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Lunedì 12 Giugno 2017 - Il Santo del giorno: Sant'Onofrio, Eremita
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Il tempo... ieri - tempo d’estate con un’ottima giornata calda e assolata, soprattutto nelle ore pomeridiane, quando la brezza di valle si è fermata. Aumento termico. Temperature: mass. 27,2°C; min. 9,5°C; attuale 18,5°C (ore 23,30)
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libri
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“Appartenere alle parole.
Michele Prisco uomo e scrittore”
a cura di Simone Gambacorta
Oggi 12 maggio alle ore 18 al Mediamuseum, nell’ambito della serie dei Lunedì letterari, organizzati dalla Fondazione Tiboni per la cultura e dal Centro
Nazionale di Studi Dannunziani e coordinati dal prof. Dante Marianacci, sarà presentato il libro Appartenere alle parole. Michele Prisco uomo e scrittore, a cura di Simone
Gambacorta e con una prefazione di Dante Marianacci (Galaad Edizioni).
Alla presentazione, interverranno il curatore, Dante
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Marianacci, Enzo Verrengia e l’editore Paolo Ruggieri.
Il libro. Quella di Michele Prisco (Torre Annunziata, 1920 - Napoli, 2003) è una narrativa dove una raffinata caratura stilistica si fonde con una grande
capacità d’intreccio e con una sottile sensibilità psicologica. Dello scrittore che nel 1966 vinse il Premio Strega col romanzo Una spirale di nebbia tracciano in questo libro d’interviste un ritratto a più voci Luca Desiato, Andrea Di Consoli, Giuseppe Lupo, Enzo Verrengia e Diego
Zandel. Scrittori che lo hanno incontrato, conosciuto, ascoltato e soprattutto
letto. l curatore. Simone Gambacorta, giornalista, è nato nel 1978 a Torino e da sempre vive a Teramo.
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conversazione di dacia maraini
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AMORE E LIBERTÀ
Da Ovidio ai nostri giorni
nella conversazione di Dacia Maraini
Sabato 10 giugno, al teatro comunale Maria Caniglia di Sulmona, conversazione con Dacia Maraini
sul tema “Amore e Libertà, da Ovidio ai giorni nostri”. Un dialogo a più voci con interventi del giornalista Eugenio Murrali, di alcuni studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori del polo classico di Sulmona, coordinato
dalla giornalista Maria Rosaria La Morgia. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Culturale “Il Sentiero della Libertà/Freedom Trail” nell’ambito delle celebrazioni per il bimillenario della morte di Ovidio, ha visto la
presenza di un numeroso pubblico, interessato alla tematica, svolta dalla
famosa poetessa e scrittrice italiana. L’associazione ha promosso l’incontro anche per ricordare le parole del Presidente della Repubblica Carlo
Azeglio Ciampi pronunciate a Sulmona, in occasione della prima edizione della
Marcia Internazionale “Il Sentiero della Libertà/Freedom Trail” nel 2001: “E a voi giovani ripeto l’invito che rivolgeva a tutti gli uomini il vostro grande poeta Ovidio: guardate in alto, rivolgete sempre gli occhi alle stelle; abbiate ideali,
credete in essi e operate per la loro realizzazione.
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Questo è ciò che la mia generazione e la generazione dei vostri nonni vi trasmette, vi
affida come messaggio che saprete onorare ed affermare sempre di più”. Questa missione di conservazione e trasmissione della memoria resta l’obiettivo fondamentale dell’associazione. Dacia Maraini ha infatti affrontato il problema sulla base di
alcuni testi su Ovidio pubblicati nelle sue opere, entrando nel merito del
concetto di amore nel periodo ovidiano, valutando aspetti positivi e negativi, e sottolineando l’importanza delle opere classiche. Una conversazione a vasto raggio, che ha
toccato le materie più spinose di oggi. Come Ovidio, “relegatus non exul” (Tristia II,2), a Tomis, l’antica Costanza, anche la scrittrice ha ricordato che da giovane ha trascorso il tempo della guerra in un campo di concentramento
in Giappone, con i suoi genitori che si opponevano alla repubblica di Salò. Questo rapporto tra vita e letteratura, che ha segnato il cammino della
Maraini, si è sviluppato sia con gli interventi del giornalista Eugenio Murrali e sia con
quelli dei giovani studenti, rendendo l’incontro interessante e affascinante. La coordinatrice Maria Rosaria La Morgia,
anche in qualità di Presidente dell’associazione “Il Sentiero della Libertà/Freeedom Trail”, promotrice dell’incontro, ha condotto la conversazione aprendo la discussione sulle problematiche della
Donna oggi e sulle questioni della libertà individuale nel rispetto della libertà di tutti.
