criteri non sono vincolanti e che QUESTO SISTEMA DI ACCESSO NON E’ LEGALE!
Negli anni passati il numero di studenti che hanno sostenuto il test nei diversi corsi di laurea era addirittura NETTAMENTE INFERIORE AL CONTINGENTE STABILITO DAL BANDO! Una beffa che si sta verificando anche quest’anno!
Fino a quando dovremo convivere con questi paradossi? Fino a quando continueremo ad ascoltare bugie e ad attuare un sistema illegale?
Nei prossimi giorni convocheremo una conferenza stampa con il nostro avvocato Michele Bonetti per poter meglio comprendere le motivazioni della sentenza del TAR, e per avere un quadro sul futuro dei numeri programmati del nostro Ateneo. Nel frattempo, vista l’imminenza delle prove a cui verranno sottoposti gli studenti, chiediamo all’Ateneo di farsi finalmente carico di una scelta ponderata e sospendere tutti i test di ingresso previsti per i corsi ad accesso programmato locale.
Unione Degli Universitari L'Aquila - Sindacato Studentesco
 
   necrologio


In ricordo di Dino Piccirilli

Ieri pomeriggio, nella chiesa di Cristo Re a Sulmona, è stato tributato l’estremo saluto a Dino Piccirilli, colto da morte improvvisa nella sua abitazione il giorno precedente. Era nato ad Anversa Degli Abruzzi il 4 settembre 1923, ma le sue origini erano sulmonesi e villalaghesi. Aveva lavorato nelle Ferrovie dello Stato. Molti episodi della sua vita lavorativa li aveva raccontati nel Gazzettino della Valle del Sagittario, il nostro giornale cartaceo, dandoci la testimonianza del periodo della guerra, come il bombardamento alla stazione di Sulmona, o degli anni successivi, con dovizia di particolari e lo faceva con costanza e puntualità in ogni numero. L’ultimo suo articolo, “La venuta in Sulmona di S.A.R. il conte di Torino” l’abbiamo pubblicato nel recente numero di agosto. La sua perdita lascia un vuoto oltre che ai familiari e agli amici, anche a noi che con Dino perdiamo un preciso e puntuale collaboratore.