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Martedì 29 Agosto 2017 - Il Santo del giorno: Santa Maria della Croce, Fond. delle
Piccole Suore dei Poveri
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Il tempo... ieri - Un caldo afoso finchE’ c’è stato il sole. In serata si è sollevata la brezza di valle che ha portato un po’ di sollievo. La luna è in fase crescente. Temperature: mass. 33,8°C; min. 17,2°C; attuale 19,5°C (ore 23,30)
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d’acchille
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Antonio D’Acchille
Mito e fantastiche
metamorfosi di Ovidio
Sono in mostra a Sulmona al Palazzo dell’Annunziata (vi resteranno fino al 17 settembre prossimo) una serie di tele
incentrate sui miti e sulle metamorfosi di Ovidio, allestita in occasione delle
celebrazioni per il bimillenario della morte del sommo poeta latino.
D’Acchille è nato a Pratola e risiede a Roma dal 1950. Pittore di chiara fama, gli viene
assegnato la prima cattedra di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Roma e dal 1980 al 1985 dirige l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. Le sue opere in piccole e grandi dimensioni sono in mostre italiane,
europee e americane. Numerosi sono i premi ricevuti. Il 9 aprile 2003, in una
solenne cerimonia al Quirinale,
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Carlo Azeglio Ciampi, lo ha insignito della Medaglia d’Oro della Repubblica Italiana di Benemerito della Scuola, della Cultura e dell’Arte.
Nella mostra allestita a Sulmona D’Acchille ripercorre il mito e le metamorfosi ovidiane, con una tecnica e “un muovere di pennello” che richiamano i pittori del Rinascimento neoclassico, della grande pittura
storica. I personaggi del mito si muovono in correnti smeraldine, in prati
lussureggianti, in cieli che rispecchiano il dramma della metamorfosi.
Una mostra che avvince e che sa trasportarti nel mondo ovidiano in cui la realtà è trasfigurazione di misteri. La narrazione è fatta di luce, di ombre, di mezzetinte, di corpi nudi che si rincorrono, che
urlano in preda alla paura della trasformazione delle loro membra.
La visita è gratuita.
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libri
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celebrazione della Messa nella cattedrale di Friburgo. Il prete cappuccino si
chiama JoŃ‘l Allaz. Il ragazzo ha nove anni: “Mi ordina: tirati giù le mutande”. E subito è costretto ad una “fellatio”. Il rapporto durerà quattro anni. Ma saranno centocinquanta i bambini vittime di padre Allaz. Il
libro è d’una franchezza di linguaggio che sconvolge. E papa Francesco annota: “la testimonianza di Daniel Pittet è necessaria, preziosa e coraggiosa”.
Con la pubblicazione di questo libro, la Chiesa cattolica apre le porte alla
ricerca della verità e all’indagine statistica sul fenomeno della pedofilia tra le fila del clero, regolare
e secolare. Purtroppo in Italia una inchiesta sul clero e sulle sue devianze,
come nel film-denuncia “Spotlights” non è stata mai possibile. Eppure problemi di pedofilia e casi di preti pedofili ce
ne sono tanti. Anche clamorosi. D’altronde è sufficiente scrivere su google “preti pedofili” per avere davanti un elenco di preti processati per pedofilia. Non si nasce
pedofili, anche se spesso vi sono tendenze innate. Lo si diventa nel corso
della propria esistenza, spesso proprio a contatto con i ragazzi. La grande
colpa dell’istituzione ecclesiastica è privare i giovani seminaristi o già ordinati preti della possibilità di scegliere altre vie, incatenandoli alla sola “missione” sacerdotale. L’impossibilità ad essere liberi diventa schiavitù. Si resta prete come una condanna. Un prigioniero di se stesso. Con il peso enorme della
crisi di coscienza che lacera interiormente, frutto d’una assurda fede-capestro.
