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Lunedì 10 Aprile 2017 - San Beda, il Giovane Monaco
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Il tempo... ieri - Una Bella DOMENICA di aprile: sole fino al tramonto e cielo senza nessun segno nuvoloso. Ventilazione
moderata e aumento termico. Temperature: mass. 17,8°C; min. 5,5°C; attuale 8,3°C (ore 23,30)
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evento del giorno
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FESTA DELLA POLIZIA
Celebrazioni a L’Aquila
Oggi, lunedì 10 aprile, ricorre il 165° anniversario della fondazione della Polizia di Stato, il cui tema celebrativo è “esserci sempre”.
A l’Aquila la Polizia di Stato celebrerà l’anniversario con una cerimonia che si terrà, a partire dalle ore 10.30, nell’Auditorium del Parco. Nel corso della manifestazione saranno diffusi dati
relativi all’attività della Polizia di Stato e si procederà alla premiazione dei poliziotti che si sono maggiormente distinti nel corso
dell’anno. Verrà inoltre premiato un cittadino aquilano per l’elevato senso civico dimostrato, nel reprimere, in collaborazione con la Polizia
di Stato, un’azione criminosa. Sarà altresì premiata una classe della scuola primaria “Edmondo De Amicis”, che si è distinta per gesti di solidarietà nei confronti di una compagna di classe.
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libri
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Antonucci, Fabbri, Perrotta,
QUANDO C’ERA LVI
Giovedì 13 aprile, ore 17,00, nella libreria Feltrinelli di Pescara, presentazione e
firmacopie del libro “Quando C’era Lvi”, di Antonucci, Fabbri, Perrotta. Sarà presente Stefano Antonucci, uno degli autori.
Il libro è ambientato in Italia del Duemilaqualcosa. Uno sparuto gruppo di neofascisti,
combattuti tra slanci nostalgici e crisi di fiducia, decidono di lanciarsi in
una impresa tanto ardita quanto visionaria: riportare in vita il “Duce del Fascismo”, Benito Mussolini in persona, e affidargli di nuovo le sorti del paese.
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Con l’aiuto di un anziano gerarca nazista, esperto di genetica, trafugano il cadavere
del “Dvce”, e lo sottopongono ad un esperimento di laboratorio che lo restituirà alla Patria, forte e combattivo come un tempo. Attraverso la “propaganda social” e il suo spregiudicato carisma politico, tenterà di riconquistare il potere supremo del paese. Ma non gli sarà facile, perché durante l’esperimento in laboratorio qualcosa è andato storto, un errore piccolo ma fatale: sì, il “DVCE” è tornato… ma è negro! Come affronterà ora la riconquista del consenso e del potere nel paese, essendo la
contraddizione in persona dei valori per cui è adorato?
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domenica delle palme
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La domenica delle Palme
a Scanno e Villalago
A una settimana dalla Pasqua, la Domenica delle Palme segna l’inizio della Settimana Santa, ricca di riti che rievocano la Passione, la Morte
e la Resurrezione del Cristo. Ieri è stata una bella giornata di sole, che ha favorito lo svolgimento della
processione prima della celebrazione liturgica della Passione, con la lettura
alternata a tre voci del Passio, sull’arresto di Gesù, il processo, la condanna, l’esecuzione, la morte e la sepoltura. Per ricordare l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, accolto dalla folla festante con rami di palma, si è svolta la processione verso la chiesa madre, con il raduno dei fedeli, a Scanno
alle ore 10,15 all’esterno della chiesa di Costantinopoli, a Villalago alle ore 11,10 da Santa
Maria. La palma è simbolo di trionfo. Nei nostri paesi è sostituita da rami di ulivo, che il parroco, dopo la lettura del vangelo di
Matteo sulla richiesta di Gesù di un’asina e di un puledro, ha benedetto, dando poi inizio alla processione, fra “due ali di folla”, come quella acclamante il Cristo all’ingresso di Gerusalemme a cavallo di un’asina, con il canto “Osanna al figlio di Davide”. Questa settimana, fra i riti più significativi, segnaliamo a Scanno La Via Crucis animata dai ragazzi alle ore
17,00 di martedì, La Processione degli Incappucciati, venerdì alle ore 10,00 dalla chiesa di Sant’Eustachio, La processione di Cristo Morto la sera di venerdì a Scanno e Villalago.
