Lunedì 11 Aprile - Il Santo del giorno: Santa Gemma Galgani, Vergine

Il tempo... ieri - ieri mattina la neve è scesa fino a 1300 metri. Il cielo si è mantenuto nuvoloso per tutta la mattinata con piogge intermittenti. Nel pomeriggio è uscito il sole. Temp: mass. 13,6°C; min. 2,5°C; attuale 8,2°C (ore 23,30)
 
   eventi del giorno
Giornata Mondiale 2016
del Parkinson

La Giornata Mondiale del Parkinson – lunedì 11 aprile – mira ad accrescere la consapevolezza globale della malattia di Parkinson poiché, in generale, il pubblico, le istituzioni e i Media hanno una conoscenza molto limitata di questa condizione. Lo scopo è di sensibilizzazione sul Parkinson è di aumentare la consapevolezza della malattia, la promozione di una maggiore comprensione di questa condizione e come può influenzare una persona. Nell'Unione europea (UE), circa 1,2 milioni di persone hanno la vita influenzata dalla malattia di Parkinson. Si spera da parte degli organizzatori che la Giornata Mondiale del Parkinson promuoverà la tutela e l'assitenza alle persone con Parkinson e alle loro famiglie possa e influenzare le istituzioni.
 
   editoriale
IL LUNEDI’ DEL DIRETTORE
Il sogno di un eretico politico

La questione del “modello anversano”, proposto ai due gruppi consiliari di Villalago dal sottoscritto e da altri amici, nonostante il suo fallimento, continua a tener voce. Ognuno dice la propria, spesso con malcelato risentimento e con sconsiderate opinioni. Far veicolare il messaggio, da parte di una signora (apparsa sulla scena di questo paese soltanto da qualche anno), che il progetto del “Modello Anversano” è fallito, perché chi lo ha portato avanti non conosce il significato della parola socialità (quindi è un asociale) è una vera aberrazione mentale. Un asociale è colui che è insensibile ai motivi e ai problemi sociali. Non so se si possa riferire al direttore di questo giornale, che alla società Villalaghese ha dato abbastanza: si è impegnato per quindici anni come consigliere comunale, ha riscoperto le mura del monastero di San Pietro, ha scritto e pubblicato libri su Villalago, cura i “sabati letterari”, e ultimamente ha dedicato una manifestazione al giovane patriota della “Brigata Maiella”, Renzo Sciore.
Per me questa persona non è un asociale, ma un eretico politico, perché diverge dalle opinioni e dalle ideologie comuni. Ed è stata un’eresia proporre a Villalago il “Modello Anversano”.
Molti eretici del passato, oggi hanno il riconoscimento delle loro idee. E chissà se un giorno non si darà ragione anche a questo eretico.
Mi tocca un chiarimento. Nella riposta a Domenico Ciancarelli,
pubblicata nella pagina del 5 aprile scorso, ho chiuso con queste parole:
“Spero di non dover più tornare su queste storie e che tutto finisca qui, altrimenti il gioco rischia di farsi duro. E questo mi dispiacerebbe. “Intelligentibus pauca”. Questa conclusione è stata interpretata come una minaccia. Non è così. Estrapolata dal contesto testuale dà adito a una “ambiguità semantica”. In linguistica viene chiamata “polisemia” la proprietà delle parole (significanti) e delle frasi di avere diversi significati. Nasce quindi un’ambiguità che può essere risolta solo dal contesto in cui esse sono inserite. L’aggettivo qualificativo “duro” nel vocabolario ha diversi significati. Uno di questi è: “spiacevole, doloroso”. Quindi, nessuna minaccia, ma solo una paura di incrinare le buone relazioni amicali. A dare ragione a questa interpretazione conduce la stessa conclusione: “E questo mi dispiacerebbe”. Non va trascurata una variabile molto importante, quale l’empatia verso l’emittente del messaggio. Detto molto semplicemente: se l’emittente l’abbiamo in antipatia o simpatia, ne risentirà la stessa interpretazione.
L’analisi testuale è un’esercitazione scolastica molto importante che un professore d’italiano dovrebbe curare al massimo.
Non sono un asociale, ma solo un eretico politico.
Sono un giornalista di parte? E chi non lo è? Non esiste il giornalista neutrale. Per Indro Montanelli il giornalista neutrale è un imbecille. Se non conosce e non partecipa alle vicende politiche del Paese, il giornalista ha sbagliato professione. E’ questa la mia opinione e credo di aver risposto anche a chi mi accusa di essere giornalista di parte.
 
