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Giovedì 27 Agosto - Il Santo del giorno: Santa Monica, Madre di Sant'Agostino
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Il tempo... ieri - L’anticiclone africano ha fatto sentire i suoi effetti con un rialzo termico e con una giornata
piacevole, anche se nel pomeriggio il cielo si è ingrigito. Temp: mass. 24,6°C; min. 10,5°C; attuale 17,2°C (ore 23,50)
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"Come rane intorno a uno stagno”
Si chiama "Come rane intorno a uno stagno. Il Mediterraneo: una comune civiltà, un comune orizzonte dì azione" la mostra allestita nelle sale Cascella dell'Aurum di Pescara. Sarà inaugurata oggi, giovedì 27 agosto, alle 19.30 immediatamente prima della serata di gala della Famiglia
Mediterranea, e resterà in esposizione fino al 6 settembre. Il nastro di inaugurazione sarà tagliato da Amar Addadì presidente del Comitato Internazionale dei Giochi del Mediterraneo e dal
sindaco di Pescara.
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“MANI CHE PARLANO”
Festival di Teatro di Figura
L’AQUILA - Nella serata del 31 agosto 2015, si genererà una notte all'insegna della professionalità, creatività e fantasia delle imprese aquilane CNA "Unione Benessere" in un ricco cartellone
non solo con il meglio delle acconciature, dell'estetica, del make up ma anche
moda, abiti sposa, accessori in un tema interpretato in diverse creazioni,
frutto dei gruppi di lavoro che interagiranno in un insieme di fantasiose
interpretazioni, del mondo dell'artigianato. Sarà "Piazza del Duomo" ad ospitare la kermesse: ben 5-7 equipe: circa 50-60
operatori di acconciatura e di estetica coinvolti Numeri notevoli che
testimoniano la crescita non di singoli ma di un'intera categoria. Il progetto
"Mani che Parlano", primo Festival di Teatro di Figura, ideato e promosso
dall'associazione culturale Dedalus dell'Aquila.
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PER I TRECENTO ANNI DELLA STATUA
DI SANT’EUSTACHIO MARTIRE
Allestimento di una mostra
in onoRe del Santo
SCANNO - Il Parroco don Carmelo Rotolo con una lettera aperta ha invitato tutti coloro
che hanno nelle loro case, nei loro archivi, materiali iconografici o simboli
riferiti a Sant’Eustachio di farlo presente, per l’allestimento di una mostra, per ricordare i 300 anni in cui fu commissionata la
statua del Santo.
«Carissimi, - scrive il parroco - stiamo preparandoci ai festeggiamenti di S.
EUSTACHIO, nostro PATRONO. Ricorderemo quest’anno i TRECENTO ANNI della STATUA. Vorremmo, in prossimità del 20 settembre, fare una ESPOSIZIONE dei vari ricordi che sono custoditi da
privati cittadini all'interno delle case: Immagini, santini, statuette, ricami,
monili, anelli ecc.
Chi è in possesso di qualunque oggetto degno di essere fatto conoscere, è pregato di portarlo al Parroco. Si lascia la libertà di far sapere a chi appartiene il Ricordo, o farlo vedere in forma anonima.
Dopo la esposizione, ogni oggetto sarà riconsegnato al proprietario. Mentre ringrazio dell’attenzione, invoco su tutti la benedizione di S. Eustachio. Sacerdote don
Carmelo Rotolo, Parroco».
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LETTERA AL DIRETTORE
di Maria Igea Grossi
Caro Roberto,
anche se con un po’ di ritardo, sento il dovere di ringraziarti per le belle parole che hai speso
sul tuo giornale on line nei miei confronti, nonché nei riguardi degli attori del gruppo teatrale “Gli allegri di“A”lettanti”. Ti ringrazio molto perché è gratificante per noi tutti ricevere gli apprezzamenti tuoi e di tutti coloro, e
sono tanti, che amano il teatro.
Gli applausi e i complimenti ricevuti riescono a ripagare tutti i “sacrifici” che sosteniamo per la preparazione delle nostre commedie: noi non chiediamo di
più. Grazie Roberto, grazie di cuore!
Ti aspetto il 4 settembre, se puoi, ad ANVERSA per la replica della commedia “Ammazza ammazza seme tutte ‘na razza”.
Un grande abbraccio, Igea.
Cara Igea, il tuo teatro dialettale è l’ultima sopravvivenza di ciò che resta delle nostre origini, delle tradizioni, dei costumi e dell’immediatezza del linguaggio dei nostri padri. E’ ancor più importante oggi, in un’epoca di comunicazione globale, di Web, di sistemi telematici, perché il tuo impegno è proprio nell’operazione di recupero della nostra madre lingua e di tutte quelle movenze ed
espressioni ormai in disuso.
