Giovedì 11 Agosto - Il Santo del giorno: Santa Chiara, Vergine

Il tempo... ieri - Anche ieri LA GIORNATA E’ stata bella e con tanto sole. Il caldo si è fatto sentire con la risalita dei gradi di calore. Notte stellata. Temperature: mass. 27,2°C; min.14,7°C; attuale 15,6°C (ore 23,30)
 
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LUCREZIA SCIORE
GUIDA ALLA CONOSCENZA DI VILLALAGO
UN BORGO TRA I LAGHI
La guida verrà presentata venerdì 12 agosto

VILLALAGO - Domani, venerdì 12 agosto, alle ore 18,30, nella Piazzetta San Domenico, verrà presentato il libro di Lucrezia Sciore, “Guida alla conoscenza di Villalago - Un borgo tra i laghi”, edito dall’Associazione L’Atelier.
Dopo la pubblicazione su Pacentro dello scorso anno e quella su Cocullo del maggio scorso, l’autrice si è dedicata al suo paese nativo, luogo anche della sua residenza attuale. Conclusa la sua carriera di insegnante, Lucrezia si è dedicata a lavori di ricerca della cucina abruzzese per riscoprire gli antichi piatti della tradizione, andando a visitare i piccoli borghi dei tre parchi: PNALM, Maiella, Sirente-Velino. Partendo dalla posizione geografica che connota il paese come borgo tra i laghi, passa a trattare dell’antico costume, delle origini storiche, della presenza di San Domenico con la fondazione del Monastero e dell’Eremo che ne testimonia la permanenza a Villalago.
Anche questa guida, di facile consultazione, è ricca di foto che invitano il turista alla visita del borgo.
Va oltre i soliti dépliants turistici, e diventa un vero vademecum per conoscere in tutti i suoi aspetti, storici, artistici e antropologici il borgo tra i laghi, che fa parte dell’associazione dei “Borghi più belli d’Italia” e con una riserva naturale regionale, quella del Lago di San Domenico-lago Pio.
 
   libri
La ristampa di "Io non amo" di Jacopo Lupi
supera le quattromila copie vendute

“Io non amo” è un romanzo che tratta tra i suoi temi principali i problemi giovanili e la difficoltà dei giovani di oggi di emergere dalla massa e di affermarsi come individui. Nel libro l’autore ha provato a raccontare la realtà delle grandi città, senza filtri e senza ipocrisia, realtà fatte di falsi bisogni, di apparenza e di insoddisfazione, una realtà che descrive perfettamente l’attuale incapacità di farsi spazio, di una generazione che maschera le proprie incertezze con gli eccessi, le proprie debolezze con gli abusi. Il personaggio che presenta è Davis Reno: giovane viziato dei giorni nostri, un personaggio ambivalente. Sente quella forte spinta interiore ma allo stesso tempo è ancorato alle sue abitudini. Sente dentro di se il peso forte del ricatto sociale: sa che nel momento in cui compirà un passo verso i suoi bisogni personali, sarà costretto a crescere e quindi a rinunciare alla vita spensierata e priva di responsabilità che conduce da anni. La storia di Davis è dunque un percorso di sincerità nei confronti di se stesso, la descrizione di uno dei possibili passaggi dall’adolescenza all’età adulta. Davis senza una donna non sa stare, le usa come passatempo per alleviare i suoi malumori, ma allo stesso tempo è incapace di fare progetti e di vivere con la stessa compagna. Eppure in Davis si fa spazio una paura a lui del tutto nuova e sconosciuta, un qualcosa che lo porterà a rimettere in discussione tutta la sua vita. Dovrà pertanto esplorare i suoi limiti, e vivere il fraintendimento fra piacere fisico e felicità. Per fare ciò si ritroverà a compiere un viaggio all’interno di se (tra i suoi pensieri e le sue paure) e fuori di sè (tra città italiane e l’Africa). Io non amo si pone, quindi, come un intrigante caccia al tesoro che ha come premio la felicità. Questa storia trova dei punti notevoli di contatto con la vita di ogni ventenne, è la storia psicologica di ognuno di noi che nel proprio percorso si trova ad un giro di boa. Un incontro profondo con i lati più nascosti della personalità umana; una finestra sulla riscoperta del bisogno fondamentale di amare e di essere amati per trovare il coraggio di affrontare i nostro demoni e di accogliere le nostre paure per diventare finalmente uomini.
Io non amo è un opportunità per fermarsi un attimo e riconsiderare che amare se stessi può essere l’inizio di una lunga e avvincente storia d’amore.
 
