Venerdì 22 Gennaio - Il Santo del giorno: San Domenico Abate, monaco benedettino, eremita, fondatore

Il tempo... ieri - il freddo PUNGENTE dei giorni scorsi si è attenuato con un sensibile rialzo termico. Cielo velato per tutto il pomeriggio con pochi sprazzi di sole. Temp: mass. 7,1°C; min. -0,4°C; attuale -1,2°C (ore 23,30)
 
    libri
Parco Letterario Gabriele d’Annunzio
di Anversa degli Abruzzi
Mercoledì 27 gennaio, alle ore 18.00, presso la Galleria del Primaticcio di Palazzo Firenze a Roma, sede centrale della Società Dante Alighieri, avrà luogo la presentazione del libro “Viteliù. Il nome della libertà” di Nicola Mastronardi. Dopo l’introduzione di Stanislao de Marsanich (Presidente de I Parchi Letterari,) ci saranno i saluti istituzionali di Gianni Di Cesare (Sindaco di Anversa degli Abruzzi), Nico Ioffredi (Consigliere Regionale delegato alla Cultura della Regione Molise). Assieme all’autore, il libro sarà presentato dal vicepresidente della Dante Alighieri, Gianni Letta. "Viteliú", termine osco da cui derivò la parola latina Italia, è un viaggio nel mondo nascosto dei popoli italici. E sono proprio gli italici i protagonisti di questo romanzo d'esordio: i sanniti, i marsi, i peligni, i piceni, i valorosi dodici popoli dell'Appennino centrale che si unirono per costruire il loro sogno di libertà contro la prepotenza romana. In occasione della presentazione del libro, Americo Maria Cicolani e Giordano Baffari presenteranno il progetto cinematografico tratto dal libro (a cura di Locomotion Films Ltd). Al termine della presentazione è prevista una degustazione di prodotti molisani e abruzzesi provenienti tra l’altro dai territori del Parco Letterario Gabriele d’Annunzio di Anversa degli Abruzzi (AQ) e dal Molise (Agnone e Monteroduni) nel cui territorio insiste il Parco Francesco Jovine.
 
    mostre
La mostra documentaria e fotografica di Loredana Rainaldi
“La casa rossa. Fornaci, imprenditori e territorio
nell’Abruzzo tra ‘800 e ‘900”

All’Aurum di Pescara proprio nell’edificio simbolo dell’archeologia industriale, è allestita la mostra fotografica e documentaria “La casa rossa. Fornaci, imprenditori e territorio nell’Abruzzo tra ‘800 e ‘900”, a cura di Loredana Rainaldi. La mostra non inquadra solo le testimonianze e le trasformazioni urbanistiche, tecniche lavorative, e le filiere produttive, ma anche i volti delle donne, uomini e a volte bambini che hanno lavorato nelle fornaci, suddivisi per provincia. Non mancano documenti archivistici, progetti, cataloghi e oggetti di uso comune. Gli allestimenti della mostra sono a cura di Claudia Mancinelli.).
Sabato 23 la mostra chiude. Per l’occasione, alle ore 9,30, verrà presentato il volume "La casa rossa. Fornaci, imprenditori e territorio nell'Abruzzo tra '800 e '900".
 
    tradizioni
OGGI A VILLALAGO FESTA
DI SAN DOMENICO ABATE
Al calar delle tenebre l’accensione
della “Fanoglia cittadina”
VILLALAGO - La festa odierna, che ricorda la morte del Santo avvenuta nel 1031, si caratterizza con il rituale del fuoco, che l’ha annunciata già ieri con l’accensione dei falò rionali, chiamati nel gergo popolare “fanoglie”. Oggi l’aspetto prettamente religioso si unirà di nuovo alla tradizione dell’accensione dei fuochi. In serata, dopo la messa e il bacio della reliquia del Sacro Dente, è il momento della “Fanoglia cittadina”, la più grande di tutte quelle rionali, preparata nella Piazza principale del paese. L’usanza  è antica. Si racconta che tutti i taglialegna del paese, lasciavano in piazza una “soma” di legna per il fuoco, mentre per quelle rionali erano i ragazzi che la chiedevano di casa in casa. A di là dell’aspetto rituale le “fanoglie” sono un potente mezzo di socializzazione. Infatti, tramite di esse, si passa la serata in allegre conviviali. Il dolce caratteristico della festa sono le “ciambelle di San Domenico”, impastate e cucinate con metodi antichi. (foto a lato di Gianna Di Paolo, da fb)
San Domenico è un monaco benedettino, vissuto tra il X e l’XI secolo. in un’epoca di grande corruzione fu uno dei grandi riformatori della Chiesa nell’Italia centrale. Portò il Vangelo in zone di montagna, fondando romitori e monasteri. L’opera dei monaci fu importante perché introdussero nuove colture e resero fertili sodaglie e paludi. A Villalago fondò un oratorio e il Monastero di San Pietro del Lago. Il Santo è conosciuto soprattutto per
il rito dei serpari di Cocullo quando il giorno della festa di maggio la statua viene “inghirlandata” di serpi. Questo perché il Santo è invocato anche a protezione dai morsi dei serpenti.
Villalago, dopo Sora (che custodisce i suoi resti mortali) è il paese che più degli altri conserva le memorie della sua vita terrena, come l’eremo e i ruderi del monastero di San Pietro. Nel 1951, in occasione del millenario della sua nascita, il consiglio comunale deliberò per la cittadinanza onoraria, proclamandolo il più illustre di tutti i suoi concittadini.
 
