Giovedì 13 Agosto - Il Santo del giorno: Sant'Ippolito, Sacerdote e martire

Il tempo... ieri - GIORNATA variabile con il sole per tutta la mattinata, mentre nel pomeriggio sono arrivate le nuvole che hanno minacciato di piovere. Notte stellata. Temperature: mass. 24,3°C; min. 13,5°C; attuale 16,2°C (ore 23,50)
 
LETTERA AL DIRETTORE
di Rossella Iafolla

buongiorno, 
Sono Rossella Iafolla, figlia del prof. Italo Iafolla.
Appena tornata a Villalago vengo a conoscenza della notizia che l'opera di mio padre è stata rimossa per far posto a una copia in pietra eseguita dell'artista Vincenzo Di Cesare, molto stimato da mio padre. La notizia mi ha fatto estremamente piacere perché vedere un'opera lasciata all'incuria del tempo che l'ha praticamente distrutta, e non pallonate dei ragazzi come detto da qualcuno, e nessuno in precedenza, o al momento del posizionamento, ha pensato a proteggerla.
Lavoro la ceramica praticamente fin da bambina e so bene che ha bisogno di particolari attenzioni e lavorazioni che obbligano a fare in determinati modi, cosa che fatto mio padre. È facile per qualcuno parlare e dare giudizi, ma chi non è di mestiere o non si è mai informato su cosa 'È' di fatto la ceramica dovrebbe tacere. Non diamo la colpa all'attuale amministrazione che si sta impegnando a far si di vedere un'opera che rispetti quello che rappresenta ma guardiamo a quelle precedenti che non hanno fatto niente. Io stessa ho donato a Scanno un pannello in ceramica dedicato ai caduti di Nassiriya e l'amministrazione scannese ha subito pensato a installare una protezione: perché non è stato fatto anche alla nostra opera?
Grazie Vincenzo per il tempo dedicato; grazie al Sindaco e all'amministrazione comunale che si sta impegnando; grazie al priore e la confraternita; grazie agli emigranti che hanno collaborato alla realizzazione dell'opera; grazie a chi capisce.

Cara Rossella, io sono uno di quelli che non capisce, per cui non merito i tuoi ringraziamenti per essermi “ammalato” nel piangere l’opera di tuo padre, che non doveva essere ridotta in macerie. Tu lavori la ceramica e sai che poteva e doveva essere restaurata, che doveva essere protetta dalle “pallonate” (una delle cause della sua rovina, data proprio la fragilità della ceramica).
Negli anni passati, ma soprattutto in questi ultimi quattro,
è stato permesso ai ragazzi di giocare nella piazzetta antistante alla chiesa. Se segui questo giornale, avrai certamente letto che noi abbiamo scritto più volte che l’opera andava protetta, ma sono state parole al vento. Il monumento all’emigrante tuo padre non l’ha donato ai figli, ma al popolo di Villalago e per questo e per i sentimenti di stima che nutrivo per lui ho preso le sue difese, non certamente per te, che dimostri tutt’altri sentimenti e ti rifiuti di scrivere che l’opera non è stata rimossa, ma distrutta. Quale ricordo resta ora dell’artista villalaghese, Italo Iafolla? Una targa, una copia in pietra? E l’originale dov’è? La Nike di Samotracia non ha più la testa. Non per questo è stata abbattuta, ma ora è esposta al Louvre. Non ho nulla contro Vincenzo. Egli ha lavorato con grande maestria. Io che mi addoloro, sono per te uno che non capisce. Capiscono, invece, quelli che hanno distrutto l’opera di tuo padre, che tu ringrazi a cuore aperto. Brava… Bravissima! (R.G.)
 