essere centri di offerta di servizi (scuola, sanità, trasporti) funzionali, appunto, ad una prospettiva di sviluppo di tipo comprensoriale e territoriale. Ecco perché in un recente mio articolo su questi ed altri temi (Gazzettino, n.1 Primavera 2016, pag. 28) definivo inaccettabile la logica, a mio parere leggibile nell’attuale politica regionale, del ”prima ti privo di qualcosa poi decreto che non hai più le caratteristiche per esser polo d’attrazione” (in quel caso il riferimento era al declassamento dei servizi sanitari offerti dal S.S.Annunziata: da 1° livello a Ospedale di base!). E dal momento che non c’è “strategia” senza “obiettivi” da cogliere, quale sarà mai la ragione per la quale il DPS individua “poli d’attrazione” ed “aree interne”? (queste sì distinte, a seconda dei tempi di raggiungimento, rispetto ai primi!). Voglio presumere che gli obiettivi siano la ripresa demografica e dell’occupazione, una precisa strategia di utilizzazione territoriale, la ripresa di offerta dei servizi pubblici e privati, la riduzione dei costi sociali (dissesto idro-geologico, degrado del patrimonio culturale e paesaggistico)… quelli, appunto, declinati dal DPS!... Non capisco, quindi, l’accanimento di quanti in questi giorni si agitano nell’argomentare l’irrilevanza del declassamento del ruolo di Sulmona in questo comprensorio. Condivido, al contrario, l’ansia di coloro che vedono in questo un fatto gravemente pregiudizievole, non soltanto per Sulmona, ma per l’intera “zona interna” di questa fetta d’Abruzzo, dalla Valle Peligna al Sagittario, Subequano,  Pedemontana Maiella e Alto Sangro. Il guaio è che è campagna elettorale. E di queste cose è difficile discutere serenamente. Sarebbe il caso, finché c’è tempo.
(Sulmona, 9 aprile 2016)
Lettera aperta a quanti in questi giorni
polemizzano sul polo d’attrazione
FINCHE’ C’E’ TEMPO

di Andrea Iannamorelli

Apparterrò certamente a coloro che avrebbero “nostalgia” per “i bei tempi andati” (del modo di far politica), ma non mi convince la tesi che nella strategia nazionale delle aree interne “la classificazione quale polo di attrazione è mirata unicamente a determinare quali aree debbano essere considerate interne in ragione della loro distanza dai poli…”. Insomma sarebbe soltanto un contributo geografico stradale?!
Sarò un vecchio… ”rompiscatole”, ma se fosse come dite voi, rimpiangerei davvero i decenni nei quali in questa regione “facevamo” scelte politiche forti (anche con leggi speciali, nazionali e regionali) a sostegno delle zone interne, svantaggiate, rispetto a quelle della fascia costiera. (E dopo alcuni decenni nei quali avevamo ridotto certe distanze strutturali tra montagna e mare, oggi registriamo il ritorno delle antiche debolezze!). Per carità, può anche esser vero che la classificazione di “polo d’attrazione” non riconosca automatici diritti per “specifici finanziamenti”, ma il problema sta nelle premesse.
Se capisco ancora quel che leggo, a me sembra che nella politica (perché di scelta politica si tratta e non di mera declinazione geo-topografica) di strategia nazionale per le aree interne, i “poli” debbano           
 