Dalle associazioni ambientaliste
“Fermare immediatamente l’assurdo progetto di apertura di una strada
attraverso i Prati d’Angro in Vallelonga nel Parco Nazionale d’Abruzzo,
Lazio e Molise per salvare l’habitat dell’orso”
In un’area di grande bellezza e importanza naturalistica che Papa Wojtyla  amava molto proprio per le sue caratteristiche selvagge, parte integrante di un SIC (sito di importanza comunitaria della rete europea Natura 2000 ) e del territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise,  Il sindaco e il Comune di Villavallelonga progettano di spendere 500.000 Euro per “sistemare” una strada che non ha alcun bisogno di sistemazione. È questa la denuncia che Pro Natura, WWF, Salviamo l’Orso, Touring Club, Legambiente, Mountain Wilderness, LIPU e Dalla parte dell’orso presentano in un comunicato congiunto. La strada, o meglio la pista, è  quella  che da Madonna della Lanna  attraversa i Prati d’Angro, cui fanno da corona alcune delle più belle montagne del Parco e da cui scende la Valle Cervara,  sito di una faggeta vetusta tra le  più  importanti e meglio conservate d’Europa.
Siamo nel cuore dell’habitat dell’orso bruno marsicano, nei luoghi dove a maggio scorso fu recuperata un’orsetta di pochi mesi sola e in difficoltà , della quale i tecnici del Parco si presero  cura con successo e che è stata da poco rimessa in libertà. La strada attuale, bianca, serve agli allevatori che frequentano i prati e assolve senza problemi  a questo scopo tutto l’anno. Piuttosto  andrebbe regolato il traffico estivo che prende d’assalto in maniera disordinata tutta l’area  lasciando dietro di sé a fine agosto cumuli di rifiuti e resti di campeggi abusivi. La promessa del sindaco e dell’attuale giunta di regolamentare l’accesso ai Prati d’Angro  e di affidarne la gestione a una cooperativa di giovani locali rimane ancora solo una promessa mentre il tentativo di trasformare una strada bianca, campestre, al servizio degli allevatori e degli escursionisti in un’arteria destinata in futuro (nei “sogni proibiti” del sig. sindaco…) a convogliare migliaia di  sciatori verso ipotetiche piste sull’Aceretta, il versante che da Mt Vitelle guarda la Vallelonga, va invece avanti nonostante la mancanza di qualsiasi valutazione di impatto ambientale in un’area che risulta critica e fondamentale per l’orso, zona di tane e di alimentazione autunnale, core area della specie e per giunta all’interno di un Parco Nazionale.
Tra l’altro dal progetto da noi acquisito si evince l’ovvia impossibilità di regimare le acque del Torrente Rosa e di altri rigagnoli e valloni che in ogni inverno spostano il tracciato della strada senza imponenti interventi di infrastrutturazione (ponti e viadotti) impensabili in loco, rendendo cosi gli eventuali lavori solo uno spreco di denaro pubblico e un regalo all’impresa eventualmente incaricata dei lavori.
In tutto ciò le associazioni restano basite dal comportamento degli organi tecnici del  PNALM che hanno rilasciato un superficiale nulla osta a fronte di un progetto  pieno di evidenti lacune tecniche e procedurali e in un’area che il Parco ha il dovere di difendere a tutti i costi da qualsiasi manomissione se vuol tenere  fede ai propri compiti
istituzionali. Il Parco non pensi di salvarsi la coscienza  avendo condito il nulla osta di prescrizioni che come al solito l’eventuale ditta appaltatrice ignorerebbe e ritiri invece subito il nulla osta incautamente concesso. In ogni caso questo nulla osta non è sufficiente ad autorizzare i lavori in quanto va prima valutata l'incidenza ambientale del progetto e lo studio, appunto, di Incidenza Ambientale deve essere depositato, reso pubblico e approvato prima dell’approvazione del relativo progetto, in base a quanto disposto dalla Legge Regionale sulla Valutazione di Impatto Ambientale (n. 66/1990, art. 2 c. 1) e dal Codice sui contratti pubblici (D.Lg.vo n. 163/2006, art. 165 c. 3).
Le associazioni Pro Natura, WWF, Salviamo l’Orso, Touring Club, Legambiente, Mountain Wilderness, LIPU e Dalla parte dell’Orso, che  già nel maggio scorso avevano diffidato il Comune, ribadiscono che sono pronte a ricorrere al Ministero dell’Ambiente , alla Regione e ai competenti organi di giustizia comunitari se il progetto non venisse immediatamente abbandonato.
Piera Lisa Di Felice - Pro Natura (Abruzzo), Luciano Di Tizio – WWF (Delegato Abruzzo), Stefano Orlandini - “Salviamo l’Orso”, Bruno Petriccione – Touring Club Italiano (Referente ambiente Abruzzo), Giuseppe Di Marco – Legambiente  (Abruzzo), Marano Mario Viola – Mountain Wilderness (Abruzzo), Stefano Allavena – LIPU (Abruzzo), Mimi D’Aurora – Dalla Parte dell’Orso
 