Mario Setta
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editoriale
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IL LUNEDI’ DEL DIRETTORE
“Fatti villalaghesi”
I miei venticinque lettori si aspettano che io scriva sul “Comitato Organizzatore” degli eventi per l’arrivo a Villalago dell’Urna di San Domenico, nominato dalla Giunta Comunale e sul risentimento del
gruppo di minoranza, perché non sono state prese in considerazione le loro proposte.
La Giunta comunale non è fatta da giovanotti, ma da tre attempate persone, che da molto tempo sono nell’età della ragione, per cui la loro scelta non può che essere sensata. Gli insensati sono sicuramente tutti coloro, compreso il
sottoscritto, che la pensano diversamente, infatuati da vecchie idee di unione,
di democrazia, di partecipazione, ecc, ecc.
Siamo a Villalago, non nell’Africa sub-Sahariana, dove quei popoli usano la parola “Ubuntu”, per indicare un legame universale che unisce l’intera umanità. “Ubuntu“ significa anche “unione e condivisione nel momento in cui si devono prendere decisioni importanti”.
L’arrivo dell’Urna di San Domenico è un evento straordinario. Merita attenzione, non solo dal punto di vista
religioso. Per i Villalaghesi è il loro più illustre concittadino che dopo mille anni torna
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nei luoghi che l’hanno visto eremita, fondatore e abate del monastero di San Pietro del Lago.
Ho letto nella Delibera di Giunta che il monastero venne fondato nel 1017. Non
si faccia l’errore di attribuire date che storicamente non hanno riscontro. Le ultime
ricerche storiche lo fanno risalire intorno all’Anno Mille, in considerazione che il monastero di Sora è del 1010. Le fonti attendibili sono le due “Vita Dominici” di fra’ Giovanni e del monaco Alberico, che, pur non mettendo date alle fondazioni del
Santo, concordano nella successione degli eventi fondativi. Il 1017, secondo il
D’Antonio è l’anno quando S. Domenico lasciò definitivamente il monastero di San Pietro. L’evento è entrato nei fatti leggendari. A Villalago si racconta che, quando il Santo
decise di partire, venne salutato da tutto il popolo piangente. Egli a sua
volta commosso si cavò un dente molare e lo consegnò ai maggiorenti del paese, perché lo conservassero per proteggersi dalle odontalgie e dai morsi degli animali
velenosi. Le reliquie di San Domenico saranno a Villalago il 12 agosto
prossimo. Questo è importante e non il cercare di datare fatti che possono solo creare
incongruenze storiche.
La commissione, voluta dal Sindaco, faccia in modo che il Santo trovi il suo
amato paese “in concordia e in letizia”. (R. G.)
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lettere alla redazione
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IL SINDACO DI villaLAgo dice si’
il sindaco di Anversa dice no
Chi dei due ha detto bene?
Spett.le Redazione,
mi chiamo Andrea D'Ambrosio e scrivo da Pescara in merito ad una vicenda occorsami alcuni gg fa. In sintesi, facendo parte di una
organizzazione amatoriale fuoristradistica diffusa su tutto il territorio
nazionale denominata REGISTRO LAND CRUISER ITALIA, avevo pianificato ed organizzato una 2gg di fuoristrada turistico, con 10 veicoli
partecipanti, tutti con gomme stradali, quindi minimamente "aggressivi" per il percorso da seguire. Il progetto era di partire da Villalago
dopo un pernottamento e percorrere la sterrata in quota per poi scendere a Cocullo. Dopo aver studiato il percorso su mappe cartacee e poi
su google earth, ho avuto la certezza che il tracciato non invadeva nè il PNALM nè la riserva Sagittario.
A seguito di mia richiesta scritta, il Sindaco di Villalago ci ha concesso il
transito ma quello di Anversa no, adducendo la motivazione
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del parere negativo di PNALM e riserva Sagittario. Successivamente ad alcuni
contatti avuti sul territorio che hanno confermato quanto altri mi avevano
detto circa la presenza in quelle aree di cacciatori, fungaroli ed addestratori
di cani, nonchè giustamente pastori proprietari di terreni, ho avuto il desiderio di comprendere alcuni dettagli che tutt'ora mi sfuggono di questo "uso
ad personam" di questo territorio. Pertanto Vi chiedo se pensate di poter
essere interessati ad un mio scritto, inerente questa vicenda, da inserire nelle vs. pubblicazioni online. Sto comunque valutando di
segnalare questa vicenda anche ad altri enti, ma nel frattempo desidero sapere
se può interessarvi o meno dare visibilità a questa vicenda.
Vi ringrazio in anticipo per il tempo che eventualmente vorrete dedicarmi.
Buona giornata. Andrea D'Ambrosio
Accogliamo volentieri tutte le notizie che riguardano la nostra Valle, nel bene
e nel male, sperando che i fatti raccontati inducano i paesi a costituire un
protocollo d’intesa per non creare disparità di valutazioni.