Solo abolendo i seminari e tornando all’antica formula della formazione in itinere o della elezione di preti e vescovi da parte del popolo, sarà eliminata la piaga della pedofilia. Suggerimenti e proposte che già nel 1832 venivano esposti in un famoso libro, condannato, dal titolo “Le cinque piaghe della Chiesa”, scritto dal prete filosofo Antonio Rosmini. La “devianza sessuale” non è una “malattia” di oggi. E, soprattutto, in società o in ambienti chiusi, come i seminari, l’omosessualità è spesso un inconsapevole sbocco alle naturali pulsioni erotiche. “L’anormalità è già una pena abbastanza grave, una condanna a vita” scrive Pasolini nella prefazione al romanzo “Amado mio”, pubblicato postumo. Nell’antica Grecia, non appena il ragazzo passava dalla pubertà alla giovinezza abbandonava la condizione di “amato” ed assumeva quella di “amante”. Omosessualità ed eterosessualità non erano in contrasto. Veniva, invece, escluso dalla comunità il ragazzo che si prostituiva. I tempi sono cambiati. Ma la natura umana resta
la stessa. La maturità è sempre in divenire. Come allora, anche oggi esistono ragazzi di strada e
ragazzi di casa. Gli uni, i cosiddetti “marchettari”, vendono il proprio corpo a clienti di passaggio, a prezzi ridotti. Ma a questa
prostituzione che potrebbe definirsi “proletaria”, con caratteristiche di anonimato e di provvisorietà, si contrappone un’altra forma di prostituzione giovanile, detta dei “baby caramel”. Si tratta di ragazzi mantenuti da ricchi notabili, da vip dell’high society, da artisti, politici e diplomatici. Ragazzi che abitano in
appartamenti lussuosi, come “amanti” a disposizione del loro protettore. Veri efebi, che spesso hanno ricevuto una specifica educazione per il look: capelli ricci,
viso trattato con latte detergente, occhi languidi. Ragazzi, in qualche caso,
invitati in episcopio o in palazzi signorili. Un’inchiesta accurata nel settore della prostituzione giovanile è estremamente difficile, per le difficoltà nello stabilire contatti con persone di questo genere. I giovani si rinchiudono
nel loro mondo problematico ed è praticamente impossibile far emergere le contraddizioni che si annidano negli ambienti della devianza.
Gerardo Lutte, ex-salesiano e docente di pedagogia all’Università di Roma, oggi prete tra i giovani di strada in America Latina, sottolinea: “L’adolescenza è una condizione di emarginazione e di subordinazione imposta ad una classe d’età, i giovani, non già per il loro bene, bensì in funzione delle esigenze di una società che si sviluppa nel senso di una crescente ingiustizia ed inuguaglianza”.
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LA PEDOFILIA
NELLA CHIESA
Il libro di Pittet
e la prefazione
di Papa Francesco
di Mario Setta
In realtà non si tratta di un libro, ma di una confessione in pubblico, espressa con la
massima sincerità e la massima carità. Il titolo è di per sé significativo, “La perdono, padre”. Daniel Pittet racconta la sua esperienza di stuprato, da quella prima volta
avvenuta nel mese di luglio 1968, nel convento dei Cappuccini, dopo la
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brif braf
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dei vari settori. L’evento sarà realizzato presso il teatro della parrocchia di San Rocco e negli spazi vicini
per gentilissima concessione del parroco don Adriano Principe, da sempre primo
sostenitore delle attività de Il volo del coleottero. BRIF BRAF è un'occasione di incontro per bambini, bambine e famiglie in un luogo a loro
destinato per passare del tempo insieme. Il programma della rassegna prevede la
realizzazione di un laboratorio teatrale mattutino e attività pomeridiane di letture animate e tante occasioni di incontro, conoscenza e
divertimento. Durante l’evento sarà presente lo stand informativo del progetto territoriale nati per leggere.
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RACCONTI
DI POLITICA
INTERIORE
E’ in lettura il 42° racconto di “Politica Interiore”
di Angelo Di Gennaro dal titolo
“Tradizionare? Sì, ma per andare dove?
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Il 3 e 4 settembre prenderà il via ad Avezzano nei pressi del Teatro San Rocco la prima edizione di BRIF
BRAF Il villaggio dei ragazzi.
BRIF BRAF è un progetto de IL VOLO DEL COLEOTTERO e darà vita a una rassegna artistica e ludica dedicata totalmente al mondo dell’infanzia.La rassegna sarà ricca di attività che si muoveranno tra teatro, musica, circo, laboratori manipolativi, letture
animate, giochi e molto altro. Tutte le attività saranno gestite da professionisti
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sulmona
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Una sulmona oBnubilata dal fumo degli incendi
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Ieri mattina il fumo acre, che da alcuni giorni è stato presente in tutta la Valle del Sagittario, arrivava fino a Villalago.
Evidentemente i focolai non erano stati spenti del tutto. Per questo articolo
siamo andati fino alle Marane di Sulmona da dove si vedevano pennacchi di fumo
che si sollevavano dal Monte Morrone. Un elicottero della Forestale volteggiava
con il suo carico d’acqua. C’erano alcune persone e ci hanno raccontato la paura di quei giorni in cui le
fiamme si sono sprigionate in più punti, minacciando le case pedemontane. La causa, per i ritrovamenti di
inneschi, è delinquenziale. Quali i motivi? Ognuno aveva da dire la sua, data ll’impossibilità di stabilirne una certa. Una settimana di fuoco sul Morrone e fra il versante
pacentrano (Monte Mileto-Passo San Leonardo e quello sulmonese (zona Santa
Lucia e Vicenne) ha distrutto circa 1300 ettari di bosco. Sui due versanti
hanno lavorato cento uomini fra Vigili del Fuoco, Carabinieri Forestali,
superalpini dell’Aquila e volontari della Protezione Civile, tutti coordinati dal Dos (Direttore
Operativo Spegnimento). Al ritorno ci siamo fermati a guardare la montagna di
Cocullo. Si vedevano alcuni focolai.
