Giovedì 3 Novembre - Il Santo del giorno: Sant'Amico di Avellana, Monaco

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    libri
MARIO DE SANTIS PREMIATO A Positano
nel Concorso letterario “I moti dell’anima”
con la poesia “In quei momenti”
che dà il titolo al suo libro di poesie
Il prof. Mario De Santis, poeta e scrittore sulmonese, è stato premiato il 15 ottobre scorso a Positano nel concorso letterario “I moti dell’anima”, con la sua poesia “In quei momenti”, che dà nome a tutta la raccolta, in cui sono racchiusi le emozioni, gli affetti piu’ cari, ma anche le difficolta’ della vita. Un premio ad una poesia molto delicata, dall’afflato dolce, senza enfasi, priva di metafore, di ermetismi. A cuore aperto l’autore chiede con versi sciolti di non essere lasciato solo “in quei momenti”. Momenti in cui si ha bisogno di affetto, in cui si ha paura di restare soli.
Al professore le nostre congratulazioni.
 
    4 novembre
addirittura insensibili. Braccianti, operai, manovali, allevatori, catapultati con l’uniforme grigio-verde ed un fucile in mano in luoghi di cui non sapevano nemmeno l’esistenza. “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre” (Primo Levi). L’esempio dei nostri Caduti, morti non per ideali impalpabili e trasparenti ma perché noi oggi concretamente potessimo avere futuro, ci guidi e ci sostenga nel riaffermare con forza i principi sanciti dalla nostra Costituzione. Sia per noi un monito a costruire una società di pace e di lavoro, sia per noi una guida per costruire un futuro migliore per i nostri figli. Il loro amore per la Patria sino all’estremo sacrificio ci faccia riflettere in questi tempi in cui sprechiamo ogni giorno il grande dono della vita e ci aiuti a ritrovare il rispetto per il prossimo e la tolleranza per il diverso. Molti sono stati i Caduti illustri; oggi noi vogliamo però rendere il giusto omaggio ai nostri ragazzi meno noti. Ritengo pertanto giusto e doveroso ricordare quei soldati che senza odio, ma sorretti dalla fede, immolarono le loro giovani vite per la Patria perché tutti abbiamo il dovere di custodire e tramandare il nostro paese, nessuno ha il diritto di dimenticarlo, sminuirlo, svenderlo. Il buon senso ci richiede di conservarlo e tramandarlo con ogni possibile attenzione e pertanto possiamo oggi qui riportare alla memoria i nomi, incisi sulla lastra marmorea  del Monumento ai Caduti in Piazza San Rocco,  dei nostri amati concittadini  che  persero la vita in quei dolorosi frangenti del 1915-1918 e la motivazione di quelli che, decorati, ebbero a distinguersi in battaglia. A tal proposito sarebbe auspicabile poter rinnovare l’intitolazione del “Parco della Rimembranza” di Viale del Lago ai nostri soldati Caduti di tutte le guerre e ai nostri concittadini che, per sostenere le proprie famiglie, affrontarono il duro e pericoloso lavoro nella miniera di Monteneve in Val Passiria, per lo più deceduti per silicosi, apponendovi ben visibile,  una targa commemorativa “Ai Caduti di Scanno nell’adempimento del loro dovere”  che sia un monito ed un auspicio per riaffermare con forza i valori di pace, di libertà, di fratellanza e di comprensione reciproca.
"Si sta come / d’autunno / sugli alberi / le foglie." (Giuseppe Ungaretti, luglio 1918)
“Soldati” è una poesia brevissima, quattro versi, nove parole in tutto. E’ un appunto rapido sul taccuino di guerra. Il poeta vede tanti soldati morire attorno a sé e gli viene, in mente e nell’anima, una similitudine:   paragona le foglie autunnali ai soldati. Le foglie in autunno cadono dagli alberi in un attimo, così come in un attimo muoiono i soldati. Il poeta prova tanto dolore e tanta tristezza per la perdita di tanti amici.
Il Presidente (Mar.”A” s.UPS Giuseppe Spacone)
Il 4 novembre onoriamo i Caduti italiani
di tutte le guerre e, tra questi, i tanti Scannesi
che hanno dato la loro vita alla Patria