 
l’1% del bilancio regionale
andrà alla manutenzione degli edifici scolastici

“Ho intenzione di destinare l’1% del bilancio regionale, circa 30 milioni di euro, a favore della manutenzione delle strutture scolastiche regionali”. Lo ha annunciato il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, intervenendo ieri sera al convegno sul tema “Scuole innovative, Abruzzo 3.0″, promosso dalla Regione Abruzzo nella sala Flaiano dell’Aurum di Pescara. Al convegno ha preso parte anche il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone. “Dobbiamo potenziare il luogo della formazione del territorio perche’ oggi rappresenta il simbolo identificativo di una citta’. Il sistema scolastico”, ha aggiunto il presidente D’Alfonso “deve essere rinnovato e rilanciato: immagino di aprire una vertenza al fine di determinare l’alternanza scuola-lavoro perche’ dobbiamo garantire opportunita’ professionali uguali e senza distinzioni per tutti. In questo progetto ambizioso,” ha ipotizzato D’Alfonso “dobbiamo sensibilizzare anche le imprese le quali dovranno destinare fondi a favore della responsabilita’ sociale e quindi delle scuole. Ho intenzione di lanciare una rivoluzione digitale per la quale sono previsti fondi e soprattutto costruire una nuova rete dei trasporti finalizzata a garantire a tutti questo diritto. E’ la stagione delle decisioni” ha concluso D’Alfonso, “io faro’ la mia parte”. Dopo l’intervento del presidente D’Alfonso e’ stato sottoscritto un patto istituzionale tra i protagonisti della scuola e rappresentati degli enti locali per la costituzione del Consiglio regionale dell’educazione della scuola, coordinato dall’assessore Sclocco, per rilanciare e valorizzare il sistema scolastico e didattico abruzzese.
E’ sugli inceneritori
in Abruzzo la nuova
battaglia dei movimenti

“Miopia o strabismo, o entrambi”, secondo la Cgil Abruzzo, la realizzazione di un impianto di incenerimento in regione. Per il sindacato “ridurre, riutilizzare, riciclare la materia, recuperare energia sono le azioni fondamentali per una corretta gestione dei rifiuti, principi che sono confermati dal nuovo Pacchetto europeo sull’Economia circolare pubblicato il 2 dicembre 2015″. “Con i rifiuti non si scherza – aggiunge la Cgil – e la scelta di ‘incenerire’ è in totale contrasto con quella di separare, riciclare, riusare i rifiuti. Ma c’è una ragione in più che alimenta la nostra opposizione. La nostra regione, con i suoi pochi abitanti, ha raggiunto il 45% di riciclaggio, con un basso andamento di produzione di rifiuti, quindi, affinché l’impianto sia produttivo, occorrerà portare rifiuti da altre zone del Paese, in una fase in cui le quantità diminuiscono e restano ingenti i costi del trasporto”. “La Cgil Abruzzo – aggiunge la segreteria regionale – considera sbagliate le scelte del governo e chiede alla Regione Abruzzo di incrementare tutte le azioni sull’intera filiera della gestione dei rifiuti, per una riduzione della produzione di rifiuti e della loro pericolosità, per la diffusione di ‘sistemi integrati’ di raccolta, per ogni attività di riciclaggio, per favorire lo smaltimento dei rifiuti in luoghi prossimi a quelli di produzione. La Cgil – conclude la nota – sostiene la riduzione dei rifiuti e il riciclaggio come via maestra dello sviluppo sostenibile, e sottolinea come questo sia un settore che può creare buona occupazione per gli abruzzesi”.