Sabato 29 Luglio 2017 - Il Santo del giorno: Santa Marta di Betania

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    libri
Roberto Grossi
Il Monastero di San Pietro del lago
Scavo archeologico alla ricerca delle origini
Il libro sarà presentato il 12 agosto, alle ore 22, a Villalago

E’ IN CORSO di stampa il libro di Roberto Grossi, “Il Monastero di San Pietro del lago - Scavo archeologico alla ricerca delle origini”. Verrà presentato a Villalago il 12 agosto, alle ore 22,00 nel sagrato della chiesa parrocchiale di Villalago. Insieme all’autore, interverranno mons. Spina, Vescovo della Diocesi di Sulmona-Valva, la dott.ssa Rosanna Tuteri, funzionario della Sprintendenza per i Beni  Archeologici dell’Abruzzo, e la prof.ssa Agnese De Angelis, archeologa degli scavi al Monastero. La data è in concomitanza con il primo giorno di permanenza nella chiesa parrocchiale dell’urna con le reliquie di San Domenico Abate.
Il libro, che si pregia della presentazione di Mons. Spina e della dott.ssa Tuteri, ripercorre i dieci anni di scavo archeologico, iniziato nel 2003, su autorizzazione e in collaborazione con la Sprintendenza. L’autore usa un registro linguistico non settoriale, ma affida alla narrazione diaristica il racconto dell’avventura dello scavo, non tralasciando le schede tecniche dell’archeologa, necessarie per gli esperti o per chi voglia proseguire la ricerca delle memorie del Monastero. E’ ricco di foto, quale documentazione necessaria per comprendere il lavoro svolto da un gruppo di persone, che senza nulla chiedere, hanno dato il loro tempo, la loro fatica, il loro sudore, per uno scopo più che meritevole: riportare alla luce le testimonianze del Monastero, edificato da San Domenico Abate, monaco e sacerdote benedettino, intorno all’Anno Mille. I monaci furono fautori di un grande risveglio religioso ed economico di tutta la Valle del Sagittario. E di questo parla il libro nella prima parte, per poi raccontare i giorni dello scavo vero e proprio.
L’edizione è dell’Associazione L’Atelier, che cura la rivista cartacea e questo giornale quotidiano.
 
    sabati letterari
XI edizione
de “I Sabati Letterari”
al Caffé Pan dell’orso

SCANNO - Sabato 5 agosto, inizierà la rassegna dei “Sabati Letterari” al Caffé Pan dell’Orso. L’idea degli incontri culturali risale al 2006, sulla scia dei “Caffé Letterari”, che ebbero grande notorieta nei secoli XVIII e XIX. In questi anni, con più di quaranta relazioni, sono stati toccati svariati argomenti. Agli ospiti di Scanno è stato raccontato e con loro discusso della storia e delle tradizioni di Scanno e della Valle del Sagittario. Sono stati affrontati anche temi di sociologia e di psicologia, non trascurando minimamente quelli storici inerenti all’intera Valle.
Nel programma di quest’anno, con inizio            
sabato 5 agosto, abbiamo dato risalto alle problematiche degli anziani, con specifiche relazioni di due giovani psicologhe: Francesca Giansante e Roberta Sciore. Un altro incontro a cui teniamo in modo particolare è quello di sabato 19 agosto. Il tema è la “Fusione dei Comuni”, inteso come opportunità e necessità. Ne parleranno Donato Piccoli, Antonino Amorosi e Giovanni Diamante, con introduzione di Giovanni Natale dell’associazione “Ripensiamo il territorio”. Il 12 agosto il Sabato Letterario si terrà a Villalago, alle ore 22, per la presentazione del libro “Il Monastero di San Pietro del Lago”. La chiusura degli incontri è affidata al dottor Ricardo Perriello su Anselmo d’Aosta. Sabato 5 agosto ci sarà l’intermezzo musicale del gruppo “I suoni del Morrone”
 
    xterra-scanno
Ieri a Scanno
la conferenza
stampa
per la presentazione
della manifestazione