    comunicato stampa
libera (da favorire), che fissi criteri e obiettivi da rispettare, legati a posti di lavoro creati, accessibilità, pulizia, tutela e innovazione ambientale (raccolta differenziata, utilizzo di fonti rinnovabili, demolizione di strutture abusive, utilizzo di materiali naturali e di riciclo, prodotti del territorio, ecc.). In modo che vi sia nelle gare una valutazione dei progetti sulla base della capacità di garantire qualità della gestione e di creazione di lavoro. Nel caso di concessioni in essere, in caso di cambio della gestione si deve riconoscere il valore di azienda come chiedono le associazioni dei balneari.  
3) Canoni adeguati e risorse da utilizzare per la riqualificazione ambientale
Il valore dei canoni in alcune realtà italiane è davvero insopportabile con situazioni scandolose di canoni bassi a fronte di guadagni milionari e grandi differenze nelle situazioni tra le 30mila imprese del settore (le stime parlano di 100 milioni di euro di entrate per lo Stato a fronte di 2 miliardi di guadagni, con un canone medio di 5 euro a mq all’anno!). Questa situazione va superata stabilendo un canone minimo nazionale per le concessioni balneari, lasciando la possibilità alle Regioni di introdurre premialità e penalità legate alle modalità di gestione e agli interventi di riqualificazione ambientale messi in atto dal concessionario. Una novità che chiediamo è che la quota maggiore del canone rimanga ai Comuni con un vincolo di destinazione per interventi di riqualificazione e valorizzazione ambientale dell'area costiera (ripascimenti delle spiagge per combattere l’erosione costiera, demolizione di edifici abusivi, rinaturalizzazione, accessibilità pedonale e ciclabile, ecc.).
4) Un portale nazionale delle concessioni
Tutte le convenzioni e i piani di utilizzo del demanio dovranno essere disponibili su un portale nazionale delle coste che dovrà essere istituito da parte del Ministero dell’ambiente. Una prospettiva di questo tipo, trasparente, premia le imprese serie e offre garanzie a chi investe nella qualità. Attualmente è persino difficile capire quante siano le concessioni o avere un’idea dei diversi canoni da Regione a Regione e delle modalità di controllo. In un quadro di questo tipo a perderci non sono solo i cittadini, ma anche le tante imprese che gestiscono seriamente gli stabilimenti balneari.
5) Garantire controlli e legalità lungo la costa
Il diritto dei cittadini a poter usufruire di spiagge pulite e accessibili, libere o gestite in regime di concessione, con prezzi accessibili e strutture adeguate, deve essere garantito in tutta Italia. Purtroppo oggi spesso non è così, e continuano a esservi diffuse situazioni di stabilimenti che impediscono l’accesso gratuito alla spiaggia, malgrado Leggi e giurisprudenza abbiano dato indicazioni inequivocabili. Per questo la nuova Legge deve chiarire responsabilità di controllo e sanzioni efficaci. Inoltre la legge deve garantire procedure certe per demolire i troppi edifici abusivi che degradano il paesaggio italiano e interventi immediati per punire i troppi reati che avvengono lungo le coste.
Cinque proposte per una nuova
legge sulle concessioni demaniali
marittime e lacustri

Subito una legge sulle concessioni demaniali marittime e lacustri per garantire ai cittadini il diritto a spiagge accessibili e libere dal cemento consentendo agli imprenditori onesti di lavorare dentro un quadro di certezze che premia chi punta sulla qualità e la sostenibilità. Una legge basata su cinque punti: fissare una quota minima di spiagge libere pari al 60 per cento; premiare la qualità della gestione come criterio di aggiudicazione della gara; canoni adeguati e risorse da utilizzare per la riqualificazione ambientale; trasparenza nella gestione attraverso un portale nazionale delle concessioni; controlli e legalità lungo la costa.
È questa la richiesta che arriva da Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente che sta completando in questi giorni il suo viaggio a difesa dei mari e delle coste italiane. Appena lo scorso mese la Corte di Giustizia europea aveva bocciato la proroga automatica decisa dall'Italia per le concessioni demaniali marittime e lacustri fino al 31 dicembre 2020. Un’anomalia tutta italiana delle concessioni senza controlli e limiti di tempo.
Le proposte di Legambiente per una legge sulle concessioni demaniali marittime e lacustri
1) Fissare una quota minima di spiagge libere
In molte Regioni italiane non sono in vigore Leggi che regolano i limiti. Una corretta gestione delle spiagge passa anche per chiari limiti alla percentuale di spiagge in concessione rispetto al territorio costiero. In alcuni Comuni italiani è diventato difficile trovare spiagge libere (come a Forte dei marmi, Viareggio, Cesenatico, Mondello, Bacoli) e per questo la Legge deve stabilire che almeno il 60% delle spiagge sia libera per la fruizione. In Francia questa previsione arriva all’80%, nella Legge della Puglia è previsto il 60%, nel Lazio è stato recentemente fissato come limite il 50%. È importante una indicazione di questo tipo anche per dare un riferimento per i Comuni che hanno tassi di occupazione maggiori in modo che si rivedano dimensioni e spazi previsti con le convenzioni o nelle gare per le assegnazioni, ma anche che si eliminino tutte le barriere di accesso e al godimento visuale della spiaggia (come deve avvenire quanto prima a Ostia).
2) Le gare devono premiare la qualità nella gestione
Occorre costruire le condizioni per una transizione virtuosa verso un modello trasparente di gestione delle concessioni. La Legge dovrebbe introdurre criteri e obiettivi, in modo da premiare i progetti che puntano sulla sostenibilità nella gestione, e aiutare così le tante imprese, spesso familiari, che hanno già scelto questa strada nella gestione delle concessioni balneari. E’ importante che la Legge introduca una convenzione nazionale tipo, che riguardi sia le concessioni per stabilimenti che il solo affitto di sdraio e ombrelloni su spiaggia