E per questo, come villalaghese, sono io a ringraziarti e ad applaudire ancora
una volta “Gli allegri di“A”lettanti” che il 18 agosto di ogni anno (e sono quindici!) ci fanno “sbellicare”
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dalle risate, ma anche riflettere sui vizi e sulle virtù di sempre. Il tuo teatro è patrimonio di tutti, perché ci appartengono non solo la sua lingua, ma anche la quotidianità dei gesti e le emozioni che sa dare.
Federico García Lorca, poeta e drammaturgo spagnolo, disse: "Un popolo che non aiuta e non
favorisce il suo teatro, se non è morto, sta morendo". E noi popolo di Villalago abbiamo sempre riempito la
piazza il giorno del tuo teatro e questo ti dimostra quanto siamo vivi e quanto
apprezziamo te e i tuoi attori. (R. G.)
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Da Nunzio Marcelli, Presidente Arpo
In risposta ai Ministri sul caporalato:
“Ma siamo contadini o caporali?”
Parafrasare Toto è fin troppo facile. La grande attenzione suscitata giustamente dal nuovo
"caporalato" in agricoltura per il reclutamento di manovalanza sottopagata e
senza diritti (ma assicuriamo che ne esistono di analoghi in altri settori,
tipico quello dell'edilizia e nelle enclave cinesi in italia, fabbriche e
centri commerciali che cominciano ad ingaggiare manodoperra italiana, e non
solo al Sud) ha fatto esprimere già più volte diversi Ministri della Repubblica in materia. Certo, serve l'impegno alla
repressione. Certo, servono i controlli. Tuttavia ci sembra che sfugga un
elemento fondamentale: la tutela dell'agricoltura che serve davvero al nostro
paese, l'agricoltura tradizionale, i piccoli produttori, i prodotti di qualità. A chi ci dice che sembra Davide contro Golia, rispondiamo: sì; infatti come Davide siamo convinti che si possa vincere contro il gigante che
vuole che tutto debba essere quantità, che tutto dipenda dai grandi numeri, dalla produzione in serie, che portano al
latifondo e al caporalato, appunto.
Si può fare: se l'Italia, come dovrebbe aver già fatto da tempo, e le Regioni, che gestiscono i fondi europei per l'agricoltura,
si decidono ad investire davvero seriamente sui prodotti di filiera, di qualità, sulle produzioni da valorizzare, e sul certificare - seriamente - l'origine
del prodotto, e garantire con marchi controllati la produzione ad emissioni
zero (che esiste ed è quella che non tiene gli animali in stalla ma al pascolo, che non sparge
ovunque fertilizzanti chimici ma punta su un prodotto che non è più "di nicchia", ma oggi può raggiungere
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tanti mercati diversi, anche all'estero, dove sono sempre più richiesti prodotti sani e buoni, come i nostri territori sanno fare, se li
sosteniamo invece di darli in pasto al mercato globale dove non possono
competere). Emergono sempre più realtà di società di capitali, senza nessun legame con i territori, che affittano i terreni
stagionalmente per sfruttarli in modo intensivo, anche grazie alle pratiche di
caporalato, e poi abbandonarli, non senza aver attinto ai fondi comunitari:
realtà per le quali la predazione è fonte di grandi profitti, mentre nel mondo "Italia" vuol dire buona cucina,
mangiare bene. E mangiare bene dipende, prima di tutto, dal produrre buono:
buono in senso di sano, ma anche di etico, rispettoso del territorio e delle
persone. Il caporalato è un fenomeno rilevante, ma è solo la punta dell'iceberg di un paese che non sa più riconoscere i valori del suo territorio, la qualità della sua agricoltura e allevamento, che non sa dare forza e voce a chi ogni
giorno fa grande il nome dell'Italia nel mondo.
Cari Ministri (e care Regioni), se è sfruttamento far lavorare nei campi le persone a due euro all'ora, non è forse atto di pirataggio mettere negli spot animali al pascolo e fattorie con
galline che razzolano all'aperto solo per far vendere prodotti industriali,
realizzati in stabilimenti dove gli animali è tanto se hanno mai visto una volta il cielo? Si sfrutta l'immagine della buona
agricoltura con una pubblicità ingannevole, mentre Regioni, Stato e Comunità Europea abbandonano a se' stesse le piccole produzioni e le filiere. Si
continua a dire che si vuole la qualità, ma si temono le lobby della quantità, che continuano a dettare l'agenda. In questo modo, inutile dirlo, siamo di
nuovo e ancora tutti caporali.
