Lunedì 16 Gennaio - Il Santo del giorno: San Marcello I, Papa

Il tempo... ieri - giornata gelida con temperature al disotto dello zero. Cielo plumbeo e ventate di nevischio. In serata  il freddo si è stemperato, con un lieve rialzo termico. Temp: mass. -0,4°C; min. -6,5°C; attuale -2,9°C (ore 23,30)
 
    anversa
Anversa degli Abruzzi
FESTA LITURGICA DI SAN MARCELLO, PAPA
Compatrono del paese

ANVERSA - Oggi ad Anversa festa di S. Marcello, compatrono, insieme alla Madonna della Consolazione del paese. Le celebrazioni saranno solomliturgiche, data l’inclemenza del tempo. Alle ore 17.00 il parroco Don Oliviero Liberatore celebra la S. Messa solenne con la partecipazione delle autorità civili e della comunità parrocchiale. Si tratta di una ricorrenza che è stata onorata negli anni scorsi con una piccola processione e con un fuoco acceso in piazza, attorno al quale si radunava tutto il popolo.
San Marcello, Romano, fu eletto papa nel 308 dopo un periodo di sede vacante in seguito alla persecuzione di Diocleziano e alle divisioni nate in seno alla Chiesa. Morì martire il 16 gennaio 309. Avendo confessato la fede cristiana, per ordine del tiranno Massenzio, fu prima percosso con bastoni, poi destinato al servizio delle bestie sotto custodia, dove morì. Venne sepolto in Roma, nelle catacombe di Santa Priscilla. I resti mortali sono deposti nell’urna all’altare maggiore di S. Marcello al Corso. Ad Anversa è venerato in una chiesetta (dichiarata monumento nazionale nel 1992) risalente all’XI sec.
 
    sant’antonio barone
Domani a Scanno
L’OFFERTA DELLE “SAGNE”
In onore di Sant’Antonio Barone

SCANNO - Concluso il periodo natalizio, la prima festa comunitaria che gli scannesi si apprestano a celebrare, nel cuore dell’inverno, è quella di Sant’Antonio Abate il 17 gennaio. Non c’è a Scanno alcuna benedizione di animali, né viene riproposta come altrove, attraverso canti popolari, la vita del Santo nello scontro con il demonio. Qui il Santo è detto Barone e la festa si distingue per il rito delle sagne con la ricotta, cotte davanti alla piccola chiesa in un grande caldaio e distribuite alla fine della messa. Un altro rito, introdotto alcuni decenni fa dalla famiglia Maiorano, è quello dei panini con la porchetta, un segno devozionale per lo scampato pericolo di incendio alla propria abitazione. Questa sera sarà acceso il fuoco, inteso non proprio come elemento purificatorio, davanti alla chiesa e a fine celebrazione religiosa saranno distribuiti i panini preparati dai collaboratori di Augusto Maiorano insieme a quelli con il formaggio offerto da Gregorio.
 
    editoriale
IL LUNEDI’ DEL DIRETTORE
Alcune considerazioni alla lettera aperta
del dottor Umberto Gavita