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scanno
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La festa di sant’Antonio a Scanno
fra religiosità e folclore
SCANNO - Favorita dal bel tempo, la festa di Sant’Antonio che si è svolta nel fine settimana ha avuto una grande partecipazione di gente. Ottima l’organizzazione, del comitato e di quanti si prodigano con la fatica e l’abnegazione, per mantenere fede alla tradizione, al taglio e al trasporto della
legna. Oltre quaranta i muli che sabato pomeriggio hanno sfilato fino al
piazzale di Sant’Antonio, accompagnati da giovani mulattieri e cavalcati dai bambini che
sicuramente saranno i protagonisti di una ritualità trasmessa di generazione in generazione. Di tono ancora più elevato la processione dei travi di ieri mattina, con la partecipazione dei più piccoli con il loro cestino di pagnottelle ornato di rose. Un’interminabile fila di cavalli e trattori adornati di ginestre, trainanti grossi
tronchi d’albero, con ciambelloni omogenei, sono stati oggetto di ammirazione. A fare da
corona a questo folclore, la partecipazione di sedici cavalli giunti la sera
precedente da Pescasseroli per essere all’indomani più riposati. Tanto pane, trasportato dai mezzi agricoli, offerto per devozione al
Santo, è stato distribuito in vari punti dopo la benedizione. La solenne processione di
mezzogiorno ha percorso le vie del paese fino alla chiesa parrocchiale. Ripresa
dopo la celebrazione della Santa Messa delle ore 18,00, si è conclusa con il rientro della statua nella sua chiesa.
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edilconfidi
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Adolfo Cicchetti confermato
Presidente di Edilconfidi L’Aquila
Adolfo Cicchetti è stato confermato alla guida di Edilconfidi per altri tre anni. La sua elezione è avvenuta all’unanimità, nella seduta in cui si è insediato il nuovo Consiglio Direttivo, eletto lo scorso 20 maggio dall’Assemblea della Società Cooperativa di garanzia.
Il nuovo Consiglio è composto da Ennio Di Nardo e Maurizio Scimia, rappresentanti del territorio di
L’Aquila, Vincenzo Mai e Francesco Ciciotti per il territorio di Avezzano e, per
Sulmona, sono stati riconfermati Giuseppe Ciaccio e Cesare Palombizio, quest’ultimo è stato anche nominato vice Presidente. A questi si aggiungeranno, non appena
nominati, un membro indicato da ANCE L’Aquila ed uno dalla Camera di Commercio L’Aquila. Al Collegio Sindacale sono stati eletti: Presidente Giancarlo Alterio,
componenti effettivi Alessandro Angelone e Christian Stefanucci, componenti
supplenti Riccardo Vespa e Alessandro Gargaro. Nella gestione degli ultimi tre
anni, la Cooperativa ha costantemente chiuso il bilancio con un utile di
esercizio limitando le sofferenze ben al di sotto della soglia fisiologica.
Ammonta a circa 10 milioni il totale degli affidamenti erogati grazie alle
garanzie di Edilconfidi e all’opera di intermediazione con gli istituti di credito convenzionati: BPER, BCC
Roma e BCC Pratola. Di questi 750 mila euro sono relativi alla linea di credito
dedicata alla ricostruzione del post sisma 2009. L’obiettivo dichiarato del riconfermato Presidente è quello di intensificare gli sforzi e l’assistenza al credito verso i territori che in questo momento hanno una maggiore
difficoltà come Marsica, Valle Peligna e Alto Sangro, lontani dalla vivacità della ricostruzione edilizia. Inoltre Cicchetti opererà affinché vengano maggiormente valorizzate, nell’accesso al credito, le potenzialità reali
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dell’impresa e le capacità di rating, rispetto agli indici numerici dei parametri bancari”.
Edilconfidi L’Aquila, Società Cooperativa Garanzia Fidi fra Costruttori Edili ed Imprese Affini, è stata costituita nel 1976 per volontà dell’ANCE L’Aquila. E’ costituita da imprese operanti nel settore dell’edilizia e conta oggi 236 soci iscritti.
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anniversario
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AUGURI DI ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO
Dall’Ass. Nazionale Carabinieri sezione di Scanno
Carissimi amici Concetta e Antonio, arrivare ai 40 anni di matrimonio significa aver costruito
con intelligenza e pazienza un percorso fatto di attenzioni, di collaborazione
e di grande complicità. La Sezione ANC di Scanno augura che il vostro amore possa restare così giovane e pieno di entusiasmo per molti anni ancora e che il vostro
Anniversario sia il rinnovo di una dolce promessa.
Scanno, 12 giugno 2017.
Gli amici della Sezione ANC di Scanno
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