Nunzio Marcelli - Presidente Arpo
(Associazione Allevatori Ovicaprini d'Abruzzo)
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120 mila utenze ENEL, dislocate in oltre 200 comuni abruzzesi, hanno subito interruzioni dell’erogazione di energia anche per piu’ di 24 ore. In alcuni casi l’interruzione del servizio e’ durata diversi giorni. Questa mattina, a Pescara, in Regione, nel corso di una
conferenza stampa alla quale hanno preso parte il presidente della Giunta
regionale, Luciano D’Alfonso, l’assessore alla Protezione Civile, Mario Mazzocca, il responsabile Rete elettrica
Area Centro dell’ENEL, Eugenio Di Marino, e’ stato fatto il punto sui risultati dell’attivita’ congiunta Regione-ENEL. “Vanno messi in evidenza due aspetti fondamentali – ha sottolineato D’Alfonso – in primis quello legato alla debolezza infrastrutturale della rete elettrica
regionale che, pero’, si trasformera’ presto in competitivita’ infrastrutturale a seguito del corposo piano degli investimenti Enel 2015-2019,
pari a 220 milioni di euro, relativo all’Abruzzo. Il secondo riguarda l’immediatezza dei rimborsi a cittadini e imprese e la pervasivita’ con cui tale ristoro economico sta coprendo le utenze interessate. Basti
pensare – ha aggiunto il Presidente – che i 26 milioni di euro previsti riguardano anche i proprietari di seconde
abitazioni”.
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Blackout di marzo:
record di rimborsi dall’Enel
ai cittadini abruzzesi
Sono circa 300 mila gli abruzzesi (corrispondenti a 120 mila utenze nominali e oltre 200 Comuni) i
beneficiari del rimborso record complessivo (pari a 26 milioni di euro) che
ENEL sta effettuando in questi giorni a seguito dei black-out di energia
elettrica verificatisi durante l’ondata di maltempo che ha colpito ampie zone del territorio dal 5 al 7 marzo
scorso. Da tre settimane circa, infatti, i cittadini aventi diritto stanno
ricevendo puntuali e specifici assegni circolari per rimborsi pari a 7 milioni
e 486 mila euro in provincia di Teramo, 7 milioni e 818 mila euro in provincia
di Chieti, 9 milioni e 141 mila euro in provincia di Pescara e 1 milione e 89
mila euro in quella dell’Aquila, l’unica ad essere stata interessata marginalmente dagli eventi calamitosi del
marzo scorso. Nei tre giorni di piena emergenza meteo,
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Sabato 29 Agosto, ore 20
Appuntamento a Cantone
con il “Toro allo spiedo”
CANTONE - Anche quest’anno ci sarà l’appuntamento con la degustazione del “Toro allo spiedo”, evento gastronomico divenuto ormai un evento fisso a Cantone, frazione di
Introdacqua, nell’ambito dei festeggiamenti in onore della Madonna del Rosario. Dopo il successo
delle precedenti edizioni, Sabato 29 Agosto (alle 20) sarà cucinato intero sulla brace un bovino del peso di 400 kg, di razza marchigiana,
proveniente dall’allevamento di Damiano Spinosa, della località Santa Rufina. “Abbiamo puntato sul chilometro zero, scegliendo un allevamento del nostro
territorio” ha spiegato Claudio Spinosa Pingue del GruppoPingue, promotore della
manifestazione in collaborazione con il Comitato Feste Madonna del Rosario. “La preparazione del toro allo spiedo prevede circa 20 ore di cottura così da consentire la degustazione della carne tenera e saporita. Importanti sono le
diverse temperature di cottura, partendo da 80 gradi per le prime 3 ore,
proseguendo a 180 gradi per altre 10 ore fino ad arrivare gradualmente ad un
massimo di 230 gradi per la fase conclusiva” ha precisato Claudio Spinosa Pingue, sottolineando l’importanza dell’evento gastronomico che che valorizza un prodotto genuino e prelibato e promuove
il territorio peligno. Durante la serata, caratterizzata da musica e allegria,
saranno allestiti stand gastronomici, che offriranno la possibilità di assaporare prelibatezze della tradizione culinaria locale ed eccellenze
della Valle Peligna.
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Grande attesa per il concerto della famosa artista abruzzese Simona Molinari,
che salirà sul palco Domenica 30 Agosto, a partire dalle 21.30. Ci sarà anche il tradizionale Ballo della Pupazza e i suggestivi fuochi pirotecnici
che, a ritmo di musica, concluderanno l’evento di musica e gusto.
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