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Martedì 27 Giugno 2017 - Il Santo del giorno: San Cirillo d'Alessandria, Vescovo e
dottore della Chiesa
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Il tempo... ieri - Giornata afosa, con temperature molto al disopra della media. Solo nel tardo pomeriggio il
sole è stato coperto dalle nuvole. In serata è arrivata la brezza di valle. Temp: mass. 30,1°C; min. 16,4°C; attuale 23,4°C (ore 23,30)
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libri
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Ieri sono ricorsi i 50 anni dalla morte
di don Milani, priore di Barbiana
di Roberto Grossi
Posseggo come una reliquia una delle prime edizioni di “Scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa”. Ero a Milano, giovane insegnante di Materie letterarie, quando nell’ambiente scolastico si incominciò a parlare di questo libro. Insegnavo in una scuola media dell’hinterland milanese, dove la maggior parte degli alunni proveniva da famiglie
italiane di immigrati. I problemi erano tanti e la scuola era impotente a
risolverli, perché era stata istituita la Scuola Media unica, senza nessuna direttiva psicologica,
pedagogica e metodologica. La programmazione era ancora affidata ai singoli docenti. Avevo
una seconda (italiano, storia e geografia) e una terza classe (storia e
geografia). In seconda c’erano quattro ripetenti e in terza sei.
Comprai il libro di don Milani, perché alcuni giovani colleghi più “politicizzati”. mi avevano consigliato di leggerlo, se si voleva veramente cambiare la scuola.
Ricordo che iniziai a sfogliarlo sul tram che mi portava a casa. Rimasi
perplesso quando lessi: “Questo libro non è scritto per gli insegnanti, ma per i genitori”. Dopo queste prime righe, voltai subito pagina e m’imbattei in un’altra frase, che mi fece tremare di commozione: “La scuola dell’obbligo non può bocciare”. Quante volte l’avevo ripetuto nei consigli di classe! Quante volte mi sono beccato il rancore
dei colleghi, quando sostenevo che la colpa era degli insegnanti se gli alunni
erano svogliati, disattenti, indietro negli apprendimenti, perché eravamo incapaci di dargli uno scopo. Ad essere bocciati dovevamo essere noi
tutti, perché facevamo scuola solo per quelli che sapevano andare avanti anche senza di noi.
Nel paragrafo “I montanari”, rividi me stesso ragazzo, deriso perché i primi mesi che entrai nella scuola media mi esprimevo in dialetto ed avevo un
vocabolario ridotto. L’unico libro che avevo letto era “Cuore” di De Amicis, prestato da un mio compagno, a cui l’avevano regalato. Quanti pianti e quanti rimproveri di mia madre, ogni qual
volta mi vedeva con le lacrime agli occhi! Mi diceva che ero uno sciocco, perché credevo a quelle stupidaggini.
A casa l’ho letto e studiato attentamente. E devo a questo libro se la mia didattica
cambiò radicalmente e se gli apprendimenti erano per tutti e non per i migliori.
Cambiai la disposizione dei banchi, ragguppandoli a quattro a quattro,
mettendoli l’uno difronte all’altro. Gli alunni vennero tutti sorteggiati, facendo in modo che ci fossero due
bravi e due meno bravi. Il lavoro in classe era esclusivamente di gruppo e i
migliori dovevano aiutare gli altri. Le interrogazioni erano programmate e il
voto non era singolo, ma di gruppo, per cui i migliori, se volevano una buona
votazione, dovevano fare in modo che quelli più attardati raggiungessero la meta. Ogni mattina uno di loro a turno doveva
comprare un quotidiano e portarlo a scuola. La prima ora era dedicata alla
lettura e al commento delle notizie più importanti. Il lunedì era dedicato al tema, che ognuno leggeva a tutta la classe e poteva aggiungere,
se lo riteneva opportuno, nuovi pensieri.
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Per le correzioni ortografiche e grammaticali erano gli stessi alunni a
correggere l’elaborato del compagno. Poi li raccoglievo tutti e li portavo con me per una
correzione più approfondita. Tutto questo lo devo al libro “Lettera a una professoressa”. Ho “bocciato” solo due volte (mai in prima media) solo con il consenso dei genitori, e
facendo capire al ragazzo che una sosta era necessaria, soprattutto quando i
problemi d’apprendimento erano legati a particolari handicap.
Sono un insegnante in pensione. E don Milani con il suo libro è stato una guida importante per la mia professione.
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mostre
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CANCOGNI
MOSTRA PERSONALE
Dal 4 luglio al 10 agosto, nella CONTEMPORANEA GALLERIA D'ARTE di Foggia, ci sarà la mostra del pittore Agostino Cancogni. Una serie di opere che perdono nel
tempo le tracce della propria connotazione cronologica per favorire l’indagine sull’intramontabile poesia che trasmettono.
Cancogni è nato a Forte dei Marmi (LU) il 26 Novembre 1950. Si è diplomato al Liceo Artistico di Carrara e, a 19 anni, è entrato all’Accademia di Scultura, da cui è uscito col massimo dei voti. Ha conseguito numerosi premi.