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cs nastrini rossi
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Cs Nastrini rossi:
la riforma imposta è servita
ma la voce della scuola sarà più forte
La riforma è servita. Le deleghe sono state approvate in Consiglio dei Ministri. Tutte. Compresa la
378, la delega del sostegno. La tanto contestata delega che ha mobilitato
tutti: dai docenti ai genitori degli alunni con disabilità. L’ennesimo atto di forza di chi ci governa contro la scuola, i suoi studenti ed i
lavoratori. Perché la riforma proprio non piace neppure a noi docenti dei nastrini rossi?
Il 16 luglio 2015 la legge 107/2015 viene approvata in Parlamento ricorrendo al
voto di fiducia. Il 5 maggio dello stesso anno il mondo della scuola aveva
detto "no" alla riforma chiamata "Buona Scuola" in un modo compatto, chiaro ed
inequivocabile. Oggi siamo giunti all'approvazione delle otto deleghe in bianco
della L.107 e siamo nell'aprile del 2017. Sono passati quasi due anni. La “Buona scuola” si è rivelata un incubo per più della metà dei docenti assunti sui posti del piano straordinario perché costretti ad un ruolo da “deportati” da sud al nord, costretti a condizioni di vita e di lavoro che stanno creando
un'emergenza sociale. I docenti non sono più tutti uguali. La scuola, antica comunità educante è ora un luogo in cui gli insegnanti devono preoccuparsi di essere competitivi
anche tra loro, (bonus premiale) e chi ne fa le spese sono gli alunni, che
ancor prima della continuità, possono vedersi negata la reale condivisione del progetto didattico.
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Gli studenti da mesi denunciano cattive prassi dell'alternanza scuola lavoro,
che ha sempre più i profili di sfruttamento di manodopera.
La delega 378 non ci piace perché elimina quei passaggi fondamentali di vera inclusione a scuola degli alunni con
disabilità: dalla scomparsa del documento che permette l’osservazione nel contesto scolastico dello studente disabile in un’ottica di funzionalità dinamica, all’eliminazione del gruppo di lavoro attivo in ogni classe. Sino al surplus di
lavoro che ricadrà sul personale amministrativo, sui dirigenti scolastici e i docenti curricolari.
E poi la riduzione della partecipazione attiva delle famiglie e delle associazioni di
disabili più rappresentative nei territori e tutta l’eccessiva burocratizzazione delle pratiche, che in certi passaggi sembrano
proprio diventare non realizzabili. La delega 378, come tutta la Riforma, sembra scritta da chi non ha mai messo piede in una scuola italiana, con un
linguaggio lontanissimo dalla didattica e dalla pedagogia quotidiana di cui
siamo testimoni. Eppure proprio la vera buona scuola italiana era il fiore all’occhiello in fatto di integrazione dei disabili a scuola. Le riforme, tutte, vanno fatte per le persone, non contro di esse. E
questo è il caso della delega 378 sull'inclusione. Ancora una volta la politica non ha
ascoltato. In un evidente exploit di antidemocrazia. Per quanto tempo ancora le istanze dei cittadini e delle cittadine italiane
potranno cadere nel vuoto?
La scuola è un bene pubblico, è il luogo di tutti. E i tempi sono maturi per il ritorno dei valori fondanti della nostra
scuola, valori che l’hanno resa un tesoro prezioso per l’Italia e i suoi cittadini.
Coordinamento Nazionale Nastrini Rossi Docenti
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