La commemorazione del 4 novembre deve interrogare la coscienza di ognuno di noi:  quante persone, gente comune, vennero travolti da quel tragico evento che cambiò radicalmente il corso della loro vita, sia che essi fossero inquadrati in reparti dell’Esercito, sia che dovessero far fronte, come le donne, all’assenza di padri, figli, fratelli e mariti nella vita di ogni giorno. Il 4 novembre vuole essere  un grande tributo di gratitudine e di riconoscenza a tutti loro, ai nostri soldati che hanno combattuto per la difesa del suolo Italiano  per i valori di libertà e di democrazia, quei valori oggi pericolosamente affievoliti. Non possiamo e non dobbiamo far cadere nell’oblio i sacrifici che hanno contrassegnato l’esistenza dei nostri nonni e dei nostri genitori.
Come appartenenti alla civiltà del 2016 non possiamo dimenticare il loro tributo di valore e di sangue. E’ nostro dovere indirizzare le giovani generazioni per educarle moralmente e spiritualmente perché da quei tremendi avvenimenti possano trarne insegnamenti per onorare la memoria di quanti soffersero e morirono per compiere il loro dovere con grande umiltà e generosità. Non possiamo dimenticare le sofferenze e i sacrifici di una gioventù generosa inviata a vivere e a morire in condizioni talmente irreali reputate impossibili ai nostri giorni.
Rifugi, postazioni e monumenti si ergono ancor oggi a testimoniare il coraggio, la tenacia e lo spirito di sacrificio di chi fu chiamato a combattere una guerra sanguinosa e terrificante. Durante quegli anni ormai lontani, ma sempre vivi nella nostra memoria, molti soldati si resero protagonisti di numerosi atti di eroismo. Se la nostra coscienza avrà saputo cogliere il senso di quel sacrificio, quei nostri soldati continueranno a vivere in noi, nell’animo dei nostri figli e della nostra Patria. La 1^ Guerra Mondiale ha rappresentato per l’Italia una serie di realtà, ma anche  tante contraddizioni.  Una guerra non voluta da tutti, combattuta da ragazzi buttati nella mischia che nella maggior parte dei casi ignoravano la portata della guerra o ne erano                    
 
    mostra fotografica
SUCCESSO DELLA MOSTRA
FOTOGRAFICA A SCANNO
DI HILDE LOTZ BAUER

SCANNO - I turisti arrivati a Scanno durante le passate festività, oltre ai numerosi fotografi, alcuni dei quali per la prima volta, hanno avuto l’opportunità di visitare ben tre mostre fotografiche allestite per l’Open Day Winter Abruzzo, visitabili ancora fino a fine anno. La prima, “Orme di donna, in omaggio a Hilde Lotz-Bauer”, nell’Auditorium “G.Calogero”, riproposta una seconda volta dal 2008, di notevole importanza documentale che rappresenta la Scanno degli Anni Trenta del Novecento, ha visto nella sua inaugurazione il 29 ottobre la figlia dell’artista tedesca Corinna Lotz (foto a lato), invitata  con il marito ed altri rappresentanti della cultura tedesca dal sindaco Pietro Spacone. Prezioso il suo intervento per conoscere più da vicino la Lotz-Bauer, storica d’arte che da Monaco venne in Italia per lavorare come fotografa freelance assunta da storici dell’arte e di architettura. Arrivò anche a Scanno fra il 1935 e il 1937, con la collega Helga FranKe. “Catturare la vita quotidiana divenne un suo progetto personale - una maniera di ritrarre le donne in carne e ossa - , ha detto Corinna, come un classico contemporaneo. Fotografò donne al lavoro con vestiti semplici o nei giorni di festa, mentre vestivano i loro abiti tradizionali cuciti a mano. Il suo approccio era intimo, privato e personale e mostrò la vita a Scanno come una cultura tuttora vivente”.  E Tamara Hufschmidt, la storica dell’arte che nel 2004 aveva completato l’archiviazione digitale del materiale lasciato da Hilde Lotz-Bauer, ha scritto di lei:
“Ha saputo far diventare le donne di Scanno Regine, sculture classiche viventi, che mantengono la loro individualità, ma allo stesso tempo diventano icone”. Corinna Lotz ha ereditato le foto di Scanno alla morte della mamma nel 1999 e le ha scannerizzate a Londra con l’aiuto del marito Robbie Griffiths, per farne una mostra in occasione del centenario della nascita nel 2007. Da Londra le scansioni vennero trasmesse a L’Aquila e poi a Scanno per la mostra del 2008 su interessamento dell’allora sindaco Angelo Cetrone.
 