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Sue opere si trovano attualmente in collezioni in Italia e all’estero (Arabia, Inghilterra, Svizzera, Germania e America). Provvisto di
notevoli doti e di un naturale talento, Cancogni ha saputo coltivarli con studi
appassionati dell’anatomia e del disegno classico. L’artista si dedica inoltre alla scultura, un amore antico e profondo trasmessogli
dal padre, anch’egli scultore. Passato attraverso vari cicli tematici, dal surreale ad un
naturalismo di impronta caravaggesca, Cancogni approda oggi a quegli interessi
di forma-luce-colore cari alla cultura dell’arte. La pittura è sempre molto accurata e mantiene una sorprendente leggerezza di esecuzione,
mentre pochi elementi emergenti sensibilizzano gli spazi calibrati e conclusi
delle composizioni.
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scanno
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Domenica prossima
festeggiamenti a Scanno
in onore della Madonna
delle Grazie
e inaugurazione
del “Trenino
dei borghi”
SCANNO - La statua della Madonna delle Grazie, custodita ancora nella chiesa
parrocchiale, è stata esposta alla destra dell’altare maggiore.
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La novena ha avuto inizio il 22 giugno scorso e domenica prossima, 2 luglio,
proprio in coincidenza con la sua festa, a mezzogiorno sarà portata in processione. Uno spettacolo serale con l’orchestra “Ciack si canta”, ci sarà sabato alle ore 21,30, mentre la domenica pomeriggio alle ore 16,30 la banda di
Introdacqua si esibirà nel concerto bandistico in piazza Santa Maria della Valle. Una novità è quella del “Trenino dei borghi”, in arrivo alle ore 10,15 in piazza per la benedizione del parroco, alla
presenza di autorità e del presidente provinciale delle Acli. Dopo l’inaugurazione tutti i bambini, ai quali verrà donato un palloncino, potranno fare un giro gratuito.
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risposte dovute
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NON POSSO TACERE!
Gentiluomo, ma non
dostoevskianamente idiota!
L’avvocato difensore del sindaco di Villalago, avv. Domenico Ciancarelli, giornalista
improvvisato su Facebook, non smette mai di darmi lezioni su come si fa una
cronaca (sebbene la sua persona non sia stata mai da me nominata), dimenticando
che gli editoriali hanno tutt’altra funzione. Da bravo avvocato, prende in esame tutto ciò che possa screditare l’imputato (e non è la prima volta!), finendo col pasticciare l’arringa, associando “metafore truculenti” ai “toni”.
Un giornalista, quello iscritto all’albo, non deve essere al soldo di nessuno, per poter camminare con la schiena
dritta e a testa alta, rispettando le regole deontologiche. A lui solo compete
il taglio editoriale, ma anche la scelta dei fatti da riportare in cronaca e
soprattutto denunciare comportamenti disdicevoli da parte del “Sindaco di tutti”. Per l’avvocato paciere, il sindaco di Villalago si può permettere di tutto: urlare, sbraitare, offendere, mandare all’altro paese, nominare le commissioni a suo piacimento. Secondo lui avrei dovuto,
invece, scrivere di consiglieri che si sono rifiutati di collaborare, delle
Acli che non hanno fatto proposte, della Pro loco assente e dimenticare gli
urli del sindaco contro la consigliera Lucrezia Sciore, che andava rispettata
prima di tutto come signora e poi per il suo ruolo di consigliere di minoranza.
Cari lettori, nel mio editoriale ho scelto di mettere in evidenza la cattiva
educazione e lo scarso rispetto verso quella parte di popolo che ha votato
Lucrezia, perché questo ho ritenuto importante, non l’assenza di qualche associazione o del consigliere Domenico Grossi, che,
certamente, ha le sue buone ragioni per rifiutare ogni collaborazione.
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Questo è il compito di un giornalista. Alle offese di quei signori ci sono abituato. Mi
dispiace che mi tocca contare anche quelle dell’avvocato, che era un prezioso collaboratore del giornale, quando si parlava dei
suoi successi, ma che poi ha dissentito dalla linea editoriale, quando il
giornale, senza guardare in faccia a nessuno, ha cominciato a fare il suo
dovere, che è quello di critica, per far riflettere chi si crede onnipotente.
La gent.ma signora compagna del Sindaco, certamente non riflette su quello che scrive. infatti ha
postato sotto la reprimenda dell’avvocato: «Non è una novità, il direttore del gazzettino cambia parere a seconda delle persone che
frequenta il giorno prima. Domenica ha ricevuto direttive precise, nella
speranza di screditare il sindaco e tutta l'amministrazione comunale e ha
scritto. Basta prendere il direttore del gazzettino per quello che è, a voi le conclusioni».