Celebrazioni a Scanno
in onore di San Gerardo

Scanno - Come da antica tradizione, San Gerardo viene venerato a Scanno il giorno dopo la festa a Gallinaro del 10 e 11 agosto, partecipata da pellegrini scannesi che vi si recano a piedi o in pullman. Ieri mattina, dalla chiesa di Sant’Antonio Barone si è formata la
processione con la statua del Santo. Seguita da due file di pellegrini, gli uomini seguiti dalle donne, al canto dell’Inno a San Gerardo, ha raggiunto la chiesa di Sant’Antonio di Padova per la celebrazione della santa messa delle ore 10,00, presieduta dal parroco con due sacerdoti concelebranti di Gallinaro, che hanno portato a Scanno il braccio d’argento delle reliquie del Santo. Numerosa la partecipazione dei fedeli, alcuni sono arrivati anche da Gallinaro, con una speciale devozione.
 
“MAZZAMARIELLE DAY” A SCANNO

SCANNO - Il termine “mazzamarielle” sta ad indicare nel dialetto scannese il fusello, usato nella lavorazione del merletto a tombolo. Il plurale è “mezzemerielle”. Il vocabolo è associato al ticchettìo dei movimenti d’incrocio dei fuselli come quelli di un folletto dispettoso, veloce nell’apparire e sparire. Da questa similitudine è nata l’idea di creare un evento: il “Mazzamarielle Day”, che nel pomeriggio di ieri ha dato vita ad uno spettacolo di burattini di Maria Letizia Volpicelli, seguito
da un mini-corso di feltro ad acqua tenuto dall’artista nello spazio dietro la chiesa, vicino alla piazza principale. Contemporaneamente, per ricreare lo scenario delle donne scannesi che lavoravano al tombolo, nell’incrocio fra Via Abrami e Strada Federico Ciarletta, sono scese in campo numerose ragazze che, sotto la guida di alcune esperte, si sono applicate a lavorare il merletto con fili di lana, alcune con l’uso del telaietto. L’entusiasmo che ha animato le giovani ricamatrici, osservate con piacevole curiosità in un animato pomeriggio estivo, è di sprone a ripetere l’esperienza.
 
ROMA - ANVERSA DEGLI ABRUZZI
A piedi (ricordando Rosanna)

Camminare, camminare a lungo,per alcuni giorni,è un’esperienza!
Un vero e proprio “luogo/momento” di conoscenza. E’ la riscoperta di uno spazio e di un tempo spesso dimenticati. La lentezza del procedere. Alcuni chilometri  dopo Avezzano chiedo indicazioni per Cocullo.Gentilissimo mi  risponde un camionista: ”20 minuti subito dopo la galleria…”. La mia tabella di marcia prevedeva almeno 9 ore di cammino.Stesso spazio e stesso tempo ma in un ‘altra dimensione,quella del camminare. E  poi il sole che picchia sulla testa e,appena più avanti,il tempoerale e la pioggia scrosciante.La sete,l’acqua preziosa di un fontanile.L’ombra di un albero.Il vento fresco e leggero.La signora che vuol sapere,si  ferma a parlare e ti vuole offrire un caffè.Il ciclista,ugualmente impegnato,che saluta e incoraggia.
Camminando,camminando a lungo, si spalanca una finestra che da tempo questo mondo frettoloso preferisce mantenere chiusa. Chiusi  nella stanza che ci siamo costruiti ci sentiamo protetti,riparati, accomodati.Avvertiamo di starci un po’ stretti,ma da anni continuiamo a parlare del mondo con la finestra chiusa.  Fantastichiamo su ciò che sarebbe possibile vedere,sbirciamo fra le persiane,ne avvertiamo il fascino. Prevale però il timore e non vogliamo rinunciare alla “stabilità” acquisita. Eppure il camminare (pensate a un bibmbo che fa i primi passi) è proprio una ginnastica destabilizzante: sbilanciamo il corpo in avanti e ad ogni passo recuperiamo l’equilibrio. Questa ricerca di equilibrio è il nostro camminare.Ci sono voluti millenni per farlo in modo apparentemente innaturale : su due gambe in posizione eretta. Così la ricerca dell’equilibrio è accompagnata dallo sguardo rivolto
verso il terreno per vedere dove appoggiare i piedi senza però mai perdere di vista l’orizzonte per scegliere la direzione. Penso di aver detto tutto,questo è il camminare : entrare di nuovo in relazione vitale con l’ambiente,tornare a sentirlo sulla pelle,nella continua ricerca di infinito (orizzonte) da ritrovarsi dentro un equilibrio perduto (terra).
Al terzo giorno di cammino,giunto al valico di “Forca Caruso” mi sorprende  ( perche anche sulle vesciche sui piedi prevale lo stupore….) l’ennesimo acquazzone.Svalico e inizio la discesa (sono alla settima ora di cammino,per Anversa ne mancheranno altre quattro).Forse il “delirio” della fatica e il mio passato di studi teologici,mettono a fuoco un’idea a cui non avevo mai dato troppa importanza : Cristo non aveva l’alutomobile!  Andava a piedi,camminava!  Alla luce di questa  “intuizione” andrebbe rivista tutta la mia esegesi biblica.Nell’ottica del camminare risultano più comprensibili i tanti richiami all’acqua,al pozzo,agli alberi da frutto,ai calzari,ai piedi,all’ombra,al vento,alla stanchezza,al riposo,alla fame, alla sete,all’incontro e alla “trasfigurazione” di ognuno di essi. Anche salendo da Goriano verso Cocullo piove.Decido per un  errore di traduzione  ( i teologi parlerebbero di altra ermeneutica): Gesù non camminava “sulle” acque, ma “tra” le acque. Da dentro la nostra “stanza” vediamo la pioggia : è fuori!  Tornare a prendere la pioggia,sentire  che ci bagna la fronte o,semplicemente, aspettare che spiova sotto la chioma  di una quercia; questo è il vero miracolo che spezza la nostra fretta,allenta il timore verso ciò che non dominiamo.Torniamo a sentirci parte,dentro e non fuori la realtà.
Ora riconosco i luoghi,i monti,so’ dove posso “tagliare”.Sento l’odore di casa,la casa di mio padre.E   torno io per lui… Lui che non potrà più tornare… Poi finalmente Cocullo Casale. L’abbraccio di Alfredo, Luigi, Claudio…la piazza: Anversa. Ne valeva davvero la pena!
PS. Non c’è posto migliore di Anversa per Camminare. Carlo Marcelli
 