RACCONTI
DI POLITICA INTERIORE

E’ in lettura il 41 racconto di politica interiore di Angelo Di Gennaro dal titolo “L’Almanacco Perpetuo. Era un libro che non tutti potevano leggere e capire perché andava interpretato”
TUTTO E’ PRONTO
AI PRATI DEL LAGO
PER LE GARE DI OGGI E DOMANI

SCANNO - Ieri sera nell’Auditorium Calogero di Scanno c'è stata la conferenza stampa per la presentazione della quinta edizione di XTERRA ITALY. Presenti il Presidente internazionale di XTERRA e alcunii responsabili dei circuiti europei. Dopo la cerimonia di inaugurazione, presenziata dal Sindaco Pietro Spacone e dai responsabili di X-Tribe A.S.D. a r.l. di Scanno che organizza la gara di triathlon, il Presidente ha presentato gli atleti professionisti, tra i quali sicuramente ci saranno i vincitori della gara di domani, domenica 30 luglio.
 
    scanno
Raccolta differenziata a Scanno:
in pochi mesi quasi all’80%
Un risultato che proietta il Lago di Scanno
alla riconquista della Bandiera Blu

SCANNO –  Un successo per l’attuale Amministrazione Comunale di Scanno la scelta di avviare senza ripensamenti il servizio di raccolta dei rifiuti differenziati: è quanto emerge dai dati diffusi in questi giorni dal COGESA S.p.A., che indicano, per il comune di Scanno, la percentuale di raccolta differenziata certificata che si attesta al 78,10% nel mese di giugno. Il servizio di raccolta “ponte” è stato avviato a Scanno il 3 aprile scorso, con la distribuzione a tutti i residenti ed ai possessori di seconde case dei mastelli, che si possono ancora ritirare presso l’attuale sede municipale presso l’edificio scolastico in Viale del Lago.
La percentuale di raccolta differenziata, molto bassa nei mesi di gennaio (14,00%), febbraio (17,20) e marzo (16,80), è aumentata già nel mese di aprile al 58,20%, per passare al 71,70% di maggio ed al 78,10 del mese di giugno. “Un risultato molto positivo, frutto anche del lavoro costante svolto nei mesi scorsi dall’Amministrazione Comunale e dai Tecnici del COGESA - commenta il sindaco Pietro Spacone – che proietta il nostro paese tra i Comuni con la più alta percentuale di raccolta differenziata certificata”.   “Scanno potrà essere esempio per le buone politiche di gestione dei rifiuti e, col passare del tempo, questo valore dovrà continuare a crescere costantemente, soprattutto grazie anche alla sensibilità dei cittadini scannesi, che fin dall’inizio hanno fatto della raccolta differenziata un valore aggiunto per la salvaguardia ambientale del nostro territorio”, ha aggiunto il primo cittadino.
“Un risultato che ci incoraggia a proseguire ancor di più sulla strada intrapresa negli ultimi mesi dal nostro Comune, fatta anche di educazione ambientale – sostiene Pietro Spacone -, ma accanto alle politiche gestionali proprie delle istituzioni, dobbiamo mettere a punto, insieme al gestore del servizio COGESA Spa, nuove e ulteriori azioni di sensibilizzazione della popolazione per estendere                            
sempre più la cultura della corretta gestione dei rifiuti”. “Si assiste ancora – aggiunge Spacone - alla cattiva abitudine di un numero limitato di utenti, che si ostina a non adeguarsi al nuovo sistema di raccolta, preferendo lasciare i sacchetti “indifferenziati” non soltanto nell’area ecologica, destinata esclusivamente a situazioni eccezionali ed ai non residenti, ma anche, senza alcuno scrupolo, sui contenitori stradali destinati al vetro, alla plastica ed alla carta”.
 “La nostra intenzione, inoltre, è quella di affrontare nuovamente da vicino tematiche quali riciclo e riuso, coinvolgendo, come abbiamo già fatto nelle settimane scorse, anche ragazzi e bambini, affinché fin da piccoli si abbia la possibilità di essere consapevoli quanto sia prezioso il buon equilibrio dell’ambiente naturale che ci circonda. Inoltre, riteniamo che queste possano essere delle prime risposte concrete per continuare ad affrontare le sempre più complesse e frequenti problematiche inerenti la gestione adeguata dei rifiuti, a tutela del benessere e della salute delle comunità in cui viviamo.  Scanno – conclude il Sindaco – dovrà tornare ad essere un fiore all’occhiello del nostro Abruzzo, riconquistando la Bandiera Blu, persa proprio a causa della scarsa attenzione rivolta in passato al servizio di raccolta differenziata, soprattutto perché il nostro Lago è l’unico specchio lacustre balneabile in Abruzzo”.
(Comunicato Stampa, Comune di Scanno)
 