Qui la causa dell’incendio è certa. Il giorno prima un pullman aveva preso fuoco, propagando le fiamme alla
vicina vegetazione. A spegnerle sono accorsi tanti cittadini della nostra
valle.
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una Valle UNITA
Contro la devastazione del territorio
La prima e più importante riposta a questa estate di incendi e scellerate devastazioni: unire
le forze, unire le risorse e i territori
Gli incendiari non hanno confini: l'hanno capito al Nord dove cooperano, sul
confine orientale, tre diversi Stati (Italia, Austria e Slovenia). Tre entità Statali hanno capito che serve unirsi per combattere chi devasta il territorio:
e i nostri piccoli e piccolissimi Comuni?
Alle riunioni per le emergenze della Valle Peligna e della Valle del Sagittario
in questi giorni l'elenco dei Sindaci coinvolti rischiava di essere più lungo di quello delle forze schierate e dei volontari impegnati. L'Abruzzo è l'unica Regione che non ha ricevuto finanziamenti per le Unioni di Comuni: cosa
stiamo aspettando?
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I Sindaci e le comunità prendano subito l'iniziativa, invece di sopportare passivamente situazioni intollerabili di dispersione di forze, risorse, mezzi. Il futuro
della Valle del Sagittario è nella capacità di fare strategia comune, e non continuare a subire scelte esterne. La Valle
del Sagittario ha tante risorse e potenzialità: solo unendosi, rinunciando a poco per ottenere molto, si potrà farle valere. Non farlo significa accettare la responsabilità della consapevolezza (o di una precisa volontà) di continuare a subire passivamente decisioni prese altrove, che svuotano la ricchezza del
nostro territorio. Solo tutti insieme avremo il peso di decisioni autonome, di
fronte alle altre istituzioni.
Rispondano gli amministratori, oggi stesso: che intendono fare i nostri Sindaci
e assessori? Mantenere il poco fino ad esaurimento, svuotando del tutto queste
comunità di ogni possibilità di rilanciare le sue speranze, o mettersi finalmente insieme per salvare il futuro di questa Valle? Elettra Rinaldi, Anversa degli Abruzzi
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borghinsella
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Manifestazione “Borghinsella”
a Tornimparte
Si terrà nei giorni 2 e 3 settembre la prima edizione della manifestazione “Borghinsella”, appuntamento di sport, benessere, cultura, promozione del territorio
organizzato dai comuni di Tornimparte e Scoppito in occasione della tappa del
Campionato Nazionale Endurance della Federazione Italiana di Sport Equestri.
Proposto come manifestazione sovracomunale in risposta al Bando per lo sviluppo
delle potenzialità culturali per l’attrattività turista del cratere emanato dal Comune dell’Aquila, la Manifestazione punta a rinsaldare il rapporto di sinergia tra i due
importanti Comuni Aquilani oltre che favorire una condivisa strategia di
promozione territoriale attraverso la collaborazione tra le rispettive Pro Loco
e le due Consulte Giovanili
Il programma prevede: Sabato 2 settembre ore 9:00 – “Trekking tra i Borghi” a piedi e a cavallo, visite guidate della Basilica di
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San Bartolomeo di Scoppito, chiesa di Santo Stefano di Tornimparte; ore 10:30 - “Fiabolandando” - San Bartolomeo di Scoppito - camminata con fiaba itinerante per i più piccoli; ore 17:30 - Lezioni di endurance e benessere – Piazza Antica Foruli Civitatomassa di Scoppito; ore 18:30 - visita guidata alla
chiesa di San Panfilo in Tornimparte ore 20:30 serata di musica con “Melodie nei Borghi” – Forcelle di Tornimparte
Domenica 3 Settembre; Dalle ore 8:30 - Concorso nazionale Endurance FISE con partenza differita in base alle
categorie; Ore 18:00 – Premiazione presso il Circolo Ippico Ruella – Colle San Vito di Tornimparte
La manifestazione, oltre alla proficua collaborazione tra le Amministrazioni
Comunali di Tornimparte e Scoppito, ha visto la collaborazione della Pro Loco
di Tornimparte, Pro Loco di Scoppito, Consulta Giovanile di Tornimparte,
Consulta giovanile di Scoppito, Archeclub, Associazione Nordic Walking Applicato, Associazione “I Cavalieri dei Quattro Terzi”, Federazione Italiana Sport Equestri.
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