Giovedì scorso, 12 gennaio, abbiamo pubblicato una lettera aperta al Sindaco, agli operatori economici di Scanno e a tutti gli Scannesi, firmata dal dottor Umberto Gavita. Egli ritiene che, per far fronte alla precaria situazione economica, che investe ogni settore del paese, occorra “abbattere le barriere interpersonali e rimuovere uno ‘status’ sociale di divisione”. Secondo il dottor Gavita: “L’assenza di una squadra compatta di privati che pensi al bene del paese non genera la nascita di un ‘buon governo’”.
Sa che l’attuale amministrazione di Scanno ha tentato con l’istituzione di varie commissioni, di stimolare la partecipazione e al tempo stesso rimuovere le divisioni sociali nella proposizione e condivisione di progetti comuni. Non è andato come ipotizzato per una serie di motivi. Quello cardine è lo sconforto per una situazione economica, che andava sempre peggiorando, fino a generare l’impotenza, che a sua volta ha portato all’apatia, a quella particolare condizione psicologica, caratterizzata dalla perdita di interesse verso tutto e tutti. A sua volta ha generato un pessimismo collettivo che fa considerare inutile qualsiasi azione, rivolta al paese Scanno.
Ricordo, per avervi partecipato, che nel 2007 il dottor Angelo Cetrone, allora sindaco di Scanno, organizzò un corso per tutti gli operatori economici e culturali dal titolo: “Paese mio ti amo per farti amare”. Il progetto venne ideato dalla società di marketing e comunicazione “One Group”. Aveva come obiettivo finale la creazione di un “Marchio d’Area”, basato su criteri di qualità riconosciuti, in grado di innalzare l’offerta turistica. Era un percorso per dare una marcia in più alla identità locale. Lo slogan “Paese mio ti amo per farti amare”, unito all’immagine simbolo della comunità di Scanno, doveva rappresentare l’espressione di sintesi per sensibilizzare residenti e visitatori. Quel corso lo percepii come un processo culturale per il cambiamento. Non ebbe quei risultati sperati, perché molti non parteciparono ed alcuni lasciarono l’impegno strada facendo. Ho saputo di recente che i questionari di “customer satisfaction”, con le risposte di centinaia di turisti, non sono stati mai analizzati e giacciono in Comune nel dimenticatoio.
Da allora sono trascorsi circa dieci anni. E nulla più è stato fatto.
L’appello di Umberto è rimarchevole, ma rischia di restare “vox clamantis in deserto” se non ci sarà l’impegno dell’amministrazione comunale a dare “gambe” alla proposta, con l’ausilio di chi è in grado di suggerire adeguate strategie. Scanno non può più vivere sui ricordi del passato. Deve saper guardare al futuro, con i suoi giovani di oggi, per costruire un turismo non più fatto di “romanticherie”, ma “moderno” in tutti i suoi aspetti. Stare legati ad una identità - secondo Francesco Remotti - ci fa chiudere gli occhi di fronte agli altri (i nostri discendenti, i nostri figli) e verso il futuro. Con l’identità - egli sostiene - i “noi” evitano di attrezzarsi per il futuro e di pensare, con lungimiranza e saggezza, a coloro che lo abiteranno. “L’ossessione identitaria” (titolo del suo libro) si è diffusa in modo così contagioso, tanto da sembrare di essere fuori dalla storia, dal mondo se non usiamo la parola “identità”. Questa - scrive il dott. Angelo Di Gennaro - viene spesso politicizzata al fine di assicurarsi il potere, così come le tradizioni del passato sono manipolate per rielaborare il presente al variare delle esigenze e degli equilibri politici del momento”.
E allora? L’unità, auspicata da Umberto Gavita può trovare un punto di convergenza solo con la cultura dello scopo comune, che è anche attenzione alle interazioni connesse, per proiettare Scanno verso il futuro, con gli insegnamenti, e non con la fissazione, del passato. (R. Grossi)
 
    comunicato stampa
giudiziaria regionale compatibile con il diritto insopprimibile di tutti i cittadini abruzzesi di accedere, con pari rango, ad una giustizia giusta e di prossimità. L’assemblea degli Avvocati di Sulmona, quindi, ha ribadito, il principio secondo cui il Tribunale di Sulmona deve e dovrà essere salvato proprio perché è un presidio di giustizia e di legalità essenziale per le popolazioni del più ampio e disagiato territorio comprensoriale della Valle Peligna, dell’Alto Sangro, dell’Area del Parco Nazionale D’Abruzzo, della Valle del Sagittario e della Valle Subequana.
Poi, l’Assemblea degli Avvocati, allo scopo di percorrere ogni strada possibile per la  salvaguardia del Tribunale, ha dato il mandato al Presidente del Consiglio dell'Ordine affinché si confronti, come è giusto, con il Presidente dell'Ordine Forense di  Avezzano, per concorrere alla ricerca di soluzioni tecniche che scongiurino la chiusura anche di un solo Ufficio Giudiziario. In conclusione, non si può e non si deve parlare di una resa nella battaglia per il  mantenimento del nostro Tribunale che proseguirà, al contrario, con sempre maggiore  impegno e vigore.
Il Presidente, Avv. Gabriele Tedeschi
Dal Presidente del Consiglio
dell’Ordine degli Avvocati di Sulmona
OPPORTUNI CHIARIMENTI

In riferimento agli articoli in queste ultime ore pubblicati sulla stampa, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Sulmona ritiene doveroso chiarire ciò che effettivamente è emerso nel corso dell’Assemblea degli Avvocati tenutasi in data  13.01.2017. L’Assemblea degli Avvocati, infatti, diversamente da quanto sembra trasparire dal contenuto di alcuni degli articoli in questione, ha prioritariamente ribadito la necessità di intraprendere, d’intesa con i Sindaci e i rappresentanti parlamentari e regionali del territorio, tutte le iniziative più opportune e necessarie ai fini della salvaguardia del Tribunale di Sulmona, ivi compresa quella di partecipare ai lavori dell’istituenda commissione regionale che, per volontà della Regione Abruzzo, dovrà occuparsi, dopo aver ottenuto la proroga del termine effettivo di soppressione di Settembre 2018, della costruzione di un modello di geografia      
 
    fanoglia
LA “FANOGLIA DEI GIOVANI”
da dieci anni apre a Villalago
i riti del fuoco in onore
di San Domenico abate