 
REGOLAMENTO DEL CONCORSO
Sono ammessi i veicoli con data di immatricolazione entro l'anno 1975; ad insindacabile giudizio degli organizzatori saranno accettati mezzi con data successiva, se di particolare interesse stilistico o tecnico; le categorie saranno le seguenti: Utilitarie, Berline da famiglia, Lusso, Sportive. E' prevista una coppa per ogni categoria, da assegnare alla vettura che raggiungerà il punteggio più alto attribuito dalla somma dei punti attribuiti da ciascun membro della giuria (che sarà composta da 4 elementi estranei all'organizzazione).
Programma del Concorso d'Eleganza
Apertura iscrizioni con ricevimento degli equipaggi presso "La Villetta" (bar degli impianti sportivi di Villalago), a partire dalle 16,30; Drink di benvenuto alle ore 18,00; Trasferimento presso il ristorante dell'hotel "La Tana dell'Orso", dove si servirà la cena dalle ore 19,45; Trasferimento per esposizione delle vetture in Piazza Celestino Lupi a partire dalle ore 21,30; Esame delle vetture da parte della giuria, ed a seguire premiazioni a partire dalle ore 22,30; La serata sarà rallegrata da musica dal vivo-piano bar, si potrà ballare.
COSTI DI PARTECIPAZIONE
Iscrizione dei mezzi E 10,00 (solo per chi non è associato al nostro club);
cena E 25,00 a persona.E' necessario confermare la propria presenza, indicando la vettura e le persone partecipanti, ai numeri:
320/6945646, 335/7025989, 339/7646271
 

NECROLOGIO

SCANNO - Nell’ospedale civile di Sulmona, dove si trovava ricoverata da alcune settimane, è venuta a mancare Aida Spacone ved. Nannarone, di anni 94. Il suo feretro arriverà a Scanno oggi pomeriggio per il funerale che sarà celebrato alle ore 15 nella chiesa parrocchiale. Siamo vicini al figlio Guido, alla nuora, al nipote, alle sorelle, al fratello e a tutti i suoi parenti.