ANCHE I VINI “ROSARUBRA”
CON CARLO GATTA A “VINITALY”
A RAPPRESENTARE L’ABRUZZO

La partecipazione della Regione Abruzzo alla 50/a edizione di Verona, che si è aperta ieri alla presenza del presidente della Repubblica, vede 90 aziende produttrici di vino e 23 imprese olearie, con uno stand di 400 metri quadrati che si snoda tra aree tasting, degustazioni guidate, incontri B2B e seminari, cui si aggiungono una serie di eventi paralleli: una mostra fotografica intitolata “Ti racconto le terre d’Abruzzo”; il concorso enologico “La selezione del sindaco”, in collaborazione con l’Associazione nazionale Città del vino; la consegna del “Cangrande” a Francesco Valentini, premio assegnato dal Ministero delle Politiche agricole e da Veronafiere su indicazione della Regione Abruzzo. Tra gli espositori i vini “Rosarubra”, di cui e socio anche il villalaghese Carlo Gatta (nella foto a lato).
 
   convegno medico
INCONTRI PNEUMOLOGICI
A SCANNO
All’Hotel Miramonti

SCANNO - Si sono concluse ieri mattina all’Hotel Miramonti le tre giornate degli Incontri Pneumologici (17/a edizione), organizzati e presieduti dal dottor Salvatore D’Antonio. Sono state tre giornata molto intense di relazioni e dibattiti, in cui oltre agli aspetti medici sono state messe in evidenza anche gli quelli organizzativi e le carenze della Sanità nell’ambito della pneumologia.
Sabato pomeriggio ha avuto luogo l’assegnazione del “Premio Massimo Dominici”, per la migliore ricerca nel campo della pneumologia. E’ stato premiato il giovane dottore, Mattia Serao (foto in alto a destra).
In serata il Sindaco di Scanno ha portato i saluti della cittadinanza. Prima ancora, Pier Paola Bucchi, attrice, regista, e sceneggiatrice ha aperto un delizioso separietto con una sua performance teatrale.
(Video a lato)

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DAL GRUPPO CONSILIARE DI MINORANZA
“UNITI PER INTRODACQUA”
L’ordine del Prefetto ha obbligato la discussione sul crollo del tetto del palazzetto dello sport in consiglio comunale. La minoranza “tuona” sostenendo l’immediata costituzione di una commissione tecnica. Adesso basta! L’Amministrazione ha perso quattro anni senza far nulla.

 
Una targa IN MEMORIA DI LINA CARANFA
POSTA AL “FRANCISCAN FOOD CENTER”

Domenico Caranfa dagli USA ci ha inviato la foto della targa con cui il Centro Francescano “Food Center” ha voluto ricordare sua moglie, Lina Caranfa, che per anni, fino alla sua morte, ne è stata volontaria per aiutare i più bisognosi. Il ricordino ne riporta la vita. Lina Caranfa era nata a Villalago il 24 giugno 1933. Visse l’occupazione tedesca nel suo paese durante la Seconda Guerra Mondiale. All’età di 13 anni emigrò in America con la madre per raggiungere il padre. Conobbe Domenico, anch’egli di Villalago, si sposarono e si stabilirono a Somerville (MA). Hanno avuto tre figli: Anthony, Paul e Stephan e una figlia, Susan, morta in giovane età. Hanno avuto cinque nipoti. Durante la sua vita Lina si è presa cura della zia di Domenico, della madre Filomena e della suocera Assunta, vissuta fino a 102 anni.
Con una cerimonia è stata benedetta la targa-ricordo come riconoscenza per il suo servizio al Center Food, fatto con bontà, dolcezza e spirito cristiano. Ha dedicato otto anni del suo tempo alla fondazione come volontaria. Segue la preghiera dei fedeli, per rendere grazie a Dio del dono di Lina nella speranza di rincontrarla in Paradiso.