VILLALAGO - Sono dieci anni che i giovani di Villalago il sabato prima della festa di San Domenico Abate usano accendere una loro “fanoglia”, per ritrovarsi tutti insieme nel segno della tradizione e della devozione al Santo. Per otto anni consecutivi il falò è stato preparato al Colle, luogo simbolo per questa loro tradizione. L’anno scorso hanno scelto il rione della Porticella e quest’anno, anche per la difficoltà causata dal manto nevoso, hanno deciso per la piazza principale del paese. Si sono prodigati ad allestirla i soliti esperti, per poi estendere l’invito a partecipare a tutti, giovani e anziani. Dopo l’accensione sono stati preparati lauti cibi. Non è mancata la torta, preparata da Noemi, per i dieci anni della “fanoglia dei giovani”, Con immenso piacere abbiamo appurato che si sono ritrovati attorno alla “Fanoglia” anche i giovani di Scanno. La festa è andata avanti fino a notte inoltrata.
 
UN RICORDO PERSONALE
DEL DOTT. MIMMO LUPI

VILLALAGO - Sabato pomeriggio sono andato al cimitero di Villalago ad attendere l’arrivo della salma del dott. Mimmo Lupi, per l’estremo saluto. Gielo dovevo come riconoscenza alla sua disponibilità, alla sua generosità e sensibilità. Nel mese di agosto del 2002 gli scrissi una lettera per essere autorizzato a fare un’indagine archeologica in terreni di proprietà della sua famiglia. Era mia intenzione verificare l’ipotesi dell’esistenza del Monastero di San Pietro del Lago, oltre il rudere esistente. Trascorsa all’incirca una settimana, venne lui a trovarmi a Villalago. Gli piacque la mia idea e mi diede la sua autorizzazione, pregandomi soltanto di scrivergli una seconda lettera in cui lo esoneravo da ogni responsabilità in caso di incidenti. Gli scavi sono iniziati, ed oggi abbiamo certezza del Monastero dalle mura riscoperte. Il dott. Mimmo lo rincontrai a Scanno qualche anno dopo e mi chiese come procedevano gli scavi. Mi stette ad ascoltare con interesse, dimostrandomi la sua approvazione. Non chiese altro.
La sua magnanimità d’animo è stata confermata anche da don Carmelo, che nel suo discorso, prima della benedizione della bara, lo ha definito uomo buono, generoso e caritatevole. Grazie, Mimmo!
(Roberto Grossi)
 
necrologio

VILLALAGO - Si sono svolti ieri mattina nella chiesa parrocchiale di Villalago i funerali di Maria Nara Iafolla, vedova Grossi, deceduta sabato scorso nella RSA di Villalago, dov’era ricoverata. Fra qualche settimana avrebbe compiuto 96 anni. Nara è vissuta dopo il matrimonio a Santa Maria delle Mole e tornava ogni anno durante il periodo estivo al suo paese natio. Era una persona gentile, generosa con i suoi compaesani, che accoglieva volentieri nella sua casa, e sempre con il sorriso pronto. E’ rimpianta da quanti l’hanno conosciuta.
Partecipiamo al dolore del figlio Gianni, della nuora Rosalba, del genero, dei nipoti e di tutti i suoi cari.
 
necrologio

SCANNO - Ieri pomeriggio si sono svolti, nella chiesa parrocchiale, i funerali di Lucia Corvasce, deceduta nella RSA di Villalago all’età di 90 anni. Originaria di Barletta, era arrivata a Scanno dopo alcuni anni dal matrimonio con Nello Silla, che aveva preso servizio presso la società automobilistica Gualtieri. Lucia aveva gestito dapprima un negozio di alimentari, poi insieme con il marito aveva mandato avanti il Ristorante Grotta dei Colombi, molto rinomato negli anni migliori del turismo scannese. Ospite da qualche anno della RSA, amava dialogare con le persone che si soffermavano a salutarla, che lei riconosceva subito dalla voce, perché aveva perso la vista. Paziente e rassegnata, diceva ironicamente: “Prima ho servito io le persone, adesso sono gli altri che servono me”.
Alle figlie, ai generi, ai nipoti, ai suoi parenti di Scanno e di Barletta giungano le nostre più sentite condoglianze.
 

         CONDOGLIANZE
Tramite questo giornale esprimo le mie più sentite condoglianze alla famiglia Lupi per la perdita del caro amico Mimmo. Franco Lupi