    goletta verde
La Goletta Verde di Legambiente in transito nel Mar Adriatico
La pesca a strascico è la causa dell’eccessivo sfruttamento degli stock ittici dell’Adriatico
Siamo agli sgoccioli. Per il Mediterraneo, e in particolare per l’Adriatico, se non corriamo ai ripari non ci sarà scampo. L’accorato appello arriva dall’Adriatic Recovery Project, un’alleanza di organizzazioni non-governative e istituzioni scientifiche, coordinata da MedReAct, in collaborazione con l’Università di Stanford, il Politecnico delle Marche, Legambiente e Marevivo, che punta al recupero degli ecosistemi di acque profonde e degli stock ittici del mare Adriatico ed ha come obiettivo la protezione degli ecosistemi marini vulnerabili attraverso la creazione di Fishery Restricted Areas - FRAs (Aree sottoposte a restrizione delle attività di pesca) nell’Adriatico. In linea con le raccomandazioni scientifiche di organismi internazionali, e con l’impegno assunto dall’UE durante la Convenzione sulla Diversità Biologica per garantire la conservazione del 10% delle sue zone costiere e marine entro il 2020, le FRAs sono essenziali per la protezione di habitat - e le specie che li popolano - dal sovrasfruttamento dovuto a un’eccessiva attività di pesca.
A dirci che non possiamo più aspettare sono gli impressionanti dati sulla pesca forniti dalla Commissione europea: il 96% degli stock ittici dell’UE in Mediterraneo sono sovrasfruttati, provocando in Adriatico un crollo del 21% delle catture della pesca italiana. Per alcune specie molto richieste dai consumatori la situazione è ben più drammatica, con cali del 45% per il nasello (tra il 2006 e il 2014) e del 54% per lo scampo (2009-2014). Dati ancora più preoccupanti se si pensa che solo l’Adriatico sostiene il 50% della pesca italiana, la più importante nel Mediterraneo, che proprio in questo bacino concentra il 47% della nostra flotta industriale, soprattutto quella a strascico. Questa intensa attività ha causato lo sfruttamento eccessivo di tutti gli stock ittici dell’Adriatico, oggi in forte declino, alterandone gli ecosistemi e producendo di conseguenza una profonda crisi nel comparto della pesca. I dati più allarmanti riguardano il merluzzo (o nasello) oggi pescato, secondo l’Unione europea, oltre cinque volte la soglia di sostenibilità, e tra le specie più richieste dai consumatori.
La pesca a strascico insiste anche su aree particolarmente vulnerabili come la Fossa di Pomo, una depressione in centro Adriatico dove si trova la più importante zona di riproduzione (nursery) di scampi e nasello di tutto l’Adriatico. L’elevato sfruttamento di questo mare lo ha reso uno dei più impattati al mondo. Se vogliamo recuperarlo cominciamo a chiudere la Fossa di Pomo alla pesca a strascico. È questo l’appello che l’alleanza internazionale, riunita nel progetto Adriatic Recovery Project, lancia all’attenzione del Commissario europeo Karmenu Vella, dalla Goletta Verde di Legambiente, che in questi giorni sta attraversando l’Adriatico.
 
    la villetta