    ricerche
 
Giornata di studio “ASO-TSO”
OGGI A CHIETI

L’argomento in programma è particolarmente attuale e fondamentale per la formazione sinergica tra tutte le parti interessate alla materia.
Gli acronomi ASO (Accertamento Sanitario Obbligatorio) e TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) rappresentano l’innovativa concezione, per l’epoca, derivanti dal lavoro del famoso psichiatra Franco Basaglia nella l. 13.05.1978, n. 180. Questa legge che costituì il “pilastro” della psichiatria moderna riconosce al malato di mente gli stessi diritti degli altri pazienti. Il malato non sarà più curato in base alla pericolosità sociale con la sua rimozione ed espulsione dalla società e la sua custodia, ma in virtù di una sua libera scelta, salvo nei casi di A.S.O. e T.S.O. Il Seminario organizzato dal Polo nazionale formativo ANVU-IPTS, è gratuito ed è aperto agli Amministratori degli Enti Locali, Operatori di Polizia, Medici, Operatori 118, ASL, Psicologi, Legali, Associazioni invitate.
LA DINAMICA DELLE IMPRESE
IN ABRUZZO

di Aldo Ronci

Nel II e nel III trimestre 2016 le imprese abruzzesi registrano un incremento di 1.330 unità, dato dalla differenza tra 4.023 iscrizioni e le 2.693 cancellazioni. In valore percentuale l’incremento è stato dello 0,90% riuscendo ad eguagliare il buon risultato conseguito a livello nazionale. Nelle province abruzzesi le imprese hanno registrato incrementi disomogenei.
Pescara (+429), Chieti (+392), Teramo (+311), annota un incremento più lieve L’Aquila (+198). L’incremento percentuale di Pescara (+1,18%) è stato il migliore tra le quattro province e più alto di quello medio nazionale (+0,90%); Teramo (+0,88%) e Chieti (+0,87%) si avvicinano molto e L’Aquila (+0,66%) è parecchio al di sotto.

 
    badia
COMMEMORATI I CADUTI
DI TUTTE LE GUERRE
SACELLO MILITARE DI BADIA
Il Generale Rino De Vito
ha deposto la corona di alloro
 
La Delegazione Provinciale di L’Aquila dell’Associazione Italiana Combattenti Interalleati, come consuetudine ha organizzato la commemorazione dei militari caduti presso il Sacello Militare della Madonna degli Angeli a Badia Morronese frazione di Sulmona. Presenti le rappresentanze dell’Esercito, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, Polizia locale e le Associazioni Combattentistiche e d’Arma. La Santa Messa è stata officiata da Don Andrea Acciavile, mentre la deposizione della corona di alloro, è stata effettuata dal Generale Rino De Vito comandante del Comando Militare Esercito Abruzzo. Al termine della cerimonia il Delegato Provinciale Giuseppe Del Zoppo ha ringraziato i convenuti per essere intervenuti portando il saluto del Consigliere Nazionale Sergio Paolo Sciullo della Rocca Medaglia d’Oro Mauriziana della Repubblica Italiana del Corpo degli                
Alpini, rivolgendo parole di elogio per il custode del Sacello Militare Cav. Donato Agostinelli e per i volontari delle frazioni di Fonte d’Amore, Case Lupi, Bagnaturo, San Pietro e Badia per avere svolto nello spirito della gratuità la manutenzione straordinaria del Sacello Militare e della sua accessibilità. (Foto di Giulio Salzano)
 
    scanno-villalago
Festa di Ognissanti
e commemorazione dei Defunti
a Scanno e Villalago

Nelle giornate del 1° e 2 Novembre, dedicate alla festività di tutti i Santi e alla Commemorazione dei Defunti, molte persone hanno fatto rientro nei nostri paesi, per rendere visita ai propri cari defunti e trascorrere un ponte festivo favorito da un clima gradevole. E’ stato loro possibile partecipare alla celebrazione della santa messa al cimitero di Scanno nella solennità dei Santi alle ore 15,00 e in quello di Villalago ieri mattina 2 Novembre alle ore 11,00. E’ consuetudine a Scanno, dopo la celebrazione della messa per i defunti, preceduta dal canto dell’Ufficio per i Morti, nella chiesa di Sant’Antonio (foto a lato) e in quella della Madonna del Carmine, consumare la colazione di caffè e dolci, preparata rispettivamente dal Comitato e dalla Confraternita, per onorare in maniera comunitaria tutti i Defunti, forse un retaggio del convito funerario già in uso presso i pagani, per stabilire un contatto con i cari trapassati.