Lei è arrivata a Villalago da qualche anno e forse mi confonde con qualcun’altro di sua conoscenza. La gentilissima non conosce la mia storia umana e
politica e quindi non sa che gli ordini non li ho presi mai e non li prendo da
nessuno. Non sa neppure che non ho bussato a tutte le sezioni di partito per
avere una candidatura. Ho avuto in tasca una sola ed unica tessera. I miei
concittadini sanno (non quello che vuol far credere lei) che ho una spiccata
onestà e sincerità, che non vivo di imbrogli e sotterfugi e che ho il coraggio di dire sempre la
verità. La sua, quella della gent.ma, è una vera calunnia, associata a diffamazione! Le raccomando, però, più prudenza, perché il vaso si va colmando.
Siamo in attesa dell’arrivo dell’urna con i resti mortali di San Domenico, del nostro concittadino. Ho letto
tutti i suoi miracoli, riportati nella “Breve notizia”, e tutti sono riferiti al risanamento del corpo. Mi auguro che questa volta
rivolga il suo potere taumaturgico alle nostre menti! Roberto Grossi
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abruzzo
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PRIMA festa abruzzese
dell’amicizia
Si apre venerdì pomeriggio a Pescara la “ 1^ festa abruzzese dell’amicizia” organizzata dal Coordinamento dei “ Democratici Cristiani per l’Abruzzo” che quasi d’incanto ha chiamato a raccolta nella nostra regione protagonisti della vita politica abruzzese di ieri e di
oggi che intendo sviluppare insieme un progetto da porre al servizio dell’Abnruzzo per contribuire a restituire alla nostra regione un ruolo da
protagonista nel processo di sviluppo del Paes Il Coordinamento “Democratici Cristiani per l’Abruzzo”,infatti, è un’organizzazione culturale, civica, politicamente trasversale e non partitica, con l’obbiettivo di recuperare e attualizzare i principi e i valori di fondo della
Democrazia Cristiana: democrazia e partecipazione democratica, libertà, pluralismo e dialettica democratica, solidarietà e sussidiarietà. Il coordinamento sarà il luogo del confronto, del dibattito, delle scelte e del “fare” e sarà contro la destra internazionale e revanscista e contro ogni forma di demagogico
populismo e di estremismo. Tante le iniziative che si svolgeranno nella tre
gionri pescarese.
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OGGI A L’AQUILA
CONSIGLIO REGIONALE
Passata la parentesi elettorale oggi torna a a riunirsi a L’Aquila il Consiglio regionale. Il Presidente Giuseppe Di Pangrazio, ha convocato
la seduta ordinaria dell' Assemblea alle ore 11.00, presso l'Aula consiliare "Sandro Spagnoli" del Palazzo
dell'Emiciclo. All'ordine del giorno i seguenti documenti politici:
interrogazione a risposta orale a firma del Consigliere Lucrezio Paolini (IDV)
su "Formazione in materia di sicurezza e tutela della salute sui luoghi di
lavoro"; interrogazione a risposta orale a firma del Consigliere Riccardo
Mercante (M5S) sulle "Modalità di gestione dello stato di emergenza idrica nella provincia di Teramo da parte
della Ruzzo reti S.p.a."; interpellanza a firma del Consigliere Domenico
Pettinari (M5S) sul "Conferimento dell'incarico di Direttore della Direzione
Generale della Regione e determinazione dell'emolumento erogabile in favore
dello stesso"; interpellanza a firma del Consigliere Leandro Bracco (SI) sulla
" Messa in sicurezza strada regionale n. 479 Sannite - Valle del Sagittario";
interpellanza a firma del Consigliere Sara Marcozzi (M5S) sullo "Stato
dell'arte su finanziamento L.R. 57/2012".
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inps
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Nello stesso tempo il presidente Boeri ha inviato una lettera alla direzione di
Facebook in Irlanda chiedendo la verifica e l’eventuale chiusura delle pagine stesse.
L’Istituto ribadisce ancora una volta che i soli canali social ufficiali dell’Inps sono il canale Twitter @INPS_it, il canale YouTube INPS e i cinque profili
Facebook elencati di seguito:
INPS per la Famiglia
INPS - Credito e Welfare dipendenti pubblici
INPS Portale in progress
INPS Giovani
INPS per i Lavoratori Migranti.
Per essere sicuri di essere sulle pagine istituzionali è possibile accedere dalla home page del sito www.inps.it, cliccando sul simbolo
(+) presente in alto a destra.
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L’Inps contro le pagine
fake di Facebook
Nel corso del 2017 l’Istituto ha monitorato e mappato tutte le pagine Facebook che nel titolo fanno
riferimento, diretto o indiretto, ad Inps.
Dalla mappatura sono emerse circa 50 pagine che utilizzano la parola Inps o il
logo dell’Istituto in maniera impropria. La maggior parte contiene informazioni fake o «bufale» che non hanno alcun carattere di ufficialità e contengono notizie fuorvianti. Queste pagine si sono auto-generate e non
possono essere chiuse perché è impossibile risalire a un fondatore/amministratore.
L’Istituto, attraverso la Direzione centrale Relazioni esterne, ha segnalato alla
stessa Facebook ed alla Polizia Postale i profili e i post contenenti ingiurie
e minacce nei confronti dell’Istituto e dei suoi dipendenti.
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sagra
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